-Nel fine settimana appena trascorso, la Presidente del Consiglio Meloni ha inaugurato , insieme con il ministro della Cultura Sangiuliano e con l’amministratore delegato di Ferrovie dello Stato Luigi Ferraris, il nuovo Frecciarossa 1000 Roma-Pompei, che una volta al mese, almeno per il momento, condurrà i turisti da Roma al Parco Archeologico di Pompei.
La Premier Meloni e il ministro Sangiuliano, accolti dal Presidente della Regione Campania, De Luca e dal sindaco di Napoli, Manfredi, guidati dal direttore del Parco archeologico Gabriel Zuchtriegel, hanno poi inaugurato la Casa delle Nozze d’argento, e a margine della visita, la Presidente del Consiglio, ha dichiarato: “Sono molto contenta di partecipare a questa iniziativa che speriamo abbia un successo tale da essere implementata ancora. Il nostro obiettivo è quello di implementare e rendere il patrimonio culturale italiano fruibile. Mettere insieme cultura e modernità. Turismo e cultura sono sicuramente la nostra benzina più produttiva, il punto è riuscire a metterli a disposizione in maniera semplice e comoda a turisti che oggi hanno pretese legittimamente sempre più alte. C’è una competitività nel mondo che si fa strada e su cui l’Italia non può rimanere indietro adagiandosi sul grande patrimonio che ha. Dobbiamo riuscire a legare il patrimonio a un’offerta sempre più ampia, semplice e apprezzata. Questo è il grande sforzo che stiamo cercando di fare. Forse noi siamo così pieni di risorse straordinarie da essere abituati a volte da non dargli più valore. Guardate quello che è accaduto con il Pantheon: abbiamo scelto di mettere un biglietto accessibile per l’ingresso e questo non ha minimamente scoraggiato i turisti che capiscono il valore di quell’opera. Sono tutte risorse che si possono reinvestire sul patrimonio per renderlo ancora più fruibile. È un percorso virtuoso che grazie al ministro Sangiuliano stiamo portando avanti, non dobbiamo fare l’errore di adagiarci sul fatto di avere un patrimonio inestimabile, dal valore impareggiabile in confronto con il resto del mondo”.
Per il ministro della Cultura Sangiuliano, invece, che in precedenza aveva presentato l’evento in occasione dell’inaugurazione al Ministero: “È un’iniziativa che comincia in questo modo e che potrà avere ulteriori evoluzioni. L’articolo 9 della Costituzione dice che dobbiamo preservare e tutelare i beni culturali ma li dobbiamo anche sviluppare rendendoli più fruibili. Sono molto contento e orgoglioso di questa idea che ci è venuta in mente all’inaugurazione del totem del binario 21 a Milano chiesta dalla senatrice Liliana Segre. Se dovessi trovare un titolo direi che ‘coniughiamo tradizione e modernità’. Tradizione perché Pompei è uno dei siti archeologici più importanti al mondo, un unicum per come si è preservato per le ragioni storiche che conosciamo. La modernità è rappresentata dall’alta velocità che è un’altra eccellenza italiana”.
In tale circostanza , al termine della visita presso il Parco archeologico di Pompei, la Presidente Meloni, in un punto stampa, è tornata sulle polemiche delle ultime ore suscitate nelle Opposizioni e tra i familiari e le associazioni delle vittime di mafia, dalle dichiarazioni del ministro della Giustizia Nordio riguardo all’ intervento sul reato di concorso in associazione mafiosa , non per abolirlo, ma per tipizzarlo con una norma ad hoc più rigorosa, al momento inesistente.
La Premier, già preceduta dagli interventi in tal senso del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Mantovano e del sottosegretario alla Giustizia Delmastro , confermando la sua presenza a Palermo il 19 luglio al ricordo del giudice Paolo Borsellino a 31 anni dalla strage di via d’Amelio , cui seguirà anche la seconda edizione del convegno “Parlate di Mafia”, dedicato alla memoria del magistrato e organizzato dai gruppi parlamentari di Camera e Senato di FdI , ha quindi chiarito: “Sul tema del concorso esterno, comprendo benissimo sia le valutazioni che fa il ministro Nordio, sempre molto preciso, sia le critiche che possono arrivare, però mi concentrerei su altre priorità”.
