di Federica Marengo domenica 28 maggio 2023
-Nella 453° giornata di guerra in Ucraina, sono proseguiti i bombardamenti russi su tutto il Paese e, in particolare sulla capitale Kiev, dove la difesa aerea ucraina, proprio alla vigilia della giornata in cui si ricorda l’anniversario della fondazione della città, ha abbattuto almeno 52 dei 54 droni lanciati da Mosca, e dove alcuni residenti, durante gli attacchi, sarebbero usciti sui balconi urlando insulti contro il Presidente russo Putin.
Il Presidente ucraino, Zelensky, quindi, ha ribadito in un messaggio la linea contro la Russia, ovvero: “Chiunque lavori con Mosca sarà bloccato dalle sanzioni. E la Russia perderà tutto , insieme a coloro che in qualche modo cercano di aiutarla con il terrore”. Inoltre, sempre Zelensky, secondo il Kyiv Indipendent, che ha citato una bozza di risoluzione , avrebbe chiesto al Parlamento ucraino di approvare nuove sanzioni di 50 anni contro l’Iran, a causa del suo ruolo nella fornitura alla Russia di droni e attrezzature militari per la guerra. La bozza comprenderebbe un divieto totale di commercio con l’Iran, di investimento e di trasferimento di tecnologie , oltre a impedire il ritiro beni iraniani dal Paese.
Il consigliere presidenziale ucraino Podolyak, invece, su Twitter, ha scritto: “Il miglior investimento nella sicurezza è un investimento per una vittoria completa e incondizionata dell’Ucraina. Si tratta anche di un investimento nell’annullamento definitivo della reputazione della Russia e di altri miti che l’accompagnano e di una netta riduzione della presenza della politica corrotta russa nel mercato globale”.
Intanto, mentre il capo del gruppo paramilitare filorusso, Wagner, Prigozhin, ha fatto sapere che entro il 1° giugno le truppe abbandoneranno Bakhmut, a condizione che a partire dal 5 giugno l’esercito russo abbia spazio operativo per un’offensiva a ovest e , la UE ha condannato gli attacchi della Russia sui civili, il ministro degli Esteri russo Lavrov,ha dichiarato che “con i piani per fornire aerei F-16 a Kiev, i Paesi occidentali stanno giocando con il fuoco, dando luogo a una escalation inaccettabile”.
In Bielorussia, invece, dopo giorni di silenzio , seguiti alla visita a Mosca per il bilaterale con il Presidente Putin, e , dopo le voci sulle sue condizioni di salute, il Presidente bielorusso Lukashenko è riapparso con un messaggio ufficiale diffuso dall’agenzia Tass, in cui ha fatto gli auguri al leader dell’Azerbaigian, Aliyev e a tutti gli azeri in occasione del Giorno dell’Indipendenza.
In USA, un alto funzionario del governo americano ha riferito che gli Stati Uniti punterebbero a rientrare nel piano munizioni approvato dall’Unione Europea e sinora riservato all’industria bellica europea. A tal riguardo, il segretario generale della Nato, Stoltenberg, ha convocato a Bruxelles, in occasione della ministeriale Difesa di metà maggio, i rappresentanti delle industrie della Difesa transatlantici per cercare eventuali sinergie.
Ancora un invocazione alla pace ,poi, è arrivata stamane, da Papa Francesco, nel corso dell’omelia pronunciata durante la Messa di Pentecoste, nella quale ha sottolineato: “Oggi nel mondo c’è tanta discordia, tanta divisione. Siamo tutti collegati eppure ci troviamo scollegati tra di noi, anestetizzati dall’indifferenza e oppressi dalla solitudine. Tante guerre, pensiamo alle guerre, tanti conflitti: sembra incredibile il male che l’uomo può compiere!”.
