di Federica Marengo lunedì 19 giugno 2023
-“La riforma passa al Parlamento e quindi il Parlamento nella sua sovranità deciderà come procedere. Noi interverremo per attuare completamente l’art.15 della Costituzione che afferma la libertà e la segretezza delle conversazioni”, così , stamane, il Guardasigilli Nordio, nel corso del suo intervento nella trasmissione di Rai Tre “Agorà”, a proposito della Riforma della Giustizia e del primo pacchetto di misure varato in Consiglio dei Ministri la scorsa settimana, tra cui l’abolizione dell’abuso di ufficio, la stretta sulle intercettazioni , l’inappellabilità delle sentenze di assoluzione in primo grado, che tante polemiche ha suscitato e sta suscitando nelle Opposizioni, specie nel Pd (diviso però al suo interno tra la linea della segretaria Schlein, contraria, e i sindaci dem, Associazione Nazionale Comuni italiani, compresa , favorevoli) , M5S e AVSi (Azione e Italia Viva, invece, sarebbero d’accordo con tali modifiche) , così come le tensioni con l’Associazione Nazionale Magistrati , di fatto contraria alle norme.
“In questo momento siamo intervenuti parzialmente per tutelare il terzo, cioè la persona che viene citata nelle conversazioni di altri”, ha precisato il ministro della Giustizia, Nordio, “Ma successivamente interverremo anche per tutelare la dignità e la libertà delle persone che parlano e devono parlare fra di loro in riservatezza, perché la riservatezza è l’altro lato della libertà. Naturalmente senza compromettere le indagini per i grandi crimini della delinquenza organizzata. Noi abbiamo tenuto conto della sentenza della Corte Costituzionale di alcuni anni fa e abbiamo rimodulato questa inappellabilità delle sentenze di assoluzione in conformità alle indicazioni di quella sentenza”.
Compatto , quindi, il Governo nel difendere la riforma della Giustizia e i suoi principi base, pur cercando però di smorzare le tensioni con la Magistratura per trovare un dialogo.
In merito, il Vicepremier e ministro degli Esteri, nonché coordinatore nazionale di FI, Tajani, ha dichiarato: “Il potere legislativo deve fare il potere legislativo, il potere esecutivo deve fare il potere esecutivo, il potere giudiziario deve fare il potere giudiziario. Le leggi le scrive il Parlamento, non le scrivono i giudici, i giudici devono applicare la legge. Poi dicono le loro opinioni, è giusto, ognuno può dire le proprie opinioni”.
Tuttavia, il Consiglio Superiore della Magistratura, all’indomani delle dichiarazioni del Guardasigilli Nordio, che ha detto di ritenere “interlocutore istituzionale del Governo proprio il Csm e non l’ANM”, accusata di “interferenza”, ha fatto sapere che “si prepara a far sentire la sua voce sulla riforma della giustizia ,approvata dal Consiglio dei ministri e che si appresta a cominciare il suo iter parlamentare” e che “il ministro Nordio non ha ancora chiesto a Palazzo dei marescialli un parere sulla riforma”. Dunque: “se il ministro non lo chiederà, procederemo d’ufficio, aprendo una pratica sulla riforma in Sesta Commissione, quella deputata a esprimersi su leggi e decreti”.
Poi, nel pomeriggio, parlando ad un convegno sul “Sistema sanzionatorio nella riforma tributaria”, presso il Luiss Hub a Milano, sempre il ministro della Giustizia Nordio ,ha detto: “Più la Repubblica è corrotta, più sforna leggi e più leggi sforna più si corrompe, perché rende più complicate le procedure. Il sistema della corruzione si annida nella incertezza della normativa, nella incertezza delle competenze e nella complessità della procedure. Questo sistema sanzionatorio nuovo rappresenta una assoluta novità e si inserisce in un programma di velocizzazione e semplificazione della giustizia, che passa per la giustizia conciliativa. Fino al 2017 sono stato in Procura e non ho mai visto un evasore in manette. Ci sono stati, però, una serie di processi inutili e dannosi per tutti che hanno assorbito le risorse delle Procure, che potevano essere orientate per perseguire reati più gravi. A parte le frodi fiscali, per quello che riguarda l’evasione ,il nuovo sistema sanzionatorio in ambito tributario si basa su due principi: la semplificazione normativa e la giustizia conciliativa. Se l’imprenditore onesto decidesse di assoldare un esercito di commercialisti dicendo loro ‘io pago fino all’ultimo centesimo di imposte e pago voi e voi mi dovete far dormire sonni tranquilli’, non ci riuscirebbe, perché comunque qualche violazione verrebbe trovata”.
Intanto, la Presidente del Consiglio, Meloni, nei giorni scorsi e ,in queste ore, ha preparato il viaggio di domani in Francia, a Parigi, con il sindaco di Roma Gualtieri e il Presidente della Regione Lazio Rocca, per promuovere la candidatura della Capitale all’Expo 2030.
