-Bonus Covid, il segretario della Lega Salvini: “Sospensione e stop alle ricandidature nelle liste per chi ha preso il bonus o fatto richiesta”. Il Presidente della Regione Veneto Zaia: “ Non ricandidarli? , prima voglio parlarci. C’è caso e caso”. Sospesi, al termine delle verifiche interne, i deputati Dara e Murelli. Intanto, mentre il Garante della Privacy ha aperto un’istruttoria sul bonus e sul trattamento dei dati da parte di Inps,la Camera ha avviato con l’Istituto nazionale di Previdenza Sociale le trattative per le modalità di trasmissione dei nomi dei parlamentari coinvolti. Tre ipotesi: audizione del Presidente dell’Istituto presso la Commissione Lavoro di Montecitorio, la risposta dell’Inps alle interrogazioni parlamentari presentate e l’interlocuzione diretta tra la presidenza della Camera e la Presidenza Inps. Scelta dal Presidente Fico l’audizione di Tridico in Commissione Lavoro alla Camera, fissata per venerdì alle 12:00. Il Presidente Tridico: “Caso montato per il referendum sul taglio del numero dei parlamentari?, falso. Accuse false nei miei confronti”.
-Raggi bis e alleanze a livello locale con i partiti tradizionali per le elezioni amministrative, i quesiti al centro del voto sulla piattaforma Rousseau degli iscritti da almeno 6 mesi, che si svolgerà tra domani e venerdì, mentre la ricandidatura della sindaca di Roma al Campidoglio, sostenuta dal garante Grillo e dall’ex capo politico Di Maio, divide il Movimento tra favorevoli e contrari, aprendo però la strada alla rielezione in Parlamento di deputati e senatori oltre il secondo mandato.
-Covid19, riunione Governo- Regioni, alla luce dei focolai originati dal rientro di persone contagiate dai Paesi UE a rischio e della movida. Disposti da un’ordinanza del ministro della Salute Speranza, tamponi obbligatori per coloro che rientrano in Italia da Spagna, Malta, Grecia e Croazia, mentre l’Esecutivo lavora al piano per fronteggiare un’eventuale seconda ondata,tra lockdown mirati e potenziamento della sanità sul territorio con incremento delle terapie intensive e subintensive.
di Federica Marengo mercoledì 12 agosto 2020
“Io ho dato indicazione che chiunque abbia preso o fatto richiesta del bonus venga sospeso e in caso di elezioni non ricandidato”. Così, il segretario della Lega Salvini, nel corso del suo intervento, questa mattina, nella trasmissione di Rai Tre “Agorà”.
“Mi domando come l’Inps, che ha negato i 600 euro a tanti piccoli imprenditori e partite Iva e che non ha ancora pagato la Cassa integrazione a migliaia di lavoratori italiani, sia riuscita a pagare il bonus a dei parlamentari senza accorgersi di nulla. C’è qualcosa che non funziona non solo in Parlamento ma anche all’Inps” , ha poi aggiunto il leader leghista, precisando: “Tridico si deve dimettere? Io non faccio processi a nessuno e guardo a casa mia dove sono inflessibile. Domanderemo però al Presidente dell’ Inps come abbia fatto a non pagare il bonus a chi ne aveva bisogno per darlo invece ai parlamentari”.
Linea dura ,quella di Salvini, che ha incassato il sostegno di numerosi leghisti, tra cui l’ex ministro della Famiglia, Fontana e, in un primo momento del Presidente della Regione Veneto, Zaia, che però, dopo l’autodenunicia di due consiglieri regionali veneti e del Vicepresidente della Giunta Regionale, ha aperto ai distinguo, attestandosi su posizioni meno perentorie: “Intanto dico che devono uscire tutti i nomi, non solo questi. Ci sono casi e casi. Ad esempio nel caso del mio vice, Gianluca Forcolin ,è stato lo studio associato di cui fa parte ad avviare direttamente la pratica che poi è stata bloccata. Voglio parlare con tutti e tre prima di prendere una decisione. Il problema non è di illegalità di una richiesta, ma di opportunità. Ricordo che sono stato io, per primo, a porre la questione a livello nazionale, perché penso che sia fondamentale la chiarezza; bisogna avere sempre la schiena diritta”.
