di Federica Marengo venerdì 14 luglio 2023
-All’indomani del vertice della Nato a Vilnius, in Lituania, cui ha preso parte, la Presidente del Consiglio Meloni,che nella stessa giornata ha anche incontrato a Palazzo Chigi il Presidente della Regione Emilia Romagna, Bonaccini, per discutere dell’erogazione dei fondi per la ricostruzione post alluvione, ha riferito al Presidente della Repubblica Mattarella l’esito del summit, partecipando insieme con alcuni ministri e sottosegretari del Governo al Consiglio Supremo di Difesa, tenutosi al Quirinale.
Secondo quanto riportato nel comunicato finale, il Consiglio ha poi “esaminato la situazione della guerra in Ucraina e ha ribadito la ferma condanna dell’aggressione operata dalla Federazione Russa e il sostegno all’Ucraina nella sua difesa contro l’invasore. Il rispetto della libertà, della sovranità democratica, dell’integrità territoriale e dell’indipendenza degli Stati sono valori fondanti dell’Unione europea e condizioni essenziali per l’ordine internazionale e la convivenza pacifica dei popoli”.
Inoltre, “Il Consiglio è stato parimenti concorde sull’importanza di richiedere la massima attenzione verso le iniziative tendenti a individuare sentieri di dialogo tra le parti che permettano di giungere a una pace giusta e duratura, in conformità al diritto internazionale”.
Speciale attenzione, poi , è stata posta dal Consiglio a richiamare l’attenzione di Nato e UE sull’Africa e sul Mediterraneo allargato “e soprattutto alle situazioni d’incertezza che in grado differente interessano diverse regioni”, in quanto “La rotta del Mediterraneo centrale, caratterizzata da flussi migratori che originano prevalentemente dalle coste libiche e tunisine, si conferma – con un picco nei primi mesi del 2023 – la principale direttrice di trasferimento via mare di migranti irregolari in Italia”, e in questo quadro, durante la riunione, sono state sottolineate “le ragioni che inducono l’Italia ad assumere una forte iniziativa per richiamare l’attenzione piena dell’Unione europea e della Nato sull’Africa. Senza il consolidamento politico, sociale ed economico di quel continente non è infatti possibile garantire la sicurezza dei Paesi membri dell’Unione europea, che a loro volta sono parte fondamentale dell’Alleanza atlantica”.
Infine, sempre secondo la nota del Consiglio Supremo e del Quirinale, il ministro della Difesa, Crosetto, “ha illustrato i principi che guideranno la futura riorganizzazione della struttura del dicastero e l’esigenza di assicurare allo strumento militare, anche con finanziamenti adeguati, in linea con i requisiti definiti dall’Alleanza Atlantica, in un’ottica interforze e attenta al personale militare e civile, la capacità di operare su tutti i domini, compresi i nuovi ambiti, quali lo spazio esterno, quello cognitivo e quello subacqueo” .
A seguire, terminato il Consiglio Supremo di Difesa, la Premier Meloni e il capo dello Stato, Mattarella, hanno avuto un colloquio incentrato sul tema della Giustizia e, in particolare, sulla prima parte della riforma del Guardasigilli Nordio, che dovrebbe arrivare a giorni in Parlamento, proprio dopo la firma del Presidente Mattarella, il quale, qualche giorno fa , mentre la Presidente del Consiglio Meloni nella conferenza stampa finale post chiusura del vertice Nato , stemperava le frizioni con una parte della Magistratura, originata dai casi Delmastro, Santanchè e figlio del Presidente del Senato La Russa , ha ricevuto al Colle i vertici della Cassazione.
Poco o nulla sul colloquio , in cui si è parlato anche di PNRR e di Ucraina, è filtrato da Palazzo Chigi e dal Colle, che hanno definito il confronto, rispettivamente, “Un incontro senza tensioni” e “Un faccia a faccia cordiale e costruttivo”.
