Conferita lunedì 17 dicembre, nel corso di una cerimonia ufficiale tenutasi a Palazzo San Giacomo, la cittadinanza onoraria all’attore Alessandro Gassmann, volto dell’ispettore Lojacono nella serie i “Bastardi di Pizzofalcone” , tratta dalla saga degli omonimi romanzi di Maurizio De Giovanni.
di Federica Marengo giovedì 20 dicembre 2018
“Il conferimento della cittadinanza onoraria non è un atto superficiale o di opportunismo, ma è concessa perché Alessandro Gassmann si è calato nel corpo di Napoli, si è contaminato con le persone e i luoghi e non ha giudicato. Alessandro Gassmann è un interprete autentico e autorevole di Napoli. Pur avendo una grande notorietà nazionale e internazionale ha accolto con entusiasmo il nostro invito ed ha deciso di legare la propria storia a quella di Napoli, città complessa, piena di contraddizioni, ma capace di grande umanità. Noi apprezziamo la sua volontà di avere l’onore e l’onere di essere ambasciatore di Napoli nel mondo. Oggi, leghiamo per sempre la storia e la cultura di Gassmann a Napoli”. Con queste parole, il sindaco Luigi De Magistris, ha tributato l’attore romano Alessandro Gassmann, figlio del “mattatore” Vittorio, della cittadinanza onoraria, nel corso di una cerimonia ufficiale, svoltasi lunedì 17 dicembre, presso Palazzo S.Giacomo, sede del Comune.
Di anni ne sono passati, da quando critici e spettatori guardavano all’attore come “erede di” , riservandogli sospetto e titubanza, ma le intense interpretazioni da lui offerte alle platee teatrali e cinematografiche e ai telespettatori , nell’ultimo ventennio, sono state più che sufficienti per sfatare il luogo comune del privilegiato.
Attore dalla forte personalità e presenza scenica, infatti, grazie al personaggio dell’Ispettore Lojacono, cui ha prestato volto e voce nella serie di Rai Uno, tratta dall’omonima saga dello scrittore partenopeo,Maurizio De Giovanni, ha dimostrato di aver raggiunto la piena maturità, realizzando, com’è accaduto in passato solo ai veri attori, una riuscita identificazione con il suo alter ego letterario.
Sorprende, dunque e , tuttavia, compiace, l’umiltà con la quale abbia accolto il riconoscimento tributatogli, resa manifesta dall’ imbarazzo con il quale ha presenziato all’evento formale.
“Napoli è città dove tutto è vitale, umano, in cui tutto trasuda intimità”, ha principiato il suo discorso di ringraziamento, schernendosi, l’attore, senza alcuna piaggeria nei confronti dei partenopei, “Voi napoletani, non avete alcuna forma di privacy e temevo di non poter avere i miei momenti di pausa, i miei silenzi e, invece, qui, ho assorbito energia, perché passate questa energia che vi deriva dalla vostra straordinaria cultura. Quando torno a Roma, la mia città natia, mi chiedo perché i romani siano così tesi, lenti, stanchi. Napoli, negli ultimi anni è diventata una grandissima novità della mia vita, ne avevo una conoscenza superficiale e invece lavorare qui è stato un viaggio straordinario, un’esperienza di conoscenza e di crescita umana. Non è un caso che qui abbia trovato modo di svilupparsi in maniera straordinaria la musica e la letteratura, ci sarà un motivo. E’ una città aperta ai cambiamenti, ha cambiato pelle tante volte e in un Paese come il nostro, che ora ha difficoltà ad aprirsi, che ha paura, questa città può essere un esempio”.
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