di Federica Marengo mercoledì 20 settembre 2023
-Dopo aver assistito all’apertura dei lavori della 78° Assemblea Generale delle Nazioni Unite e aver lasciato Columbus Circle, dove ha deposto una corona di fiori sotto la statua di Cristoforo Colombo, nei pressi di Central Park, la Presidente del Consiglio Meloni ha preannunciato ai cronisti presenti i temi che affronterà nel suo primo discorso all’Onu, (primo di una Premier italiana), che pronuncerà questa notte (ora italiana).
Al centro, dunque, la questione dell’immigrazione e la determinazione nell’affermare che “non consentirà che l’Italia diventi il campo profughi d’Europa“.
Poi, la Presidente del Consiglio ha proseguito il suo ragionamento: “Il terremoto in Marocco, l’inondazione in Libia hanno accentuato un problema che esiste. E che l’Europa non può ignorare. Come non può ignorarlo l’Onu. L’Italia “non può essere lasciata sola”. Per questo avanzerò una proposta. Confido nell’Onu, perché, un’organizzazione che fu fondamentale nel contribuire a sconfiggere la schiavitù, non può consentire il ritorno di quella barbarie sotto altre forme. E intendo dirlo con chiarezza”.
Quindi, “vi è un solo modo per affrontare il problema dell’immigrazione, è farlo tutti insieme. Nessuno può chiamarsi fuori da questa partita: se avessimo la bacchetta magica avremmo risolto il problema. Non ce l’abbiamo. Ci vorrà tempo, ma sono convinta che ce la faremo. In questi giorni ho ricevuto molta attenzione e consapevolezza, molta solidarietà. Il problema è capire quando e quanto quella solidarietà diventerà anche fatti concreti. Perché, questo è quello che a me interessa ora. Quel che occorre fare è fermare i trafficanti. Per me è importante che vada avanti il memorandum con la Tunisia, al di là dei soliti tentativi della sinistra europea di minare un lavoro molto delicato, lungo e faticoso e di non avere spesso il coraggio di farlo a viso aperto, continua a essere la soluzione più sensata. Dopodiché la Commissione ha detto che, secondo loro, il memorandum è un modello da utilizzare anche con altre nazioni e io sono d’accordo…In definitiva, bisogna mandare avanti il memorandum, implementarlo e fare arrivare le risorse. Dopodiché penso che lo schema vada utilizzato per tutti i paesi del Nordafrica. Punto primo: se qualcuno pensa, anche in Europa, che il problema possa risolversi in Italia si sta sbagliando. Io non consentirò che l’Italia diventi il campo profughi d’Europa. Punto secondo, anche se ci fossero al governo persone con una visione immigrazionista, come quello di prima, il problema non lo risolvi in Italia. Il problema si risolve dichiarando guerra ai trafficanti e intervenendo in Africa, con un approccio di aiuto e non predatorio. Credo che il ruolo che le Nazioni Unite possono giocare sia anche un ruolo importante di sensibilizzazione, cioè far capire che non è una questione ideologica, che il problema c’è e che i grandi problemi si affrontano. Penso che il ruolo che le Nazioni Unite possono giocare un ruolo nella gestione degli hotspot in Libia, per valutare le richieste di asilo. E per distinguere una volta per tutte il tema dei rifugiati che è stato strumentalmente sovrapposto a quello dei migranti economici. Può essere una cosa che sicuramente ha una sua utilità: sarebbe non dico risolutiva, ma importante. Per farlo ci vuole la collaborazione dei governi africani, è quello su cui bisogna lavorare. L’Onu è fondamentale nel consentire, senza approcci ideologici, una maggiore attenzione di tutti e non farsi utilizzare mescolando cose che non stanno insieme: finché in Europa pretendiamo di discutere di come distribuiamo le persone non ne verremo a capo, perché nessuno può pensare, di fronte a questi flussi, di scaricare il problema su un altro”.
Ai cronisti che le hanno chiesto di commentare le parole del premier polacco Morawiecki, sul Piano dell’Europa in 10 punti condiviso dalla Presidente della Commissione UE, Von der Leyen , definito da quest’ultimo: “un piano disastroso”, la Premier ha risposto: “Parlate della Polonia ,ma la Francia ha bloccato le frontiere, la Germania ha detto che non ricolloca, l’Austria ha detto che farà più controlli al Brennero. Tutte le nazioni europee si stanno comportando così. E questa è la ragione per la quale l’unico modo serio per affrontare la questione è che tutti insieme lavoriamo sulla difesa dei confini esterni”.