A proposito della riforma della Giustizia, il Guardasigilli Nordio è tornato sull’impianto del provvedimento in un’intervista rilasciata a Il Corriere della Sera, nella quale ha reso nota l’intenzione di introdurre una norma ad hoc per il concorso esterno in associazione mafiosa, spiegando che : la commissione per la riforma del codice penale da lui stesso presieduta tra il 2002 e il 2006 “Ha concluso che il concorso esterno andava tipicizzato con una norma ad hoc, perché non esiste come fattispecie autonoma nel codice, ma è il frutto di una interpretazione giurisprudenziale che coniuga l’art 110, sul concorso, con il 416 sull’associazione. Questo ha comportato un’estrema incertezza applicativa. Le voci per introdurre una norma tipica sono quasi universali nel mondo universitario e forense”.
Quindi, alla domanda se non tema con questa misura di favorire il crimine, il ministro della Giustizia, Nordio, ha risposto: “La mia interpretazione è anche più severa, perché anche chi non è organico alla mafia, se ne agevola il compito, è mafioso a tutti gli effetti. Se si affrontassero questi argomenti con animo freddo e pacato, e non con polemiche sterili, troveremmo una soluzione: scrivere una norma ad hoc molto semplice e molto chiara”.
Ancora, in merito allo scontro e alle tensioni con una parte della Magistratura ha chiarito: “Il confronto con la Magistratura continuerà. Sono stato magistrato per quarant’anni, e mi sento ancora tale”, per poi affermare, riguardo alla separazione delle carriere dei magistrati, norma che verrà modificata nella seconda parte della riforma, che : “La separazione delle carriere, è consustanziale al processo accusatorio voluto da Vassalli. Purtroppo è stato attuato a metà. Esiste in tutto il mondo anglosassone, e non mina affatto l’indipendenza della magistratura requirente. Tuttavia richiede una revisione costituzionale. Comunque fa parte del programma di governo, e sarà attuata. Significa anche discrezionalità dell’azione penale e facoltà del pm di ritrattarla. Tutte cose che in questo momento la Costituzione non consente. Ma eviterebbero almeno un 30% dei processi che si rivelano inutili e dannosi”.
Sempre il Guardasigilli Nordio, intervenuto nuovamente nella giornata di oggi, sul tema della separazione delle carriere, ha poi precisato: “Attualmente non abbiamo calendarizzato la proposta della separazione delle carriere. Probabilmente la porteremo nella prossima riunione di maggioranza, che sarà prima delle vacanze stive, per definire le tempistiche, perché una proposta governativa che incida su una riforma costituzionale dev’essere collegata ad altri tipi di riforme che dipendono anche da considerazioni di ordine politico”.
Sulla questione riforma della Giustizia e separazione delle carriere in Magistratura, è poi intervenuto nuovamente il Presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati, Santalucia, che ha detto: “Fare dell’azione penale un’azione discrezionale, e poi certamente prima o poi sotto il controllo politico, la vediamo una cosa pericolosa per la democrazia. La separazione delle carriere è una riforma che apre ad altre, perché dalla separazione dovrebbe poi seguire la discrezionalità dell’azione penale. A breve definiremo i tempi per la riforma. Un pm separato dalla giurisdizione e quindi fuori da quei meccanismi di compensazione e di controllo che prevede la Costituzione, lo lasceremo da solo o ci sarà qualcun altro che ambirà al controllo sull’azione penale? E quello non potrà che essere il controllo politico. Non si può fare comparazione con altri Paesi trasportando modelli istituzionali da un Paese all’altro. Perciò bisogna stare molto attenti. In Italia bisogna tenere conto di una tradizione e di un modo di in cui sono impostate le relazioni politico-istituzionali”.
Tuttavia, dall’interno del Governo, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Mantovano sembra frenare sulla norma ad hoc per il concorso esterno in associazione mafiosa, alla luce dei malumori registratisi tra associazioni e familiari delle vittime. Infatti, il sottosegretario ha dichiarato: “Il reato di concorso esterno in associazione mafiosa resta così e non ci sarà alcuna modifica. Non è un tema in discussione, il governo non farà alcun passo indietro nella lotta alla criminalità organizzata. Ci sono altre priorità. La giurisprudenza sul concorso esterno è consolidata e non c’è bisogno di aprire un altro fronte, ci sono interpretazioni diverse dei giuristi sul tema, ma assicuro che non faremo alcun passo indietro nella lotta alla criminalità organizzata”.
