di Federica Marengo martedì 28 gennaio 2025
-Si è conclusa ieri, con la tappa in Bahrein, la tre giorni della Presidente del Consiglio Meloni in Arabia Saudita, iniziata nella giornata di sabato scorso a Gedda, prima rappresentanza diplomatica italiana nel Paese, dove la Premier ha visitato la Nave Scuola Amerigo Vespucci e ha tenuto un intervento di saluto all’equipaggio. La nave, partita il 1°luglio del 2023, concluderà il 10 giugno il suo tour mondiale attraverso trentatré porti in 28 Nazioni e in 5 continenti.
Nel suo discorso, la Presidente Meloni, ha affermato: “Nave Vespucci non è mai stata solo una nave scuola, la Signora dei mari, orgoglio delle nostre forze armate, l’eccellenza nell’addestramento degli allevi ufficiali di Marina. Nave Vespucci è sempre stata molto di più. È simbolo di storia, è simbolo di sapienza, è simbolo di tradizione, è simbolo di innovazione ed è una straordinaria ambasciatrice d’Italia, come questo tour mondiale ha dimostrato molto bene ancora una volta. È una scuola di mare, è una scuola di vita, è una scuola di Italia. È una nave che, solcando i mari, racconta al mondo certamente l’eccellenza delle nostre forze armate, certamente il ruolo che l’Italia ricopre nella diplomazia navale, nella cooperazione internazionale, ma anche i valori dei quali noi siamo portatori, la cultura della quale noi siamo portatori e racconta il coraggio e la dedizione dei quali siamo capaci”.
Poi, la Premier ha ringraziato il Ministro della Difesa Crosetto, la Marina, tutti i Ministeri e la rete diplomatica che hanno collaborato alla riuscita del tour, l’equipaggio della Nave e le loro famiglie, sottolineando: “Perché l’Italia alla fine è come questa nave: se ognuno non fa la propria parte al proprio posto non si può navigare, e particolarmente non si può navigare quando il mare è tempestoso. Allora c’è un grande insegnamento in quello che fate. E ce n’è un altro che è nel motto di Nave Vespucci, “Non chi comincia ma quel che persevera”. Significa che non è l’impresa in sé che fa la grandezza – avviarla –, è perseverare fino a che non si è arrivati a compimento. Significa che non è la meta la parte importante, la parte importante è il cammino. E se tu non fai i sacrifici che quel cammino comporta, non sei neanche in grado di gestire la meta. E questa è la ragione per la quale le scorciatoie sono sempre solo un’illusione. Le difficoltà che voi attraversate facendo quel cammino sono la parte più importante dell’impresa, molto più di quando arrivate in porto. E questo è un grandissimo insegnamento che serve non solo ai marinai, che serve non solo alle forze armate, ma che serve a qualsiasi italiano e a qualsiasi cittadino. E allora voglio che ci ricordiamo insieme che è questa perseveranza che ha fatto dell’Italia la grande Nazione che è, e che di questa perseveranza certamente voi siete una delle espressioni più straordinarie”.
A seguire, la Presidente Meloni , si è recata ad Al-Ula, in Arabia Saudita, dove ha incontrato il Principe ereditario e Primo Ministro dell’Arabia Saudita, Mohamed bin Salman Al Saud, con il quale, come si legge in una nota di Palazzo Chigi, è stata firmata una dichiarazione congiunta che “eleva i rapporti bilaterali a un partenariato strategico, avviando una cooperazione strutturata” e sono state concordate iniziative come “l’organizzazione nei prossimi mesi di un business forum settoriale e l’avvio di un processo per definire un piano d’azione con priorità condivise”.
Inoltre, spiega Palazzo Chigi nella nota, “Meloni e bin Salman si sono confrontati su diverse questioni globali e regionali di rilievo, anche nel contesto delle relazioni tra Unione Europea e Consiglio di Cooperazione del Golfo. Tra i temi trattati: la ricerca di una pace giusta e duratura in Ucraina; il consolidamento del cessate il fuoco a Gaza e la ripresa di un processo politico verso una soluzione dei due Stati; il sostegno a un processo politico inclusivo in Siria e gli sforzi di ricostruzione; l’assistenza al Libano; l’approccio alla transizione energetica basato sulla neutralità tecnologica e sulle interconnessioni tra reti; lo sviluppo di data center e iniziative comuni per il progresso sostenibile in Africa”.
