Una normale giornata di lavoro, quella in cui Papa Francesco ha compiuto i suoi ottantadue anni. Tuttavia tra i numerosi colloqui con gli ambasciatori Unesco, i vescovi del Giappone e i nunzi apostolici, ha potuto apprezzare i diversi messaggi (social e non) giuntigli da autorità laiche e religiose e dai fedeli.
di Federica Marengo martedì 18 dicembre 2018
Ha festeggiato i suoi ottantadue anni, lunedì 17 dicembre, lavorando, Papa Francesco, anche se, a dire il vero, nella giornata precedente si era concesso una “deliziosa” deroga agli impegni.
Infatti, domenica 16, nell’ambito di un incontro tenutosi alle 10:00 presso l’Aula Paolo VI°, ha ricevuto in dono dai bambini e dal personale del Dispensario pediatrico di Santa Marta, che si occupa di assistere e fornire cure ai piccoli in difficoltà e alle loro famiglie, una torta di marzapane bianca e gialla (i colori dello Stato Vaticano), con sopra decorazioni a forma di albero di Natale e di pupazzo di neve, recante la scritta: “Non possiamo abituarci alla situazioni di degrado e di miseria che ci circondano, un cristiano deve reagire”.
Non è stata, però, questa, la sola torta offertagli come omaggio. Più tardi infatti, una pasticceria di Borgo Pio, solita celebrare i pontefici nel giorno del loro compleanno, gli ha inviato un’altra torta al gusto di mango, questa volta impreziosita da una foto che lo ritraeva circondato dai giovani., probabilmente nel corso di una GMG.
Numerose invece, l’indomani, le lettere di auguri arrivategli da tutto il mondo e dall’Italia, tra le quali quella congiunta del Presidente e del Segretario della Conferenza episcopale italiana, il Cardinale Gualtiero Bassetti e S.E. Mons. Stefano Russo, che a nome del consesso dei vescovi, hanno scritto: “Con il suo magistero e la sua personalità, Lei ci interroga e provoca a essere una Chiesa immersa nella storia, Chiesa capace di non scandalizzarsi delle contraddizioni e dei ritardi, Chiesa attenta a riconoscere i segni dello Spirito ovunque si manifestino”.
Lettere seguite dai numerosi messaggi delle istituzioni, come quello del presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, che ha ricordato l’attenzione del Suo Magistero per le periferie e la continua ricerca del dialogo riconciliante, esprimendo, a nome di tutti gli italiani, “riconoscenza e particolare stima”.
Molteplici anche i Tweet e i post di auguri, come quello della sindaca di Roma, Virginia Raggi, e di milioni di utenti social , tra cui intere scolaresche di ogni ordine e grado, immortalatesi con i loro insegnanti in un’immancabile selfie, cifra comunicativa del Suo pontificato.
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