-Mentre alla Camera è proseguito l’iter per l’approvazione del Dl Green Pass 2, si è tenuta stamane a Palazzo Chigi la cabina di regia con i Ministri capidelegazione di Maggioranza per discutere del Dl per estendere l’obbligo del Certificato Verde Digitale ai dipendenti pubblici e privati. Il provvedimento, poi, è stato illustrato alle Regioni e agli enti locali e nel pomeriggio è arrivato sul tavolo del Consiglio dei Ministri per il varo, ottenendo il via libera all’unanimità, all’obbligatorietà del Green Pass per tutti i lavoratori. Previste sanzioni pecuniarie e la sospensione dal lavoro e dello stipendio per i trasgressori. Sul tavolo dell’ Esecutivo, anche il rincaro delle bollette di luce e gas e gli interventi per evitare l’aumento degli importi, che saranno contenuti in un Decreto ,la cui approvazione dovrebbe arrivare nella prossima settimana. Intanto, i lavoratori della Whirlpool di Napoli sono tornati a Roma in presidio al Ministero dello Sviluppo Economico, nel giorno del vertice tra azienda e sindacati al Ministero del Lavoro, per chiedere il blocco della procedura di licenziamento per i 350 operai dello stabilimento partenopeo, prevista per il 29 settembre e prospettive di lavoro certe per il futuro.
-Covid19, il Bollettino settimanale della Fondazione indipendente Gimbe: in calo, tutti gli indicatori, quasi tutti i ricoverati non sono vaccinati.
di Federica Marengo giovedì 16 settembre 2021
Si è svolta stamane, a Palazzo Chigi, la cabina di regia con il Premier Draghi e i Ministri capidelegazione di Maggioranza, Giorgetti (Mise), Franceschini (Cultura), Gelmini (Affari Regionali), Speranza (Salute), Bonetti (Famiglia e Pari Opportunità) e D’Incà (Rapporti con il Parlamento, in luogo del ministro delle Politiche Agricole, Patuanelli, impegnato in una manifestazione di Coldiretti), per discutere dell’estensione dell’obbligatorietà del Green Pass, il Certificato Verde Digitale che attesti l’avvenuta vaccinazione (1° dose o ciclo completo), la guarigione dalla malattia negli ultimi sei mesi o la negatività al tampone molecolare o antigenico effettuato nelle 48ore precedenti (ma si starebbe andando verso le 72ore), ai dipendenti pubblici e privati, ai lavoratori esterni, colf, badanti, baby sitter, agli Autonomi e alle Partite Iva e agli organi costituzionali: partecipate dello Stato, Tribunali (l’obbligo di esibire il Green Pass varrà dal 15 ottobre anche per i magistrati, compresi quelli onorari, gli avvocati e i procuratori dello Stato e i componenti delle commissioni tributarie che devono accedere agli uffici giudiziari, le disposizioni non valgono invece per “avvocati e altri difensori, consulenti, periti e altri ausiliari del magistrato estranei alle amministrazioni della giustizia, testimoni e parti del processo. L’accesso senza il pass, rappresenterà un “illecito disciplinare” e come tale sarà sanzionato) Quirinale e Parlamento, sebbene , in quest’ultimo caso, viga il principio dell’autodichia, per cui Senato e Camera dovranno “autoregolamentarsi” entro il 15 ottobre , data di entrata in vigore del provvedimento, valido fino al 31 dicembre, termine fissato per decreto, per la fine dello stato di emergenza.
Prevista per coloro che non espongano il Certificato Verde per cinque giorni consecutivi la sospensione dal lavoro e dello stipendio, in quanto considerati assenti ingiustificati. Per coloro che invece vengano trovati sui luoghi di lavoro sprovvisti del Green Pass, sono previste sanzioni disciplinari e pecuniarie dell’importo tra i 600 e i 1500 euro; sanzioni, estese anche ai datori di lavoro che non effettuino i controlli.
A seguire, il provvedimento è stato illustrato alle Regioni e agli enti locali dalla ministra per gli Affari Regionali, Gelmini, nel corso del quale i Presidenti di Regione, mediante il Presidente della Conferenza delle Regioni, Fedriga, con la sponda dei sindacati, hanno chiesto la riduzione del prezzo del tampone e l’estensione della sua validità a 72 ore (quesito, quest’ultimo su cui dovrà esprimere il proprio parere il Comitato Tecnico Scientifico). No, invece, per il momento, all’aumento della capienza per eventi, cinema e teatri, rinviato ad ottobre, una valutato dal Comitato Tecnico Scientifico l’andamento della pandemia nelle ultime due settimane di settembre, anche alla luce della riapertura delle scuole.