La Premier, poi, ha tenuto un intervento alla Tavola Rotonda di alto livello Italia-Arabia Saudita, nella quale ha detto: “Negli ultimi anni l’andamento delle relazioni economico-commerciali tra Italia e Arabia Saudita è stato sicuramente positivo. L’Italia è il settimo Paese fornitore dell’Arabia Saudita e sta progressivamente migliorando la sua quota di mercato. Nei primi 10 mesi del 2024 le esportazioni italiane sono cresciute di oltre il 26% rispetto allo stesso periodo del 2023. Dati che reputo significativi, e tuttavia decisamente migliorabili. C’è nella nostra cooperazione un enorme potenziale inespresso, e il mio desiderio è che questa visita possa inaugurare una fase completamente nuova della nostra partnership. Non a caso, abbiamo sottoscritto oggi la volontà comune di elevare il nostro rapporto bilaterale al livello di partenariato strategico. Perché c’è una differenza tra limitarsi a comprare o vendere qualcosa, e una vera cooperazione. Cooperare è tutta un’altra cosa, significa confrontarsi e ragionare insieme, nelle differenze, in uno scenario sempre più incerto nel quale è fondamentale saper ascoltare e saper farsi ascoltare. Quanto più il dialogo è franco e intenso, tanto più si svilupperà naturalmente”.
Quindi, la Presidente del Consiglio Meloni ha illustrato la dichiarazione congiunta firmata con il Principe ereditario e Primo Ministro dell’Arabia Saudita, Mohamed bin Salman Al Saud: “La dichiarazione congiunta che abbiamo firmato oggi dice che le nostre due nazioni protagoniste nel Mediterraneo allargato possono allargare i loro orizzonti ed esplorare insieme molte nuove opportunità. E abbiamo offerto una traccia delle priorità dalle quali partire per questa nuova fase, firmando numerose intese a livello governativo ma anche sostenendo le intese sottoscritte tra soggetti pubblici e privati nel corso di questa visita. Quindi, grazie a tutti voi per il lavoro che avete svolto insieme. Accordi importanti che confermano la volontà del Sistema Italia, che qui è rappresentato ad alto livello, di investire e lavorare in Arabia Saudita e di assicurare il proprio contributo ai progetti di sviluppo molto ambiziosi avviati dal Governo saudita. Ci sono molti interessi convergenti tra i nostri due Paesi, e io credo che il nostro compito sia quello di trovare una sintesi e individuare gli ambiti nei quali la nostra cooperazione può essere più forte, più efficace, più profonda. E quegli ambiti sono lo sviluppo delle interconnessioni strategiche ed economiche – il Ministro si riferiva a questo aspetto, che è molto importante nella strategia che l’Italia ha soprattutto nel Mediterraneo allargato -, le infrastrutture, la cooperazione energetica, l’innovazione tecnologica, il settore della difesa, la ricerca scientifica, l’agroalimentare, lo sport, l’intrattenimento, il turismo – dove l’Arabia Saudita ha, a mio avviso, un enorme potenziale -, e la valorizzazione del patrimonio culturale e archeologico, come questo luogo ci mostra perfettamente. Non è un caso che la sede di questo incontro sia Al-Ula – sapevo che era un luogo straordinario, ma devo dire che essere qui dà un senso completamente diverso a questa sensazione: è il primo sito saudita dichiarato dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità. Come sapete, l’Italia, da questo punto di vista, è una “super-potenza”: la prima Nazione al mondo con 60 siti UNESCO riconosciuti. È un primato che da un lato ci rende orgogliosi, ma dall’altro ci affida una grande responsabilità, che vogliamo condividere con i nostri partner; offrire ai nostri partner le nostre competenze, le nostre capacità e il nostro know-how, che possono essere messe al servizio della valorizzazione e della tutela dei siti. Abbiamo sottoscritto accordi anche in questo senso, e ci occupiamo anche di dare spazio ad un altro aspetto della creatività italiana, con l’impegno a sostenere la nascita a Riad di un Museo del Design. Il valore complessivo di queste intese, che sono state sottoscritte oggi e durante questa visita, è di circa dieci miliardi di dollari, e questo dato rende l’idea del salto di qualità che insieme ci siamo impegnati a fare nel nostro lavoro comune. Accordi che costituiscono piattaforme sulle quali costruire insieme ulteriori opportunità, e voglio per questo ringraziare tutti coloro che hanno dedicato grande impegno alla loro conclusione”.