A tali affermazioni è poi seguita una nota del Guardasigilli, Nordio, in cui quest’ultimo ha spiegato: “La revisione del concorso esterno non fa parte del programma di governo, ed infatti non è stata da me nemmeno prospettata nel discorso alle Camere all’inizio del mio mandato. Le ricostruzioni fantasiose e talvolta maligne su ipotetici dissidi [tra lui e la premier] sono vani tentativi di minare la nostra risolutezza nel portare a compimento le riforme sulla giustizia, secondo il mandato ricevuti dagli elettori, e sulle quali non vacilleremo e non esiteremo”.
A sostegno dell’attuazione di una norma ad hoc per il reato di concorso in associazione mafiosa , il partito di Maggioranza di FI, anche se il segretario pro tempore, il Vicepremier e ministro degli Esteri, Tajni ha precisato che intervenire su ciò non è la priorità del Governo. Proprio a proposito del partito fondato e guidato da Silvio Berlusconi, scomparso un mese fa, la figlia Marina ha scritto una lettera pubblicata su Il Giornale, nella quale ha preso pubblicamente posizione in merito a quella che ha definito “una persecuzione” verso l’ex Presidente del Consiglio, riferendosi all‘inchiesta della Procura di Firenze sui mandanti occulti delle stragi del 1993.
Nella suddetta lettera, indirizzata al direttore de Il Giornale, si legge quindi: “Caro direttore, ma la guerra dei trent’anni non doveva finire con Silvio Berlusconi? Dopo di lui, il tema giustizia non doveva tornare nei binari della normalità? No, purtroppo non è così. Ha aspettato giusto un mese dalla sua scomparsa, la Procura di Firenze, per riprendere imperterrita la caccia a Berlusconi, con l’accusa più delirante, quella di mafiosità. Mentre nel Paese il conflitto tra magistratura e politica è più vivo e violento che mai. Siamo incastrati in un gioco assurdo, che ci costringe a un eterno ritorno alla casella di partenza. È una sensazione sconfortante, perché sembra che ogni ipotesi di riforma diventi motivo di scontro frontale, a prescindere dai suoi contenuti.Sia ben chiaro, spetta solo a politica e istituzioni, nel rispetto del dettato costituzionale, affrontare problemi gravi come questo. Sento però la necessità di portare una testimonianza, e una denuncia, innanzitutto come figlia: la persecuzione di cui mio padre è stato vittima, e che non ha il pudore di fermarsi nemmeno davanti alla sua scomparsa, credo contenga in sé molte delle patologie e delle aberrazioni da cui la nostra giustizia è afflitta. È una storia che vede una sia pur piccola parte della magistratura trasformarsi in casta intoccabile e soggetto politico, teso solo a infangare gli avversari, veri o presunti. È così che certi pubblici ministeri invertono totalmente il percorso che la ricerca della verità dovrebbe seguire. Partono da un teorema, per quanto strampalato, e a questo adattano la realtà dei fatti, anche stravolgendola, per dimostrare la fondatezza del teorema stesso. Che poi alla fine questo non trovi il minimo riscontro importa poco. Perché nel frattempo gli organi di informazione amici avranno diligentemente pubblicato le carte dell’accusa, anche quelle in teoria segrete, facendo di tutto per presentarne le ipotesi come fossero verità assolute. L’avviso di garanzia serve così solo a garantire che l’indagato venga subito messo alla gogna: seguiranno le canoniche intercettazioni, anche le più lontane dal tema dell’inchiesta. Ma tutto serve a costruire la condanna mediatica, quella che sta loro davvero a cuore, prima ancora che il teorema dell’accusa venga vagliato da un giudice terzo. Un meccanismo diabolico, questa tenaglia pm-giornalisti complici, che rovina la vita ai diretti interessati ma anche condiziona, e nel caso di mio padre si è visto quanto, la vita democratica del Paese, avvelena il clima, calpesta i più sacri principi costituzionali. Eppure, e lo dico con tutta l’amarezza di cui sono capace, è un meccanismo diabolicamente efficace. Una condanna a un «fine pena mai» anche senza una prova, anche senza una sentenza, anche dopo la vita stessa”.
