Pubblicato come ogni anno, alla vigilia del meeting di Davos, il Rapporto Oxfam dal titolo: “Bene pubblico o ricchezza privata?” descrive una situazione globale desolante. I ricchi, infatti, sono sempre più ricchi, anche grazie ad una tassazione agevolata, mentre per i meno abbienti, i dati rilevano un rallentamento della riduzione della povertà e una difficoltà di accesso all’istruzione e alle cure sanitarie. Le donne, poi, sono più svantaggiate rispetto agli uomini nell’ambito lavorativo e patrimoniale.
di Federica Marengo martedì 22 gennaio 2019
Come ogni anno, alla vigilia del meeting di Davos (22-25 gennaio), che riunisce in Svizzera banchieri, manager, imprenditori e leader politici di tutto il mondo, l’organizzazione no Profit, Oxfam, ha pubblicato il suo Rapporto dal titolo: “Bene pubblico o ricchezza privata?”.
I dati raccolti dall’indagine 2019, però, mettono in evidenza l’inarrestabile acuirsi delle disparità tra ricchi e poveri a livello globale. Infatti, alla metà del 2018, l’1% delle persone più ricche deteneva poco meno della metà (47,2%) della ricchezza aggregata netta, a fronte dello 0,4% detenuto dalla metà più povera della popolazione mondiale (circa 3,8 miliardi di individui).
Quanto alla distribuzione della ricchezza poi, l’inchiesta rileva che, fra il marzo del 2017 e il marzo del 2018, i 1.900 miliardari (incluse le multinazionali), distribuiti sul globo terraqueo, hanno guadagnato 900 miliardi di dollari al giorno, nello specifico : 2,5 miliardi di dollari in più giornalieri, mentre la ricchezza netta della metà più povera della Terra, è diminuita dell’11%.
Insomma, ad oggi, 26 ultramiliardari (erano 43 nel 2017) possiedono la stessa ricchezza della metà più povera della popolazione mondiale. Ciò è dovuto, secondo i ricercatori di Oxfam, a un calo della pressione fiscale sui più ricchi, i quali pagano un’aliquota massima dell’imposta sui redditi piuttosto ridotta, pari cioè al 38% (fino al 1970, l’aliquota era del 62%), cosicché il Fisco ricaverebbe dalla tassazione solo 4 centesimi per ogni dollaro raccolto.
Quindi, a livello mondiale, a una crescita incontrollata della ricchezza, si oppone un forte rallentamento della riduzione della povertà, come avvalorato anche dai dati della Banca Mondiale, la quale attesta che rispetto alla media annua 1990-2015, fra il 2013 e il 2015, il tasso annuale di riduzione ha subito una contrazione del 40%, determinando un’accentuazione della povertà per 3,4 miliardi di persone, costrette a vivere con meno di 5,50 dollari al giorno. Inoltre, sono dieci milioni gli individui che muoiono ogni giorno per mancanza di accesso ai servizi sanitari e 262 milioni i bambini che non possono andare a scuola.
Quadro, quello tratteggiato dalla No Profit, simile anche per l’Italia, dove i super ricchi nostrani possiedono il 72 % dell’intera ricchezza mondiale, e il 5% di essi è titolare da solo della stessa quota di ricchezza posseduta dal 90% della popolazione più povera.
Disuguaglianze in ambito globale poi, sono state registrate dall’Oxfam non solo nel bilanciamento tra ricchezza e povertà , ma anche tra i sessi, nel campo lavorativo. Le donne risultano infatti più svantaggiate degli uomini a livello patrimoniale, guadagnando il 23% in meno dei colleghi ( che detengono il 50% in più della ricchezza e controllano l’86% delle aziende).
Inoltre a penalizzare le donne nel lavoro, (specialmente quelle che rientrano nelle fasce sociali più povere), è anche l’assolvimento dei doveri di cura familiare (non retribuiti), che sottrae loro tempo utile per guadagnare e accumulare ricchezza.
L’organizzazione No profit ha calcolato che, se il fatturato annuo ricavato da lavori domestici a livello mondiale si equiparasse a una singola azienda, esso sarebbe pari a 10 mila miliardi di dollari, ovvero: 43 volte quello di una multinazionale della tecnologia come la Apple.
“Le persone , in tutto il mondo sono arrabbiate e frustrate. Solo i Governi possono intervenire per fare in modo che multinazionali e ricchi paghino la giusta quota di tasse, affinché il ricavato possa essere investito in servizi sanitari e istruzione gratuiti per tutti, soprattutto per le donne delle fasce sociali più svantaggiate”, ha dichiarato a un cronista de “Il Messaggero”, la responsabile di OxfamItalia, Elisa Bacciotti, sottolineando: “I Governi possono ancora costruire un futuro migliore per tutti, non solo per pochi privilegiati. E’ una loro responsabilità”.
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