Papa Francesco ha raggiunto questa mattina presto, Bari, per concludere l’Incontro dei 58 Vescovi e dei Patriarchi, provenienti da 20 nazioni, iniziato il 19 febbraio scorso, sul tema : “Mediterraneo frontiera di pace”. Quindi, dopo il saluto del cardinale Bassetti,Presidente della Conferenza Episcopale italiana, dell’Arcivescovo di Vrhbosna-Sarajevo, Vinko Pulic, e dell’amministratore Apostolico “sede vacante” del Patriarcato latino di Gerusalemme, l’arcivescovo, Pierbattista Pizzaballa, ha pronunciato nella Basilica di San Nicola il Suo discorso, incardinato sui temi della Pace e del ripudio della Guerra , dell’accoglienza dei migranti, della tutela delle minoranze e della libertà religiosa, contro nazionalismi e populismi. Al termine, la Messa in Piazza della Prefettura, celebrata davanti a decine di migliaia di fedeli.
di Federica Marengo domenica 23 febbraio 2020
Giunto a Bari in elicottero, intorno alle otto, per presiedere alla chiusura dell’Incontro tra i Vescovi e Patriarchi, provenienti da venti nazioni, iniziato il 19 febbraio scorso, sul tema : “Mediterraneo frontiera di Pace”, Papa Francesco è stato accolto dall’arcivescovo di Bari-Bitonto , Francesco Cacucci, e dalle autorità locali: il Presidente della Regione Puglia , Michele Emiliano, il Prefetto di Bari, Antonia Bellomo e dal sindaco ,Antonio Decaro.
Poi, spostatosi in auto presso la Basilica di San Nicola, dove ha pronunciato il Suo discorso, prima di prendere la parola, ha ascoltato l’introduzione del Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, il Cardinale ,Gualtiero Bassetti e gli interventi dell’Arcivescovo di Vrhbosna-Sarajevo, il Cardinale ,Vinko Puljic e dell’Amministratore Apostolico “sede vacante” del Patriarcato Latino di Gerusalemme , l’Arcivescovo, Pierbattista Pizzaballa.
“La Sua presenza corona di grazia queste giornate di incontro e di riflessione , di fraternità e condivisione” , ha detto il Presidente della CEI , Bassetti, citando poi il sindaco santo di Firenze Giorgio La Pira: “I popoli dei Paesi rivieraschi , con l’appartenenza alla comune radice di Abramo condividono una visione della vita e dell’uomo che, nonostante le profonde differenze , è aperta ai valori della trascendenza. E da qui discende la visione comune non solo della sacralità di ogni vita umana, ma anche della sua intangibilità. Con questo Incontro, abbiamo iniziato a mettere in pratica questa visione”, riecheggiato dal Cardinale Pulic, che ha sottolineato: “Siamo contenti che , durante queste giornate, abbiamo incontrato cuori disposti ad ascoltare , pensare con noi e cercare insieme modi di cooperazione e sostegno. Abbiamo bisogno di sentirci accompagnati e di essere sostenuti rispetto ai potenti, ai quali chiediamo di lavorare di più per costruire la pace, il dialogo e la cooperazione. Sentiamo l’importanza di essere visitati dagli altri Pastori nelle nostre Chiese e di aiutarci a trovare i modi per compiere la nostra missione in questo mondo”.
Quindi, l’Arcivescovo Pizzaballa ha ricordato la necessità di “rafforzare iniziative di conoscenza reciproca, anche agevolando gemellaggi di diocesi e parrocchie , scambio di sacerdoti , esperienze di seminaristi, forme di volontariato”, perché, ha ammonito: “L’ospitalità, che è tipica della cultura mediterranea, deve iniziare innanzitutto tra noi”.
Al termine dei saluti, dunque, Papa Francesco ha tenuto il Suo discorso nella Basilica di San Nicola, preceduto da una riflessione a braccio nella quale ha definito Bari : “Capitale dell’unità”, anche in riferimento all’incontro del 2019 di tutti i capi delle Chiese cristiane, cui Lui stesso aveva partecipato.
“Non c’è alcuna alterativa sensata alla Pace, perché ogni progetto di sfruttamento e supremazia abbruttisce chi colpisce e chi ne è colpito, e rivela una concezione miope della realtà, dato che priva del futuro non solo l’altro,ma anche se stessi. La Guerra appare così, come il fallimento di ogni progetto umano e divino ”, ha principiato Papa Bergoglio, ricordando il conflitto ancora irrisolto tra israeliani e palestinesi e il rischio di soluzioni “non eque”e “foriere di nuove crisi”.
