di Federica Marengo giovedì 15 giugno 2023
-All’indomani dei funerali di Stato del Presidente di FI ed ex Premier Berlusconi, sono ripresi i lavori sia alle Camere che a Palazzo Chigi. La Presidente del Consiglio Meloni, nel pomeriggio, ha ricevuto il Primo Ministro della Repubblica di Malta, Robert Abela e al termine dell’incontro ha rilasciato insieme a quest’ultimo delle dichiarazioni congiunte alla stampa.
La Premier Meloni ha quindi dichiarato: “Sono molto contenta di aver ricevuto il primo ministro maltese Abela, è un incontro che concretizza il nostro lavoro di rilancio di relazioni solide che affrontano molti temi in comune. E un rilancio è favorito dalla convergenza su molti temi dell’agenda politica, ci siamo ritrovati molto spesso al Consiglio europeo a difendere reciproci interessi nazionali, come sui flussi immigratori irregolari, e penso all’opportunità necessaria di continuare a fare un lavoro comune anche in vista del prossimo consiglio Ue. Ho aggiornato il primo ministro Abela sulla recente missione in Tunisia con von der Leyen e Rutte. Penso che avere adottato una dichiarazione congiunta con Saied sia stato un ottimo risultato, che adesso è propedeutico per cercare di raggiungere rapidamente un accordo comune tra Tunisia e Unione europea. Siamo molto soddisfatti. In tema immigrazione conveniamo che senza un’adeguata difesa dei confini esterni dell’Ue diventa molto più difficile parlare di movimenti secondari: la sfida è lavorare insieme sui movimenti primari per risolvere l’annosa vicenda dei movimenti secondari. Con Abela abbiamo lavorato per cambiare il paradigma di questi anni della Commissione europea. Siamo d’accordo che la cooperazione con i Paesi africani per offrire alternative alle migrazioni illegali sia fondamentale. Abbiamo discusso delle prossime riforme europee, del Patto di stabilità e crescita, della necessità di difendere gli investimenti strategici che l’Europa richiede, di tenerli in considerazione nelle regole della governance. È un’altra materia sulla quale possiamo fare un lavoro comune. Sul tema degli aiuti a Kiev il sostegno all’Ucraina non è mai in discussione dalle nostre parti. E anche su questo siamo importanti alleati”.
Il Primo ministro di Malta , Abela, invece, ha sottolineato come : “Per molti maltesi, l’Italia rappresenti la nostra seconda casa, un Paese con cui condividiamo non solo la geografia, ma anche una grande parte della nostra storia, della cultura e la lingua. Riconosciamo l’esigenza di sforzi per rafforzare la cooperazione fra Stati membri mediterranei della Ue. Malta farà una conferenza a settembre e sarò lieto, Giorgia, di averti a Malta a settembre. Il Piano Mattei, proposto da Meloni, è in linea con la visione di Malta e può essere un esempio di interconnessione con l’Africa del nord, sfruttando soprattutto energia solare ed eolica. Inoltre, quella della migrazione non deve essere una sfida solo per Malta e Italia, ma per l’Europa”.
A seguire, poi , la Presidente del Consiglio Meloni ha incontrato, sempre a Palazzo Chigi, il numero uno di Tesla , Space X e Twitter ,Musk, il quale, in mattinata ,ha avuto un colloquio , sempre a Palazzo Chigi, con il Vicepremier e ministro degli Esteri, Tajani, che , al termie del confronto, ha dichiarato ai cronisti: “Elon Musk è un grande imprenditore, innovativo. Abbiamo parlato di tante cose, di cybersecurity, di spazio, di Twitter, di libertà di informazione che in tante parti del mondo non c’è. Abbiamo parlato di politica industriale, di auto elettrica. Gli ho detto che l’Italia è il miglior Paese in Europa per investire, se fosse interessato a investire”.
Dichiarazioni , quelle del Vicepremier e ministro Tajani, riecheggiate dalla Presidente Meloni, che , sui suoi profili social , ha scritto: “Ho accolto con grande piacere oggi a Palazzo Chigi Elon Musk. Un incontro molto proficuo e un momento di grande cordialità dove abbiamo affrontato alcuni temi cruciali: innovazione, opportunità e rischi dell’intelligenza artificiale, regole europee di mercato e natalità. Avanti verso le sfide future che ci accomunano”.
