di Federica Marengo mercoledì 9 agosto 2023
-All’indomani della nota del Ministero dell’Economia e delle Finanze, diffusa nella tarda serata, dopo le pesanti perdite registrate dalle banche italiane in Borsa, riguardante la norma annunciata in conferenza stampa dal Vicepremier e ministro Salvini e, contenuta nel Decreto Omnibus approvato in Consiglio dei Ministri lunedì scorso , della tassazione degli extraprofitti delle banche, in cui si precisa che: “La tassazione sugli extraprofitti delle banche prevede un tetto massimo per il contributo che non può superare lo 0,1% del totale dell’attivo”, per salvaguardare la stabilità degli istituti bancari”, e che “gli istituti bancari che hanno già adeguato i tassi sulla raccolta, così come raccomandato lo scorso 15 febbraio con specifica nota da Bankitalia, raccomandazione poi richiamata dal ministro Giorgetti in occasione dell’assembla Abi lo scorso 5 luglio, non avranno impatti significativi come conseguenza della norma approvata ieri in Cdm”, le banche hanno recuperato a Piazza Affari circa 4 miliardi (3,91 miliardi) di capitalizzazione, dopo averne bruciati 9.
Proprio sulla misura , approvata all’unanimità nell’ultimo Consiglio dei Ministri prima della pausa estiva e , sulla quale non vi è stato alcun contrasto di vedute con il Ministero dell’Economia e delle Finanze né all’interno della Maggioranza, come hanno precisato fonti della Presidenza del Consiglio, smentendo le indiscrezioni di alcuni organi di stampa, è tornata quest’oggi, nella rubrica dei suoi appunti in formato video, “Gli appunti di Giorgia”, pubblicata sui social con cadenza periodica, la Premier Meloni, nella quale ha fatto il punto sugli ultimi provvedimenti approvati.
La Presidente del Consiglio , dunque, in merito alla tassazione sugli extraprofitti delle banche ha chiarito: “Noi, stiamo vivendo una fase economica e finanziaria complicata, anche a causa dell’inflazione che si registra in tutta Europa a cui la Bce ha risposto con un intervento del quale possiamo anche discutere…In questa situazione difficile, è fondamentale che il sistema bancario si comporti nel modo il più possibile corretto. Stiamo registrando utili record e abbiamo deciso di intervenire introducendo una tassazione del 40% sulla differenza ingiusta del margine di interesse. Una tassazione che è non una tassa su un margine legittimo, ma una tassa su un margine, appunto, ingiusto. Nell’ultimo Consiglio dei ministri, abbiamo approvato diverse misure importanti, la più importante delle quali è proprio questa, sulla “tassazione dei margini ingiusti delle banche. Le risorse che arriveranno da questo provvedimento andranno a finanziare le misure a sostegno delle famiglie e delle imprese, che stanno vivendo un momento di difficoltà per l’alto costo del denaro”.
Poi, riguardo alla sospensione del Reddito di Cittadinanza per gli occupabili fra i 18 e i 59 anni, ha evidenziato: “Si è detto che la revoca del Reddito di cittadinanza è avvenuta da un giorno all’altro, un fulmine a ciel sereno: è falso. Non solo quello che è stato fatto è scritto nel programma del centrodestra, ma è inserito nella legge di bilancio varata a dicembre e tutti ne erano a conoscenza. Il governo non intende tornare sui suoi passi (sul Reddito), perché vuole passare dal Reddito di cittadinanza al Reddito di occupazione, cioè che si ottiene grazie al lavoro. Le stime di chi lo avrebbe persoerano di “300mila”persone e invece lo hanno perso in “112mila. Ragionevolmente, significa che hanno già cominciato a lavorare, perché sapevano che ad un certo punto non avrebbero più potuto contare sul Reddito, e si sono rimboccate le maniche, hanno cominciato a cercare un lavoro”.
Sulla proposta delle Opposizioni di introdurre, tramite decreto, un salario minimo legale, (proposta su cui venerdì 11 agosto si aprirà un confronto a Palazzo Chigi tra le parti) e il cui arrivo in Aula alla Camera è previsto per ottobre, al termine della sospensiva, ha spiegato: “Perché non ho accolto la proposta sul salario minimo così come viene presentata? Perché se io stabilissi per legge una cifra minima oraria di retribuzione per tutti, inevitabilmente si collocherebbe nel mezzo. E allora il salario minimo potrebbe rischiare di essere più basso del minimo contrattuale previsto e rischierebbe di diventare un parametro sostitutivo e non aggiuntivo, peggiorando molto di più i salari rispetto a chi li migliora. Apriremo il confronto con le opposizioni e capiremo se c’è il margine di presentare insieme una proposta seria contro i salari bassi, che possa fornire i parametri salariali per i lavoratori non coperti dalla contrattazione collettiva, che possa aumentare i controlli per contrastare il lavoro irregolare, i falsi contratti part time e altri reati del genere, e speriamo che su questo si possa arrivare a una risposta seria condivisa, che migliori complessivamente le condizioni dei lavoratori italiani e non migliori quelle di alcuni, peggiorando quelle di altri”.
