di Federica Marengo martedì 4 marzo 2025

-Nella serata di ieri, la Presidente del Consiglio Meloni ha partecipato alla trasmissione di Rai Uno “Secolo XXI”, condotta dal giornalista Francesco Giorgino, nella quale ha rilasciato un’intervista su diversi temi dell’agenda politica internazionale e nazionale.
Riguardo alla contrapposizione tra Ue e Usa sia in merito alla guerra in Ucraina sia sulla questione economica dei dazi, la Premier Meloni ha sottolineato che si tratta di un momento non facile e che bisogna prendere delle decisioni non facili che impatteranno sul futuro dell’Italia e dell’Europa, sottolineando: “E’ un momento in cui, prima di fare una scelta bisogna ponderarla, bisogna mantenere la calma, cercare di ragionare nel modo più lucido possibile, guardando sempre all’obiettivo e alla priorità. Per me, la priorità è sempre difendere l’interesse nazionale italiano. E credo che sia nell’interesse nazionale italiano evitare qualsiasi possibile frattura all’interno dell’Occidente, perché una divisione, una frattura, divisioni in generale, ci renderebbero solamente tutti quanti più deboli”.
Quindi, la Premier ha affermato che: “Sull’ Ucraina, ma in generale sulle grandi sfide che l’Europa, gli USA, che l’Occidente hanno di fronte, credo che alla fine, aldilà di quello che può sembrare, i toni diano l’impressione che le posizioni siano molto distanti, ma in realtà non lo sono, perché l’obiettivo è un obiettivo condiviso. Alla fine tutti condividono lo stesso obiettivo: portare pace in Ucraina, portare in Ucraina una pace giusta, una pace stabile, duratura. Io direi “definitiva” e quindi, la questione centrale è: come si fa a costruire una pace che preveda tali garanzie di sicurezza per l’Ucraina da fare in modo che non possa tornare la guerra. E questo serve a tutti: all’Ucraina, ai Paesi Ue, particolarmente a quelli che si sentono minacciati, giustamente, dalla Russia, e serve a Donald Trump, che è un leader forte, che, chiaramente, non può permettersi di siglare un accordo che qualcuno domani potrebbe violare. Il dibattito è su questo. Il dibattito è stato questo anche al vertice di Londra”.
Poi, sull’ipotesi ventilata dalla Francia e, in parte, dalla Gran Bretagna di inviare truppe di pace Ue in Ucraina, la Presidente Meloni ha detto: “Io ho espresso varie perplessità sulla proposta franco-britannica, pur ringraziando i colleghi, penso che, in questo momento, chiunque faccia delle proposte fa una cosa comunque utile. Sulla proposta di invio di soldati europei avanzata da Francia e Gran Bretagna l’Italia ha espresso le sue perplessità. Secondo me è molto complessa nella realizzazione. Non sono convinta dell’efficacia. E’ la ragione per la quale abbiamo detto che non manderemo i soldati italiani in Ucraina. Ma sicuramente è un momento nel quale tutti coloro che fanno delle proposte stanno facendo una cosa utile nel tentativo di cercare una soluzione”.
Ancora, in merito alle accuse delle opposizioni di non aver difeso nettamente il Presidente ucraino Zelensky all’indomani dell’esito negativo del colloquio alla Casa Bianca con il Presidente USA Trump, la Premier Meloni ha risposto: “Le opposizioni mi accusano di qualsiasi cosa . Penso che facciano correttamente il loro lavoro, anche se voglio dire che forse, in un momento come questo, un po’ dispiace che si preferisca sempre la polemica fine a se stessa. Quando scoppiò la guerra in Ucraina e io ero a capo dell’unico partito all’opposizione, il Governo Draghi poté contare sul nostro aiuto. Questo è il tempo in cui le persone serie lavorano per ricomporre, non lavorano per dividere ulteriormente. A chi giova la tifoseria?. Per cui, il lavoro che cerco di fare è un lavoro di ricomposizione. Poi è possibile che altri non siano d’accordo, ma questo è l’obiettivo dichiarato che perseguo e che tutti vedono, riuscendo a parlare, fortunatamente, con tutti, che forse è una cosa che può aiutare in questa situazione”.
E sempre sulle accuse da parte dell’opposizioni di non schierarsi apertamente con la Ue o con il Presidente USA Trump, la Presidente del Consiglio Meloni ha ribattuto: “La mia linea è che sto con l’Italia in Ue, per l’Occidente e le letture infantili le lascio ad altri, poiché in questo momento non ce le possiamo permettere. E’ quello che, ripeto, sto costruendo, è quello su cui sto lavorando. Dopodiché , se vogliamo parlare di cose serie, allora io vorrei chiedere alle opposizioni se quando dicono che l’Italia deve stare senza se e senza ma dalla parte dell’Europa, come se gli Stati Uniti non fossero i nostri alleati, se questo significa anche che dovremmo mandare i soldati italiani in Ucraina, come ragiona di fare la Francia. Perché , ripeto, gli slogan sono bellissimi, dopodiché però agli slogan seguono delle scelte. E io sarei contenta di avere un’idea più chiara di cosa vogliono fare, anche perché ho rispetto ovviamente della posizione delle opposizioni. Tra l’altro queste sono materie sulle quali più si cerca di essere d’accordo sul da farsi e meglio è, quindi un elemento di chiarezza forse da questo punto di vista ci può aiutare”.