Infine, la Premier ha evidenziato come le intese siglate tra Italia e Arabia Saudita riguardino anche l’Africa e il Piano Mattei: “Sono particolarmente soddisfatta del fatto che abbiamo avuto la possibilità di concludere specifiche intese per gettare le basi di nuovi progetti non solo tra di noi, ma anche per condividere il nostro lavoro comune all’estero, e soprattutto in Africa, che, come sapete, è un obiettivo importante del governo italiano. Sapete che abbiamo lanciato questo “Piano Mattei”, che è un nuovo modello di cooperazione con le nazioni africane, volto a consentire alle nazioni africane di vivere meglio con quello che il continente ha, perché l’Africa non è un continente povero, come spesso sentiamo, non lo è. È semplicemente un continente che dobbiamo aiutare a utilizzare meglio le molte risorse di cui dispone, e su questo penso che Italia e Arabia Saudita possano lavorare molto bene insieme, perché ciò che accade lì è importante per entrambi. Quindi, non abbiamo una seconda agenda, come spesso accade con altri attori, e credo che questo faccia la differenza nel modo in cui si collabora. Siamo determinati a rafforzare questo nuovo modello di cooperazione che stiamo costruendo, e chiediamo il contributo dei nostri partner che condividono la stessa visione, che è esattamente il caso dell’Arabia Saudita”.
Al termine della Tavola Rotonda, la Presidente Meloni ha tenuto un punto stampa nel quale ha fatto un bilancio della visita in Arabia Saudita: “Come sapete c’è un focus del Governo italiano che va avanti ormai da oltre due anni, particolarmente incentrato sul Mediterraneo allargato. Nel Mediterraneo allargato, ovviamente, le Nazioni del Golfo assumono una centralità strategica, l’Arabia Saudita è un attore di primo piano; quindi, in questo nostro lavoro era molto importante questa visita. Ma come sempre non si tratta semplicemente di visite di cortesia, sono occasioni che ci consentono di lavorare per risultati concreti per l’Italia. Nello specifico la scelta qui in Arabia Saudita è stata quella di elevare il livello della nostra collaborazione al partenariato strategico: significa un Consiglio che si riunisce periodicamente, fa stato degli avanzamenti del lavoro comune sulle materie prioritarie che vengono individuate. E le materie prioritarie che noi abbiamo individuato sono ovviamente la cooperazione in materia energetica, in materia di difesa, sull’impulso agli investimenti reciproci, fino ai temi legati all’archeologia. E il valore delle intese, tra intese governative e intese che sono state sottoscritte anche tra enti pubblici e privati – avete visto che c’è stata una tavola rotonda a livello produttivo economico di alto livello -, viaggia intorno ai 10 miliardi di euro. È l’inizio di un lavoro, di una fase che io considero nuova nella cooperazione strategica con questo importante attore del Golfo e del Mediterraneo allargato; coinvolge anche il lavoro comune che possiamo fare, ad esempio, soprattutto in materia energetica, in Africa. Quindi si inserisce all’interno di un lavoro più ampio che l’Italia sta portando avanti.
Oggi saremo nel Bahrein – risponde più o meno alla stessa strategia. Il Bahrein è Presidente di turno della Lega Araba, è un Paese molto impegnato particolarmente sulla materia del dialogo interreligioso – come sapete c’è stata anche una visita di Papa Francesco proprio per questo nel 2022 -, e quindi concludiamo un giro che abbiamo iniziato già da tempo e che secondo me sta portando a casa risultati importanti”.
Poi, la Premier ha risposto ad alcune domande dei cronisti e delle croniste. In merito alle critiche da parte delle opposizioni riguardo a un cambiamento di vedute nei confronti dell’Arabia Saudita, la Presidente del Consiglio Meloni ha risposto: “L’ opposizione mi rinfaccia qualsiasi cosa, ma non c’è contraddizione tra quello che io dicevo ieri e quello che faccio oggi. Italia e Arabia Saudita sono due Nazioni che hanno interesse a stringere accordi strategici in materie come l’energia, come il rapporto con l’Africa, come la difesa, come gli investimenti. Altro tema, completamente altro tema che io ho posto in passato, è la questione, eventualmente, di chi dovesse favorire attività di proselitismo in Europa. Su questo io non ho cambiato idea, ma non mi pare che ci sia nulla di tutto questo nel lavoro che abbiamo fatto in questi giorni”.
Riguardo il ruolo dell’Arabia Saudita nella crisi medio-orientale, la Premier Meloni ha risposto: “E’ sicuramente da questo punto di vista un attore chiave. Io penso che, ad esempio, sull’ipotesi alla quale noi lavoriamo, e che l’Italia supporta fortemente, di una normalizzazione della questione medio-orientale – quindi di una soluzione, la famosa soluzione dei due Stati – il tema di una normalizzazione dei rapporti tra Arabia Saudita e Israele sia la questione chiave, cioè è una delle questioni che possono facilitare questo percorso. Questo riguarda la questione, per esempio, israelo-palestinese, ma anche sulla materia del Libano, dove l’Arabia Saudita ha avuto un ruolo chiave nel lavoro che si sta facendo per rafforzare le Istituzioni libanesi, particolarmente con l’elezione del nuovo Presidente, il Presidente Aoun. Per quello che riguarda la Siria, dove ovviamente è un Paese impegnato alla stabilizzazione, cioè è oggettivamente un attore che particolarmente nel Medio Oriente, ma anche in Africa, può avere e ha un ruolo molto importante di stabilizzazione e di normalizzazione, e quindi sicuramente è un interlocutore con il quale è importante lavorare insieme”.
