di Federica Marengo lunedì 3 marzo 2025

-Nella giornata di ieri, si è svolto a Londra, il vertice convocato dal Premier britannico Starmer che ha riunito alcuni leader dei Paesi Ue (Francia, Germania, Spagna, Italia, Svezia, Danimarca, Paesi Bassi, Finlandia, Polonia) ed extra Ue (Canada, Turchia), i vertici dell’Unione, la Presidente della Commissione von der Leyen e il Presidente del Consiglio Ue Costa, e il Segretario della Nato Rutte e il Presidente ucraino Zelensky, per discutere della difesa europea e della sicurezza di Kiev.
Il summit paneuropeo, tenutosi all’indomani della rottura tra gli USA e Kiev, dopo l’aspro confronto nello Studio Ovale tra il Presidente Trump e il Presidente Zelensky, è stato preceduto nella giornata di sabato dall’incontro tra il capo del governo di Kiev e il Premier Starmer, nel quale il Regno Unito, ribadendo il sostegno all’Ucraina, ha firmato con quest’ultima un contratto che prevede un prestito per il potenziamento della difesa di Kiev, rimborsato con i proventi derivanti dagli asset russi congelati e l’istituzione di fondi destinati alla produzione di armi in Ucraina.
Ieri, invece, il Premier britannico Starmer, alla vigilia del vertice a Lancaster House, ha tenuto un bilaterale a Downing Street, con la Presidente del Consiglio Meloni all’inizio del quale, Starmer, ringraziando la Premier per la sua presenza “in un momento cruciale” , ha ricordato l’ultimo incontro ufficiale avuto a Roma, il legame tradizionale tra Regno Unito e Italia e le comuni posizioni dei due Paesi su economia, politiche migratorie e sicurezza.
La Presidente Meloni, che ha proposto un vertice UE-USA, sostenuta dal Premier polacco Tusk, ha sottolineato: “Siamo tutti molto impegnati per un obiettivo che tutti vogliamo raggiungere : una pace giusta e duratura in Ucraina. Penso che sia molto , molto importante che evitiamo il rischio che l’Occidente si divida. E penso in questo il Regno Unito e l’Italia possano svolgere un ruolo importante nella costruzione di ponti. So che entrambi pensiamo fuori dagli schemi e sono certa che possiamo fare ancora meglio in temi come sicurezza, difesa, energia e lotta all’immigrazione irregolare e ai trafficanti di esseri umani. Servono nuovi strumenti e nuove idee per garantire la sicurezza dei nostri cittadini”.
Successivamente, la Presidente del Consiglio Meloni ha incontrato il Presidente ucraino Zelensky, cui ha ribadito il sostegno dell’Italia a Kiev e l’impegno insieme ai partner europei, occidentali e agli Stati Uniti, per “costruire una pace giusta e duratura, che assicuri un futuro di sovranità, sicurezza e libertà all’Ucraina”.
Zelensky, in un post social, ha così commentato il bilaterale: “Un incontro proficuo con la Presidente del Consiglio dei Ministri italiano, Giorgia Meloni, per elaborare un piano d’azione congiunto per porre fine alla guerra con una pace giusta e sostenibile. Nessuno è interessato alla continuazione e al rapido ritorno della guerra, tranne Putin, quindi è importante mantenere l’unità attorno all’Ucraina e rafforzare le posizioni del nostro Stato nell’interazione con gli alleati: i Paesi europei e gli Stati Uniti. L’Ucraina ha bisogno di una pace sostenuta da affidabili garanzie di sicurezza. Grazie all’Italia per il suo continuo sostegno e la sua collaborazione nel portare la pace in Ucraina”.
Nel corso del vertice dei leader e delle leader europei e non sull’Ucraina, poi, tutti hanno confermato il pieno sostegno a Kiev e la necessità di arrivare a una pace giusta e duratura e a garanzie di sicurezza che dissuadano Mosca dal compiere un’altra invasione. Varie , però, le opzioni sul tavolo, illustrate dai diversi Paesi su come attuare tali obiettivi. Tra queste , il piano della Francia e del Regno Unito, non pienamente condiviso però dal Premier britannico Starmer.
Il piano, come rivelato dal Presidente francese Macron in un’intervista a Le Figaro, prevederebbe la tregua di un mese a livello di attacchi aerei, navali e contro le infrastrutture energetiche dell’Ucraina e si articolerebbe in 4 punti, quali: “1)consolidare la posizione dell’Ucraina, attraverso il rilancio degli aiuti militari e il mantenimento della pressione economica sulla Russia; 2)raggiungere un cessate il fuoco come precondizione di una pace “giusta e duratura”; 3) delineare uno schema di garanzie adeguate per la sicurezza del Paese invaso tale da esprimere un “credibile potenziale dissuasivo verso la Russia”.
