Al termine della Conferenza sulla Libia, svoltasi ieri , a Berlino, i leader delle 18 delegazioni partecipanti hanno firmato un documento comune in 55 punti, tra i quali : la soluzione politica del conflitto e l’esclusione di quella militare, l’embargo delle armi e le sanzioni per chi viola le regole ,il monitoraggio costante della situazione e la nomina da parte di Haftar e Al Sarraj di 5+5 componenti per un Comitato militare congiunto. Al momento, ottenuta una tregua debole con monitoraggio, non firmata dai due leader libici (che ieri, pur presenti entrambi, non si sono incontrati), a Tripoli, sembra essere tornata la calma, dopo che , al termine del vertice UE, a sud della capitale, lungo la strada che dall’aeroporto conduce all’altopiano meridionale, erano esplosi nuovi scontri. Stamane, a Bruxelles, Consiglio degli Affari Esteri, nel quale si è deciso di convocare un nuovo summit a Berlino , all’inizio di febbraio. Il ministro degli Esteri Di Maio: “Italia, pronta a svolgere un ruolo di primo piano per il monitoraggio della pace in Libia”. Nel pomeriggio di oggi, voto in Giunta del Senato sul caso Salvini- nave Gregoretti: via libera da parte dei senatori dell’Opposizione, all’autorizzazione a procedere nei confronti dell’ex ministro dell’Interno, Maggioranza, assente. Salvini ai senatori leghisti: “Votate per l’autorizzazione a procedere. Sono pronto alla prigione , a testa alta”. Maggioranza di Governo orientata a non presentarsi. Lotta all’evasione: scattano da aprile i controlli sui conti correnti, ma resta il nodo privacy , mentre in materia fiscale, il Governo è al lavoro per la riforma dell’Irpef. Ma il segretario generale della Cgil, Landini, ha aperto un nuovo fronte: quello delle pensioni, chiedendo all’Esecutivo di rivedere la legge Fornero (con calcolo totalmente contributivo) perché iniqua e abbassare l’età pensionabile a 62 anni, riecheggiato in senso opposto dal Presidente Inps Tridico , che, pur convergendo sull’uscita flessibile dal lavoro, ha rilanciato sul sistema pensionistico tutto- contributivo.
di Federica Marengo lunedì 20 gennaio 2020
Un documento in 55 punti ,che prevede il cessate il fuoco permanente e una presenza sul territorio che ne garantisca l’applicazione, l’embargo sulle armi e un processo politico per arrivare a un Governo unico, è il risultato della Conferenza sul conflitto libico, svoltasi ieri a Berlino, alla presenza dei leader di 18 delegazioni.
Determinante, per arrivare a una mediazione tra il generale della Cirenaica Haftar e il leader tripolino riconosciuto dall’ONU Al Sarraj, che non si sono incontrati durante tutto il summit,restando in due stanze separate della Cancelleria tedesca, sede del vertice, la cancelliera Merkel , coadiuvata dal ministro degli Esteri Heiko Maas.
La cancelliera, ha riferito ai due leader libici, che , pur non firmandola, hanno accettato il monitoraggio della tregua e nominato i membri della commissione militare 5+5, la quale dovrebbe avere il compito di controllare in maniera costante il rispetto del cessate il fuoco e stabilire la linea degli schieramenti, le conclusioni del consesso UE, cui si sono aggiunte le delegazioni di USA, (con il segretario di Stato Mike Pompeo), Russia, (con in testa il Presidente Putin), Egitto (con il Presidente Al Sisi), Algeria, (con il Presidente Tebboune), Cina,( con il direttore dell’ufficio della Commissione Centrale degli Affari Esteri del Politburo ed Emirati (con il ministro degli Esteri al Nahyan).
Sì ,dei capi libici anche alla convocazione delle conferenza intra-libica, che si terrà , con ogni probabilità a Ginevra. Intanto, però,secondo indiscrezioni giornalistiche, una milizia vicina ad Haftar avrebbe bloccato un oleodotto sulla costa del Mediterraneo, i cui pozzi e le cui raffinerie sono gestiti in parte dall’italiana Eni, in joint venture con Noc, società delle MOG (Mellitah Oil& Gas), episodio già verificatosi sabato scorso, per far pressione sui leader UE, in vista della Conferenza di Berlino, in cinque terminal petroliferi dell’EST, sempre su ordine di milizie legate all’ “uomo forte della Cirenaica”.