Tuttavia, sulla questione dei tamponi, il Governo ha respinto la richiesta della gratuità per i lavoratori avanzata dai sindacati (sebbene questi ultimi saranno gratuiti, per coloro che non potranno essere vaccinati per motivi di salute accertati), mentre per gli altri, è stato chiesto dalla Lega di calmierarne i prezzi da parte delle Farmacie , fissati a 8 euro per gli over 18 e a 15 per gli adulti.
Infine, il testo è approdato in Consiglio dei Ministri ,che ha approvato il Decreto all’unanimità, così com’era stato sostenuto ,da tutte le forze di Governo. Dunque, via libera anche da parte della Lega, malgrado la contrarietà del segretario Salvini e le divisioni interne al Carroccio ,con il ministro capodelegazione Giorgetti, favorevole alla misura, insieme con i Presidenti di Regione leghisti: Zaia (Veneto), Fontana (Lombardia) e Fedriga (Friuli Venezia Giulia).
Il Decreto, coinvolgerà, accompagnandoli alla vaccinazione, 4 milioni di lavoratori non ancora immunizzati, rispetto ai 13,9 milioni già vaccinati, per un totale di 18 milioni di persone. L’obiettivo del provvedimento, infatti, ricordato dal Commissario Straordinario all’Emergenza, Generale Figliuolo, è infatti quello di raggiungere la “soglia di sicurezza” entro metà ottobre, ovvero l’81,7% della platea, pari a 44 milioni di persone vaccinate.
Critica sul provvedimento, l’Opposizione di Fratelli d’Italia, che si è espressa a favore dell’obbligo vaccinale (in linea con il parere dei sindacati, Cgil di Landini in testa), piuttosto che per l’estensione dell’obbligatorietà del Certificato Verde, il quale, a detta del partito della Presidente Meloni, “mina la libertà, mette a rischio posti di lavoro e non serve a bloccare la diffusione del contagio”.
Il Decreto è poi stato illustrato in conferenza stampa dai ministri Gelmini (Affari Regionli), Brunetta (Pubblica Amministrazione), Orlando (Lavoro e Politiche Sociali) e Speranza (Salute).
In mattinata, poi, l’Esecutivo, ha affrontato anche la questione del rincaro, rispettivamente del 40% e del 30%, delle bollette di luce e gas , dovuto, per l’80%, all’aumento dei costi del gas naturale, causato dalla ripresa post emergenza Covid19, e dei prezzi delle emissioni di CO2.
Si è svolta, infatti, a Palazzo Chigi, una riunione tra il Presidente del Consiglio Draghi e i ministri Franco (Economia e Finanze) e Cingolani (Transizione ecologica), per discutere degli interventi per evitare gli aumenti proibitivi per le famiglie che scatteranno dal 1° ottobre, facendo sentire gli effetti in bolletta fra la fine di ottobre e novembre.
Allo studio del Governo, quindi, l’ipotesi di un taglio degli oneri di sistema (una serie di imposte su smaltimento di scorie nucleari, alta velocità ferroviaria e su energie alternative presenti nelle bollette) o l’introduzione di bonus per le famiglie meno abbienti, da introdurre in un provvedimento ad hoc che dovrebbe approdare in Consiglio dei Ministri la prossima settimana, mentre la riduzione dell’Iva potrebbe essere introdotta in Legge di Bilancio o nel ddl Delega sulla Concorrenza.
Inoltre, l’Esecutivo avrebbe intenzione di procedere, parallelamente a una riforma che introduca una modifica strutturale del sistema di calcolo di luce e gas.
A tal proposito,il ministro della Transizione Ecologica Cingolani,ai microfoni di Radio Uno Rai, ha spiegato: “Non è questione di parole, è questione di mercato. È sotto gli occhi di tutti che il gas stia aumentando in maniera costante, ed essendo la materia prima per produrre elettricità ne abbiamo un effetto importante sulla bolletta. Circa l’80% degli aumenti viene dal gas. Ora, la vera cosa importante è accelerare il nostro processo di installazione delle rinnovabili e cosi ci sganciamo più rapidamente possibile dal costo del gas, in ciò il dl Semplificazioni ha fatto un lavoro enorme, noi stimiamo di scendere da 1.200 giorni di tempo medio di autorizzazione per un impianto a circa 1/5. Bisogna ragionare su come viene costruita e calcolata la bolletta. Ogni Paese ha la sua ricetta. Va un po’ riscritto il metodo di calcolo, lo stiamo facendo in queste ore, stiamo lavorando. Nel frattempo , il decreto al vaglio del Consiglio dei Ministri potrebbe contenere l’aumento delle bollette energetiche ,intervenendo sugli oneri di sistema. Il Ministro aveva assicurato che il Governo è fortemente impegnato per la mitigazione dei costi delle bollette dovuti a queste congiunture internazionali e per fare in modo che la transizione verso le energie più sostenibili sia rapida e non penalizzi le famiglie. Un eventuale intervento sull’Iva potrebbe invece essere affrontato nella prossima legge di bilancio”.