In merito alla proposta del Presidente USA Trump all’Opec di ridurre il costo del petrolio per esercitare pressione sulla Russia per i negoziati di pace con l’Ucraina e sui dazi ai Paesi Ue, la Premier ha risposto: “E’ un tema che chiaramente abbiamo affrontato, seppure marginalmente. Sicuramente il tema del costo del petrolio, come dice il Presidente Trump, può essere uno degli elementi di pressione e penso che, in generale, per quello che riguarda il conflitto in Ucraina, tutto quello che può spingere la Russia a sedersi al tavolo sia interessante. Dopodiché, come lei sa, il prezzo del petrolio è una materia molto complessa e quindi non direi che è una proposta già concreta. Penso che siamo a livello delle interlocuzioni, ma che sia interessante affrontare tutte le interlocuzioni che possono portare a facilitare il percorso verso una pace giusta. Per quello che riguarda i dazi ho già risposto altre volte. La questione sul plus commerciale non è una questione che nasce con la Presidenza Trump, è una questione che le amministrazioni americane hanno posto spesso. Nel 2023 tra Europa e Stati Uniti nel commercio di beni c’era un surplus a favore dell’Europa di oltre 150 miliardi. È un dato importante e comprendo il punto di vista degli Stati Uniti, è la stessa questione che ad esempio noi poniamo nei confronti della Cina. Dopodiché, se si andasse a guardare al dato più complessivo e si coinvolgesse, ad esempio, il tema del commercio dei servizi, allora lì ci sarebbe un surplus commerciale a favore degli Stati Uniti di circa 100 miliardi, a dimostrazione che si tratta di economie complementari e interconnesse e che è quindi uno scontro non conviene a nessuno. È la ragione per la quale io ritengo, comprendendo la questione che viene posta, che però il dialogo e una soluzione equilibrata e bilanciata sia il modo per affrontarlo, e quindi farò tutto quello che posso. È la strada che intendo percorrere ed è la strada che intendo suggerire per trovare delle soluzioni insieme all’amministrazione americana”.
Riguardo la proposta del Presidente USA Trump di trasferire i palestinesi in Giordania e in Egitto durante la ricostruzione di Gaza, la Presidente Meloni ha risposto: “Il Presidente Trump dice una cosa molto giusta quando dice che la ricostruzione di Gaza è ovviamente una delle sfide principali che abbiamo di fronte e che per riuscire serve un grande coinvolgimento della comunità internazionale. Dopodiché, per quello che riguarda il tema dei rifugiati, non penso, anche qui, che siamo di fronte a un piano definito, penso che siamo piuttosto di fronte a delle interlocuzioni con gli attori regionali, che sicuramente su questo vanno coinvolti. Approfitto per ricordare, quando si parla ad esempio della Giordania, che in Giordania c’è un problema molto importante relativo ai profughi siriani, che già impattano nel Paese in maniera significativa – parliamo di circa 1.400.000 profughi siriani in una Nazione piccola -, tema che abbiamo discusso con il re Abdullah molto spesso, sul quale abbiamo parlato anche qui con Sua Altezza Mohamed bin Salman per capire come si possa affrontare una questione che sta impattando in Libano piuttosto che in Giordania, in diverse Nazioni nelle quali non aiuta la stabilizzazione. Quindi sono sicuramente materie molto complesse, ma il fatto che se ne discuta, seppure a livello interlocutorio con gli attori della regione, secondo me vuol dire che si vuole lavorare seriamente al tema della ricostruzione di Gaza”.
In ultimo, sull’ingresso dell’Arabia Saudita nel GCAP, la Premier Meloni ha detto: “Noi siamo favorevoli all’ingresso dei sauditi, chiaramente è un lavoro abbastanza non immediato – mettiamola così -, perché intanto noi dobbiamo chiudere tutto il lavoro a tre con il Governo della Gran Bretagna e con il Governo del Giappone e, intanto, favorire anche un avvicinamento del Regno Saudita, che chiaramente deve avvicinare le sue capacità industriali della difesa a quella degli altri attori coinvolti”.
