di Federica Marengo sabato 24 maggio 2025

-Nel pomeriggio del 20 maggio, Papa Leone XIV° si è recato in visita alla Basilica di San Paolo fuori le Mura, dove è stato accolto dal Padre Abate e dall’Arciprete , per poi entrare in processione dalla Porta Santa, insieme con i monaci benedettini, che curano la Basilica, e recarsi presso l’abside.
Quindi, dopo essere sceso nel sepolcro di San Paolo, per raccogliersi in preghiera e venerarne il “Trofeo”, il Pontefice è risalito in Basilica per introdurre ai fedeli e alle fedeli presenti la lettura di un brano dalla Lettera di San Paolo ai Romani.
Poi, nel corso della celebrazione, il Santo Padre ha pronunciato la Sua omelia, nella quale, proprio riferendosi alla Lettera di San Paolo appena letta e, affidando alla sua intercessione il Pontificato, ha evidenziato che il messaggio di quest’ultima ruota intorno a tre temi: la grazia, la fede e la giustizia.
La “grazia” , è intesa come la “grazia della chiamata ricevuta da Dio”, con cui San Paolo riconosce “che il suo incontro con Cristo e il suo ministero sono legati all’amore con cui Dio lo ha preceduto, chiamandolo ad un’esistenza nuova mentre era ancora lontano dal Vangelo e perseguitava la Chiesa”.
Così come è accaduto a Sant’Agostino, che nel suo “Discorso”, parla della sua esperienza di conversione, dicendo: “Cosa potremo noi scegliere, se prima non siamo stati scelti noi stessi? In effetti, se non siamo stati prima amati, non possiamo nemmeno amare”.
Dunque, ha sottolineato il Pontefice, citando Sant’Agostino: “Alla radice di ogni vocazione c’è Dio: la sua misericordia, la sua bontà, generosa come quella di una madre ,che naturalmente, attraverso il suo stesso corpo, nutre il suo bambino quando è ancora incapace di alimentarsi da solo”.
Il secondo tema su cui si sofferma San Paolo nella sua Lettera ai Romani, è quello dell’ “obbedienza della fede”, che pure ha vissuto nella sua esperienza di conversione. Infatti: “ Il Signore, apparendogli sulla via di Damasco , non lo ha privato della sua libertà, ma gli ha lasciato la possibilità di una scelta, di una obbedienza frutto di fatica, di lotte interiori ed esteriori, che lui ha accettato di affrontare. La salvezza non viene per incanto, ma per un mistero di grazia e di fede, di amore preveniente di Dio, e di adesione fiduciosa e libera da parte dell’uomo”.
Poi, Papa Leone XIV°, nella sua omelia, si è soffermato sul terzo tema della Lettera di San Paolo ai Romani, quello della “giustizia”, e ha invitato a ringraziare il Signore per la chiamata con cui ha trasformato la vita di San Paolo, esortando i fedeli e le fedeli a chiederGli “di saper anche noi rispondere ai suoi inviti allo stesso modo, facendoci testimoni dell’amore “riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato”; di saper coltivare e diffondere la sua carità, facendoci prossimi gli uni per gli altri nella stessa gara di affetti che, dall’incontro con Cristo, ha spinto l’antico persecutore a farsi “tutto a tutti” fino al martirio. Così, per noi come per lui, nella debolezza della carne, si rivelerà la potenza della fede in Dio che giustifica”.
Infine, il Pontefice, riferendosi alla Comunità benedettina , che da secoli cura la Basilica di San Paolo fuori le Mura e, “parlando dell’amore come fonte e motore dell’annuncio del Vangelo”, ha ricordato “gli insistenti appelli di San Benedetto, nella sua Regola, alla carità fraterna nel cenobio e all’ospitalità verso tutti”, per poi citare Papa Benedetto XVI°, che, rivolgendosi ai giovani, ha detto: “Cari amici, Dio ci ama. Questa è la grande verità della nostra vita e che dà senso a tutto il resto. All’origine della nostra esistenza c’è un progetto d’amore di Dio e la fede ci porta ad aprire il nostro cuore a questo mistero di amore e a vivere come persone che si riconoscono amate da Dio”.
Dunque, ha concluso Papa Leone XIV°: “È qui la radice, semplice e unica, di ogni missione, anche della mia, come successore di Pietro ed erede dello zelo apostolico di Paolo. i dia il Signore la grazia di rispondere fedelmente alla sua chiamata”.
Dopo aver impartito la benedizione apostolica, il Pontefice ha fatto ritorno in Vaticano.
Domani pomeriggio, 25 maggio, alle 16:00, prima di recarsi alle 17:00 presso la Basilica di San Giovanni in Laterano per la celebrazione eucaristica e l’insediamento sulla Cattedra Romana del Vescovo di Roma, il Pontefice riceverà ai piedi della scalinata del Campidoglio il riconoscimento e l’omaggio del sindaco della Capitale, Gualtieri e della città.
Successivamente, alle 19:00, Papa Leone XIV°si recherà in visita alla Basilica di Santa Maria Maggiore e venererà l’icona della Beata Vergine Maria “Salus Populi Romani”.
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