di Federica Marengo lunedì 17 luglio 2023
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-Nella 501° guerra in Ucraina, Mosca ha accusato Kiev di aver compiuto nella notte un attacco con due droni al ponte di Crimea, che ha causato la morte di due persone e il crollo di una campata e la portavoce del ministero degli Esteri russo, Zakharova , sul suo canale Telegra, ha dichiarato che “l’attacco condotto dal regime terroristico di Kiev ha visto la partecipazione diretta dei servizi segreti e dei politici statunitensi e britannici”.
Kiev, che ha ammesso di aver compiuto l’attacco, tramite il portavoce dell’intelligence ucraina, Yusov, ha fatto sapere che il suddetto ponte è “un’infrastruttura superflua” e che, a causa dell’attacco, “la Russia dovrà affrontare i problemi logistici, essendo la penisola utilizzata dai russi come un grande snodo logistico per spostare forze e fondi in profondità nel territorio dell’Ucraina”.
L’attacco al ponte di Crimea è stato poi commentato dal Vicepresidente del Consiglio di Sicurezza ed ex Presidente russo, Medvedev, che sui suoi canali social, ha scritto un’invettiva contro gli autori del raid definiti: “terroristi” e “insetti” che “vanno distrutti con metodi disumani perché capiscono solo il linguaggio della forza”.
Più tardi poi, il portavoce del Cremlino, Peskov, ha reso noto che l’accordo sulle esportazioni di grano ucraino dai porti del Mar Nero, mediato da Turchia e Onu e, in scadenza nelle prossime 24 ore, “si è concluso” e che tale decisione non è dovuta all’attacco ucraino al ponte di Crimea, ma che era già stata presa in precedenza. Tale decisione è stata poi confermata dalla missione russa alle Nazioni Unite, che ha sottolineato come essa sia “definitiva” e come “non siano previsti ulteriori negoziati”.
Tuttavia, il Presidente turco Erdogan, mediatore insieme all’Onu dell’intesa in atto finora,si è detto “convinto che Vladimir Putin voglia portare avanti l’accordo sui cereali ucraini “ e ha annunciato colloqui tra i ministri degli Esteri di Turchia e Federazione Russa e il suo omologo russo, Putin.
In merito, il Presidente ucraino Zelensky, ha dichiarato che “L’Ucraina è pronta a continuare le esportazioni nonostante l’uscita della Russia dall’accordo sul grano”, seguito dal ministro degli Esteri ucraino,Kuleba, che, su Telegram, ha scritto: “Senza la proroga dell’accordo sul grano ucraino “i prezzi in tutto il mondo aumenteranno di nuovo. La Russia ha lentamente ucciso l’accordo sul grano da un’estensione all’altra, l’anno scorso, quando è stata attuata l’iniziativa sui cereali del Mar Nero, i prezzi alimentari globali sono scesi del 20%”, mentre la mancata proroga significa che i prezzi in tutto il mondo aumenteranno di nuovo. Mosca usa la fame come strumento per ricattare il mondo intero”.
Dall’Onu è poi arrivato il commento del segretario generale Guterres, secondo cui “Milioni di persone pagheranno il prezzo per l’uscita della Russia dall’accordo sul grano”, mentre l’ambasciatore USA alle Nazioni Unite, ha definito tale uscita dall’accordo da parte della Russia “un atto di crudeltà”.
La Presidente della Commissione UE, von der Leyen, invece, su Twitter, ha scritto: “Condanno fermamente la mossa cinica della Russia di porre fine all’iniziativa per i cereali del Mar Nero, nonostante gli sforzi delle Nazioni Unite e della Turchia. L’Ue sta lavorando per garantire la sicurezza alimentare per le persone vulnerabili in tutto il mondo. I corridoi di solidarietà Ue continueranno a portare i prodotti agroalimentari dall’Ucraina ai mercati globali”.