Sul capitolo dazi USA imposti ai Paesi Ue, Italia compresa, alla luce dei buoni rapporti con l’amministrazione americana, la Premier ha detto: “La categoria dell’amico e del nemico in politica estera è una categoria particolare: nel senso che anche io sono amica di un sacco di gente, di moltissimi leader, dopodiché difendo l’interesse italiano e questo fanno più o meno tutti , per cui tutti difendono i loro interessi. Sui dazi, il nostro interesse è completamente opposto a quello che sta dichiarando Donald Trump, poi vedremo che cosa accadrà nei fatti, anche se io sono convinta che in realtà quello che può produrre l’avvio di dazi con una risposta Ue, cioè una guerra commerciale, non convenga in realtà a nessuno, come neanche agli USA. Però, su questo, ci possono essere punti di vista differenti. Gli USA pongono da molto tempo, e non hanno cominciato con Trump, la questione del surplus commerciale, ma io credo che si possa risolvere in modo positivo, con degli accordi, piuttosto che avviando un’escalation ed è uno dei temi che affronterò, parte ho già affrontato, con il Presidente USA e che penso l’Ue affronterà e sta affrontando con gli USA per capire come questa questione del disavanzo si possa risolvere in maniera positiva, piuttosto che in modo oppositivo, perché a noi non conviene. L’Italia è una nazione esportatrice, ovviamente i dazi non convengono , quindi farò tutto quello che posso, ma non solamente per l’Italia, per impedire che questo accada”.
Poi, in merito agli accordi, oltre 40 intese, per investimenti da 40 miliardi di euro firmati nelle scorse settimane con gli Emirati Arabi Uniti, la Presidente Meloni ha sottolineato: “Leggevo un articolo su La Stampa, secondo cui , per valutazione di alcuni economisti, questi accordi potrebbero portare a un aumento del fatturato di circa il 30% per le aziende coinvolte e fino a 100 mila posti di lavoro in Italia, che più o meno è quello che cerco di dire sempre: che la politica estera è politica interna e che ogni accordo che sigli, ogni viaggio che fai, apre opportunità per le nostre imprese nel dare posti di lavoro, ricchezza, benessere e quindi sono contenta che questo lavoro molto faticoso che abbiamo fatto in giro per il mondo poi torni in contributi concreti per la crescita italiana”.
Nel corso dell’intervista sono stati poi affrontati anche temi di politica economica, come la difficoltà dell’Italia nella crescita, riguardo cui la Presidente Meloni ha spiegato che la difficoltà è determinata dall’incertezza a livello internazionale e da problemi strutturali rimasti irrisolti nei decenni, come il divario tra Nord e Sud cui il governo sta lavorando con alcuni provvedimenti in materia di investimenti in infrastrutture, con la zona economica speciale unica del Mezzogiorno alla base dei quali, a suo dire, vi è un cambiamento di approccio rispetto a quello assistenzialistico adottato dal precedente governo e che sta dando i suoi risultati, visti i dati economici secondo i quali il Mezzogiorno , a livello di Pil e di occupazione, cresce più della media nazionale.
Inoltre la Premier ha anche evidenziato come , malgrado l’incertezza internazionale, la stabilità a livello nazionale determini una buona tenuta dei conti, come registrato dagli ultimi dati Istat, che vedono una crescita del settore agricolo del 2%.
Quanto alla realizzazione delle transizioni digitale, ecologica e demografica, la Presidente Meloni ha evidenziato : “La transizione demografica è una transizione che purtroppo è stata dimenticata per moltissimi anni in Italia e in Ue. L’Europa non se ne occupa proprio, non ci sono programmi da questo punto di vista. In Italia, noi abbiamo investito molto delle nostre risorse. La questione della natalità, non è semplicemente una questione filosofica, è una questione di tenuta del nostro tessuto sociale. Noi abbiamo una popolazione che continua a invecchiare , abbiamo sempre più persone in età pensionabile, quindi da mantenere, e sempre meno persone che lavorano per farlo. Il nostro sistema sociale banalmente non può reggere”.