Quindi, al termine del summit, i commenti del Premier Conte : “Lavoriamo per un efficace cessate il fuoco e per alimentare un processo politico in modo da rilanciare le funzioni del Consiglio presidenziale libico e del Governo libico per una stagione di riforme che riguardino il piano politico-istituzionale, economico, di sicurezza. L’Italia crede nella forza della diplomazia e della politica,e ritiene inaccettabile la soluzione militare. Tutti dobbiamo condividere questo obiettivo”.
Stamane, invece, il Consiglio degli Affari Esteri a Bruxelles, nel quale si è decisa la convocazione a Berlino, di un nuovo vertice di “monitoraggio”, da parte dei ministri degli Esteri, agli inizi di febbraio, con l’obiettivo di raggiungere una tregua permanente e avviare un processo politico che apra la strada a una pace duratura.
A tal riguardo, il ministro degli Esteri Di Maio, ha dichiarato: “L’Italia è pronta a svolgere un ruolo di primo piano per il monitoraggio della pace in Libia. Vi garantisco che lavoreremo in maniera serrata per raggiungere l’obiettivo comune : la fine delle ostilità”, ricordando come, tra i punti concordati a Berlino, ci siano molte delle proposte su cui insisteva l’Italia: “Il rispetto dell’imbargo delle armi con relative sanzioni per chi viola le regole , la necessità di agire solo tramite azioni politiche escludendo quelle militari e il monitoraggio costante della situazione in Libia”.
Poi, in merito alla possibilità emersa nel corso del summit dei 28 ministri degli Esteri di una missione europea di salvaguardia del cessate il fuoco, sotto l’egida delle Nazioni Unite e di ripristinare la missione Sophia per monitorare l’embargo delle armi sostenuta dall’Alto rappresentante dell’Unione Europea, Borrell, cui si sono opposte Svezia e Austria, ha chiarito: “Se si parla di far rivivere la missione Sophia deve essere smontata e rimontata in maniera diversa, deve essere una missione per non far entrare le armi in Libia e per rispettare il cessate il fuoco , per far in modo che si avii un percorso politico di unità. E nient’altro”.
E mentre, il Presidente turco Erdogan ha chiesto che a coordinare il processo di pace in Libia sia l’ONU , visto il suo coinvolgimento, e non la UE , a Tripoli, quest’oggi, dopo i nuovi scontri verificatisi nella serata di ieri a sud della capitale, lungo la strada che collega l’aeroporto con l’altopiano meridionale, è tornata la calma.
Sul fronte della politica interna, invece, questo pomeriggio, alle 17:00, a Sant’Ivo alla Sapienza, riunione della Giunta del Senato per votare la relazione presentata dal Presidente Gasparri contro l’autorizzazione a procedere per sequestro di persona aggravato nei confronti dell’ex ministro dell’Interno Salvini , richiesta dal Tribunale di Catania, in relazione alla vicenda della nave della Guardia Costiera Gregoretti cui, nel luglio scorso, fu impedito per tre giorni di eseguire lo sbarco di 131 migranti salvati al largo delle acque maltesi.
Deciso, a sottoporsi al processo, il segretario del Carroccio, nella giornata di ieri, dal palco di un comizio a Comacchio in vista delle Regionali in Emilia Romagna del 26 gennaio, contrariamente a quanto fin qui sostenuto, ha chiesto ai senatori leghisti della Giunta di votare per il sì all’autorizzazione a procedere nei suoi confronti.
Caustiche, le dichiarazioni al riguardo del capo politico ed ex alleato di Governo del leader del Carroccio, Di Maio, che, a margine del Consiglio degli Affari Esteri in UE, ha detto: “Salvini è passato dal sovranismo al vittimismo , ma è solo tattica. Il nostro obiettivo come Parlam ento deve essere di lavorare per i cittadini , la Magistratura si occuperà della questione Gregoretti. Ognuno si prenda le sue responsabilità”.