In serata , poi, si è svolto a Palazzo Chigi, il Consiglio dei ministri , che ha dato il via libera a: un decreto legge riguardante disposizioni urgenti in materia di organizzazione della P.a, di sport e per l’organizzazione del Giubileo della Chiesa cattolica 2025, a un Dl con modifiche al Codice Penale, al Codice di Procedura Penale e all’Ordinamento giudiziario, a un Dl delega al Governo per il recepimento di direttive UE e l’attuazione di altri atti della UE, e alla legge di delegazione europea 2022-2023 (Affari Europei, Sud,Politiche di Coesione e PNRR).
A seguire, i provvedimenti sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa, alla quale hanno partecipato, il Vicepremier e ministro degli Esteri Tajani, il Guardasigilli Nordio, il ministro della P.A. Zangrillo, il ministro dello Sport Abodi, il ministro per gli Affari Europei, il Sud, la Coesione e il PNRR, Fitto.
Quanto al dl Giustizia, elaborato dal Guardasigilli, Nordio, e suddiviso in 8 articoli, quest’ultimo , si pone come obiettivo di aumentare le garanzie per chi è sottoposto a indagini ed prevede un primo pacchetto di misure, che sarà seguita, da altri due: uno, previsto entro la fine dell’anno, e l’altro, più a lungo termine, che riguarda il Consiglio superiore della magistratura e la separazione delle carriere, riforme per cui sono necessarie modifiche alla Costituzione.
Intanto, questo primo pacchetto di misure prevede: stop all‘abuso d’ufficio e al potere del pm di impugnare le sentenze di assoluzione, che resta solo per i reati più gravi, una stretta sulla pubblicazione delle intercettazioni da parte dei giornalisti ,che potranno riportare solo i colloqui contenuti nei provvedimenti dei giudici. La pubblicazione sarà infatti possibile solo quando il contenuto intercettato è agli atti del processo e il giudice sarà tenuto a stralciare, oltre ai dati personali sensibili, anche quelli relativi a soggetti diversi dalle parti, a meno che non siano rilevanti per le indagini.
Previsto poi un ridimensionamento del reato di traffico di influenze illecite. A tal proposito, sull’applicazione della custodia cautelare in carcere, si dovrà pronunciare un giudice collegiale, non più un singolo magistrato (anche se la norma entrerà in vigore tra 2 anni) e prima della decisione ,l’indagato dovrà essere interrogato dal giudice, tranne se c’è pericolo di fuga o di inquinamento delle prove e in caso di reati gravi.
In merito a questo primo pacchetto di norme, parte della più ampia Riforma della Giustizia, il ministro Nordio, ai microfoni di SkyTg24, ha detto: “E’ patologico che in Italia molto spesso la politica abbia ceduto alle pressioni della magistratura sulla formazione delle leggi. Questo è inammissibile. Il magistrato non può criticare le leggi, come il politico le sentenze. Ascoltiamo tutti, ma il governo propone e il Parlamento dispone. Questa è la democrazia e non sono ammesse interferenze. Vi è rammarico per il fatto che Silvio Berlusconi non possa assistere al primo passo verso una riforma radicale in senso garantista. Il reato di abuso d’ufficio è stato modificato varie volte per circoscriverne i limiti, ma sono continuate iscrizioni nel registro degli indagati e informazioni di garanzia che costituivano il vero motivo della paura della firma per cui sindaci e amministratori non firmavano nulla e questo è un grande danno economico che si riversa sui cittadini”.
Contraria a tali modifiche l’Associazione Nazionale Magistrati, il cui Presidente, Santalucia, in un’intervista a Radio anch’io su Rai Radio Uno, ha spiegato: “Il ministro Nordio sembra dimenticare che la riforma del 2020 punisce la violazione dolosa della legge, non di altre norme, quando la legge non consente alcuna valutazione discrezionale: cioè dice al pubblico ufficiale ‘deve fare questo o devi omettere di fare quest’altro’. Come si può pensare che un comportamento di questo tipo in palese violazione di legge, fatta per avvantaggiare se stesso o i propri amici o danneggiare altri, possa sfuggire alla norma penale, io sinceramente non capisco. L’abrogazione del reato non potrà avere l’effetto di fermare le indagini su questo tipo di condotte. Quando il privato si sente violato dal pubblico ufficiale che secondo lui ha sfruttato l’ufficio per vantaggi personali, le indagini vanno fatte. Anzi, l’abrogazione del reato , di fronte a una denuncia, costringerà il pm a trovare nel sistema una norma diversa con cui poter far luce su quanto avvenuto. Sull’eliminazione del potere di appello del pm contro le sentenze di assoluzione per i reati non particolarmente gravi, credo si vada incontro a una nuova pronuncia di incostituzionalità. Questa norma era stata introdotta dalla cosiddetta legge Pecorella già nel 2006 e appena un anno dopo bocciata dalla Corte Costituzionale, che disse non si può alterare la parità delle condizioni tra pm e imputato. E ora si comprime il potere del pm e non si interviene sull’altro versante.E’ uno sbilanciamento a danno dell’accusa pubblica”.
