di Federica Marengo venerdì 18 ottobre 2024
-Più armi e l’eliminazione di tutte le restrizioni all’uso in territorio russo, più aiuti economici e l’adesione dell’Ucraina alla Nato, queste le richieste del Presidente ucraino Zelensky al Coniglio Europeo, cui ha partecipato ieri e nel quale ha esposto ai 27 Capi di Stato e di governo il suo piano per la vittoria.
Zelensky, infatti, parlando al vertice europeo, ha detto: “Nel Consiglio europeo voglio parlare di questi 35 miliardi di euro da asset russi e dei 50 miliardi di dollari concordati per Kiev al G7, per i quali ora bisogna trovare il meccanismo giusto per farci ottenere questi soldi il più rapidamente possibile. Mentre abbiamo avuto lunghi mesi senza supporto militare, la nostra produzione interna di droni e sistemi elettronici da guerra ha aiutato molto. Abbiamo bisogno di soldi per questo e in parte di questi soldi da asset russi abbiamo molto bisogno per la nostra produzione interna. Al più presto vogliamo avere dei soldi per questo. Il momento per la decisione politica sui 35 miliardi di euro di prestito a Kiev è ora e dipende solo dall’unità dei leader Ue. Se qualcuno può non bloccare questa decisione, questo aiuta. Penso che questo sia qualcosa che i leader possono fare. L’inverno sta arrivando e per noi è sempre pericoloso. Dobbiamo prepararci, noi abbiamo fatto i nostri compiti, abbiamo fatto molte cose, ma abbiamo bisogno urgentemente di alcune cose per la difesa aerea, non voglio andare nei dettagli”.
Poi, sull’adesione all’Alleanza Atlantica dell’Ucraina, Zelensky ha sottolineato: “L’Ucraina è una nazione democratica che ha dimostrato di saper difendere la regione euro-atlantica e il nostro comune stile di vita, e per decenni la Russia ha sfruttato l’incertezza geopolitica causata dal fatto che l’Ucraina non fa parte della Nato. Ora, l’invito immediato all’Ucraina ad aderire alla Nato sarebbe decisivo. Naturalmente, l’adesione seguirebbe in un secondo momento. Putin deve solo rendersi conto che i suoi calcoli geopolitici sono inutili, e un invito ora con l’adesione in seguito, non avrà alcun costo politico. È una decisione forte che non richiede altro che divulgazione”.
Al termine del vertice, quasi tutti i leader e le leader europee hanno espresso il loro “forte sostegno” al piano per la vittoria di Zelensky, ad eccezione del Premier ungherese Orban, che si è opposto al piano nel suo complesso e il Premier slovacco Fico , che ha espresso differenti vedute su alcuni aspetti.
In merito, la Presidente della Commissione Ue, von der Leyen, nel corso della conferenza stampa al termine del vertice, ha dichiarato: “Sosteniamo il piano per la vittoria del Presidente Zelensky, anche se non sono io a dover giudicare per quanto riguarda l’accesso alla Nato. Su quanto di nostra competenza ha il pieno sostegno. Aiuteremo l’Ucraina nella ricostruzione e la accompagneremo nel suo percorso verso l’adesione all’Unione Europea. Su questo punto abbiamo avuto la prima conferenza intergovernativa a giugno. Quindi, l’Ucraina ha fatto un enorme passo avanti. Il processo di screening bilaterale è ora in corso. E parallelamente, abbiamo l’Ucraina che compie riforme cruciali e in questo percorso di adesione è supportata dai 50 miliardi del piano per l’Ucraina che vengono erogati in base al raggiungimento delle riforme”.
Il Segretario della Nato, Rutte, che dopo la presentazione del piano per la vittoria al Consiglio Ue ha avuto un incontro bilaterale con il Presidente Zelensky presso il quartier generale dell’Alleanza Atlantica a Bruxelles, nel corso della conferenza stampa congiunta con quest’ultimo, ha affermato: “L’Ucraina sarà nella Nato e finché ciò non accadrà ci assicureremo che l’Ucraina abbia tutto ciò di cui ha bisogno per prevalere”.