Ad ogni modo, una decisione riguardo la permanenza nelle liste elettorali dei tre nomi degli amministratori locali che hanno fatto richiesta del bonus destinato alle Partite Iva, verrà presa solo dopo il confronto con il direttorio della Lega Veneta, costituito da Fontana e Zaia, dall’ex ministro per gli Affari Regionali Erika Stefani, dall’assessore regionale Roberto Marcato e dal Capogruppo regionale Nicola Finco, oltre che da Massimo Bitonci, che ha la delega alla gestione amministrativa della campagna elettorale, mentre si è conclusa l’indagine interna al partito sui due deputati, Andrea Dara ed Elena Murelli, che, secondo fonti di stampa non confermate, avrebbero usufruito del bonus da 600 euro, accertandone l’avvenuta riscossione da parte dei due parlamentari, così commentata dal capogruppo alla Camera Molinari: “Pur non avendo violato alcuna legge – dice Molinari – è inopportuno che parlamentari abbiano aderito a tale misura e per questa ragione abbiamo deciso e condiviso con i diretti interessati il provvedimento della sospensione. E’ comunque incredibile che i vertici dell’Inps non abbiamo versato ai lavoratori che aspettano da marzo quanto dovuto e che abbiano invece versato a chi non era in difficoltà. In qualsiasi altro Paese i parlamentari sarebbero stati sospesi ma il presidente dell’INPS sarebbe stato licenziato”.
In casa 5Stelle invece , sono già 250 le dichiarazioni di rinuncia alla privacy da parte di parlamentari pentastellati pervenute al Movimento e i grillini attaccano la Lega, al momento il partito con il maggior numero di amministratori locali ad aver fatto ricorso al bonus e, i cui esponenti, secondo alcune ricostruzioni giornalistiche, avrebbero replicato agli attacchi dei pentastellati accusando il Presidente dell’Inps Tridico, vicino ai 5Stelle, di aver attuato una “vendetta politica” ai danni del Carroccio, a fronte delle critiche mossegli sulla gestione dell’erogazione della Cassa integrazione e degli stessi bonus destinati agli Autonomi e alle Partite Iva.
Accuse, quelle rivolte dalla Lega al Presidente Inps, cui si aggiunge anche l’ipotesi “complottistica”, lanciata dall’Opposizione di Centrodestra e di +Europa , di un caso montato ad arte per alimentare la linea pentastellata del sì al referendum confermativo sul taglio del numero dei parlamentari,che , a fronte della sentenza della Corte Costituzionale ,la quale ha rigettato il ricorso presentato dal Comitato promotore per il no, dalla Regione Basilicata, e dal senatore Gregorio De Falco, ex 5 stelle ora nel Gruppo misto, e +Europa,si terrà il 20 e il 21 settembre insieme con le elezioni regionali.
Netta, la replica dello stesso Presidente dell’Inps, Tridico, che ,anche alla luce della richiesta di dimissioni per la gestione dell’Istituto , chiesta trasversalmente da Forza Italia e da Italia Viva, in un colloquio con Il Corriere della Sera e con La Repubblica, ha chiarito: “Non solo non è vero. Ma chi lo dice, chi lo scrive, ne dovrà rispondere in tribunale. Ne va della mia dignità. Chi dice queste cose dovrebbe anche dimostrarlo, invece di sparare accuse nel vuoto”.
Replica, quest’ultima, che però è stata seguita dalla richiesta di informazione e dall’apertura da parte del Garante per la privacy, Pasquale Stanzione di un’istruttoria in ordine alla metodologia seguita dall’Istituto rispetto al trattamento dei dati dei beneficiari del bonus Covid per le partite Iva e alle notizie diffuse al riguardo. Tra i punti all’attenzione dell’Autorità garante per la protezione dei dati personali: la “base giuridica del trattamento effettuato sui dati personali dei soggetti interessati; l’origine e tipi di dati personali trattati, riferiti alla carica di parlamentare e amministratore locale e regionale, le modalità con cui è stato effettuato il trattamento, con specifico riguardo all’operazione di ‘raffronto’ dei dati personali dei soggetti richiedenti o beneficiari del bonus, con quelli riferiti alla carica di parlamentare e amministratore locale e regionale, nonché l’ambito del trattamento ed eventuali comunicazioni a terzi di tali dati”.