Nel pomeriggio di oggi, invece, si è tenuto a Palazzo Chigi il Consiglio dei ministri per approvare una serie di decreti legislativi. In tale contesto la Premier sarebbe tornata sui temi della Giustizia, spiegando la necessità di introdurre una norma di interpretazione autentica dei reati di criminalità organizzata, questione sollevata in merito alla sentenza della Cassazione n.34895 del 2022.
La Presidente Meloni, quindi, intervenendo nel Consiglio dei Ministri avrebbe detto: “Si rende necessaria e urgente l’adozione da parte del governo di una norma di interpretazione autentica, che chiarisca una volta per tutte cosa debba intendersi per ‘reati di criminalità organizzata’ e che eviti che gravi reati vadano impuniti per effetto dell’interpretazione di recente avanzata dalla Corte di Cassazione. L’intenzione, d’intesa col ministro della Giustizia, è di inserire questa norma in un decreto legge di prossima approvazione. Il nostro sistema giudiziario penale prevede una distinzione tra reati di criminalità organizzata e altri reati. Per i reati di criminalità organizzata è consentito un uso più esteso e incisivo degli strumenti di indagine, considerata la difficoltà di rintracciarne le prove. E’ inoltre previsto un maggior rigore nella concessione dei benefici penitenziari, considerata la loro pericolosità e pervasività sociale. Se fino a poco tempo fa l’interpretazione del concetto di criminalità organizzata era chiaro, una recente sentenza della Corte di Cassazione (la n. 34895 del 2022) lo ha posto seriamente in dubbio. La Cassazione ha infatti affermato ,cito testualmente , che possono “farsi rientrare nella nozione di delitti di “criminalità organizzata” solo fattispecie criminose associative, comuni e non”, con la conseguenza che devono escludersi dal regime per essi previsti i reati di per sé non associativi, come un omicidio, “per quanto commessi avvalendosi delle condizioni previste dall’art. 416-bis c.p. ovvero al fine di agevolare l’attività delle associazioni previste dal suddetto articolo”. In altre parole, un omicidio commesso avvalendosi di modalità mafiose o commesso al fine di agevolare un’associazione criminale non sarebbe un delitto di criminalità organizzata, secondo la Cassazione. La sentenza ha ad oggetto il regime delle intercettazioni ambientali, ma afferma principi di carattere generale. E principi del genere si prestano a provocare ricadute molto pesanti per il nostro sistema e per la pubblica sicurezza. Lasciando da parte ogni considerazione di merito, appare evidente come questa decisione si presti a produrre effetti dirompenti su processi in corso per reati gravissimi. Infatti, adottando questo orientamento, per i fatti già commessi verrebbe a cadere tutto il materiale probatorio acquisito sulla base dell’interpretazione precedente, che consentiva l’utilizzo degli strumenti previsti per la lotta alla criminalità organizzata anche in assenza della contestazione del reato associativo. Così, rischiano di andare impuniti per un supposto vizio procedurale delitti della massima gravità. Manifestazioni d’allarme in tal senso iniziano già a pervenire da alcuni tribunali”.
Il Consiglio dei Ministri, inoltre, ha dato il via libera, tra gli altri provvedimenti, alla banca dati, con il nuovo sistema di ricognizione, di tutte le concessioni pubbliche comprese quelle balneari, prevista dal decreto ‘per la mappatura e la trasparenza dei regimi concessori di beni pubblici’. Approvato anche il dl del Ministro per le Riforme, Casellati ,per l’abrogazione di 9.924 Regi decreti del 1891-1920.
Poi, la Premier, è volata a Bruxelles per partecipare alla due giorni del summit della UE con la Comunità degli Stati latino americani e dei Caraibi (Celac) ,nella quale si siederanno allo stesso tavolo, per la prima volta dal 2015, i 27 Capi di Stato e di Governo della UE con i 33 omologhi dell’Associazione dell’America Latina e dei Caraibi,per discutere di questioni come la lotta al cambiamento climatico, la transizione energetica e digitale , la guerra in Ucraina e i suoi effetti come la crisi alimentare.