Oggi, a margine dell’inizio dei lavori del G7 della Difesa a Napoli, il Segretario dell’Alleanza Atlantica, Rutte ha dichiarato riguardo al Consiglio UE-Nato-Ucraina tenutosi ieri: “L’attenzione principale è stata sulla necessità di ottenere massicci aiuti militari in Ucraina. Questo è stato l’obiettivo principale del dibattito di ieri sera. Ovviamente, sappiamo tutti che l’Ucraina diventerà un membro della Nato, quindi la domanda è esattamente quando. E quando l’invito avrà luogo. Ma quello non era il problema principale di ieri. Non è ancora giunto il momento dell’ingresso nella Nato per l’Ucraina, ma il percorso del Paese verso l’alleanza atlantica sarà irreversibile. L’Ucraina sarà un membro della Nato, e quel giorno applaudirò”.
Il Presidente ucraino Zelensky, invece, parlando del suo tour europeo e della partecipazione al Consiglio Ue, in un’intervista televisiva citata da Rbc Ukraine, ha detto che, con la Germania, rimane la questione della fornitura di armi a lungo raggio, e che, con gli USA, vi sono progressi sull’adesione dell’Ucraina alla Nato, aggiungendo sull’avvio dei negoziati di pace con la Russia che l’Ucraina non è contraria all’avvio di negoziati con Mosca, ma che perché ciò possa accadere gli alleati occidentali devono fornire a Kiev armi adeguate, in modo che ci si possa “sedere al tavolo in modo paritario, e non avere una sedia da qualche parte in disparte”.
Riguardo al piano per la vittoria , Zelensky ha detto di aspettarsi che un team della Casa Bianca visiti presto l’Ucraina con un feedback sul piano di vittoria presentato in precedenza ai leader occidentali e di essere soddisfatto dei pacchetti di assistenza da parte degli USA, che saranno inviati ogni due-tre settimane nei prossimi mesi.
Proprio a proposito degli USA, è in corso a Berlino il vertice tra il Presidente Biden, il cancelliere tedesco Scholz, il Presidente francese Macron e il Premier britannico Starmer, per discutere della guerra in Ucraina e del sostegno a Kiev “fino a una pace giusta”, ma anche della guerra in Medio Oriente. In tale consesso, il cancelliere Scholz, ha dichiarato: “Noi abbiamo un atteggiamento chiaro: sosteniamo l’Ucraina come ci è possibile, ma allo stesso tempo ci preoccupiamo che questa non diventi una guerra della Nato e che questo conflitto non finisca in una catastrofe ancora più grande. Di questa responsabilità siamo molto consapevoli e nessuno può togliercela”.
Il portavoce della Casa Bianca per la sicurezza nazionale, Kirby, invece, riguardo al piano per la vittoria, ha detto: “Gli Stati Uniti si aspettano di portare ulteriori impegni per l’Ucraina alla prossima riunione del Gruppo di contatto (o “formato Ramstein”), che è stato riprogrammato per svolgersi praticamente il mese prossimo. Washington sta ancora esaminando il piano di vittoria presentato dal Presidente ucraino Volodymyr Zelensky sulla guerra del suo Paese con la Russia”.