Intanto, all’indomani del via libera del Garante per la Privacy alla pubblicazione dei nomi dei parlamentari che hanno usufruito del bonus Covid da 600 euro, perché non può evincersi in questo caso una condizione di disagio socio-economico degli interessati, la Camera ha avviato con l’Inps una trattativa sulle modalità nella quale tali dati verranno resi noti.
Tre, le soluzioni individuate: 1)Un’interlocuzione diretta tra la Presidenza della Camera e la Presidenza dell’Istituto di Previdenza Sociale, 2)Un’audizione del Presidente Inps in Commissione Lavoro alla Camera e 3) Un ‘interrogazione parlamentare, tra le quali, il Presidente della Camera Fico ha optato per l’Audizione in Commissione Lavoro, tramite videoconferenza, fissata per venerdì alle 12:00.
Tutto ciò, mentre aumenta il numero di amministratori locali (sarebbero circa 2000), autodenunciatisi, tra cui, ultimo in ordine di tempo, il coordinatore del Centrodestra a Palazzo Vecchio (Firenze), Ubaldo Bocci, dimessosi da tale carica, ma non da quella di consigliere comunale, precisando: “Sono uomo di Centrodestra e poiché mi rendo conto che in questa fase la mia figura è divenuta ingombrante, di ostacolo, ho deciso per lealtà verso la coalizione di lasciare questo ruolo. Ho preso il bonus per smascherare una legge fatta male e l’ho destinato alla beneficenza. Il mio errore ,non è stato percepire il bonus e poi darlo in beneficenza, ma ex post, col senno di poi, l’errore è stato non averlo restituito all’Inps dopo aver dimostrato l’approssimazione di questa legge”.
Altra questione che scuote la Maggioranza poi, la ricandidatura di Virginia Raggi a sindaco di Roma, in previsione delle elezioni Comunali del 2021,sostenuta dal garante e fondatore del M5S Grillo e dall’ex capo politico Di Maio e sulla quale, domani e venerdì, sono chiamati a esprimersi i sostenitori (iscritti almeno da 6 mesi) del Movimento sulla piattaforma Rousseau, insieme all’altro quesito sulle alleanze con partiti tradizionali, oltre che con liste civiche, a livello locale, nell’ambito delle elezioni Amministrative (finora, il Movimento ha appoggiato solo il candidato Pd in Regione Liguria ,Sansa).
Il quesito, a cui rispondere sì o no , riguarda la possibilità di considerare come nullo il primo e/o l’unico mandato da consigliere comunale, municipale e/o Presidente di Municipio al fine del conteggio dei due mandati, avendo l’attuale sindaca di Roma esercitato il suo primo mandato da consigliere comunale tra il 2013 ed il 2015, all’opposizione della Giunta Marino.
Il Movimento inoltre chiede alla base : “Un consigliere comunale in carica, può decidere di candidarsi ad una qualsiasi carica elettiva ed interrompere il mandato comunale in caso di elezione?. Per i consiglieri e/o Presidenti di Municipio di un gruppo di maggioranza è necessario che tutti gli altri consiglieri all’unanimità diano il consenso alla candidatura?”.