Quanto alla politica interna italiana, la Presidente del Consiglio Meloni, che ha inviato un messaggio di saluto al corpo dei Bersaglieri, in occasione del loro 70esimo raduno, ha rilasciato un intervista a Il Messaggero, nella quale ha toccato vari temi, a partire dalle riforme istituzionali in programma, quali il Presidenzialismo e l’Autonomia differenziata: “Abbiamo preso un impegno chiaro con il popolo italiano e intendiamo rispettarlo: chi vince le elezioni deve poter governare per cinque anni, avere gli strumenti per farlo con velocità ed efficienza, e alla fine rimettersi al giudizio del popolo. Senza ribaltoni, senza inciuci di Palazzo, senza giochi di poltrone. Far entrare l’Italia nella Terza Repubblica è un obiettivo a portata di mano. Per noi gli obiettivi irrinunciabili sono due: la stabilità dei governi e delle legislature, e il rispetto del voto dei cittadini nelle urne. Su questi due obiettivi abbiamo avviato un’interlocuzione con le forze di opposizione per capire su quale modello, e ce ne sono tanti, possa essere raggiunta la più ampia convergenza. È un confronto che certamente proseguirà, siamo solo all’inizio ed è ancora presto per dire quale sarà la proposta che formalizzerà il governo, ma sono molto ottimista», aggiunge il capo del governo”.
Poi, sull’alluvione in Emilia Romagna, sulla collaborazione con il Presidente della Regione, Bonaccini e sulla possibile nomina a commissario alla ricostruzione di quest’ultimo , sostenuta da diversi Presidenti di Regione, ha spiegato: “Davanti all’alluvione il Governo ha dato una risposta immediata. Siamo consapevoli che non è sufficiente, e siamo già al lavoro per le misure sulla ricostruzione. Nessuno ha la bacchetta magica», tuttavia «ci sono interventi che non possono essere più rimandati o bloccati dalla burocrazia o da un certo ecologismo ideologizzato. I partiti sono una cosa, le istituzioni un’altra. Dunque è un dovere collaborare per risolvere i problemi dei cittadini. Non c’è niente di eccezionale in quello che stiamo facendo con il presidente Bonaccini e mi stupisce che qualcuno possa pensare il contrario. Quando arriverà il tempo della ricostruzione ci occuperemo di chi sarà il commissario. Vedremo le funzioni, valuteremo le competenza e sceglieremo il profilo più adatto”.
E ancora, sull’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza nei tempi previsti, sollecitata dalle Opposizioni, da Bruxelles , dal Fondo Monetario Internazionale e dalla Corte dei Conti, ha sottolineato: “Il nostro piano è il più grande d’Europa, e una sua revisione richiede una verifica attenta per scongiurare il rischio di fare in fretta e male. La scadenza per proporre modifiche è il 31 agosto 2023 e Fitto sta lavorando con la Commissione Europea e le singole Amministrazioni per assicurare la piena attuazione degli interventi. Siamo nei tempi. Lo dimostra il fatto che a oggi solo 5 Stati hanno presentato la proposta di revisione del Piano con l’integrazione del REPowerEU. Faremo tutto quello che c’è da fare per far arrivare queste risorse a terra, in modo utile ed efficiente”.
Riguardo al rinnovo con la Cina del Memorandum sulla Nuova Via della Seta, la Premier ha poi chiarito: “E’ ancora presto per dire quale sarà l’esito della nostra valutazione, che è molto delicata e tocca interessi plurimi. In ogni caso l’Italia è l’unico membro del G7 ad aver sottoscritto il memorandum di adesione, ma non è lo Stato europeo e occidentale che ha maggiori relazioni economiche e interscambi commerciali con la Cina. Questo significa che si possono avere buone relazioni, anche in ambiti importanti, con Pechino senza che necessariamente queste rientrino in un piano strategico complessivo”.
Infine, in merito alla guerra in Ucraina, ha detto: “La Conferenza sulla ricostruzione che abbiamo celebrato a Roma e che ha visto la partecipazione di 600 imprese italiane e 150 ucraine. Vogliamo guardare oltre la guerra e il modo migliore per farlo è immaginare un’Ucraina libera e ricostruita anche dalle imprese italiane. Sul sostegno dell’Italia a Kiev, se l’invasione russa non fosse contrastata con fermezza ci aspetterebbe un futuro di caos nel quale la forza del diritto verrebbe sostituita dal diritto del più forte. E questo non conviene all’Europa e non conviene all’Italia. Per questo aiutare l’Ucraina ad avere un futuro di pace e libertà è anche nel nostro interesse”.
