E’morta ieri sera, nella sua casa romana, dopo una lunga malattia, la commediografa, sceneggiatrice e paroliera Iaia Fiastri. Ottantaquattro anni vissuti tra teatro, cinema e Tv, come raffinata autrice di commedie musicali, soggetti per il grande e per il piccolo schermo. L’annuncio della scomparsa, è stato dato dall’attore Gianluca Guidi, nel corso della messa in scena, presso il teatro Brancaccio, di “Aggiungi un posto a tavola”, una delle sue commedie più riuscite.
di Federica Marengo sabato 29 dicembre 2018
Era nata a Roma il 15 settembre del 1934, Maria Grazia Pacelli, meglio nota al pubblico come Iaia o Jaja Fiastri. Nell’Italia anni Cinquanta, figlia del Dopoguerra, quella delle donne ancora relegate ai ruoli di custodi del talamo e vestali del focolare, studia Filosofia all’Università, per poi intraprendere la carriera di giornalista e scrittrice. Scrive tanto, per lo più articoli di costume destinati a giornali e riviste, finché non mette al servizio della neonata Televisione, la sua penna brillante e umoristica, dando vita, insieme a Mauro Saraceni, a graziosi Caroselli per la pubblicità.
Poi, nel 1964 il salto di qualità negli ambienti del cinema, dove, incontrati Mino Guerrini e Gianni Puccini, collabora alla sceneggiatura della pellicola “L’idea fissa”, cui seguono, rispettivamente nel 1968 e nel 1969, “Il marito è mio e lo ammazzo quando mi pare” di Pasquale Festa Campanile e “Vedo nudo” di Dino Risi.
E proprio all’anno 1969 risale l’ incontro con Pietro Garinei e Sandro Gioavannini, la coppia di autori ideatrice, insieme con il musicista Armando Trovajoli, della commedia musicale all’italiana, (a metà strada tra la rivista e il musical di Broadway), reduce dai successi di “Rinaldo in campo”, con Modugno, dagli spettacoli con Delia Scala, Renato Rascel e da “Rugantino”, che, abbandonata durante la scrittura della commedia “Angeli in bandiera” da Luigi Magni (alle prese con la sua prima regia del film “Faustina”), la chiama per sostituirlo.
Ha inizio così, nel 1970, un sodalizio destinato a durare un trentennio, rafforzatosi di anno in anno grazie a numerosi successi, quali: “Alleluja brava gente”, con Ranato Rascel e Gigi Proietti, “Aggiungi un posto a tavola”, ispirato ,quest’ultimo, al romanzo di David Forrest “After me the deluge”, “Accendiamo la lampada” e “Taxi a due piazze”, tutte con Johnny Dorelli come protagonista.
Tuttavia, pur affermatasi come autrice teatrale, non trascura né il Cinema, per il quale realizza sceneggiature “impegnate”, ma sagaci (“Bianco, rosso e…” di Alberto Lattuada, “Dove vai in vacanza?” di Mauro Bolognini, “Pane e cioccolata” e “Dimenticare Venezia”, di Franco Brusati), né la Televisione, per la quale scrive i varietà Rai, condotti dalla cantante del momento, Caterina Caselli, “Una grande emozione”, “Innamorata dappertutto” e “La calzetta”.
Poi, nel 1976, pronta a dimostrare autonomia dalla “premiata ditta Garinei e Giovannini”, scrive in solitaria la commedia “Amori miei”, musicata dal maestro Bruno Canfora e interpretata da Ornella Vanoni, Duilio Del Prete e Gianrico Tedeschi, guadagnandosi un ampio consenso di pubblico e di critica, non sufficiente, però, ad allontanarla dalla coppia d’oro del musical in salsa italiana.
Difatti, nel 1986 idea insieme con Bernardino Zopponi e Garinei, rimasto solo alla regia dopo l’improvvisa scomparsa di Giovannini, “Se il tempo fosse un gambero” , spettacolo sbanca botteghini con Enrico Montesano e Nancy Brilli, seguito da “A che servono gli uomini”, “Foto di gruppo con gatto”, “Se un bel giorno all’improvviso” e “Bobbi sa tutto”.
Commediografa dotata di una rara capacità di affrontare con leggerezza e ironia, sempre lontane dalla volgarità, tematiche di attualità e di costume , nel 1997 dedica la commedia musicale, “L’uomo che inventò la TV”, scritta a quattro mani con Enrico Vaime, su musiche di Claudio Mattone, al presentatore Pippo Baudo, rivelatosi un ottimo attore, avendo rivestito per l’occasione i panni del protagonista, e nel 2003 cura l’adattamento (dall’omonimo film di William Wyler ) di Vacanze romane” .
Tornata di recente al suo lavoro di autrice, dopo un periodo di assenza, con la commedia diretta da Diego Ruiz,“Una moglie da rubare”, nelle scorse settimane aveva espresso gioia ed entusiasmo per il ritorno in cartellone, presso il teatro Brancaccio di Roma, del suo fiore all’occhiello : “Aggiungi un posto a tavola”, spettacolo rappresentato in tutto il mondo, che vanta dal 1973 a oggi 30 edizioni, per un totale di 15 milioni di spettatori.
Ed è proprio nel corso della recita di ieri sera che, l’attore Gianluca Guidi, nel ruolo di “Don Silvestro”, impersonato dal padre quarant’anni fa, ha annunciato insieme con la compagnia la scomparsa della commediografa, concludendo commosso, dopo un lungo applauso levatosi dalla platea : “Chissà che la voce di Lassù, che è sempre di Enzo Garinei,(fratello di Pietro) non si unisca al tributo con uno struggente silenzio di dolore e rimpianto”.
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