di Federica Marengo sabato 7 giugno 2025

-Proseguono gli attacchi israeliani sulla Striscia di Gaza. All’alba di oggi, infatti, il raid delle forze di Tel Aviv sferrato a Gaza City, nel quartiere di Sabra, secondo i dati riportati da Al Jazeera, che cita fonti della Protezione civile palestinese, ha causato la morte di 56 persone e si ritine che 85 siano ancora sotto le macerie.
Sempre secondo Al Jazeera, poi, almeno 42 persone sono morte a Gaza in attacchi israeliani durante la prima giornata della ‘Festa del sacrificio’.
Come già avvenuto ieri, primo giorno della festività musulmana di Eid al-Adha, anche oggi , il portavoce arabo dell’esercito israeliano ha ordinato l’evacuazione verso sud di tutti i residenti del quartiere di Abd al-Rahman, nella parte nord-occidentale di Gaza City, e del quartiere di al-Nahda, nel campo profughi di Jabalia.
Sul fronte umanitario, anche nella giornata di oggi la Gaza Humanitarian Foundation non ha consegnato aiuti per via dell’ “eccessivo affollamento” e ha chiesto alla popolazione della Striscia di rimanere lontana dai centri per la propria incolumità.
Intanto, l’ufficio del Primo ministro Netanyahu ha reso noto che le truppe israeliane hanno recuperato il corpo di un ostaggio di nazionalità thailandese in un’operazione speciale a Rafah, condotta dalle Forze di difesa israeliane insieme con lo Shin Bet.
L’uomo è stato assassinato mentre era prigioniero delle Brigate Mujahideen, un gruppo responsabile anche del rapimento e dell’omicidio di Shiri Bibas e dei suoi due figli.
ll ministero degli esteri thailandese ha dichiarato di essere “profondamente rattristato” per la morte a Gaza dell’ ostaggio thailandese rapito il 7 ottobre 2023.
Secondo il portale israeliano Walla, che cita una fonte della sicurezza di Tel Aviv, “Attualmente Hamas detiene 20 ostaggi vivi, 33 morti, mentre di altri 2 non si conosce la sorte”.
Inoltre, il portavoce di Hamas, Abu Obeida, ha avvertito che un ostaggio israeliano “è attualmente detenuto in una località assediata dall’esercito israeliano a Gaza” e ha sottolineato che “se venisse ucciso durante un tentativo di liberarlo, l’esercito israeliano ne sarebbe ritenuto responsabile”.
Infine, il portavoce dell’Idf ha dichiarato che le forze israeliane sono a corto di oltre 10.000 soldati, di cui circa 6.000 per le unità di combattimento e che, per questo, “si stanno prendendo tutte le misure necessarie”.
A tal riguardo, le autorità israeliane e lo stesso Premier Netanyahu, hanno ammesso di aver sostenuto e armato un clan palestinese che si oppone ad Hamas nella Striscia di Gaza, in quanto ciò serve ai loro “obiettivi di guerra” e a “salvare la vita dei soldati impegnati nell’offensiva contro Hamas nel territorio palestinese”.
Nel frattempo, in Italia, si è tenuto a Roma, in piazza San Giovanni, un corteo pro Palestina organizzato dai partiti Pd, M5S e Avs.
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