Gli alti funzionari però, per giungere a dichiarazioni conclusive comuni, dovranno sciogliere alcuni nodi a partire dal riferimento nel documento alla condanna dell’aggressione russa all’Ucraina che Bruxelles vorrebbe introdurre e che molti Paesi Celac non vorrebbero inserire o perché in pressing per la neutralità o per la pace, senza più l’invio di armi a Kiev, come chiesto dal Presidente del Brasile, Lula.
In merito, gli alti funzionari Ue, si starebbero orientando a seguire le risoluzioni Onu del marzo 2022 e del febbraio 2023 in cui si condanna l’invasione della Russia e si chiede il ritiro immediato delle truppe di Mosca. Ma tale soluzione , troverebbe l’opposizione dei ministri degli Esteri di Cuba, Rodriguez e del Venezuela, Gil ,secondo cui la UE imporrebbe il suo formato.
Altro punto in discussione, la ratifica dell’accordo commerciale del Mercosur, il Mercato comune dell’America Latina che riunisce Argentina, Brasile, Uruguay e Paraguay, per cui è in pressing la Spagna , alla presidenza di turno della UE dal giugno scorso e prossima alle elezioni, che aspetta di essere siglato dal 2019, per via delle esitazioni della Francia e di una parte del Parlamento UE per via della poca attenzione alla questione ambientale.
Per questo il Vicepresidente della Commissione Ue, Dombrovskis, qualche giorno fa all’Ecofin, ha inoltrato ai Paesi del Mercosur un’ulteriore proposta per uno strumento di sostenibilità, volto a rispondere alle preoccupazioni di alcuni Stati membri , dell’Europarlamento e delle organizzazioni della società civile sull’impatto ambientale dell’accordo (vedasi la deforestazione dell’Amazzonia).
Il Presidente del Brasile, Lula, però, avrebbe elaborato una propria proposta di modifica dell’accordo da poco sottoposta agli alleati. Infine, il vertice dovrebbe siglare un Memorandum d’intesa con Messico e Cile sulle materie prime e con l’Uruguay sull’energia.
La Presidente della Commissione UE, von der Leyn, al suo arrivo al summit, ha dichiarato: “Abbiamo deciso di intensificare la nostra cooperazione in America Latina e i Caraibi, sotto la bandiera di Global Gateway, proponiamo di portare in America Latina oltre 45 miliardi di euro di investimenti europei di alta qualità. Sono già in cantiere oltre 135 progetti. Dall’idrogeno pulito alle materie prime essenziali. Dall’espansione della rete di cavi dati ad alte prestazioni fino alla produzione dei più avanzati vaccini mRna alle materie prime” ggi vogliamo discutere di come collegare ulteriormente le nostre persone, le nostre imprese, come eliminare i rischi, rafforzare e diversificare le nostre catene di approvvigionamento. E come modernizzare le nostre economie, in modo da ridurre le disuguaglianze e portare benefici a tutti. Tutto questo è a portata di mano se riusciamo a tagliare il traguardo dell’accordo Mercosur con l’Ue. La nostra ambizione è quella di appianare al più presto le divergenze ancora esistenti, in modo da poter concludere l’accordo, e vogliamo essere un partner che abbia con voi un accordo vincente. Di cui beneficiano entrambe le parti. È il primo vertice tra l’Unione europea e i nostri partner latinoamericani e caraibici in otto anni. Il mondo è certamente cambiato in questo periodo. Abbiamo attraversato una pandemia globale, abbiamo una guerra importante sul suolo europeo e dobbiamo affrontare la sfida generazionale del cambiamento climatico, quindi abbiamo bisogno dei nostri amici più stretti. Per questo accolgo con favore il fatto che il Brasile stia riemergendo come attore principale sulla scena globale. Sulle materie prime critiche, l’Europa vuole essere il vostro partner di riferimento. A differenza di altri investitori stranieri, non siamo interessati a investire solo nella pura estrazione delle materie prime. Vogliamo collaborare con voi per costruire capacità locali per la lavorazione o la produzione di batterie e per i prodotti finali come i veicoli elettrici. Oltre agli investimenti, possiamo contribuire con tecnologie di livello mondiale e con una formazione di alta qualità per i lavoratori locali”.