Immediata la reazione alle dichiarazioni in materia della Presidente Meloni da parte delle Opposizioni , i cui leader: Conte (M5s), Schlein (Pd), Calenda (Azione), Fratoianni, Bonelli (AVS) e Magi (+Europa), si sono riuniti nel pomeriggio da remoto, confermando la linea comune di sostenere insieme l’ipotesi di un salario minimo di 9 euro l’ora.
Il Presidente del M5S, Conte, su Facebook, ha scritto: “Meloni “ribadisce di essere contraria al salario minimo legale, utilizzando argomentazioni infondate e risibili per giustificare questa sua pervicacia. Su tutte, quella in base a cui con il salario minimo si abbasserebbero gli stipendi. Una fake news in piena regola, che dimostra come Meloni non abbia letto neppure una riga della nostra proposta. Si comprende come l’incontro di venerdì a Chigi si preannunci in salita. Il governo non sembra volersi smuovere dai suoi pregiudizi. Vorrà dire che proverò a spiegare come stanno le cose con dei grafici”.
Per i deputati di AVS, Bonelli e Fratoianni: “Il video di Giorgia Meloni sembra una provocazione. Continuare a sostenere che il salario minimo porterà verso il basso anche gli altri contratti di lavoro significa dire il falso o dimostra che anche la presidente del Consiglio, come molti prima di lei, non ha letto la nostra proposta che invece sostiene e rafforza la contrattazione collettiva. Se la Presidente Meloni ha convocato in pompa magna le opposizioni per ribadire il suo no alla legge sul salario minimo allora la domanda sorge spontanea. Cosa ci ha convocato a fare?”.S
Sulla stessa linea , il segretario di +Europa, Magi, che, su Twitter , ha scritto: “Dopo le parole di Giorgia Meloni, che sul salario minimo ha ribadito con rigidità le sue posizioni, mi chiedo che senso abbia l’incontro di venerdì con le opposizioni a Palazzo Chigi. Se c’è la volontà di aprire alla nostra proposta bene, altrimenti non regaleremo a questo governo una passerella per poter dire ‘guarda quanto siamo bravi’. Se c’è una reale volontà di dialogo, ben venga l’incontro di venerdì. Altrimenti se dovesse esserci solo un muro contro muro, meglio rivedersi in Parlamento e vedere chi vuole il salario minimo e chi no”.
Contrariamente ad Azione di Calenda, impegnato in prima linea per l’approvazione in Parlamento della misura, comunicata già dal leader Renzi a Palazzo Chigi, l’assenza di Italia Viva all’incontro, poiché “non firmataria della proposta” e in quanto essa “ha già presentato i propri emendamenti alla proposta di legge Conte e li discuterà in Aula”.
Voce dissonante nel partito renziano , però, quella della ex ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia, Bonetti che ,sui social, ha esultato per l’apertura del Governo a un incontro con le Opposizioni, evidenziando come “sulle questioni fondamentali che riguardano la vita del Paese bisogna avere il coraggio di mettersi ad un tavolo anche con chi la pensa diversamente da noi e provare a trovare una soluzione”
Ancora sull’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, la Premier Meloni, ha affermato: “L’Italia nel 2023 beneficerà di 35 miliardi di euro del Pnrr, l’Ue conferma che alla fine dell’anno avrà tutte le risorse previste, con buona pace di chi sperava che le perdesse o ne perdesse una parte. Siamo molto soddisfatti per questi risultati ottenuti, avevamo promesso che l’Italia non avrebbe perso un euro, che le cose sarebbero andate bene. I nostri progressi e sforzi sono riconosciuti e se a qualcuno dà fastidio che l’Italia abbia questi successi, noi continueremo a non risparmiarci”.
Quindi, sulla Zona economica speciale per il Mezzogiorno ha sottolineato: “Abbiamo concluso l’accordo con la Commissione europea per attivare in tutto il territorio del Sud, vale a dire Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia, Sardegna, la Zona economica speciale: un territorio all’interno del quale viene riconosciuto un beneficio che è dato da particolari semplificazioni amministrative e da agevolazioni fiscali ad imprese che operano e che decidono di investire. Con la Zes chi investe nel Sud viene incentivato, viene agevolato, paga meno tasse. Il governo deve definire una serie di interventi normativi collegati per rendere queste norme operative, ma è una grandissima opportunità per il Mezzogiorno, di colmare il suo gap rispetto alle regioni del Nord, di attrarre nuovi investimenti. L’istituzione della Zes per il Mezzogiorno è prevista dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, così che siamo costretti ad attivare nuovi investimenti in tempi certi, con le risorse da spendere immediatamente”.
Riguardo l’ambito della Giustizia, la Presidente del Consiglio ha evidenziato l’importanza dell’approvazione nel Decreto Omnibus di una norma che evita ogni incertezza nei processi e che consente di impedire che dibattimenti aperti perché legati alla mafia finiscano nel nulla”, affermando che questa azione, “che non è la prima”, mostra “quanto il governo sia determinato” a combattere “il cancro della criminalità organizzata”.