In tale ambito, però, nel pomeriggio, avrà un incontro con il Presidente della Repubblica francese, Macron, all’Eliseo. Secondo quanto si apprende da una nota diffusa dallo stesso Eliseo, al centro del confronto vi saranno: “Le “relazioni bilaterali che uniscono la Francia e l’Italia, in particolare, l’attuazione del Trattato del Quirinale, ma anche “questioni europee” e comune sostegno”. “L’incontro”, si spiega sempre nella medesima nota, “sarà preceduto da una dichiarazione alla stampa. La riunione servirà anche a preparare il vertice della Nato di Vilnius, l’11 e il 12 luglio. I loro scambi saranno l’occasione di ribadire il loro sostegno comune all’Ucraina sulle questioni militare, umanitaria, economica, diplomatica e giudiziaria”.
Per giovedì, invece, è previsto il Consiglio dei Ministri ,nel quale il Governo dovrebbe approvare un provvedimento, cui si sta lavorando, per definire le procedure di ricostruzione nei territori colpiti da calamità dopo lo stato di emergenza.
Ieri, infatti, il Viceministro ai Trasporti e alle Infrastrutture Bignami ha scritto via social: “Ad oggi ancora la Regione non ha trasmesso al Governo, benché richiesto, nessun elenco degli interventi da eseguire. Ha chiesto 2,3 miliardi subito, sulla fiducia. Voi vi fidereste di Schlein e compagni? Ps: la cura del territorio colpito era competenza loro”, suscitando la reazione del Pd, che ha esortato il Governo ad accelerare piuttosto sulla nomina del commissario all’emergenza e sull’erogazione delle risorse, e della Regione Emilia Romagna, che , tramite il sottosegretario alla Presidenza della Giunta regionale, Davide Baruffi, ha replicato: “Davvero incomprensibile e fuori luogo l’inutile polemica di Bignami, che sa o dovrebbe sapere, che la ricognizione puntuale dei danni è attivata dal commissario per l’emergenza così come disposto dall’ordinanza del capo del dipartimento della Protezione civile dello scorso 8 maggio, nei 90 giorni successivi. Tuttavia ,per rappresentare al meglio al ministro competente lo stato dell’arte, nell’incontro di giovedì scorso al Tavolo col Governo il presidente Bonaccini ha già prodotto una prima stima, frutto dell’inteso lavoro condotto da sindaci e presidenti di Provincia, Agenzia regionale di Protezione civile e Consorzi di bonifica, associazioni imprenditoriali e professionisti. Un lavoro estremamente importante che ci ha già consentito di presentare da un lato l’ammontare complessivo dei danni subiti dal sistema dell’Emilia-Romagna, dall’altro – in modo ancor più accurato e dettagliato – individuare e quantificare gli interventi urgenti e necessari per mettere in sicurezza i fiumi entro la fine dell’estate, quelli per riparare le infrastrutture che ancora isolano le comunità e impediscono a diverse imprese di operare, quelli per le prime misure di sostegno alle attività economiche”.
Restando in ambito Pd, nel pomeriggio si è tenuta al Nazareno la Direzione del partito, più volte rimandata la settimana scorsa per la morte del Presidente di FI, Silvio Berlusconi e della moglie dell’ex Premier, fondatore del Pd, Prodi, Flavia Franzoni.
Nella sua relazione introduttiva, la segretaria Schlein, negli ultimi due giorni criticata dalla linea riformista del partito per aver preso parte alla manifestazione indetta sabato scorso a Roma dal M5S ,nella quale sono state espresse posizioni contrarie a quelle del Pd sulla guerra in Ucraina ed usati dal cofondatore del Movimento , Grillo, anch’esso presente, riferimenti ritenuti dai dem (ma anche dalla Maggioranza di Governo) provocatori, alla costituzione di “brigate di cittadinanza” (“Fate le brigate di cittadinanza. Mascheratevi con il passamontagna e di nascosto andate a fare i lavoretti: mettete a posto marciapiedi, aiuole e tombini. Fate il lavoro e scappate”) a difesa del Reddito di Cittadinanza, inducendo alle dimissioni dall’Assemblea del partito, l’ex assessore alla Sanità della Regione Lazio D’Amato, rispondendo alle critiche, ha detto: “E’ ora il momento di mobilitare tutto il partito sulla nostra agenda per l’Italia e per l’Europa. Ho ricevuto un mandato chiaro, ricostruire una identità chiara del partito, che ci renda riconoscibili. Se si tenta di rappresentare tutto e il contrario di tutto si rischia di non rappresentare nessuno e lasciare spazi agli altri” Ringrazio Roberto Speranza e Articolo Uno per questa scelta coraggiosa e Bersani per aver scelto di rientrare e darci una mano. Lavoriamo tutti insieme, in maniera corale, serve un’orchestra che suona lo stesso partito. Vanno bene le discussioni e le critiche, ma anche la lealtà sui temi che ci uniscono. Non mi dovrete mai convincere che la segretaria non basta da sola, l’ho detto io fin dall’inizio. Io credo