Tornando sul tema dell’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza , il ministro delle Politiche europee , del Sud e della Coesione, con delega al Piano, Fitto ha replicato ,tramite nota, ai rilievi della Corte dei Conti , espressi qualche giorno fa, riguardo i ritardi di spesa, precisando: “L’attuazione del PNRR è una sfida per tutto il Paese come ci ricorda sempre il Presidente Mattarella. Serve un approccio costruttivo da parte di tutti, affinché i progetti si realizzino e si rendicontino in modo adeguato. Ognuno deve contribuire in maniera proattiva al raggiungimento dell’obiettivo comune: realizzare interamente il Piano, ammodernare il Paese e renderlo competitivo. Quindi tutti dobbiamo lavorare soprattutto tra Istituzioni, privilegiando la prudenza e il confronto preventivo. In relazione a quanto rilevato dalla Corte dei Conti in merito ai profili temporali di spesa del PNRR si rappresenta quanto segue: nel corso del 2021-2022 le spese sostenute sono riferite principalmente alle rendicontazioni di progetti in essere, quindi precedenti alla nascita del Piano, e inseriti nel PNRR. In particolare alle misure automatiche di incentivazione fiscale, quali il superbonus e il credito di imposta 4.0.
A tale circostanza si aggiunge anche il fatto che a febbraio 2023 sulla base di indicazioni Eurostat è stata definita una nuova modalità di rendicontazione dei crediti fiscali che hanno sostanzialmente esaurito la loro dotazione finanziaria a valere sul PNRR.
Per quanto riguarda le spese del 2023 l’effettiva rendicontazione è subordinata all’avvio dei lavori dei circa 110 miliardi di opere pubbliche che, secondo i cronoprogrammi del PNRR, inizierà nel corso del 2023. Pertanto solo dopo l’avvio dei lavori sarà possibile rendicontare gli stati di avanzamento e quindi si verificherà un conseguente aumento della spesa effettivamente sostenuta. Per le altre misure a sportello, come previsto, sono in corso di finalizzazione le procedure di attivazione e concessione dei finanziamenti e anche per tali interventi l’effettiva spesa sarà effettuata a partire dalla seconda metà del 2023.
Nei prossimi mesi partiranno le rendicontazioni di molti progetti e di molti interventi, sarebbe auspicabile un approccio costruttivo della Corte dei Conti che potrebbe supportare tutti i soggetti attuatori nella fase di rendicontazione, di campionamento, e di verifica del raggiungimento dei risultati, elaborando format, sistemi di autocontrollo che semplificherebbero i compiti dei singoli soggetti attuatori. In tal senso quindi i controlli non si sovrapporrebbero e il sistema sarebbe in grado di rispondere più efficacemente alle richieste europee. Lavorare insieme, lavorare costruttivamente, lavorare bene”.
In merito, il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Ciriani ,dal Festival dell’Economia di Trento, ha rassicurato: “Comuni, governo e Regioni faranno il punto per raggiungere l’obiettivo, non possiamo nasconderci dietro un dito, il mondo è cambiato e i costi sono esplosi. La cabina di regia “deve fare una sintesi” ha aggiunto assicurando “anche che la tranche da 19 miliardi arriverà nei tempi previsti e faremo di tutto per centrare tutti gli obiettivi da qui al 2026 e spendere i 230 miliardi, tra fondi europei e italiani, destinati al piano”, riecheggiato dal Vicepremier e ministro degli Affari Esteri, Tajani, che, ai microfoni di Radio 24, prima ,e al Festival dell’Economia di Trento, poi, ha detto: “Tutti i Paesi hanno delle contestazioni da parte della Commissione Ue, è ovvio che si deve trattare. Sono convinto che per quanto riguarda la terza tranche del Pnrr sia ancora questione di poco. Se poi ci dovesse essere l’esclusione di una piccola parte, l’Italia farà le sue osservazione. Il Pnrr è stato scritto e deciso quando c’era ancora la pandemia, ora le cose sono cambiate. La flessibilità è indispensabile. Non credo che si debba rinunciare a parte dei fondi, è chiaro che si debbano utilizzare tutti i fondi trovando le giuste modifiche affinché servano per i problemi provocati dalla crisi. Credo che l’Italia abbia le carte in regola, tutti i compiti a casa sono stati fatti. Ci sono alcuni progetti che stranamente la Commissione europea aveva approvato quando c’era un altro governo ,penso per esempio agli stadi di Firenze e Venezia , poi la Commissione ha cambiato idea. Perché ha cambiato idea? L’Italia sta facendo tutto ciò che serve, non ci sono contestazioni sugli obiettivi, quindi dobbiamo essere ottimisti, i fondi saranno erogati”.