In caso, gli iscritti dessero parere favorevole, si aprirebbe così la strada a una ricandidatura anche a livello nazionale di parlamentari, sebbene il capo reggente Crimi, in un post su Facebook abbia precisato: Nel pieno della sua crescita e maturazione, il Movimento 5 Stelle ha dato avvio un anno fa ad un importante percorso di ascolto e condivisione delle realtà locali, con l’obiettivo di adeguarsi alle esigenze provenienti dalle comunità e dai territori. Tanti gli argomenti in discussione, come ad esempio gli strumenti tramite i quali potersi confrontare a più livelli su atti, documenti, informazioni, procedure, confluiti poi nella funzione ‘sharing’ della piattaforma Rousseau. Ma fra i temi più sentiti, spesso oggetto di dibattito nei vari incontri che si sono succeduti, c’è stato il numero dei mandati elettorali, con particolare riferimento a quelli svolti dai consiglieri comunali. I consiglieri comunali sono la prima linea delle istituzioni sul territorio. Ascoltano direttamente la voce dei cittadini e della comunità nella quale vivono e lavorano, ne raccolgono le istanze e si attivano per risolvere i problemi in sede consiliare. E non si contano le assemblee pubbliche, le riunioni con attivisti e volontari, i tavoli di confronto con le altre forze politiche e le iniziative che contribuiscono ad organizzare per informare, sensibilizzare e coinvolgere i cittadini sulle più diverse tematiche, sia locali che nazionali. Più che un lavoro è un’attività di servizio, spesso svolta senza il miraggio di lauti stipendi, indennità e rimborsi a pioggia, ma sostenuta talvolta a proprie spese, con una dedizione e una passione tale da ritrovarsi a sottrarre tempo prezioso alle proprie famiglie, ai propri amici, per potersi impegnare ancor di più in favore dell’interesse collettivo, in difesa dei diritti dei cittadini e del bene comune. Un’attività, questa, che in particolar modo per i consiglieri di opposizione si trasforma in una sorta di battaglia in trincea”.
Una prospettiva quella del “Raggi bis” che però non piace a tutti i pentastellati. A cominciare dal Viceministro allo Sviluppo Economico Buffagni che , in post su Facebook, a commento di una fotografia che ritrae l’altro fondatore dei pentasetellati ,Gianroberto Casaleggio, ha scritto: “Ogni volta che deroghi ad una regola praticamente la cancelli”, per poi aggiungere: “O si ha la forza e il coraggio di affrontare il futuro del Movimento con serietà, consapevoli degli errori e delle esperienze fatte, o si tratta solo della tecnica della ‘rana bollita’ che di volta in volta si usa a secondo della convenienza o dell’esigenza. Tema mandati o alleanze con i partiti non sono un argomento da votazione a Ferragosto, ma da Stati Generali!. ‘Uno vale uno’ non significa ‘uno vale l’altro’. Esattamente come il tema della meritocrazia e della competenza che è sempre stato un nostro faro, ma che spesso internamente è stato demonizzato; con la Pandemia e il grande lavoro del presidente Conte, però, la realtà dei fatti ci impone un cambio anche su questo. Proprio come avevamo promesso agli italiani. Ho tanti difetti, tanti limiti, faccio tanti errori e tanti peccati, ma credo che o si inizia a discutere seriamente di futuro del Movimento e del Paese, oppure, è solo un revival di ’10 piccoli indiani’ di Agatha Christie. E mi auguro che nessuno dei miei amici del M5S voglia questo”.
Duro, anche il consigliere comunale capitolino, Enrico Stefano, che, sui Social, ha sottolineato: “Perché sono contrario ad un “Raggi-Bis” (quantomeno con questo percorso). Nel metodo. Oggi c’è una regola nel Movimento, giusta o sbagliata, ma c’è. Vogliamo aprire una riflessione su questa regola? Sicuramente ce ne sarebbe bisogno, e io non sono una persona dogmatica ma assolutamente pratica. E sono d’accordo che debba essere rivista. Ma non a dieci mesi dalla tornata elettorale e quando si è coinvolti in prima persona. Sindaci che proposero la stessa cosa qualche anno fa furono cacciati dal Movimento e accusati di poltronismo, mi chiedo, cosa è cambiato oggi?. Molti di quelli che oggi sono stati folgorati sulla via del ‘Raggi-Bis’ – prosegue – e fanno un post al giorno in suo sostegno con paragoni improbabili sono personaggi che fino a l’altro ieri remavano contro e chiedevano la sua testa. Mi chiedo quindi che credibilità possono avere queste persone e soprattutto chi si vuole ricandidare supportato (almeno in parte) da queste persone. Più in generale ,prima di parlare di Raggi Bis, Tris, secondo, terzo e quarto mandato, mi sarebbe piaciuto avviare una seria riflessione