Riguardo all’accordo col Mercosur, il Premier spagnolo Sanchez ha sottolineato: “Penso che abbiamo una finestra di opportunità per ratificare in questo secondo semestre del 2023 l’accordo tra Ue e Mercosur, dopo più di 20 anni di negoziati. Stiamo parlando del fatto che il 94% del Pil dell’America latina e dei Caraibi sarebbe nel quadro dell’accordo di libero commercio con l’Ue, generando più lavoro e benessere condivisi dalle due regioni” .
La Presidente del Consiglio, in tale contesto, avrà un colloquio con il segretario generale della Nato Stoltenberg. L’incontro è in formato ristretto: con la Premier Meloni ci saranno il consigliere diplomatico di Palazzo Chigi, Francesco Talò, già ambasciatore presso la Nato, e il suo successore, l’attuale rappresentante permanente Marco Peronaci. Tra i temi sul tavolo: il punto dopo il vertice di Vilnius, le sfide che attendono la Nato nei prossimi mesi in un contesto di guerra sul suolo europeo, il ruolo dell’Italia nell’assistenza alla sicurezza dell’Ucraina e nel presidio dei confini dell’Alleanza.
Tra i dossier più importanti cui lavora il Governo , anche l’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. A tal proposito è stata convocata per domani pomeriggio la nuova riunione della Cabina di regia a Palazzo Chigi , con all’ordine del giorno, l’informativa sulla terza relazione semestrale sul Piano nazionale di ripresa e resilienza e la revisione dello stesso, anche con riferimento alla modifica della quarta rata e all’inserimento del capitolo REPowerEU.
Nella mattinata di domani , invece, sono state convocate le parti sociali: i sindacati, Confindustria, Ance, Confedilizia, Ania e Abi.
Sul fronte dei lavori parlamentari, la Camera ha dato il via libera alla fiducia posta dall’Esecutivo sul Dl recante misure urgenti per il settore energetico con 191 voti favorevoli , 108 contrari e 4 astenuti e, successivamente, al Dl con 168 sì, 39 no e 55 astenuti.
In Senato, invece, è iniziato l’esame del Dl sulla delega fiscale, che dovrebbe essere approvato prima della pausa estiva, e , stamane il Vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Salvini ,dalla Sardegna, dove ha inaugurato una serie di cantieri, è tornato sulle sue dichiarazioni riguardo la necessità di una pace fiscale per cartelle esattoriali fino a 30 mila euro, evidenziando: “Ci sono ad oggi 15 milioni di italiani che hanno fatto la dichiarazione dei redditi, ma hanno un conto aperto con l’agenzia delle entrate. Non posso pensare che un terzo degli italiani, tolti i minorenni, sono persone che hanno avuto un problema con il Fisco, non ce l’hanno fatta pagare tutto quello che dovevano, dovrebbero essere aiutati non condannati.
Poi gli evasori totali, quelli che non hanno mai pagato per quanto mi riguarda vanno in galera .Se uno ha un arretrato che negli anni raddoppia e quadruplica va aiutato perché altrimenti continueremo ad avere milioni di italiani di serie B”.
Alla proposta del Vicepremier e ministro Salvini, cui ha aperto Fi, che ha suscitato polemiche tra le Opposizioni, le quali hanno accusato il Governo di “Legittimare l’evasione fiscale”, ha così risposto indirettamente il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ruffini, a margine del convegno “Facciamo l’Italia semplice”: “Nel 2022 abbiamo recuperato nel complesso la cifra record di oltre 20 miliardi di evasione. Il più importante risultato di sempre» ha dichiarato. Attraverso le lettere di compliance, abbiamo restituito al bilancio dello Stato 3,2 miliardi di euro, mentre tramite l’attività antifrode «siamo riusciti a intercettare o a bloccare 9,5 miliardi di euro. Il nostro è un lavoro essenziale per il funzionamento di tutta la macchina pubblica. Se vogliamo garantire i diritti fondamentali della persona indicati e tutelati nella nostra Costituzione , la salute dei cittadini, l’istruzione dei nostri figli, la sicurezza di tuti noi , servono risorse e noi siamo chiamati a raccoglierle a vantaggio di tutti. Anche di chi si sottrae al loro pagamento. Tutti noi siamo chiamati a farlo nelle forme, nei modi e nei tempi che sono stabiliti sempre e soltanto dal legislatore, non dall’Agenzia delle entrate”.