Preoccupazione, è stata espressa anche dal Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, che ha sottolineato in una nota: “Attualmente, gli atti a conoscenza degli indagati (quindi dopo l’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare o dopo la chiusura delle indagini) non sono più segreti: il rischio è di far calare il silenzio su quasi tutto, con l’eccezione delle intercettazioni ‘riprodotte dal giudice nella motivazione di un provvedimento o utilizzato nel corso del dibattimento’..Il Consiglio nazionale dell’ordine dei giornalisti, pur condividendo la legittima esigenza di tutelare i soggetti estranei alle indagini i cui nomi figurino nelle intercettazioni e di trovare il giusto equilibrio tra libertà di stampa e rispetto della dignità della persona, ritiene che debba essere comunque garantito il diritto all’informazione, con particolare riferimento a fatti di interesse pubblico quali sono tutte le indagini penali che si avvalgono di intercettazioni, concesse soltanto nei casi dei reati più gravi. Diritto all’informazione sancito da numerose sentenze della Corte europea dei diritti dell’uomo che considera lecita anche la pubblicazione di atti coperti da segreto su inchieste di rilievo che riguardino personaggi pubblici”.
Critiche nei confronti delle misure presentare dal ministro della Giustizia Nordio, anche le Opposizioni. La segretaria del Pd, Schlein, infatti , ai microfoni di SkyTg24 , parlando delle polemiche seguite alla proclamazione della giornata di lutto nazionale e dei funerali di Stato per il Presidente di FI, Berlusconi e della riforma della Giustizia, ha evidenziato: “Silvio Berlusconi, non l’ho mai conosciuto in vita. L’impegno politico di tanti è nato in opposizione al berlusconismo. Oggi al Nazareno mi trovo a esserci io a guidare la comunità democratica. Abbiamo portato rispetto al funerale. Ma non partecipiamo alla beatificazione di Berlusconi. Ricordiamo le leggi ad personam, il conflitto d’interesse. Ricordiamo la mercificazione di tutto. Abbiamo trovato una forzatura inopportuna nel chiedere i tre giorni di lutto nazionale. È naturale che si riservi a persone che hanno unito la Repubblica, caratteristiche che non corrispondono al Berlusconi politico. Serve equilibrio e non c’è momento più sbagliato che cogliere la morte di Berlusconi per portare avanti riforme a spallate. Dalle bozze che abbiamo visto la montagna ha partorito un topolino rispetto agli annunci, anzi con alcune scelte che potrebbero ottenere addirittura degli effetti contrari a quelli annunciati. Siamo contrari all’abrogazione dell’abuso d’ufficio, perché andrebbe anche contro agli impegni internazionali. L’Ue sta per approvare una direttiva anti-corruzione ,che chiede uno strumento di quel tipo. Siamo però dell’idea che sicuramente si possa riformare la fattispecie per evitare alcuni effetti distorsivi. Un conto è la riforma, su cui siamo possibili a ragionare, altro è l’abrogazione tout court, che renderebbe ancora più difficile negoziare il Pnrr. Quindi io sarei molto cauta. Preoccupa che si utilizzi la morte di Berlusconi per spingere una soluzione che sarebbe sbilanciata rispetto a quelle che sono le necessità dell’ordinamento. Serve equilibrio sulla giustizia. Penso che per scrivere buone riforme bisogna avere l’attenzione all’ascolto di chi quelle norme le vive sulla pelle. Soluzioni equilibrate si possono trovare. Il momento più sbagliato è quello di cogliere l’emotività della morte di Berlusconiper portare avanti a spallate ulteriori riforme che potrebbero non essere esattamente equilibrate”.