interna e un ampio dibattito per discutere di cosa a Roma ha funzionato e cosa no, di quali e quanti errori sono stati commessi (perché ne sono stati commessi) e come evitare di ripeterli in futuro. Degli obiettivi raggiunti e quelli mancati. Tanto per dirne una da oltre due anni siamo senza Assessore ai Rifiuti. E, solo dopo questo ,decidere di passare oltre i due mandati attraverso una sana votazione, e ancora, soprattutto, scegliere il candidato sindaco attraverso le famose ‘comunarie’. Perché possiamo anche togliere il limite dei due mandati ma magari attraverso una selezione e dibattito interno troviamo qualcun altro bravo da valorizzare. Insomma, avrei voluto mettere le idee al centro prima delle persone. Fare un percorso “dal basso”, coinvolgendo chi ha capacità e voglia. Che poi sono i principi dai quali è nato il Movimento. Siamo nati per rompere gli schemi, non per riproporre la brutta copia di quelli vecchi. Veniamo ora al merito. Al di là degli errori, che per carità tutti abbiamo commesso, e del fatto, che va riconosciuto a Virginia, di averci messo la faccia in situazioni sicuramente difficili, quello che è mancato in questi anni è stata una visione e idea di città, del ruolo al quale vuole aspirare la Capitale di un Paese del G7. Ci (ri)presentiamo ai cittadini con i post “trionfanti” di strade asfaltate, alberi potati, ceppi tagliati, panchine riparate e roba simile? Ovvero l’ordinaria amministrazione? Ritengo invece che dovremmo aspirare a ben altro e andare oltre. Come la città di Roma vuole rispondere alle sfide che avremo davanti in questi decenni, dai cambiamenti climatici alla crisi economica, come colmare rapidamente il gap infrastrutturale e tornare di nuovo ad essere competitivi e creare lavoro. Di tutto questo non vi è assolutamente traccia nel dibattito cittadino, va detto in tutti i partiti. E poi soprattutto basta, non se ne può più con questa retorica del passato, con questo vittimismo, con le manie di persecuzione. Basta con questo mito dell’onestà mentre il Presidente dell’Assemblea Capitolina sta a processo per corruzione. Ora, un’ultima preghiera . Dopo questo mio post, verrò tacciato nell’ordine di essere: Lombardiano, Renziano, Rettiliano ecc. Vi pregherei, a chi non la pensa come me (ci può stare non ritengo di avere la verità in tasca) di contestare quanto da me scritto nel merito, se possibile argomentando”.
Si smarca, invece, dopo il via libera alla Raggi, il fondatore e garante Grillo, che ,in un video pubblicato sui Social, ha affermato: “E’ parecchio tempo che non faccio video: non voglio apparire perché si dicono un sacco di cose e preferisco non essere invischiato… Io ho fatto parte di un sogno che si è realizzato, il M5S, che oggi governa, partendo da un’idea di rete, di un Movimento senza sedi, tesori, soldi. Dall’idea che la rete è l’intelligenza condivisa, la politica condivisa, la società del futuro sarà condivisa con la rete. Da quello passerà qualsiasi cosa e noi ci perdiamo in discorsi completamente inutili, vuoti e senza senso. Ci vogliono scelte coraggiose, sostenendo lo sviluppo digitale dell’Italia con una visione industriale e di lungo periodo”.
Sul fronte emergenza Covid19, invece, Governo a lavoro su due piani: 1) fronteggiare i focolai presenti in varie regioni d’Italia dovuti a movida e al rientro di vacanzieri da Paesi UE ad alto indice di contagio come Grecia, Croazia , Malta e Spagna e 2) l’organizzazione di un piano per contrastare una seconda ipotetica ondata autunnale del virus.
A tal proposito, si è tenuta dunque una riunione in videoconfereza tra le Regioni e i ministri Speranza (Salute), Boccia (Affari Regionali) e Patuanelli (Sviluppo Economico) per imprimere una stretta su discoteche e locali notturni (obbligatorietà delle mascherine anche all’aperto) e sui rientri da Grecia, Spagna, Croazia e Malta con un’ordinanza, per la quale sono al vaglio tre ipotesi: sottoporre i vacanzieri di rientro a test antigene nei luoghi in cui arrivano; presentare certificato di test negativo fatto nelle 72 ore precedenti; comunicare il rientro alla Asl di appartenenza per effettuare un tampone nelle 48 ore successive, tra le quali è stata scelta quella di sottoporre i vacanzieri di ritorno in Italia a test rapidi, con risultati entro 48 ore e quarantena in caso di esito positivo, come già stabilito da alcune Regioni (Emilia Romagna, Campania, Puglia, Sicilia),mediante provvedimenti locali. Nello stesso consesso , si è inoltre deciso di aggiungere la Colombia all’elenco dei Paesi dai quali non è possibile giungere in Italia.