Non solo estensione dell’obbligatorietà del Green Pass e interventi per ridurre gli aumenti delle utenze elettriche, al centro dell’azione di Governo, però, ma anche i dossier e le vertenze industriali, come quella relativa alla Whirlpool di Napoli.
In mattinata, infatti, presso il Ministero del Lavoro, si è svolto un incontro tra sindacati Fim,Fiom e Uilm e i vertici dell’azienda che ha confermato per il 29 settembre il licenziamento dei 350 lavoratori e la chiusura dello stabilimento di Via Argine.
I lavoratori dello stabilimento, recatisi a Roma, hanno tenuto un corteo e un presidio al Ministero dello Sviluppo Economico chiedendo: lo stop alla procedura di licenziamento collettivo , prevista per il 29 settembre, e risposte sul futuro del sito,che, come annunciato dalla Viceministra allo Sviluppo Economico Todde a inizio agosto, dovrebbe essere riconvertito nell’ambito della mobilità sostenibile.
Un nuovo incontro è stato fissato al Ministero dello Sviluppo Economico per il 23 settembre, nel quale sarà illustrato dalla Viceministra Todde e da Ivitalia il consorzio per la riconversione del sito di Napoli.
In ultimo, sul fronte della gestione sanitaria della pandemia, pubblicato dalla Fondazione Indipendente Gimbe , il bollettino settimanale, nel quale è stato rilevato: il calo di nuovi casi (-14,7%), dei ricoveri ordinari (-3,3%) e delle terapie intensive (-1,6%). In calo, anche il tasso di occupazione di posti letto in area medica e in terapia intensiva, con i ricoveri che riguardano per lo più non vaccinati. Nel dettaglio, sono in calo i casi attualmente positivi (122.340 vs 133.787), le persone in isolamento domiciliare (117.621 vs 128.917), i ricoveri con sintomi (4.165 vs 4.307) e le terapie intensive (554 vs 563).
A livello nazionale , il tasso di occupazione rimane basso (7% in area medica e 6% in area critica), anche se persistono notevoli differenze regionali: per l’area medica si collocano sopra la soglia del 15% Sicilia (21%) e Calabria (17%); per l’area critica sopra la soglia del 10% Marche (13%), Sicilia (11%) e Sardegna (11%).
Quanto alla campagna vaccinale, frenata delle prime somministrazioni (-200 mila rispetto alla settimana precedente), l’esitazione persiste soprattutto negli over 50. Dieci milioni poi, sono le dosi in frigo e ancora oltre 3 milioni di over 50 senza alcuna copertura. Con le scuole già ripartite, preoccupa che nella fascia 12-19 anni, nonostante il costante incremento delle coperture, siano ancora 1,53 milioni i ragazzi (33,7%) a non aver ricevuto nemmeno una dose di vaccino, con rilevanti differenze regionali.
Il 67,5% dei sardi, contro il 68% degli italiani, ha completato il ciclo vaccinale, mentre vi è un ulteriore 8,4% (media Italia 6,1%) che ha ricevuto solo la prima dose.
Gli over 50 anni che non hanno ricevuto nessuna dose di vaccino rappresentano l’11,4% contro l’11,1% in Italia.
A trainare la campagna vaccinale, invece, in questa fase, è la popolazione 12-19 anni, sebbene,in Sardegna, i giovanissimi che non hanno ricevuto nessuna dose di vaccino siano pari al 25,5%, mentre nel resto del Paese il dato si attesta sul 33,7%.
I dati sono stati commentati dal Presidente della Fondazione , Cartabellotta, che ha sottolineato: “E’ inaccettabile la presa di posizione di personaggi pubblici, tra cui medici e politici, che, sovvertendo la metodologia della ricerca scientifica, alimentano la disinformazione mettendo a rischio la salute delle persone. Soprattutto di quelle indecise, che rifiutano vaccini efficaci e sicuri confidando in protocolli di terapia domiciliare non autorizzati o addirittura in farmaci dannosi e controindicati. Il progressivo aumento delle coperture vaccinali e l’adesione ai comportamenti individuali hanno permesso di contenere la quarta ondata e i nuovi casi e i ricoveri hanno finalmente iniziato a scendere. Tuttavia – osserva – con l’autunno alle porte, la riapertura delle scuole e i 9,4 milioni di persone, oltre agli under 12, che non hanno ancora ricevuto nemmeno una dose di vaccino, si rischia una ripresa della circolazione del virus e un aumento delle ospedalizzazioni con conseguenti limitazioni nell’assistenza ai pazienti non Covid”.
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