Dall’Italia, il Vicepremier e ministro degli Esteri Tajani, ha scritto su Twitter: “La carenza di cibo in Africa riguarda tutti noi. Ci preoccupa molto che la Russia abbia chiuso l’accordo sul grano. Siamo già al lavoro per soluzioni alternative. Il tema sarà affrontato al vertice sulla sicurezza alimentare, a Roma il 24 luglio, che abbiamo organizzato con le Nazioni Unite”.
Per il cancelliere tedesco Scholz: “La Russia ha invaso l’Ucraina e questo riguarda il mondo intero. Molti Stati, compresi quelli dell’America latina, stanno subendo gli effetti della guerra di aggressione russa a causa dell’aumento dei prezzi, dei problemi di sicurezza alimentare e di tutte le sfide affrontate da così tanti Stati, Paesi e popoli. Ecco perché è molto importante affermare oggi che il fatto che la Russia non voglia estendere l’accordo sulle consegne di grano attraverso il Mar Nero è una cattiva notizia. Per un Paese che ha attaccato il suo vicino con tale aggressività, questa è anche una cattiva notizia per il resto del mondo”.
Proprio delle conseguenze della guerra in Ucraina e dei suoi riflessi sull’economia ha parlato la Presidente della Banca Centrale Europea , Lagarde, che, aprendo la nona Conferenza Bce sui 21 Paesi Cesee, che comprendono anche l’Ucraina, ha spiegato: “La guerra della Russia contro l’Ucraina ha scatenato un massiccio shock all’economia globale, specialmente ai mercati energetici e alimentari, e le economie dei Paesi dell’Europa centrale, orientale e Sud-orientale (Cesee) sono stati particolarmente esposti, con picchi di inflazione al 13%. Ora ,le tensioni geopolitiche rischiano di accelerare il secondo cambiamento del panorama globale: indebolire il commercio globale. Dalla crisi finanziaria la crescita del commercio in base al Pil mondiale ha raggiunto il plateau. E vediamo anche salire i livelli di protezionismo, mentre i Paesi riconfigurano le loro catene di approvvigionamento per allinearsi ai nuovi obiettivi strategici. Nell’ultimo decennio, le restrizioni commerciali sono aumentate di dieci volte. La regione dei Paesi Cesee (che comprende, tra gli altri, i Balcani, i Baltici, Polonia, Ungheria, Turchia e Ucraina) e l’Europa in generale “possono essere vulnerabili a questo cambiamento. L’anno scorso, il commercio in due terzi dei Paesi Cesee è stato più alto della media della zona euro. E mentre altre grandi economie, come gli Usa, hanno visto il commercio crollare dalla pandemia, nella zona euro ha raggiunto il record nel 2022. Bisogna quindi rafforzare l’apertura all’interno delle nostre aree, aumentare la sicurezza energetica collettiva e proseguire con la difesa e la diffusione dei valori comuni, perché l’attacco all’Ucraina è stato anche un attacco ai valori europei del rispetto delle leggi internazionali e dei diritti umani”.
Sul campo, intanto,la Viceministra della Difesa ucraina, Malyar, ha reso noto su Telegram, che le forze ucraine hanno liberato finora 31 chilometri quadrati di territorio nel settore di Bakhmut, di cui 7 la settimana scorsa , sebbene la situazione nell’Est del Paese sia difficile, mentre in mattinata , dopo la notizia dell’attacco al ponte di Crimea, che per l’Istituto superiore sulla guerra riduce le linee di rifornimento russe, un allarme aereo è risuonato su Kiev e su diverse regioni.
Un attacco russo è stato poi registrato a su Sumy, dove ha distrutto un edificio amministrativo e causato molteplici morti e feriti.
Infine, per la Difesa britannica, la Russia soffrirebbe di una carenza di radar di controbatteria.
Sul fronte diplomatico , invece, nuova missione di pace dell’inviato di Papa Francesco , il cardinale e Presidente della CEI, Zuppi , che da oggi e fino al 19 luglio sarà a Washington, per : “Scambiare idee e opinioni sulla tragica situazione attuale e di sostenere iniziative in ambito umanitario per alleviare le sofferenze delle persone più fragili, in modo particolare i bambini”.
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