Sulla questione è poi intervenuto il Viceministro all’Economia, in quota FdI, Leo, che ha dichiarato: “Per quanto riguarda la pace fiscale, preferisco chiamarla tregua, in vista delle riforma, che già oggi abbiamo all’attenzione e che dovrà essere gestita nei mesi di novembre e dicembre” evidenziando che già ci sono dei provvedimenti in atto, perché la tematica della rottamazione e della definizione delle liti dovrà trovare poi uno sviluppo nei mesi successivi di ottobre e novembre, quando si dovranno pensare delle rate. Quindi ,già esiste una disciplina concernente la pace fiscale, ma la cosa che mi preme sottolineare è che i provvedimenti che sono stati affrontati e che qualcuno definisce ‘condono’, tutto sono fuorché condono, perché l’imposta dev’essere pagata integralmente e le misure sono dirette solo a ridurre le sanzioni che oggi hanno assunto dei livelli sproporzionati, oltre al 240%, mentre negli altri Paesi europei non superano il 60%”, così diamo una possibilità di ridurre nel corso del tempo questo debito. Quanto alla lotta all’evasione fiscale ,la faremo in modo efficace, ma con strumenti nuovi, con la fattura elettronica e l’intelligenza artificiale, per dire al contribuente quale è il suo reddito senza fare sconti a nessuno”.
Restando in ambito economico, mentre l’Istat ha reso noti i dati in base ai quali l’inflazione nel mese di giugno ha segnato una frenata a +6,4% rispetto al +7,6% di maggio, con un rallentamento dei prezzi dei beni del carrello della spesa a +10,5%, (sebbene risultino in aumento i prezzi degli alimentari non lavorati, passati da +8,8% a +9,4%) , che si sente di più tra i redditi in sofferenza , ma secondo l’Unione dei consumatori “non basta” , così come per il Codacons, che ha sottolineato l’aumento delle tariffe dei trasporti , torna invece il caro benzina, con i carburanti di nuovo vicini ai 2 euro a litro.
Infine, in casa delle Opposizioni, il leader di Azione Calenda ha ufficializzato stamane, nel corso di una conferenza stampa ,svoltasi presso la sala Nassirya del Senato ,il passaggio in Azione dell’ex assessore della Regione Lazio alla Sanità in quota Pd, poi candidato per il centrosinistra alla guida della Regione, D’Amato , uscito dal partito in quanto, come da lui stesso spiegato: “Con il Pd ho sollevato una questione di subalternità rispetto al M5S. Ho pubblicamente detto che non condividevo alcune iniziative intraprese e prendo atto che non ci sono state risposte né chiamate. Lo faccio dolorosamente ma in maniera consapevole. Ecco perché ho scelto di aderire ad Azione. Dai messaggi che ricevo sono tanti. È chiaro che non è facile, ma io penso che nei prossimi mesi ci saranno altre scelte come la mia. Non significa essere in contrapposizione, significa lavorare nel campo del centrosinistra, ma rafforzando il profilo riformista. Il mio impegno prosegue con la mia storia politica che rivendico e che nasce da quella scuola di partito come insegnava Amendola. Oggi si riparte, io non ho fatto le scuole a Lugano, come sapete, ma a Labaro, borgata storica di Roma, e desidero continuare a fare politica con lo stesso spirito di sempre”.
A seguire, quindi, ha commentato Calenda: “Siamo felici di dare il benvenuto in Azione ad Alessio D’Amato”, ha detto il leader di Azione, Carlo Calenda, durante la conferenza stampa organizzata per annunciare nuovi ingressi nel partito. Alessio D’Amato è stato il migliore nella gestione regionale del Covid, nella vaccinazione: è una persona che abbiamo sostenuto come candidato alla regione Lazio, di assoluto valore dal punto di vista di capacità ammnistrativa, è un riformista pragmatico: sono molto felice anche perché Azione si conferma il luogo in cui le persone parlano di come risolvere i problemi, non di fascismo, comunismo, destra, sinistra ma si ispirano ai valori della Costituzione, con particolare attenzione all’istruzione, alla sanità, al lavoro dignitoso, alla formazione e lavorano su come far avvenire le cose”.
©Riproduzione riservata