nel gioco di squadra, nella leadership collettiva. A me tocca provare tenervi insieme nella chiarezza della linea politica uscita dal congresso. Proponiamo un’estate militante su alcuni temi, come il Pnrr. Chiedo ai parlamentari e alle parlamentari di organizzare sui territori un confronto sui Pnrr, così sentiremo suonare dal basso una sveglia per il governo. L’altra grande questione è l’autonomia differenziata, che vuol portare a compimento i mai sopiti sogni della secessione leghista. Svolgeremo una grande iniziativa il 14 e 15 luglio sull’autonomia differenziata. E chiediamo a nostri eletti di promuovere discussioni nei consigli comunali e provinciali affinché tutti si prendano le loro responsabilità. Presenteremo nei Comuni un testo base per un ordine del giorno. Continuiamo a insistere con le altre opposizioni sul salario minimo, l’auspicio è arrivare a una posizione comune. Spingiamo per un congedo paritario di tre mesi, anche su quello si può lavorare con le opposizioni. Il 30 giugno una grande iniziativa per la casa, insieme ai sindaci. Apprezziamo e guardiamo con attenzione alla manifestazione di sabato della Cgil sulla sanità pubblica. Noi ci saremo, saremo al loro fianco. Chiediamo a tutte le federazioni di mobilitarsi sulla sanità pubblica, lasciamo ai territori la scelta delle forme, iniziative pubbliche, banchetti. L’importante è tenere alta l’attenzione su quello che Meloni non sta facendo. Il governo si butta ogni giorno su bandierine ideologiche perché sa solo cavalcare le paure, ma non sa dare risposte. Il 6 luglio ci sarà una serie di incontri sulle politiche industriali. Siamo sempre stati chiari e lineari nel pieno supporto all’Ucraina per la difesa anche con aiuti militari. Abbiamo tenuto e continueremo a tenere un atteggiamento coerente, ma non dismettiamo la prospettiva di una pace giusta, facciamo nostre le parole di Mattarella di non distogliere la ricerca di un approdo di pace. Una forza di sinistra come la nostra non può dismettere la parola pace . Siamo disponibili a lavorare a una riforma dell’abuso d’ufficio, ma l’abrogazione sarebbe in contrasto con la normativa europea. La riforma della giustizia nel suo complesso è la montagna che ha partorito il topolino con pochi interventi spot”.
Infine, in casa del M5S, il cofondatore Grillo, in un video pubblicato sul suo blog, è tornato sulle parole pronunciate sabato nell’ambito della manifestazione contro il precariato e le politiche sul lavoro del Governo Meloni, chiarendo: “Per favore fermatevi, era una boutade. Ma è possibile che prendete tutto sul serio. Anche i giornali hanno esagerato un po’. Fermatevi perché mi sono arrivate delle notizie drammatiche, veramente. È stato avvistato un pensionato di 74 anni, un idraulico che stava aggiustando sei tombini di notte con un passamontagna. Fermatevi. Un albanese di 64 anni con cazzuola ha messo a posto otto marciapiedi durante la notte con il passamontagna. Non si può andare avanti così. Fermatevi”.
A sua difesa, è intervenuto anche il Presidente pentastellato Conte, che in un post su Twitter, ha scritto: “I media mainstream hanno provato a ignorare la piazza di Roma – strumentalizzando una frase del discorso tenuto da Beppe Grillo sul palco di chiusura. Una frase estrapolata dal suo contesto e criminalizzata perché, accarezzando il gusto del paradosso, incitava i presenti a indossare il ‘passamontagna’ per compiere non già azioni violente, bensì pacifiche e utili per la propria comunità. E così un omaggio al lavoro socialmente utile di tanti cittadini attivi, che si prendono cura in prima persona del proprio quartiere, del verde pubblico che hanno sotto casa, delle strade che attraversano ogni giorno ,sostituendosi troppo spesso ad uno Stato troppo assente ,ha originato un ridicolo coro di indignazione. Ovviamente in questo coro si distinguono anche gli esponenti della falsa opposizione. Ventimila persone sfilano a Roma con il Movimento 5 Stelle per gridare #BastaVitePrecarie. Ventimila protagonisti, ventimila cittadini provenienti da ogni angolo di Italia che hanno ascoltato la voce di chi non arriva a fine mese, di chi vive di precarietà nella totale indifferenza del Governo. Eppure, non si è voluto dare credito a questa straordinaria mobilitazione, a questa gente che ha portato in piazza la prima, vera manifestazione contro il Governo Meloni”.
Riguardo ai lavori parlamentari, è approdata in Aula alla Camera ,per la discussione generale , la proposta di legge per rendere la maternità surrogata reato universale, accompagnata da proteste in piazza, davanti a Montecitorio, delle famiglie arcobaleno, e cartelli in Aula delle Opposizioni (+Europa).
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