Sulla stessa linea , il Presidente del M5S, Conte, che, affrontando anche la questione della sua mancata partecipazione ai funerali del Presidente Berlusconi, ha dichiarato via social: “Dopo lo stop di questi giorni dei lavori parlamentari per la morte di Berlusconi, oggi l’emergenza del Governo è un Consiglio dei Ministri per esaminare un disegno di legge sulla giustizia. Dalle anticipazioni ricaviamo che la riforma introdurrà nuovi spazi di impunità, indebolendo i presidi contro la corruzione, oltre a colpire il diritto all’informazione. Abolendo l’abuso d’ufficio e limitando altri strumenti contro il malaffare si dimostra di non avere a cuore la tutela della legalità e del diritto alla giustizia. E tutto questo viene realizzato cavalcando l’onda emotiva della morte di Berlusconi, anzi, come esplicitamente dichiarato da alcuni esponenti di Governo, per omaggiarne la memoria. È un’assurdità, al pari di alcune gratuite ricostruzioni fatte sulla mia scelta di non andare al funerale di Berlusconi. Ieri sono rimasto in silenzio perché ho ritenuto inopportuna qualsiasi polemica politica mentre si celebravano le esequie. Il rispetto per la morte e per il dolore che provano familiari e persone che hanno amato Silvio Berlusconi sono sacri e il Movimento 5 Stelle lo ha dimostrato esprimendo, con chiarezza, sincero cordoglio verso chi avverte il vuoto doloroso di questa perdita. Allo stesso modo però ritengo una forma di rispetto nei confronti sia del dolore delle persone vicine a Berlusconi che della storia e dei valori che condivido intimamente con la mia comunità politica, il Movimento 5 Stelle, non aver partecipato alla funzione funebre: trattasi di due storie molto distanti e, per molti versi, agli antipodi. Vi è poi un’altra considerazione da sottolineare. Un attimo dopo il decesso è scattato un meccanismo sincrono e complesso, che ha visto il Governo proclamare il lutto nazionale, il Parlamento fermare le attività d’aula, le televisioni pubbliche e private rincorrersi in ricostruzioni agiografiche, insomma un parossismo celebrativo che in queste ore sta spingendo anche molti osservatori stranieri a interrogarsi sui nostri “stili e costumi” democratici. Io penso che “rispetto” significhi mantenersi sobri, franchi nel dirsi le cose come stanno e, soprattutto, coerenti con la propria storia”.
Contrari alle misure riguardanti la Giustizia anche AVSi, mentre un’apertura al primo pacchetto di misure riguardanti la riforma è arrivata dai leader di Italia Viva e Azione, Renzi e Calenda.
Sul fronte dei lavori parlamentari, è stata stralciato l’emendamento al dl Lavoro proposto da M5S e approvato nei giorni scorsi dalla Commissione Affari sociali del Senato, che prevedeva la decontribuzione totale per 3 anni, fino al limite massimo di 3.000 euro annui, per chi assume o stabilizza badanti che assistono anziani non autosufficienti over65, in quanto avrebbe avuto il parere negativo della Commissione Bilancio sulla base dell’art.81 della Costituzione.
In ambito economico, invece, mentre Confcommercio nel suo Report ha confermato segnali di rallentamento dell’attività economica, nel secondo trimestre dell’anno, con un’inflazione che a giugno ha segnato +0,4% mensile e +6,8% annuo, e con i consumi che a maggio hanno registrato -0,2% annuo (per i beni positiva solo la domanda di auto,a +11,5%. Alimentari -4,3%, energia elettrica -3,6%, vestiario -2%) e un Pil, che a giugno ha segnato -0,1% su maggio e a +1,3% su base annua, per via della progressiva frenata dell’attività industriale, con 4 cali mensili consecutivi e con il solo mercato del lavoro vivace: +48.000 occupati a a marzo su febbraio e +390.000 su anno, la Banca Centrale Europea ha deciso di alzare di un quarto di punto percentuale i tassi di interesse.
Il tasso sui rifinanziamenti principali sale dunque al 4%, quello sui depositi al 3,50% e quello sui prestiti marginali al 4,25%, in quanto si prevede che l’inflazione, seppure in calo, rimarrà ancora a lungo al di sopra dell’obiettivo programmato del 2%. Per questo, inoltre, la Bce ha rivisto al ribasso le stime di crescita del Pil, che nel 2023 sarà +0,9 e nel 2024 +1,5%.
Nuovo record, infine, è stato segnato dal debito pubblico italiano che, secondo i dati di Bankitalia, ad aprile è aumentato di 21,8 miliardi rispetto al mese precedente, risultando pari a 2.811,6 miliardi.
Bankitalia ha poi precisato nella sua nota di commento che: “ Il fabbisogno delle amministrazioni pubbliche (31,3 miliardi) e l’effetto degli scarti e dei premi all’emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione dei tassi di cambio (0,4 miliardi) hanno più che compensato la riduzione delle disponibilità liquide del Tesoro (13,9 miliardi, a 29,4)”.
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