di Federica Marengo lunedì 24 febbraio 2025

-Il Premier israeliano Netanyahu , sostenuto dagli USA, ha posticipato la liberazione dei 602 detenuti palestinesi “finché Hamas non porrà fine alle umilianti cerimonie con gli ostaggi” e, nel corso di una cerimonia per la promozione di nuovi ufficiali a Holon, si è detto “pronto ,in qualsiasi momento, a riprendere i combattimenti a Gaza”, ribadendo che Hamas non governerà Gaza e che Gaza sarà smilitarizzata, così come deve essere smilitarizzata la Siria meridionale.
Immediata la replica di Hamas, che , tramite un funzionario, ha fatto sapere che sospenderà i negoziati con Israele, a meno che Israele non liberi i 602 prigionieri palestinesi in cambio dei sei ostaggi israeliani già consegnati, come da accordo e ha invitato i mediatori a fare pressione su Israele affinché attui le disposizioni dell’accordo di cessate il fuoco.
Tuttavia, l’inviato speciale della Casa Bianca per il Medio Oriente, Witkoff, ha dichiarato alla Cnn che mercoledì si recherà nella regione per lavorare al “raggiungimento di un’estensione della fase uno dell’accordo tra Israele e Hamas sul cessate il fuoco e lo scambio di prigionieri”.
Il ministro degli Esteri israeliano Sa’ar , infatti, presente al Consiglio Esteri a Bruxelles ha detto agli omologhi ungherese, rumeno, bulgaro, finlandese e slovacco che Israele è disponibile a estendere il cessate il fuoco ,se verranno rilasciati più ostaggi.
Poi, il media Ynet, che ha riportato un funzionario israeliano, ha fatto sapere che “Israele ha trasmesso un messaggio ai Paesi mediatori dichiarando la disponibilità a rilasciare 602 detenuti palestinesi, il cui rilascio era stato posticipato sabato, in cambio della restituzione dei corpi di quattro ostaggi entro oggi” e che ha chiesto garanzie affinché “non si svolgano cerimonie umilianti durante il rilascio simili a quelle avvenute finora”.
Hamas, invece, ha chiesto che Israele liberi i detenuti prima dell’ultima fase dell’accordo, che prevede la restituzione degli ostaggi deceduti.
Nel tardo pomeriggio, il quotidiano saudita Asharq al Awsat, che ha riportato fonti palestinesi coinvolte nei negoziati, ha reso noto che :“Ci sono contatti che potrebbero portare, nelle prossime ore, alla consegna dei corpi di due israeliani, in cambio della liberazione dei prigionieri palestinesi che avrebbero dovuto essere liberati sabato”.
A seguire, Hamas , tramite un suo funzionario, ha negato categoricamente la notizia.
Intanto, l’esercito israeliano , dopo aver schierato i tank in Cisgiordania, (non succedeva dal 2002), ha fatto sgomberare i campi profughi di Jenin, Tulkarm e Nur a-Shams, insediandovisi.
A tal proposito, il ministro della Difesa israeliano Katz ha dichiarato di aver dato ordine alle Idf di restare per il prossimo anno nei campi profughi della Cisgiordania, dove sono stati liberati terroristi e civili, e che nessuno potrà ritornare.
In merito, il Presidente della Knesset , il Parlamento israeliano, Amir Ohana ,durante una visita nella parte settentrionale del territorio, ha chiesto l’annessione della Cisgiordania, sottolineando che gli insediamenti sono “l’unico modo per Israele di raggiungere la pace”.
Il ministero degli Esteri palestinese ha dichiarato che “Il dispiegamento di carri armati israeliani in Cisgiordania rappresenta una grave escalation”.
La città di Jenin, in Cisgiordania, ha reso noto in un comunicato che “l’esercito israeliano ha demolito circa 120 case nel campo profughi della città e ne ha parzialmente danneggiato altre decine nell’intero campo”.
In Libano, invece, jet da combattimento israeliani hanno volato a bassa quota su Beirut durante la cerimonia funebre per l’ex leader di Hezbollah ,Nasrallah e il leader di Hezbollah, nel suo messaggio, ha dichiarato di “rifiutare il controllo dei tirannici Stati Uniti sul Libano”.
Secondo quanto riportato da Haaretz, il Presidente libanese, Aoun, durante un incontro con la delegazione iraniana, ha detto: “Siamo stanchi delle guerre degli altri. Il Libano ha pagato un prezzo pesante per la causa palestinese e sostiene la soluzione a due Stati”.
Per il Wall Street Journal, “Hezbollah avrebbe emanato direttive interne per i miliziani che non vivono a sud del fiume Litani, di abbandonare l’area per consentire alle Forze armate libanesi di assumere il controllo della regione di confine, come richiesto dal cessate il fuoco con Israele”.
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