Dall’Opposizione, la segretaria del Pd, Schlein , ha esortato il Governo a riferire in Parlamento , a non perdere tempo a discutere di governance e a mettersi a lavorare insieme per una attuazione piena delle riforme e degli investimenti previsti dal Pnrr: ” Per attuare i progetti del Pnrr serve che il governo venga a riferirci in Parlamento quali sono le modifiche di cui parlano da mesi, senza che qualcuno le abbia viste, questo sta facendo tardare i progetti rischia di far mancare l’appuntamento dell’Italia con la storia. Dopo le preoccupazioni sottolineate dalle raccomandazione dell’Ue al Paese, bisogna sostenere le amministrazioni locali che spesso da sole non ce la fanno ad attuare gli ambiziosi progetti del Pnrr: serve avere le competenze e le professionalità, il personale per attuare questi progetti e che il governo venga a riferirci in parlamento quali sono le modifiche di cui parlano da mesi senza che qualcuno le abbia viste.
Il Pnrr è un’occasione storica per rilanciare il nostro Paese, per ritrovare un equilibrio con il nostro pianeta, per riuscire a costruire lavoro di qualità attraverso gli investimenti, anche nella trasformazione digitale di rinnovare il rapporto tra la pubblica amministrazione, la cittadinanza le piccole e medie imprese. Tutto ciò non si realizza da solo, il governo smetta di perdere tempo, di discutere di governance e di cose che capiscono in tre e si metta a lavorare insieme a noi, sempre disponibili a lavorare insieme per una attuazione piena delle riforme e degli investimenti previsti dal Pnrr”.
Proprio nel PNRR vi sono risorse destinate alla Scuola, che il ministro dell’Istruzione e del Merito, Valditara, nel corso del suo intervento di stamane alla Scuola di Formazione Politica della Lega a Milano , ha smentito verranno tagliate: “Qualcuno dice che stiamo tagliando risorse alla scuola: assolutamente falso. Nella Finanziaria ci sono state più risorse per le scuole, le abbiamo aumentate in maniera significativa. Ma anche in riferimento al Pnrr, non abbiamo mai detto che tagliamo le risorse. Ma stiamo scherzando?. Siccome i costi dell’edilizia sono aumentati del 30%, e le risorse, che noi spenderemo tutte, sono quelle – ha aggiunto il ministro – è evidente che dobbiamo chiedere alla Commissione Ue di considerare raggiunti gli obiettivi anche scontando l’aumento dell’inflazione”.
Poi ha annunciato di voler trovare le risorse per valorizzare gli stipendi dei docenti e di pensare anche a un piano della casa per pubblici dipendenti e insegnanti : “Dobbiamo cercare di trovare le risorse per valorizzare gli stipendi di tutti i docenti e occorre trovare incentivi per le aree più disagiate o di frontiera, affinché non ci sia la fugadi docenti. Penso anche a un piano della casa per pubblici dipendenti e insegnanti in particolare”, ha detto ancora Valditara. “Quando leggo che ci sono 17mila insegnanti in fuga dalla Lombardia…sono dati che emergono con evidenza – ha proseguito – ma i nostri del ministero sono ancora più drammatici. In alcune zone c’è una scopertura del 32% di docenti”.