Sul tavolo del Governo, poi, un altro dossier: quello del Pnrr, sul quale si è espresso questa mattina il Commissario UE agli Affari economici, Gentiloni, arrivando a Bruxelles, alla riunione dell’Ecofin , i ministri delle Finanze dell’area Euro, la prima a presidenza della Spagna, dichiarando: “Sul Pnrr l’Italia ha chiesto modifiche sostanziali agli obiettivi previsti per la quarta rata. Questo comporta verifiche serie delle condizioni e degli argomenti portati, cosa che la Commissione sta facendo. “Le risorse previste dai programmi del Pnrr ci sono e c’è un grande lavoro con i diversi Paesi, inclusa l’Italia, per concludere le valutazioni sulle diverse rate di erogazione. Penso che sia molto importante continuare a lavorare per abbassare l’inflazione, che alla fine è una tassa occulta che colpisce soprattutto il ceto medio, il lavoro dipendente e le famiglie. Dobbiamo abbassarla senza ricadere in una visione di austerity, che abbiamo abbandonato in questi anni”.
Quanto alle modifiche chieste dall’Italia per la quarta rata, Gentiloni, ha spiegato: “Finora non abbiamo preso delle decisioni; abbiamo ricevuto una richiesta del governo italiano di modificare 10 dei 27 obiettivi, una richiesta che stiamo esaminando il più velocemente possibile. Sulla base di questa valutazione daremo un ritorno al governo italiano. In seguito a questo, nelle prossime settimane arriverà la vera e propria richiesta formale della quarta rata, e poi scatterà il periodo di due mesi per le valutazioni della Commissione. Tutto questo può sembrare complicato, ma è certo che, se dobbiamo modificare così sostanzialmente i programmi, e nel caso della quarta rata per l’Italia si tratta di un terzo degli obiettivi, dobbiamo farlo verificando molto seriamente le condizioni e gli argomenti, e prendendoci il tempo necessario. Ma vi assicuro che stiamo lavorando veramente con grandissimo impegno per ridurre il più possibile i tempi”.
Riguardo all’erogazione della terza rata , invece, ha ribadito: “Io sono tante settimane che dico ‘prossimamente’. Prossimamente”. Poi, a una giornalista che ha gli ha chiesto di commentare l’affermazione del Premier Meloni, secondo cui sul Pnrr ci sarebbe “più allarmismo in Italia che in Europa”,il Commissario Ue Gentiloni ha risposto: “Io sono in Europa”.
In ultimo sulle modifiche del Patto di Stabilità e Crescita, su cui bisognerà trovare un accordo entro la fine dell’anno, ha affermato che le modifiche sono previste, ma in un quadro in cui è necessario equilibrare entrambi gli elementi sia la stabilità che la crescita.
Sempre in merito al Pnrr, stamane, a Palazzo Chigi, il ministro della Protezione civile e delle Politiche del Mare, Musumeci, ha tenuto una conferenza stampa per presentare il Piano nazionale per la riqualificazione dei piccoli Comuni, ovvero il bando predisposto da Dipartimento Casa Italia per la presentazione dei progetti di investimento pubblico da inserire nel Piano nazionale per la riqualificazione dei Comuni.
Restando a Bruxelles, il Governo italiano ha ottenuto un primo via libera sull’istituzione di una Zona economica speciale (Zes) unica per il Mezzogiorno e non solo per le otto zone attuali e l’apertura di un dialogo con la Commissione UE per rendere strutturale la decontribuzione al Sud, misura quest’ultima già prorogata dall’Esecutivo fino alla fine del 2023.
Le due questioni sono state al centro di un dibattito del ministro per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il Pnrr, Fitto, e la Vicepresidente esecutiva della Commissione europea e Commissaria per la Concorrenza, Vestager e l’esito è stato commentato positivamente e con soddisfazione dallo stesso ministro Fitto, che ha parlato di “volano decisivo per l’economia del Sud” e dalla Presidente del Consiglio Meloni, che ha affermato: “Molto bene la luce verde della Commissione europea alla creazione di una Zes unica per le Regioni del Sud. Lo sviluppo dell’economia del Mezzogiorno è una priorità del nostro governo. Siamo però convinti che questo obiettivo debba essere raggiunto abbandonando la logica assistenziale che non funziona, ma dando opportunità di lavoro e crescita e rendendo queste aree del Paese competitive e attrattive per investimenti ed imprese. La Zes unica va esattamente in questa direzione e costituisce un cambio di passo per l’economia del Sud. Bene anche l’apertura di un dialogo con la Commissione Ue per modificare e rendere permanente la misura della Decontribuzione sud, un intervento che il governo aveva già prorogato fino alla fine del 2023 e che si è dimostrato molto efficace”.