Quanto al piano per una ipotetica seconda ondata autunnale, allo studio quattro scenari in relazione all’indice di trasmissione Rt (che non deve superare 1,5). Si legge, infatti nel documento inviato dal Ministero della Salute alle Regioni: “Situazione di trasmissione localizzata (focolai) sostanzialmente invariata rispetto ad oggi”, a una “Situazione di trasmissibilità sostenuta e diffusa ma gestibile dal sistema sanitario, a una “Situazione di trasmissibilità sostenuta e diffusa con rischi di tenuta del sistema sanitario, fino ad arrivare a una “Situazione di trasmissibilità non controllata con criticità nella tenuta del sistema sanitario, con valori di Rt regionali sistematicamente e significativamente maggiori di 1.5 nel suo intervallo di confidenza inferiore per periodi lunghi (almeno 1 mese).
Ad ogni scenario poi corrispondono diverse azioni, che per quello più complesso possono arrivare al “trasferimento interregionale dei pazienti” e all'”adattamento a scopo di ricovero di strutture che in ordinario non sono adibite a tale utilizzo”.
Il primo scenario è quello già in atto, ovvero dei focolai con Rt sopra la soglia di 1 per periodi inferiori a un mese e capacità dei sistemi sanitari regionali di tracciare i contagi. Se questi focolai non dovessero aumentare e se l’inizio della scuola non avesse un impatto importante ci troveremmo nello scenario più rassicurante.
Il secondo scenario, è quello di un ‘Rt altalenante tra 1 e 1,25, quindi una trasmissibilità sostenuta, nel quale non si riesce a stare dietro a tutti i nuovi focolai con un contact tracing efficace ,ma le misure di contenimento adottate sono tali da mettere il sistema sanitario nazionale in grado di gestire l’epidemia.
Il terzo scenario è quello che fa scattare il rischio elevato. L’indice di contagio nelle regioni oscilla sistematicamente tra 1,25 e 1,5, non si riesce a isolare i focolai e i servizi assistenziali mostrano segni di affaticamento con un aumento di occupazione dei posti letto in ospedale.
Infine lo scenario peggiore: Rt che sale oltre 1,5 per più di un mese di fila e impossibilità di risalire la catena dei contagi oltre che, naturalmente, il sovraccarico del sistema sanitario. Tuttavia, prima di questo scenario peggiore scatterebbero delle misure di contenimento come già avvenuto nei mesi scorsi.
Il piano contiene anche una lista per le Regioni, “per valutare il livello di preparazione dei sistemi sanitari nelle Regioni/PPAA per poter fronteggiare in modo ottimale un aumento nel numero di nuove infezioni”. I requisiti richiesti riguardano tutti gli aspetti dell’assistenza sanitaria, dalla rete ospedaliera, che dovrebbe avere percorsi dedicati nei Pronto Soccorso per i casi sospetti, alla medicina territoriale, con indicazioni per le Rsa, che dovrebbero avere un “Sistema di sorveglianza e monitoraggio epidemiologico e clinico istituito e operativo che consenta l’identificazione precoce di casi sospetti di COVID-19 tra i residenti e gli operatori all’interno di ogni struttura e tempestivo trasferimento presso strutture ospedaliere o alberghiere destinate a soggetti positivi”.
Uno scenario, quello più complesso e con chiusure mirate, da scongiurare , viste le conseguenze dei tre mesi di lockdown sull’economia italiana, che, nell’ambito dei prezzi e dell’inflazione , anche nel mese di luglio ha registrato dati negativi.
L’Istituto Nazionale di Statistica, infatti, ha registrato un indice di prezzi al consumo di -0,4% su base annua e di -0,2% su base mensile. Si tratta della terza flessione consecutiva (-0,2%) dopo maggio e giugno.
L’inflazione acquisita per il 2020 è così a -0,1% per l’indice generale e a +0,7% per la componente di fondo. Rallentano a luglio, a +1,2%, anche i prezzi del cosiddetto carrello della spesa.
© Riproduzione riservata