A seguire: la denuncia delle diseguaglianze , che creano ingiustizie , la questione migratoria e il riferimento al pericolo dei nazionalismi e dei populismi: “A cosa serve , del resto una società che raggiunge sempre nuovi risultati tecnologici , ma che diventa meno solidale verso chi è nel bisogno?, come i migranti. Si fa strada un senso di paura, che porta ad alzare le proprie difese davanti a quella che viene strumentalmente dipinta come un’invasione. La retorica dello scontro di civiltà serve solo a giustificare la violenza e ad alimentare l’odio. L’inadempienza o , comunque, la debolezza della politica e il settarismo sono cause di radicalismi e di terrorismo. La comunità internazionale si è fermata agli interventi militari , mentre dovrebbe costruire istituzioni che garantiscano uguali opportunità e luoghi nei quali i cittadini abbiano la possibilità di farsi carico del bene comune. Mi fa paura quando ascolto i discorsi di certi leader dei nuovi populismi. Mi fanno ricordare i discorsi degli anni Trenta del secolo scorso”.
Poi, il tema della tutela delle minoranze e della libertà religiosa: “Alziamo la voce per chiederle ai Governi. La persecuzione di cui sono vittime soprattutto, ma non solo , le comunità cristiane è una ferita che lacera il nostro cuore e non ci può lasciare indifferenti. Nel contempo, non accettiamo mai che chi cerca speranza per mare muoia senza ricevere soccorso o che chi giunge da lontano diventi vittima di sfruttamento sessuale, sia sottopagato o assoldato dalle mafie. La questione si intreccia a quella dell’accoglienza e di una dignitosa integrazione. Tappe di un processo non facile, ma è impensabile poterlo affrontare innalzando muri. Inoltre, il Mediterraneo è il mare del meticciato, culturalmente sempre aperto all’incontro, al dialogo e alla reciproca inculturazione. Non lasciamo che , a causa di uno spirito nazionalistico , si diffonda la persuasione contraria , che, cioè, sono privilegiati gli Stati meno raggiungibili e geograficamente più isolati. Mi piacerebbe, dunque, guardare questo mare , già divenuto cimitero, come a un posto di futura risurrezione per tutta l’area. Per chi crede nel Vangelo , il dialogo non ha semplicemente un valore antropologico, ma anche teologico. Ascoltare il fratello non è solo un atto di carità, ma anche un modo per mettersi in ascolto dello Spirito di Dio. Invece, troppo stesso, la Storia ha conosciuto contrapposizioni e lotte , fondate sulla distorta persuasione che, contrastando chi non condivide il nostro Credo, stiamo difendendo Dio. In realtà , estremismi e fondamentalismi negano la dignità dell’uomo e la sua libertà religiosa, causando un declino morale e incentivando una concezione antagonistica dei rapporti umani. E’ anche per questo che si rende urgente un incontro più vivo tra le diverse fedi religiose , mosso da un sincero rispetto e da un intento di Pace, nel segno del documento di Abu Dhabi”.
Concluso il Suo discorso, prima di scendere nella cripta della chiesa ,per venerare le reliquie di San Nicola e salutare la comunità di Domenicani, custodi della Basilica, e ricevere in dono dal Rettore, padre Giovanni Distante, un reliquiario con la manna, liquido che trasuda dalle ossa del Vescovo di Mira, il Papa ha ascoltato le parole di ringraziamento dell’arcivescovo di Algeri, Paul Desfarges: “In tutto il mondo, anche nel Maghreb , da dove vengo, a maggioranza mussulmana, i suoi gesti e le sue parole sono ascoltati. La gente dice: “Questo Papa ci vuole bene. Sì, Santo Padre, la Sua parola passa perché è piena di umanità. Lei ci aiuta a essere, come lei, non solo servitori delle nostre comunità, ma servitori di tutti gli abitanti del nostro Mediterraneo: cristiani, mussulmani, ebrei, cercatori di senso, uomini e donne di buona volontà. Se i suoi gesti e le sue parole suscitano qualche volta delle resistenze , molto più spesso infondono una grande speranza”.
Infine, uscito dalla Basilica di San Nicola, dopo un incontro riservato con i Patriarchi presenti, Papa Francesco ha salutato la folla radunatasi sul sagrato, ringraziandola per le preghiere in sostegno dei Vescovi ,riunitisi nella settimana , e ha recitato insieme con essa l’Ave Maria.
Spostatosi vero piazza della Prefettura, ha poi celebrato Messa dinanzi a decine di migliaia di fedeli presenti lungo Viale Vittorio Emanuele II.
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