Rispetto al tema immigrazione, invece, il Vicepremier e ministro degli Esteri Tajani ,a margine dell’evento “Una nuova strategia per il Mediterraneo”, tenutosi a Roma con il Vicepresidente della Commissione Ue, Schinas, ha annunciato che “Domenica si arriverà a firmare un accordo tra la Commissione europea e la Tunisia per un‘azione di sostegno comunitario”.
Sul fronte dei lavori parlamentari, invece, dopo il via libera della Camera alla Dl Delega fiscale, con 182 voti a favore e 97 voti contrari e 6 astenuti, e il conseguente passaggio al Senato , che , nelle stesse ore ha approvato con 102 sì, nessun no e 28 astenuti il Dl per istituire il 4 novembre la Giornata dell’Unità d’Italia e delle Forze Armate, la Maggioranza ha depositato in Commissione Lavoro alla Camera un emendamento soppressivo della proposta di legge presentata da M5s, Pd, Alleanza Verdi e Sinistra.
All’attacco, quindi, il Presidente del M5S, Conte, che sui suoi profili social, ha scritto: “Il centrodestra di Giorgia Meloni si è precipitato a presentare in commissione Lavoro un emendamento per bocciare la nostra proposta di salario minimo che migliorerebbe gli stipendi di quasi 4 milioni di lavoratori. Uno schiaffo a giovani, donne e uomini che non arrivano a fine mese. Non hanno fatto ancora nulla, invece, per cancellare la vergognosa decisione dello scorso 5 luglio di ripristinare i vitalizi in Senato. Vi è chiaro? Salario minimo no, vitalizi massimi sì. Noi continueremo a oltranza e senza sconti la nostra battaglia per il salario minimo in Aula”.
Sulla stessa linea la segretaria del Pd, Schlein, che ha dichiarato: “Chi sopprime la possibilità di far uscire lavoratori e lavoratrici dallo sfruttamento e dalla povertà si qualifica da solo: stiamo parlando di 3 milioni e mezzo di persone con un salario minimo orario inferiore ai 9 euro”, afferma. “La maggioranza presenta un emendamento per cancellare con un tratto di penna la proposta delle opposizioni sul salario minimo senza offrire neanche la possibilità di un confronto, di un dialogo. Ma così facendo non umilia le opposizioni: umilia lavoratrici e lavoratori poveri. La maggioranza ci ripensi e approvi con noi questa proposta”, mentre il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra, De Cristofaro, Presidente del gruppo Misto del Senato, ha evidenziato: “Se alla destra importasse qualcosa dei lavoratori e dei giovani non sopprimerebbe la proposta di un salario minimo dignitoso che le opposizioni, e non la maggioranza o il governo, stanno chiedendo a gran voce di discutere in Parlamento. Visto che trovano quattro miliardi per i carri armati non è una questione di risorse ma di scelte. Più guerra, più industria militare, più inquinamento, sono queste le scelte e le priorità della destra. Ma non degli italiani”.
Nel settore Scuola, invece, , si è conclusa la trattativa per il rinnovo del contratto per il comparto dell’istruzione e della ricerca relativo al periodo 2019-2021, che riguarda 1,2 milioni di dipendenti, che riceveranno aumenti che vanno dai 124 euro per i docenti ai 190 euro per i direttori dei servizi generali e amministrativi. Inoltre, vera e propria novità per il settore, è stato introdotto e regolamentato il lavoro agile.