Intanto, il Presidente russo Putin, il quale ha fatto sapere che non parteciperà al vertice del G20 in Brasile,(dove rischiava l’arresto ,essendo il Brasile, Paese membro della Corte penale internazionale che ha emesso un mandato d’arresto nei suoi confronti), in un messaggio in vista del vertice dei Paesi Brics, che si terrà a Kazan, da martedì a giovedì prossimo, ha sottolineato: “ I Brics sono essenzialmente i motori della crescita economica globale. Nel prossimo futuro, i Brics genereranno il principale aumento del PIL globale”, per poi affermare riguardo alla possibile ripresa dei negoziati con Kiev e alla fine della guerra: “L’Ucraina dovrebbe abrogare la legge che vieta i negoziati con la Russia. La Russia è pronta al dialogo con l’Ucraina ,ma sulla base di quanto già concordato. La proposta congiunta di Cina e Brasile per porre fine alla guerra in Ucraina è equilibrata e fornirà una buona base per trovare una soluzione. Non è chiaro quando la Russia prevarrà sull’Ucraina in guerra, ma che le forze di Mosca sono pronte a continuare a combattere fino alla vittoria. Le truppe russe stanno diventando sempre più tecnologicamente avanzate in quella che ha definito una guerra tra Mosca e la Nato, che l’alleanza sta conducendo utilizzando le truppe ucraine”.
La proposta di Cina e Brasile, cui ha fatto riferimento il Presidente russo Putin, è stata resa nota dai due Paesi nel maggio scorso e chiede di “attenuare la situazione e di riprendere il dialogo diretto senza richiedere alla Russia di ritirare le proprie forze dal territorio ucraino”.
Nel frattempo, sul campo, le forze russe hanno colpito nella notte scorsa diverse regioni dell’Ucraina da nord(Kiev, Chernihiv, a sud (Odessa, Kherson), al centro (Cherkasy, Zhythomyr, Kirovograd, Poltava), ma anche a ovest (Rivne, Chernivtsi, Volyn, Vinitsia) e a nord-est (Kharkiv e Sumy), con un totale di 135 droni, mentre 10.000 persone sono state evacuate da Kupyansk, nella regione di Kharkiv.
Tuttavia, secondo l’Istituto per gli Studi sulla guerra (ISW) degli USA, Kiev avrebbe ripreso posizioni nel Donbass e Mosca starebbe avanzando nella regione russa di Kursk, conquistata ad agosto dalle forze ucraine.
Infine, il capo dell’intelligence militare ucraina, Kyrilo Budanov, ha stimato che circa 11 mila soldati nordcoreani sono stati addestrati per unirsi alle forze russe e , in un’intervista al sito web The War Zone, ha spiegato: “Saranno pronti il 1° novembre; il primo contingente di 2.600 soldati nordcoreani sarà dislocato nella regione russa di Kursk, invasa dall’esercito ucraino all’inizio di agosto”; notizia confermata dall’intelligence sudcoreana , secondo cui 1500 soldati di Pyongyang sarebbero diretti in Russia per combattere in Ucraina.
In merito, il Segretario della Nato, Rutte, ha affermato: “In questa fase, la nostra posizione ufficiale è che non possiamo confermare le notizie secondo cui i nordcoreani sono attivamente impegnati come soldati nello sforzo bellico russo. Ma, naturalmente, la situazione può cambiare”.
Il ministro degli Esteri ucraino, Andriy Sybiha, ha scritto al riguardo su X: “La Corea del Nord sta aiutando l’aggressione russa contro l’Ucraina con armi e personale. Non mercenari. Unità regolari. Chiediamo una reazione immediata e forte dalla comunità euroatlantica e dal mondo all’ invasione nordcoreana dell’Europa. La risposta migliore è che gli alleati dell’Ucraina sostengano e implementino pienamente il piano della vittoria”.
L’allarme era stato lanciato ieri, nel corso del Consiglio UE dal Presidente Zelensky , che aveva detto: “Dalle informazioni di intelligence ci risulta che la Russia stia preparando 20mila soldati dalla Corea del Nord, di diversi reparti, per mandarli a combattere. Sarebbe il primo passo verso una guerra mondiale. Per questo Kiev chiede agli alleati una risposta forte. Per la stessa ragione l’Ucraina domanda anche la fornitura di nuovi armamenti”.
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