Critica, anche la Maggioranza di Governo, con i capigruppo al Senato di Pd-M5S e Italia Viva che, riunitisi con i componenti della Giunta nel primo pomeriggio, hanno deciso di non partecipare al voto, spiegando in una nota congiunta : “Non ci presenteremo in Giunta, in quanto la convocazione di oggi è frutto di gravi forzature sia del Presidente Gasparri che della Presidente Casellati. Non ci presenteremo anche perché non sono state accolte le richieste di approfondimenti istruttori avanzate in Giunta. Siamo contrari all’utilizzo strumentale che il Centrodestra sta cercando di fare delle istituzioni”,preceduta dalle esternazioni del segretario del Pd Zingaretti: “Salvini sta usando il tema della giustizia per motivi politici e personali, come sul caso Diciotti e sul Russiagate. Quella della Gregoretti è una vicenda solo giudiziaria, ma lui pretende l’impunità” e , seguita dalle dichiarazioni(poi smentite dal Presidente Gasparri) del capogruppo dem a Palazzo Madama, Marcucci: “Abbiamo deciso in modo unitario che non parteciperemo alla Giunta oggi, riteniamo essenziale esser insieme e deliberare in modo unitario. Questa Giunta è illegittima, non ci doveva essere e il Presidente Gasparri non è disponibile a dare il materiale necessario per deliberare in scienza e coscienza”.
Quanto ai 5 senatori leghisti della Giunta, questi ultimi, hanno votato contro la relazione del Presidente Gasparri, aderendo dunque alla richiesta del segretario di esprimersi a favore dell’autorizzazione a procedere.
Voto contrario all’autorizzazione a procedere, invece, per l’unico senatore di Fratelli d’Italia , per cui l’allora Ministro dell’Interno agì nell’interesse della Nazione e per difendere i confini italiani, così come per i 4 senatori di Forza Italia, che , tramite la Vicepresidente della Camera, Mara Carfagna, ha evidenziato come le politiche migratorie debbano essere decise in ambito parlamentare e non dalla Magistratura: “I senatori di Forza Italia voteranno contro l’autorizzazione a procedere perché ritengono che quella fu una scelta politica presa dall’intero Governo e non solo da Salvini. Poi alcuni di noi pensano che nel merito fosse una scelta giusta e altri, come me, che fosse sbagliata. La provocazione di Salvini, che chiede alla Lega di votare sì all’autorizzazione, serve a stanare l’atteggiamento vergognoso del M5S. E’ una sciocchezza dire che Conte non sapesse nulla. Chi governava allora il Paese?. La realtà è che assistiamo ancora una volta all’utilizzo della giustizia per fini politici, una cattiva abitudine che ha inquinato e destabilizzato tante volte la politica italiana”.
Un pareggio , dunque, che ,secondo quanto previsto dal regolamento di Palazzo Madama, ha fatto prevalere il No alla relazione del Presidente della Giunta Gasparri . Il 17 febbraio, quindi, spetterà all’Aula esprimersi sull’autorizzazione a procedere nei confronti dell’ex titolare del Viminale Salvini e a relazionare sull’esito della votazione sarà la leghista Erika Stefani.
Dalle polemiche tra Maggioranza e Opposizione, ai provvedimenti del Governo in materia di lotta all’evasione fiscale. In arrivo nella seconda metà di marzo, infatti, un decreto del ministero dell’Economia che renderà operativo un sofisticato algoritmo elaborato dall’Agenzia delle Entrate, nell’ambito dei nuovi poteri assegnati all’ente, che , a partire dal 1 aprile consentirà di controllare i conti correnti dei contribuenti, per scovare eventuali “furbetti”.
L’algoritmo sarà in grado di intercettare giacenze sui conti correnti e sui depositi, bonifici in entrata e in uscita , versamenti e qualunque tipo di operazione fatta sul proprio conto corrente. Se l’algoritmo troverà delle incongruenze rispetto a quanto denunciato nella dichiarazione dei redditi, scatteranno ulteriori approfondimenti e controlli “selettivi” del Fisco, che incrocerà le informazioni presenti nell’Archivio dei rapporti finanziari, (la banca dati dell’Anagrafe tributaria contenente saldi e movimentazioni di tutti i rapporti finanziari dei contribuenti) con quelle presenti in tutte le altre banche dati a cui ha accesso, consentendo di individuare specifici criteri di rischio e di definire liste di contribuenti ritenuti potenzialmente “sospetti” e, quindi, da controllare.
Tuttavia, le indagini del Fisco dovranno essere rispettose della privacy,attuando la “pseudonomizzazione”, una tecnica che consente di utilizzare e conservare i dati di una persona in una forma che ne impedisca l’identificazione. Proposta, che non piace al Garante dei dati personali Antonello Soru, che ha evidenziato come essa permetta comunque l’identificazione dei soggetti, senza tutelare davvero la privacy. Quindi, ha chiesto all’Agenzia delle Entrate di redigere un elenco dei diritti dei contribuenti che subiranno delle limitazioni e di garantire il diritto di rettifica, incassando il via libera del ministero dell’Economia.