Quindi, la Premier ha passato in rassegna i provvedimenti adottati dal Governo per la incentivare la natalità, come : la decontribuzione per le madri lavoratrici e i congedi parentali, mentre sulla transizione ecologica ha sottolineato: “Il problema è l’approccio ideologico che ha accompagnato , purtroppo queste materie in questi anni. Siamo stati considerati nemici dell’ambiente, ma non eravamo nemici della transizione ecologica, noi eravamo nemici della transizione ideologica. Noi non possiamo pensare che difendiamo l’ambiente semplicemente espungendo l’uomo. Questo non si può fare, anche perché è proprio la capacità , il genio dell’uomo che può aiutarci a difendere meglio l’ambiente e quindi dobbiamo fare le cose fatte in modo ragionevole. Piano piano, mi sembra che le cose stiano migliorando, ma si dovrebbe fare molto meglio”.
Ancora su quanto fatto finora sulla riduzione della pressione fiscale italiana, la Premier Meloni ha affermato che finora , con le risorse a disposizione, la priorità dell’Esecutivo è stata quella di difendere il potere d’acquisto dei redditi più bassi, ma che la prossima priorità del Governo sarà il ceto medio, anche alla luce dell’obiettivo finale della riforma fiscale, che è quello di ridurre le tasse per tutti, replicando poi alle opposizioni sull’aumento della pressione fiscale: “Quando aumenta la pressione fiscale, non è necessariamente perché aumentano le tasse. La pressione fiscale misura le entrate dello Stato in rapporto al Pil, che cosa significa: significa che , ad esempio, se c’è un percettore di reddito di cittadinanza , invece di percepire il reddito di cittadinanza, quella persona trova un posto di lavoro, pagando le tasse, aumenta la pressione fiscale, quindi : perché aumenta la pressione fiscale?, perché c’è più gente che lavora , perché questo governo ha portato al record storico di proventi della lotta all’evasione. Quindi, le entrate aumentano quando le tasse non aumentano”.
Riguardo l’efficacia del Decreto bollette appena varato, la Presidente del Consiglio Meloni, illustrando le misure per le famiglie e per le imprese, ha sottolineato che si tratta di un intervento emergenziale, ma che il Governo ha varato anche un disegno di legge delega che introduce una soluzione strutturale all’aumento del costo dell’energia: il ritorno del nucleare in Italia, con la possibilità di portare piccoli reattori sicuri in pochi anni per rafforzare la sovranità e l’indipendenza energetica del Paese.
In merito al tema riforme, sui tempi di approvazione della riforma del Premierato , la Presidente Meloni ha spiegato: “E’ una riforma che sta procedendo in Parlamento. Siamo assolutamente determinati ad andare avanti con le riforme che abbiamo proposto per questa nazione. La riforma del premierato è necessaria e non a questo governo. E’ una riforma necessaria per chi verrà dopo di noi. Penso che sia una riforma necessaria per l’Italia, perché fa fondamentalmente due cose: rimette il potere di scelta nelle mani dei cittadini. E a chi viene scelto dai cittadini viene dato il tempo di realizzare la visione che i cittadini hanno chiesto di realizzare. La stabilità oggi è l’elemento di maggiore forza che noi abbiamo in Italia nel quadro internazionale, ti dà credibilità a livello internazionale, ti dà una visione da realizzare”.
Infine, sul confronto previsto per domani a Palazzo Chigi con l’Associazione Nazionale Magistrati sulla riforma della separazione delle carriere dei giudici, cui quest’ultima è contraria, la Premier Meloni, ribadendo che , con questa riforma, non vi è alcuna sottoposizione del Pm all’Esecutivo, ma anzi sottrare i membri del Csm al condizionamento politico e alle correnti politicizzate, ha affermato: “Affronterò l’incontro con l’Associazione nazionale magistrati con uno spirito aperto, con grande rispetto. L’ho detto tantissime volte: ho cominciato a fare politica quando hanno ucciso un giudice, un magistrato. Io ho per la magistratura un rispetto enorme. Questa non è una riforma fatta contro qualcuno. E una riforma secondo me necessaria per far funzionare meglio la giustizia. Penso che i toni apocalittici che in alcuni casi ho sentito siano assolutamente fuori luogo”.
Stamane, invece, la Premier Meloni ha partecipato alla cerimonia di inaugurazione dell’Anno Accademico 2024/25 presso la Scuola Ufficiali dell’Arma dei Carabinieri e nel pomeriggio ha incontrato a Palazzo Chigi il Presidente della Lituania, Gitanas Nausėda.
Inoltre, la Presidente del Consiglio ha commentato in un post social i dati positivi sull’occupazione rilevati da Istat per il mese di gennaio: “Secondo i dati diffusi oggi dall’Istat, a gennaio 2025 il numero di occupati in Italia ha raggiunto quota 24 milioni 222mila. Il tasso di occupazione cresce al 62,8%. Su base annua, l’occupazione aumenta del 2,2%, con 513mila occupati in più. Numeri importanti, che confermano la crescita dell’occupazione e il buon andamento del mercato del lavoro. Ma sappiamo che possiamo e dobbiamo fare ancora di più. Proseguiremo con determinazione su questa strada, per consolidare la crescita e rafforzare la competitività dell’Italia”.
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