Inoltre, il piano, che dovrebbe comunque essere sottoposto agli USA nell’ambito di un confronto su una comune strategia per giungere alla pace, prevederebbe anche una coalizione di Paesi “volenterosi” che inviino delle truppe di pace in Ucraina come forze di interposizione.
Tuttavia, un ministro britannico ha smentito le affermazioni del Presidente francese a Le Figaro, affermando che non vi è nessun accordo in merito alla tregua di un mese.
Per l’Ue, la Presidente della Commissione von der Leyen, che domani invierà una lettera agli Stati membri sul piano europeo di riarmo , ha dichiarato riguardo il vertice di Londra: “Due sono i messaggi chiave : innanzitutto, abbiamo bisogno di una pace duratura in Ucraina. Ma ciò può essere ottenuto solo attraverso la forza. Secondo,
abbiamo bisogno di un massiccio rafforzamento della difesa europea. Giovedì, al Consiglio europeo, presenterò ai nostri Stati membri un piano per il riarmo dell’Europa. La sicurezza duratura si basa sulla forza”.
I 27 capi di Stato e di Governo Ue torneranno a riunirsi sui temi della difesa e della sicurezza nel Consiglio Ue straordinario che si terrà giovedì e, nell’ultima bozza di conclusioni del vertice , si legge: “Una tregua in Ucraina può avvenire solo come parte di un accordo di pace comprensivo e qualsiasi accordo deve essere accompagnato da garanzie di sicurezza solide e credibili per l’Ucraina. Non ci possono essere negoziati sull’Ucraina senza l’Ucraina” e senza l’Europa se le trattative riguardano la sicurezza europea. Proposta all’Ue maggiore flessibilità nell’uso dei fondi strutturali per la Difesa”.
Per la Nato, il Segretario generale Rutte, ha affermato: “L’Ue deve dare di più per l’Ucraina e per la difesa”, esortando tutti gli Stati membri ad aumentare la spesa.
Tra i Paesi Ue, contrari alla posizione di Bruxelles espressa nel vertice di Londra, sul sostegno a Kiev, l’Ungheria, con il Premier Orban, che , in un post social, ha scritto: “I leader europei hanno deciso oggi a Londra di voler continuare la guerra invece di optare per la pace. Hanno deciso che l’Ucraina deve continuare la guerra. Una cosa brutta, pericolosa e sbagliata. L’Ungheria rimane dalla parte della pace”.
Intanto, il Presidente ucraino Zelensky, terminato il summit di Londra, ha detto: “L’unità dell’Europa ha raggiunto un livello altissimo, come non si vedeva da molto tempo. Stiamo discutendo con i nostri partner sulle garanzie di sicurezza e sulle condizioni per una pace giusta per l’Ucraina. Stiamo preparando una serie di riunioni e decisioni importanti per il prossimo futuro. Sono grato a tutti i nostri amici e partner per gli sforzi profusi per realizzare una pace stabile e garantita in Ucraina. La forza congiunta può proteggere il nostro futuro”.
Poi, sull’accordo con gli USA sulle terre rare non firmato alla Casa Bianca, ha dichiarato: “L’accordo sulle terre rare è pronto per essere firmato”, sottolineando la difficoltà di condurre trattative delicate in pubblico e precisando che quel formato “non era giusto”, poiché “i nemici possono trarre vantaggio” da eventuali disaccordi tra alleati, di non voler parlare di quanto accaduto alla Casa Bianca, ma di voler passare a colloqui “costruttivi” sul futuro”.
A seguire, in un post social e in un punto stampa con Sky News, Zelensky ha ribadito l’importanza per l’Ucraina di avere garanzie di sicurezza, che sono “la chiave per la pace”, affermando che “C’è molta strada da fare per giungere alla fine della guerra con la Russia” e che “ un accordo dovrà essere onesto, equo e stabile, con garanzie di sicurezza molto specifiche”, aggiungendo che “Kiev, non riconoscerà mai i territori occupati dalla Russia come territorio russo. Per noi, queste saranno occupazioni temporanee”.
Infine, riguardo all’ipotesi di dimissioni sollecitate da Mosca per via del mandato presidenziale scaduto nel 2024, Zelensky ha sottolineato: “Ho già detto che sono disponibile a dimettermi per l’adesione dell’Ucraina nella Nato, allora significa che ho adempiuto alla mia missione. Nato significa che ho adempiuto alla mia missione. Per cambiarmi, non sarà facile perché non basta semplicemente tenere le elezioni. Dovreste impedirmi di partecipare. E sarà un po’ più difficile”.