Da rilevare, poi, che dal 1 gennaio, i contribuenti i quali richiederanno un ISEE per accedere a un servizio sociale attiveranno automaticamente il controllo fiscale per verificare saldo e giacenza dei rapporti finanziari a loro intestati , al fine di rilevare se il patrimonio dichiarato sia coerente con la situazione di fatto.
In ambito tasse poi, dopo il taglio delle imposte sul costo del lavoro per i dipendenti fino a 40.000 euro all’anno, che scatterà a partire dal 1 luglio, grazie a un Decreto che dovrebbe essere approvato nel prossimo Consiglio dei Ministri, si è aperto il cantiere per la riforma dell’IRPEF, la tassa sulle persone fisiche.
Al vaglio del Governo, secondo quanto riportato dai principali quotidiani , vi sarebbero varie ipotesi, tutte con l’obiettivo comune di ridurre il peso del Fisco e di attuare una revisione degli sconti fiscali e, forse anche dell’Iva, tra le quali: il modello tedesco (tassa pagata da chiunque abbia un reddito superiore ai 7.664 euro l’anno, 15.329 euro, nel caso di una coppia sposata, con aliquota di imposta varia dal 15% al 45%, ), che piace a LeU, la riduzione delle aliquote (da 5 a 3, corrispondente a un solo scaglione al 20%),accompagnata dal quoziente familiare, sostenuta dal M5S , cui si aggiunge l’idea di una revisione delle attuali percentuali del prelievo , con attenzione particolare al ceto medio (fino a 55mila euro di reddito), ai pensionati (il Premier Conte ha fatto sapere ai sindacati che l’Esecutivo ha intenzione di estendere il taglio della tassa alla categoria) e agli incapienti, (coloro, cioè che non pagano tasse per via dei redditi molto basi), finora esclusi dai vari interventi relativi alle tasse.
Operazione, che costerebbe allo Stato 4 miliardi per ogni punto percentuale di riduzione dell’aliquota più bassa e 20 miliardi in termini di accorpamento dei primi due scaglioni , pari a oltre un punto percentuale di Pil, per cui il Governo starebbe studiando un nuovo sistema di deduzioni e detrazioni con tagli e razionalizzazioni progressive, all’aumentare del reddito ( come del resto già ipotizzato nella Manovra 2020 ,che elimina progressivamente le detrazioni del 19% per coloro che hanno un reddito di oltre 120 mila euro).
Da qui, ad aprile, ovvero, quando il Governo dovrebbe approvare una legge delega in materia,dunque, la Maggioranza dovrà trovare una sintesi tra le proposte.
Al via, anche i lavori sulla riforma del sistema pensionistico: fissato infatti per il 27 gennaio un incontro Governo-Sindacati sul tema, alla vigilia del quale, il segretario generale della Cgil Landini, in un’intervista a La Stampa, ha sostenuto la necessità di procedere a una revisione della Legge Fornero, (basata sul sistema tutto contributivo), che ha “aumentato le disuguaglianze e non ha risolto i problemi”, consentendo “un’uscita flessibile a partire da 62 anni”, di accelerare la commissione sulla separazione tra spesa previdenziale e assistenziale e sui lavori gravosi, di introdurre una pensione di garanzia per i giovani e per chi ha avuto lavori discontinui e precari , riconoscere il lavoro di cura delle donne, rivalutare le pensioni , ridurre l’Irpef anche ai pensionati e agli incapienti (rimodulando l’Iva su certi beni di lusso) e rivedere la legge sulla non autosufficienza.
D’accordo sull’uscita flessibile prima dei 67 anni, ma ,al contrario, in termini di logica contributiva, il Presidente Inps, Tridico, che , in un colloquio con La Repubblica, ha affermato: “Si fissa una linea d’età per l’uscita , poi il lavoratore deve essere libero di scegliere quando andare in pensione. Ovviamente con ricalcolo contributivo, come avverrà per tutti dal 2036”, trovando, però, un punto d’incontro con il segretario Cgil sulle pensioni di garanzia per i giovani precari e sulle perequazioni piene, cui il Governo,a suo dire, dovrebbe destinare i risparmi di Quota100: 6,2 miliardi nel triennio 2019-2021, rispetto ai 18,6 miliardi stanziati.
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