di Federica Marengo mercoledì 26 febbraio 2025

-Stamane, si sono svolti a sud di Tel Aviv i funerali della mamma e dei due figli della famiglia Bibas, rapiti il 7 ottobre 2023 da Hamas e successivamente uccisi. In migliaia hanno partecipato al corteo funebre con bandiere e palloncini arancioni, esprimendo cordoglio e commozione. Cordoglio espresso anche dalle istituzioni e dal governo israeliano.
Intanto, l’ufficio del Premier israeliano Netanyahu ha confermato quanto annunciato da Hamas: in serata, saranno restituiti i corpi di 4 ostaggi in cambio dei 602 detenuti palestinesi il cui rilascio, previsto per sabato, era stato rinviato da Israele in segno di protesta contro le “cerimonie show” organizzate finora da Hamas in occasione di ogni liberazione.
Dagli USA, il Presidente Trump, parlando della situazione in Medio Oriente, avrebbe dichiarato che “Hamas è un gruppo malvagio” e che “spetta a Israele decidere sul cessate il fuoco”.
Nelle scorse ore, Trump, che ha suscitato accese polemiche per aver pubblicato sulla sua piattaforma social un video, con ogni probabilità realizzato con l’Intelligenza artificiale, che mostra come sarebbe la Striscia di Gaza ricostruita dagli USA e sotto il suo controllo, secondo quanto riportato dal Washington Post, avrebbe abrogato il memorandum sulla sicurezza nazionale dell’ex Presidente Biden, concepito per garantire che le vendite militari statunitensi non fossero complici di violazioni dei diritti umani all’estero.
In merito alla ricostruzione di Gaza, il leader dell’opposizione in Israele, Yair Lapid, ha proposto che l’Egitto governi la Striscia per otto anni (prorogabili a quindici) una volta terminata la guerra, in cambio della cancellazione del suo debito estero, poiché “L’Autorità Nazionale Palestinese (Anp) non è né disposta né in grado di gestire Gaza nel prossimo futuro e l’ occupazione israeliana non è né auspicabile né possibile”.
Nel frattempo, mentre la Protezione civile di Gaza ha reso nota la morte per via del freddo di almeno 7 bambini, prosegue l’operazione dell’esercito israeliano in Cisgiordania , presso Jenin, Tulkarem, Nur Shams e El Far’a, ma anche in Libano.
Nelle scorse ore , infatti, l’esercito israeliano ha condotto un raid aereo mirato con droni sulla valle della Bekaa, nel Libano orientale, vicino al confine con la Siria ,per colpire sospetti affiliati a Hezbollah, causando la morte di due persone, e un attacco in Libano contro un membro “importante” di Hezbollah”.
In merito, il ministro della Difesa israeliano, Katz, tramite nota diffusa dal suo portavoce, ha dichiarato: “L’aeronautica militare sta attaccando con forza la Siria meridionale come parte della nuova politica che abbiamo definito per pacificare la Siria meridionale. E il messaggio è chiaro: non permetteremo che la Siria meridionale diventi il Libano meridionale. L’esercito dice di aver colpito obiettivi militari nella Siria meridionale, tra cui centri di comando e numerosi siti contenenti armi. La presenza di forze e risorse militari nella parte meridionale della Siria rappresenta una minaccia per i cittadini di Israele”.
Il sottosegretario agli Esteri palestinese Varsen Aghabekian ha denunciato davanti al Consiglio delle Nazioni Unite per i diritti umani l’avanzata delle forze israeliane in Cisgiordania.
A tal riguardo, il ministro degli Esteri turco Fidan ha affermato che: “Israele ha mire espansionistiche in Siria e Cisgiordania e punta a creare instabilità in tutta la regione”, aggiungendo che “Israele non ha alcuna intenzione di cercare la soluzione dei due Stati”.
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