Nella giornata del 27 gennaio, invece, la Premier Meloni si è recata in visita in Bahrein (prima visita di un Presidente del Consiglio italiano) per incontrare il Re Hamad bin Isa Al Khalifa e il Principe Ereditario e Primo Ministro Salman bin Hamad Al Khalifa.
In merito ai colloqui, Palazzo Chigi ha riportato in una nota: “Nel corso degli incontri, il Presidente Meloni ha discusso con i suoi interlocutori delle principali questioni regionali, anche alla luce del ruolo del Bahrein quale attuale Presidenza di turno della Lega Araba. Il Presidente del Consiglio ha poi approfondito il tema del dialogo interreligioso, rispetto al quale il Bahrein ha assunto un importante ruolo a livello internazionale, e discusso di risposte comuni alla sfida delle migrazioni, anche attraverso il Processo di Roma su migrazioni e sviluppo. I colloqui hanno infine permesso di confrontarsi sull’approfondimento delle relazioni bilaterali e in particolare sulla promozione degli investimenti reciproci con l’obiettivo di creare nuovi strumenti che possano aumentare il flusso economico finanziario”.
Stamane, invece, la Premier Meloni ha partecipato al Quirinale alla celebrazione del Giorno della Memoria e degli ottant’anni dalla liberazione del campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau.
La Presidente del Consiglio ha quindi rilasciato una dichiarazione, riportata da Palazzo Chigi: “Ottant’anni fa l’orrore della Shoah si è mostrato al mondo in tutta la sua terrificante forza.Il 27 gennaio 1945 i cancelli di Auschwitz sono stati abbattuti, e insieme ad essi è crollato anche quel muro che impediva di vedere chiaramente l’abominio del piano nazista di persecuzione e di sterminio del popolo ebraico. Uomini, donne, bambini e anziani strappati dalle loro case, costretti a lasciare tutto, portati nei campi di sterminio e uccisi solo perché di religione ebraica. Un piano la cui premeditata ferocia fa della Shoah una tragedia che non ha paragoni nella storia. Un piano, quello condotto dal regime hitleriano, che in Italia trovò anche la complicità di quello fascista, attraverso l’infamia delle leggi razziali e il coinvolgimento nei rastrellamenti e nelle deportazioni. Un abisso a cui si contrappose il coraggio di tanti Giusti, che non esitarono a disobbedire e a rischiare la propria stessa vita per salvare quella di migliaia di innocenti. Oggi celebriamo il Giorno della Memoria della Shoah, ricordiamo i nomi e i cognomi delle vittime e rinnoviamo la memoria di quei fatti, anche attraverso la testimonianza dei sopravvissuti e dei loro discendenti. Testimoni viventi di una pagina orribile del nostro passato, ai quali rendiamo ancora una volta il nostro ringraziamento. Perché, se oggi conosciamo ciò che è accaduto, lo dobbiamo soprattutto a loro. “Sono vivo affinché possa testimoniare. C’era un disegno più grande per me, e andrò avanti a ricordare fin che vivrò”, ha detto Sami Modiano. È un insegnamento straordinario, che dobbiamo far nostro per coltivare la memoria e accrescerne, sempre di più, la consapevolezza nelle giovani generazioni. L’antisemitismo non è stato sconfitto con l’abbattimento dei cancelli di Auschwitz. È una piaga che è sopravvissuta alla Shoah, ha assunto declinazioni diverse e si propaga attraverso strumenti e canali nuovi. Combattere l’antisemitismo, in tutte le forme in cui si manifesta, antiche e moderne, è una priorità di questo Governo. Impegno mai venuto meno e che intendiamo portare avanti con forza e determinazione, anche attraverso l’elaborazione della nuova Strategia nazionale per la lotta all’antisemitismo, un documento articolato e di scenario che fissa obiettivi e azioni concrete per contrastare un fenomeno abietto che non ha diritto di cittadinanza nelle nostre società”.
Nel pomeriggio, a Palazzo Chigi , si è tenuto il Consiglio dei Ministri, con all’ordine del giorno l’approvazione di un decreto legge recante misure urgenti per il riesame dell’autorizzazione integrata ambientale per gli impianti di interesse strategico.
Infine, sul fronte dei lavori parlamentari, la Camera ha approvato in via definitiva, con 192 voti favorevoli e 41 contrari, il ddl recante disposizioni urgenti per la proroga dell’autorizzazione alla cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari in favore delle autorità governative dell’Ucraina. Divise le opposizioni, con Pd, Azione e Italia viva che hanno espresso voto favorevole, mentre M5S e AVS , voto contrario.
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