Quest’oggi, invece, il Presidente ucraino Zelensky , in un video pubblicato suoi social, che mostra i danni subiti dagli attacchi russi contro l’Ucraina negli ultimi giorni, ha evidenziato: “L’Ucraina sta lottando per la vita normale e sicura che merita, per una pace giusta e affidabile. Vogliamo che questa guerra finisca. Ma la Russia non lo fa e continua con il suo terrore aereo: nell’ultima settimana sono stati lanciati contro l’Ucraina più di 1.050 droni d’attacco, circa 1.300 bombe aeree e più di 20 missili per distruggere città e uccidere persone. Chi cerca di negoziare non colpisce deliberatamente i civili con missili balistici. Kiev ha bisogno di un forte sostegno da parte dei nostri partner. Per costringere la Russia a fermare i suoi attacchi, abbiamo bisogno di una maggiore forza collettiva dal mondo. Rafforzare la nostra difesa aerea, supportare il nostro esercito e garantire garanzie di sicurezza efficaci che renderanno impossibile il ritorno dell’aggressione russa: questo è ciò su cui dobbiamo concentrarci. La giustizia deve prevalere. Crediamo nel potere dell’unità e certamente ripristineremo una pace duratura”.
Il Presidente USA Trump, che potrebbe interrompere l’invio di aiuti militari all’Ucraina, in un post sul suo social network, ha scritto : “L’unico presidente che non ha ceduto alcun territorio dell’Ucraina alla Russia di Putin è il presidente Donald Trump. Ricordatelo quando i democratici deboli e inefficaci criticano e i media di fake news pubblicano volentieri tutto ciò che dicono!”, annunciando: “Domani sera sarà una serata importante. Dirò le cose come stanno. Non tollererò ancora a lungo la posizione di Volodymyr Zelensky sul cessate il fuoco, non vuole la pace”.
Quanto all’accordo con Kiev sulle terre rare, il segretario al TesoroUSA, Scott Bessent, ha chiarito che l’accordo economico sulle terre rare con Kiev “non è sul tavolo”, mentre il consigliere per la sicurezza nazionale Waltz, ha fatto sapere: “Gli Stati Uniti accolgono con favore gli europei che assumono un ruolo guida nella sicurezza europea, ma il Vecchio Continente deve investire nelle proprie capacità per poterlo fare. Sia Starmer che Macron hanno dimostrato la volontà di farlo ma devono investire nella difesa per essere in grado. Il nostro team è pronto a lavorare con Starmer sull’Ucraina”.
Riguardo ai rapporti degli USA con Mosca, nell’ambito della strategia per aprire un canale negoziale con il Presidente russo Putin e migliorare i rapporti con Mosca, il segretario alla Difesa, Pete Hegseth, ha disposto al Pentagono di interrompere le operazioni informatiche offensive contro la Russia.
Nel frattempo, a Mosca, il ministro degli Esteri Lavrov ha elogiato la politica pragmatica del Presidente USA Trump e il suo “buon senso” e realismo sulla guerra in Ucraina, accusando la Ue di voler prolungare il conflitto e definendo “arrogante” il piano per inviare truppe di peacekeeping, seguito dal portavoce del Cremlino Peskov, che, secondo quanto riportato dall’agenzia Ria Novosti, rispondendo a una domanda sul ruolo dei Paesi europei nella risoluzione del conflitto in Ucraina, ha detto: “È molto importante che qualcuno costringa Zelensky a cambiare la sua posizione. Lui non vuole la pace, qualcuno deve costringere Zelensky a volere la pace”.
Inoltre, lo stesso Peskov, secondo l’agenzia Tass, accusando i Paesi Ue che sostengono militarmente l’Ucraina di costituire “piuttosto un partito della guerra”, ha affermato: “È iniziata una frammentazione dell’Occidente collettivo con sfumature nelle posizioni di un certo numero di Paesi e di gruppi di Paesi. Rimane un gruppo di Paesi che costituiscono piuttosto un partito della guerra, che dichiara la propria disponibilità a sostenere ulteriormente l’Ucraina in termini di sostegno alla guerra e di garanzia della continuazione delle ostilità. Non dicono che sia necessario raggiungere condizioni pacifiche”.
Da Pechino, il portavoce del ministro degli Esteri Lin Jian, rispondendo alla domanda se la Cina invierà forze di peacekeeping in Ucraina, ha fatto sapere che: “La Cina non ha creato la crisi in Ucraina, né è parte della crisi. Sosteniamo tutti gli sforzi favorevoli a una risoluzione pacifica della crisi e ci aspettiamo che le parti interessate trovino una soluzione sostenibile e duratura che affronti le preoccupazioni reciproche. La Cina continuerà a svolgere un ruolo costruttivo nella risoluzione politica della crisi ucraina e nella realizzazione della pace”.
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