Infine, la Premier si è detta “Molto fiera che la Camera dei deputati abbia licenziato la legge sull’oblio oncologico, confido che anche il Senato della Repubblica la trasformerà in legge definitiva e riuscirà a rimuovere una discriminazione intollerabile per una nazione civile”.
Altra norma contenuta nel decreto Omnibus ,quella relativa al contrasto del caro voli, provvedimento che interviene sulle tariffe applicate su voli tra Sicilia e Sardegna e gli altri aeroporti italiani, introducendo una stretta sugli algoritmi che stabiliscono i prezzi dei voli per le isole. A tal proposito , in un’intervista, il Ceo di Ryanair, Wilson ha dichiarato che “E’ un provvedimento ridicolo, illegale e interferisce con le leggi del libero mercato secondo le norme Ue. Deve essere cancellato”.
Wilson, che ha incontrato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Urso, ha dichiarato: “Il decreto del governo è una trovata da pubbliche relazioni, una roba populista. Ci hanno provato a Mosca nel 1917. Una norma che mi sarei aspettato dal Movimento 5 stelle, non da questo esecutivo, pro aziende. Con questo decreto io sarò costretto a ridurre i voli e le frequenze, in particolare nel periodo invernale. Lo faranno anche gli altri. E in un mercato normale, quando scende l’offerta salgono i prezzi. L’Europa boccerà questa norma, perché è anticoncorrenziale; di fronte a queste misure io ripenso la mia strategia di investimento in Italia. Questa norma porterà a tre conseguenze: ci saranno meno frequenze sulle rotte, non ci sarà ulteriore espansione in Italia e di conseguenza i biglietti costeranno di più. Se il decreto non sarà cancellato, ci sarà un impatto sull’operatività di Ryanair in Italia. Non siamo parte di un cartello, non mi lascio insultare. Ryanair ha raggiunto oltre 185 milioni di passeggeri ,perché abbiamo abbassato i prezzi e diamo valore, non abbiamo bisogno di parlare con compagnie incompetenti. Non ho mai parlato con nessuno, mai parlato con qualcuno in Ita. Non esiste nessun algoritmo e non ‘profiliamo’ i clienti, come potremmo? Chi lo pensa forse guarda un po’ troppo Netflix e non sa come funziona il mondo reale. Non so e non mi interessa sapere chi è che acquista i voli. A cosa servirebbe ‘profilare’? Nono puoi convincere a volare con te chi non vuole, è il prezzo competitivo che, in caso, può farlo. Per questo noi abbiamo avuto successo: per anni abbiamo offerto prezzi bassi. Chi pontifica su questi temi non ha idea di cosa parla. Chi consiglia il ministro Urso evidentemente non sa niente né di aerei né di economia”.
Poi, replicando al Presidente della Regione Sicilia, Schifani, che ha parlato di “monopolio” da parte della compagnia, ha sottolineato: “Dice spazzatura, nient’altro che spazzatura”.
Parole , quelle dell’ad Wilson, cui ha così replicato, il Presidente della Regione Sicilia, Schifani: “Wilson spieghi ai milioni di siciliani se no è scandaloso l’atteggiamento di chi approfitta di una situazione di mancata concorrenza, direi quasi di monopolio, per vessare un’intera popolazione con prezzi esorbitanti. Spazzatura sono certe condotte che abbiamo segnalato all’Antitrust per ben due volte”.
Il ministro delle Imprese e del Made in Italia, Urso, invece, dopo l’incontro con l’ad Wilson, ha dichiarato: “Ho incontrato il Ceo di Ryanair, che mi ha illustrato i piani di sviluppo significativi nel Paese e le problematiche che affronta, sono disponibile a incontrare anche le altre compagnie per capire se il provvedimento possa essere migliorato in conversione parlamentare. Con Wilson, abbiamo stabilito di avviare un costruttivo confronto per raggiungere soluzioni equilibrate per passeggeri e compagnie. Al centro del nostro incontro anche i piani di investimento che Ryanair è pronta a realizzare nel nostro Paese alla luce delle grandi potenzialità di crescita del turismo e del trasporto aereo in occasione di manifestazioni come il Giubileo del 2025, i Giochi olimpici Milano-Cortina del 2026 e il Giubileo straordinario del 2033″.
Intanto, un portavoce della Commissione UE ha fatto sapere che “L’esecutivo di Bruxells ha contattato le autorità italiane e attende di ricevere informazioni più dettagliate sul contenuto preciso della stretta sul caro voli contenuta nel decreto”, e ha spiegato che “La Commissione UE sostiene misure volte a promuovere la connettività a prezzi accessibili in linea con le norme del mercato interno Ue e la libera fissazione dei prezzi è di solito la miglior garanzia di prezzi accessibili nel mercato del trasporto aereo europeo” e che “Solo in casi specifici consente obblighi di servizio pubblico con regolamentazione dei prezzi“.
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