Nella giornata di ieri, il Premier Conte ha riferito alla Camera e al Senato, in merito al Consiglio UE del 21 e 22 marzo prossimi. Varie le questioni toccate nel suo discorso: dalle sfide che attendono l’Europa, alla luce delle elezioni europee, al Memorandum d’intesa con la Cina, che l’Italia firmerà in occasione della visita a Roma del presidente Xi Jinping.
di Federica Marengo mercoledì 20 marzo 2019
Si sono concluse con l’approvazione della mozione di Maggioranza sul Memorandum d’intesa con la Cina riguardo la “Nuova Via della Seta”, da parte della Camera e del Senato, le sedute a Montecitorio e a Palazzo Madama, presiedute ieri , dal Premier Conte, in occasione delle Comunicazioni per il Consiglio UE del 21 e del 22 marzo prossimi.
Entrambe le Camere, dunque, hanno espresso parere favorevole, quella dei Deputati con 282 voti (227 i contrari e 2 gli astenuti) e il Senato, con l’approvazione della risoluzione n.1 e n.3, all’accordo non vincolante con la Cina, mentre sono state respinte le risoluzioni proposte dalle Opposizioni.
Al centro delle comunicazioni del Presidente del Consiglio, non solo la collaborazione strategica con il “Paese del sol levante” , ma anche le sfide cruciali che attendono l’Europa, in vista delle elezioni europee del 23-26 maggio 2019.
“Il prossimo Consiglio europeo assume una valenza politica particolare, perché esso si svolge due mesi prima delle elezioni per il nuovo Parlamento Europeo e deve anche confrontarsi con sfide cruciali per l’Europa di oggi e di domani”, ha detto il Premier, soffermandosi poi sul commercio europeo e sul mercato unico, ed elencando le principali questioni in merito che porrà durante il Consiglio UE: “Rafforzamento e approfondimento del Mercato Unico, con rimozione delle barriere ingiustificate , in particolare nel settore dei sevizi, con sollecitazione per la Commissione a prospettare e realizzare una visione di lungo periodo per il futuro industriale dell’Europa. Investimenti nella ricerca e nell’innovazione . Un’equa competizione all’interno del Mercato Unico a livello globale , con una politica commerciale ambiziosa e che protegga l’UE contro le pratiche scorrette”.
Poi, in merito alla politica commerciale, il Presidente del Consiglio, Conte, ha sottolineato la necessità di proseguire l’impegno commerciale con gli Stati Uniti ,“definito da Juncker e da Trump il 25 luglio scorso”, e con la Cina , illustrando, a proposito di quest’ultima, come richiesto dalle Opposizioni, i termini del Memorandum of Understanding sulla Belt and Road : “Il perimetro del Memorandum è squisitamente economico-commerciale e non mette minimamente in discussione la nostra collocazione euro-atlantica. Il suo contenuto non presenta alcun rischio per i nostri interessi nazionali ed è pienamente in linea con la strategia dell’UE, promuovendola anzi come nessun Paese membro ha fatto sinora nel suo dialogo con Pechino. Il Governo si impegna ad assicurare che gli accordi non interessino aspetti economico-commerciali di valenza strategica e a garantire che ognuno degli strumenti bilaterali in via di sottoscrizione sia compatibile con il mantenimento delle tradizionali relazioni transatlantiche, evitando che i nuovi rapporti bilaterali possano ragionevolmente essere interpretati all’estero come un principio di distacco dell’Italia dall’Alleanza Atlantica”.
“L’accordo porterà crescita e riequilibrio dell’export”, ha poi aggiunto, il Premier, spiegando come il Memorandum possa essere “una chance per la crescita”, con cui il Governo si ripropone di “riequilibrare la bilancia commerciale che non è a noi favorevole. Il nostro export è di gran lunga inferiore rispetto ad altri paesi europei. La Via della Seta è un’infrastruttura, un grande progetto di connettività al quale le nostre aziende leader nell’innovazione tecnologica potranno partecipare”.
In conclusione , il Presidente del Consiglio, ha poi annunciato che il 26 e il 27 aprile prossimi prenderà parte al Forum Belt and Road di Pechino : “Il Forum, che riunirà un numero elevato di Paesi, mi offrirà un’ulteriore occasione per promuovere, in uno spirito di collaborazione con Pechino, quella che deve essere la visione italiana ed europea sull’iniziativa Belt and Road”.
Affrontate, inoltre, dal Premier Conte, anche altre questioni, come : la Brexit, in merito alla quale ha assicurato che: “il Governo italiano continuerà a lavorare per garantire la tutela dei diritti dei cittadini, delle nostre imprese e della stabilità finanziaria anche nell’ipotesi, poco auspicabile, di un’uscita senza accordo il 29 marzo 2019”, l’immigrazione, alla luce della vicenda della nave ONG Mare Jonio, con a bordo 50 migranti, fermata a largo di Lampedusa per gli effetti della direttiva del Ministero dell’Interno, che vieta lo sbarco alle navi non autorizzate e poi fatta attraccare nella serata di ieri, previo sequestro, sulla quale ha invitato le Opposizioni a non “strumentalizzare le emergenze”, ribadendo quanto il Governo “si stia battendo perché la politica dell’immigrazione sia affrontata in modo strutturale non emergenziale”, i cambiamenti climatici e la necessità di attuare una politica volta alla sostenibilità e alla de carbonizzazione, per contribuire alla crescita dell’Europa.
E l’ufficializzazione dinanzi alle Camere dell’ adesione dell’Italia alla Belt and Road , da parte del Presidente Conte, è stata salutata con favore dal Presidente cinese, Xi Jinping, che nel corso di un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, pubblicata oggi, alla vigilia della sua visita in Italia, ha dichiarato: “Siamo pronti, insieme all’Italia, a sviluppare ulteriormente il partenariato strategico globale. Siamo pronti a costruire la Nuova Via della Seta, a investire in Italia per creare una nuova era, in settori come la Marina, l’aeronautica, l’aerospazio e la cultura e a sviluppare la cooperazione nella logistica portuale, le telecomunicazioni, il trasporto marittimo”.
Continuano a dirsi settici sul progetto cinese, invece, gli USA, con l’inviato per il Venezuela, Elliot Abrams, che, giunto a Roma per incontrare una delegazione russa e discutere della crisi nel Paese sudamericano, ha commentato così, l’adesione dell’Italia al piano della Cina: “La Via della Seta non ha prodotto i vantaggi che ha promesso e ha creato corruzione”.
©Riproduzione riservata