In conclusione, sulle aggressioni agli insegnanti e sulla cultura del Lavoro da introdurre nella Scuola, ha evidenziato: “Mi arrivano dati di aggressioni a insegnanti a scuola, è impensabile che un docente venga preso a schiaffi e pugni. Anche sull’assicurazione come è possibile che nessuno ci abbia pensato prima?. Tutta la pubblica amministrazione è assicurata, solo il personale della scuola no”. Più in generale “io credo sia fondamentale la cultura del lavoro. Noi amiamo la nostra Costituzione e la rispettiamo. E l’articolo 4 dice che il diritto e il dovere di lavorare è da mettere al centro sin dalle elementari. La scuola deve dare anche un’opportunità di affermazione professionale, perché sennò non realizza a pieno i suoi obiettivi per buona pace di chi ritiene, a sinistra, che non sia importante introdurre la cultura del lavoro a scuola. L’alternanza scuola-lavoro è fondamentale”.
Presente alla manifestazione, anche il Vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Salvini, che, in merito al via libera delle Camere al Dl Ponte sullo Stretto di Messina ,che consentirà di realizzare l’opera, ottenuto in settimana, nonostante le forti critiche delle Opposizioni, accolto con soddisfazione da tutto il centrodestra e in particolare da FI, essendo la realizzazione già prevista nei programmi dei passati governi a guida azzurra, ha commentato: “Stiamo sbloccando centinaia di opere e tra queste c’è un Ponte che sarà il ponte tra Palermo, Roma, Milano e Berlino. Un Ponte che dà fastidio a tanti e invece io penso che darà fastidio alla mafia perché porterà sviluppo e lavoro vero in terre che ne hanno voglia. Poi stanno diventando tutti ingegneri, io ho fatto Storia e fortunatamente per i siciliani il Ponte non lo progetto io. Il mio onere e onore è ripartire dopo 50 anni di chiacchiere. Sono stato al dibattito parlamentare e sono diventati tutti ingegneri…”.
Sulle riforme istituzionali e sul Presidenzialismo, il Vicepremier e ministro ha poi spiegato: Non toccherei il ruolo del Presidente della Repubblica, dando ai cittadini la possibilità di indicare direttamente una maggioranza e chi la guiderà senza ribaltoni”.
In merito alle polemiche sulla nomina del commissario straordinario alla ricostruzione in Emilia Romagna, invece, ha detto: “Prima si nomina il commissario meglio è ,ma tutti sono già in grado di lavorare. Non è che il commissario sia Gesù Bambino. Non è che ci sia un commissario con poteri salvifici, non basta un commissario per dire che si parte con i lavori di ricostruzione dopo l’alluvione. Se il commissario risolvesse tutti i problemi non avrei un’opera ferma. Ne ho 117″.
Il Ponte sullo Stretto, dunque, viene considerata dal Governo come una delle opere strategiche per il rilancio del Sud e della Sicilia, che, con la Sardegna, oggi (dalle 7:00 alle 23:00) e domani (dalle 7:00 alle 15:00), si recherà al voto per il primo turno delle Amministrative (118 Comuni della Sicilia e 171 della Sardegna), così come 41 Comuni italiani, di cui 7 capoluoghi: Vicenza, Massa, Pisa, Siena, Terni, Brindisi e Ancona (unico capoluogo di Regione) si recheranno alle urne per i ballottaggi.
Secondo i dati sull’affluenza , diffusi dal Viminale, quest’ultima alle 12:00, per i ballottaggi in 7 capoluoghi , è risultata in calo al 12% (sezioni 1.595 su 1.595), rispetto al primo turno (13,86%).
In Sardegna, dove si vota al primo turno per 171 comuni, l’affluenza parziale alle ore 12:00 è risultata del 17,17% (22,93% alle precedenti elezioni Comunali).
Un calo, quello dell’affluenza, confermato anche alle 19:00, per i ballottaggi in 7 capoluoghi e 34 comuni: ad oltre metà dei rilevamenti delle sezioni (856 su 1.595), i votanti sono stati il 27,9% (al primo turno erano stati il 36,12%).
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