di Federica Marengo giovedì 10 agosto 2023
-Nella 525°giornata di guerra in Ucraina, la Difesa di Kiev ha reso noto di aver fronteggiato un massiccio attacco di droni russi nella regione occidentale di Rivne e di averne abbattuti 7 su 10. Tuttavia, nel raid delle forze di Mosca è stato distrutto un deposito di petrolio nel distretto di Dubno, città a 125 km dal confine con la Polonia.
Sotto attacco russo, anche Kupiansk, nella regione di Kharkiv, dove le autorità locali hanno predisposto l’evacuazione di 37 insediamenti. Secondo Ruslan Muzychuk, portavoce della Guardia nazionale ucraina,citato dalla Cnn, tale fronte “rappresenta l’epicentro delle ostilità, dove il nemico sta concentrando i suoi sforzi principali”.
Le forze navali di Kiev, invece, hanno reso noto che l’Ucraina ha aperto corridoi per navi mercantili civili nel Mar Nero, pur avvertendo del rischio di mine russe lungo queste rotte.
L’amministrazione filorussa della centrale nucleare di Zaporizhzhia, poi, ha annunciato che il reattore numero 4 dell’impianto controllato da Mosca è stato spostato da un arresto a caldo a uno a freddo, per via di una perdita di vapore. Nella nota diramata dai russi, si legge che: “Il personale dell’impianto ha rilevato una perdita nei tubi del terzo generatore di vapore durante il funzionamento della quarta unità della centrale nucleare di Zaporizhzhia. È stato deciso di arrestare il reattore a freddo per garantire un funzionamento regolare durante la stagione autunnale e invernale e l’operatività delle apparecchiature”.
In un primo momento, la società statale ucraina per l’energia nucleare, Energoatom, ha lanciato l’allarme, scrivendo su Telegram: “La centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia ha perso il collegamento alla linea principale ad alta tensione la notte scorsa ed è sull’orlo di un altro blackout. Il 10 agosto la centrale nucleare di Zaporizhzhya, temporaneamente occupata, ha perso il collegamento alla sua principale linea di trasmissione di energia esterna con una tensione di 750 kV. In seguito, la centrale ha dovuto passare all’unica linea elettrica di riserva da 330 kV disponibile, la cui disconnessione minaccia la perdita di energia esterna (blackout)”.
Il direttore del Dipartimento per la Sicurezza nucleare dell’Enea , Alessandro Dodaro, però ha rassicurato , dichiarando: “Non c’è alcun rischio radioattivo nella centrale nucleare di Zaporizhzhia perché la fuoriuscita del vapore proviene da circuiti che non sono in contatto con il nocciolo del reattore. E’ una fuoriuscita di vapore avvenuta in uno dei generatori di vapore della centrale. Sono circuiti che non sono in contatto con il nocciolo del reattore; ricevono acqua molto calda e la scambiano con altra che diventa vapore e fa girare la turbina”.
La Difesa russa, invece, ha fatto sapere di aver abbattuto 13 droni ucraini sia vicino alla capitale sia in Crimea e che esplosioni e un vasto incendio si sono verificati a Domodedovo, cittadina alle porte di Mosca, causando la morte di una persona e il ferimento di 60.
Colpita dalle forze ucraine anche Bryansk, dove una persona è rimasta uccisa e altre 2 sono rimaste ferite.
Intanto, mentre il ministro degli Esteri ucraino, Kuleba, in un’intervista a Il Corriere della Sera, ha dichiarato che :”Non siamo più disposti a negoziare direttamente con Putin. I crimini commessi dall’inizio dell’aggressione del nostro Paese sono troppo gravi perché si possa sedere allo stesso tavolo. Assolutamente, non ci fidiamo di lui. Però una mediazione da parte di terzi è possibile. E’ fondamentale che la Cina fosse al summit, un messaggio politico positivo: presente a un incontro multilaterale in cui si discuteva il piano di pace ucraino. Anche se adesso non ci attendiamo svolte drammatiche. E comprendiamo anche la relazione speciale che intercorre tra Mosca e Pechino. Ciò richiede una diplomazia molto delicata per garantire che la Cina resti dalla parte della pace e dell’integrità territoriale ucraina”, il ministro della Difesa polacca, Mariusz Blaszczak, in un’intervista alla radio pubblica, ha dichiarato che “La Polonia invierà fino a 10.000 truppe aggiuntive al confine con la Bielorussia, di cui 4.000 sosterranno direttamente la Guardia di Frontiera, per rafforzarla e 6.000 saranno nella riserva”. L’obiettivo dell’operazione, per la Difesa di Varsavia è quello di avvicinare l’esercito al confine con la Bielorussia, per spaventare l’aggressore in modo che non attacchi.
Infine, in merito alla questione dell’uscita della Russia dall’accordo sulle esportazioni di grano ucraino dai porti del Mar Nero, siglato nel luglio 2022 con la mediazione di Turchia e Onu e, in vigore fino al 18 luglio scorso, il ministero della Difesa turco, ha fatto sapere che la Turchia, in coordinamento con il ministero degli Affari Esteri, è in contatto con i funzionari delle Nazioni Unite, della Russia e dell’Ucraina e ha auspicato che “l’iniziativa continui, poiché contribuisce notevolmente alla stabilizzazione dei prezzi degli alimenti a livello globale e dimostra che tutte le crisi possono essere risolte con il dialogo”.
A tal riguardo, il ministro russo dell’Agricoltura Dmitry Patrushev, ha affermato che : “I prezzi del grano sono attualmente instabili ed è possibile che aumentino nel prossimo futuro. Il prezzo del grano è ora alquanto instabile nel nostro Paese, sta aumentando tenendo conto della situazione nel Mar Nero, e tenendo conto dei precedenti quando ci sono stati attacchi a navi civili. Ritengo che per ora, probabilmente, i prezzi del grano aumenteranno. Di conseguenza, nel prossimo futuro potremmo vedere situazioni associate a un aumento dell’inflazione alimentare. Questo avverrà molto probabilmente nel continente europeo”.
Infine, negli USA, secondo fonti dell’Associated Press, il Presidente Biden chiederà al Congresso altri aiuti all’Ucraina del valore di 13 miliardi di dollari, cui si aggiungono altri 12 miliardi di dollari per rimpinguare il fondo disastri.
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