Soddisfatto il ministro della Pubblica Amministrazione, Zangrillo, che ha sottolineato: “Si di un passo fondamentale per il miglioramento delle condizioni di lavoro in un settore cruciale per la crescita del Paese. L’accordo prosegue l’impegno per i rinnovi contrattuali avviato lo scorso autunno, guardiamo con fiducia a una nuova stagione di confronto. Abbiamo un primo appuntamento, a settembre, con la Nadef. Incontrerò il ministro Giorgetti per comprendere il perimetro finanziario entro il quale potremo muoverci. L’attenzione verso il lavoro pubblico, centrale nell’agenda del governo, è massima, ma ricordo che per chiudere l’ultima tornata contrattuale ci sono volute quattro leggi di bilancio. In quella del 2023 non c’erano risorse, perché era urgente sostenere imprese e famiglie in difficoltà a causa del caro energia e dell’aumento dell’inflazione. La buona notizia è che l’Italia si sta comportando bene, come evidenziano i principali indicatori economici, ma serve ancora responsabilità. Mi batterò per ribadire le ragioni della necessità di dare attenzione al tema retributivo, guardando però al futuro tenendo i piedi ben saldi a terra”.
Soddisfazione è stata espressa anche dal ministro dell’Istruzione e del Merito, Valditara che, sui social ha scritto: “È stato raggiunto oggi presso l’ARAN l’accordo per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) Comparto Istruzione, Università e Ricerca 2019/21. Ringrazio i sindacati per il fruttuoso confronto. Un buon contratto con importanti riconoscimenti economici e con una maggiore valorizzazione di tutto il personale della scuola, sia docenti sia Ata. Sono state inoltre recepite a livello contrattuale le funzioni del docente tutor e del docente orientatore e questo consentirà di affermare definitivamente il principio della personalizzazione dell’istruzione, rimarcando la centralità nel sistema della persona dello studente”.
Di “risultato molto importante” ha parlato anche il segretario della Cgil, Landini, che ha affermato: “Dopo una lunga trattativa è stato raggiunto oggi all’Aran l’accordo per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro 2019-21 per il ‘Comparto Istruzione e Ricerca’. Un risultato molto importante per la nostra organizzazione .Ora dobbiamo lavorare, non soltanto per i passaggi democratici necessari, attraverso la consultazione delle lavoratrici e dei lavoratori del settore, ma soprattutto per richiedere all’interno della legge di bilancio le risorse indispensabili per rinnovare i contratti collettivi nazionali di lavoro di tutto il pubblico impiego per gli anni 2022-24. Inoltre, è necessario contrastare l’autonomia differenziata che rischia di pregiudicare il sistema nazionale di istruzione”.
Proprio il mancato rinnovo del contratto è alla base dello sciopero indetto per 13 luglio da ferrovie e per il 15 luglio, domani, dagli aeroporti, per cu oltre 270mila i viaggiatori italiani potranno subire un disservizio . Stamane il Tar, Tribunale amministrativo regionale, in riferimento al ricorso presentato dalla Cgil per la riduzione a 12 ore, rispetto alle 24 previste di sciopero, tramite precettazione del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Salvini, ha emesso sentenza di bocciatura per il suddetto ricorso del sindacato, rigettando la sospensiva del provvedimento.
Nel frattempo , la Presidente Meloni, è intervenuta tramite videomessaggio in lingua spagnola , a un appuntamento elettorale a Valencia, in vista delle elezioni del 23 luglio del partito spagnolo conservatore Vox, dichiarando: “Grazie per l’invito, mi spiace non essere lì di persona ma sono molto contenta di poter contribuire alla campagna elettorale di Vox e dimostrare ancora una volta la grande amicizia che unisce i patrioti italiani e quelli spagnoli di Vox, che uniti sono parte fondamentale della famiglia conservatrice. Mi congratulo per gli eccellenti risultati del partito alle ultime elezioni regionali e comunali in Spagna, per la crescita dei voti e soprattutto perché hanno reso possibile la sua presenza in vari governi regionali. Spero che Vox abbia un ruolo importante nel prossimo governo, è arrivato il tempo dei patrioti. In Italia, in Repubblica ceca, abbiamo fatto capire che siamo in grado di governare e ora la vostra vittoria può dare impulso a tutta l’Europa. Sono molto contenta di contribuire con il mio messaggio alla campagna elettorale e ribadire il grande legame che unisce Fdi e Vox”.
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