In Italia, intanto, mentre sono proseguiti anche nella giornata di oggi gli sbarchi sull’isola di Lampedusa, l’Associazione Nazionale dei Comuni e alcuni dei Presidenti di Regione hanno espresso la propria contrarietà alla realizzazione dei Centri per il rimpatrio. In particolare , ad opporsi, dopo il Presidente della Regione Toscana Giani, un altro Presidente, in quota Pd, quello dell’Emilia Romagna ,Bonaccini, che , a Radio 24 ,ha dichiarato: “Noi non ci rendiamo disponibili a nulla , se stiamo parlando di parole al vento: io sono abituato ad amministrare e a discutere di cose, che vuol dire mettersi a sedere e discutere di cosa si vuol fare. Questo è il governo che parla di autonomia ed è il governo che sta centralizzando tutte le decisioni a Roma, scavalcando gli enti locali, quindi il Cpr in Emilia Romagna è, per me, parole vuote e al vento; se vogliono discutere di qualsiasi cosa ci chiamano e discutiamo insieme, soprattutto capiamo qual è la ridistribuzione in Italia, per me in questo momento di Cpr non se ne parla assolutamente. E’ proprio il mio territorio quello che in Italia accoglie più persone e riferisce che i suoi colleghi di centrodestra stanno dicendo al loro governo: guarda che così non va bene”.
Poi, più tardi , lo stesso Presidente Bonaccini ha annunciato un confronto con il ministro dell’Interno Piantedosi: “Mi sono appena sentito con il ministro Piantedosi e ci siamo detti che ci vedremo a breve. Probabilmente ci sono stati dei misunderstanding per quanto riguarda la richiesta di incontro. Con Piantedosi non ho alcuna necessità o voglia di litigare, perché l’ho conosciuto qui e lo ricordo come un ottimo prefetto di Bologna. Da parte mia c’è solo volontà di collaborazione”.
Perplessità in merito ai Cpr, dove, come da provvedimento del Governo inserito nel Dl Sud ,pubblicato in Gazzetta Ufficiale, la permanenza del migrante da espellere potrà essere prorogata fino a 18 mesi se, “nonostante sia stato compiuto ogni ragionevole sforzo, l’operazione di allontanamento sia durata più a lungo a causa della mancata cooperazione da parte dello straniero o dei ritardi nell’ottenimento della necessaria documentazione dai Paesi terzi”, e che entrano a far parte delle “opere destinate alla difesa nazionale a fini determinati”, al pari, ad esempio, di aeroporti, basi missilistiche, depositi munizioni, caserme, basi navali, per la cui realizzazione la Difesa (se ne occupèrà il genio militare) potrà adottare le procedure “in caso di somma urgenza e di protezione civile”, previste dal nuovo Codice degli appalti, è stata espressa anche dal Presidente della Campania, in quota dem, De Luca, che ha sottolineato: “Non abbiamo capito ancora cosa voglia realizzare il governo, quindi siamo nell’impossibilità di esprimerci. Noi abbiamo già qui centri di accoglienza. Sono convinto sia un problema drammaticamente complesso, nel quale dovremmo fare uno sforzo per evitare demagogia e propagandismi, come quelli che abbiamo conosciuto da parte dell’attuale maggioranza. Dovremmo trovare una linea di condotta comune nel Paese, perché il tema è di una complessità enorme, epocale”.
Favorevoli, invece, i Presidenti (in quota centrodestra) di Friuli Venezia Giulia ,Fedriga , Liguria, Toti, Calabria, Occhiuto e Abruzzo, Marsilio. Non si è espresso ancora, invece, il Presidente del Vento Zaia, che ha dichiarato di non aver parlato con nessuno e di non essere stato ancora contatto.
Per il Presidente della Regione Calabria Occhiuto: “E’ giusto che ciascuna Regione faccia la sua parte” e ha sottolineato: “Giudico positivamente le decisioni sull’immigrazione che sta assumendo il governo, contenute all’interno di una cornice europea, per regolare l’accoglienza ma anche per estendere la possibilità di permanenza fino a 18 mesi per procedere con il rimpatrio di coloro che non hanno diritto alla protezione internazionale. Ma questo, vista anche l’emergenza delle ultime settimane, è il tempo della responsabilità da parte di tutti i territori. Se il governo vorrà aprire uno di questi Centri in Calabria non mi opporrò, e mi auguro che anche nel resto del Paese nessuno si tiri indietro”.
Sulla stessa linea ,anche il Presidente della Regione Abruzzo, Marsilio, che ha precisato: “Ho sempre sostenuto che bisogna decentrare i servizi. La concentrazione dei migranti in pochissimi luoghi genera ritardi e difficoltà nella gestione dei richiedenti asilo e produce danni. L’esponente storico di Fratelli d’Italia non ha dubbi sulla necessità dell’apertura di Centri di permanenza e rimpatrio sui vari territori. Altrimenti ,dobbiamo smetterla di accogliere senza limiti. Non si può pensare a capacità di accoglienza illimitata, facendo la cuccagna di trafficanti e affaristi senza scrupoli, con conseguenze sociali ed economiche pesantissime”.
Presenti in Sicilia, poi, e prossimi a una visita presso un centro di accoglienza per migranti, il Presidente della Repubblica Mattarella e il Presidente della Repubblica federale tedesca Steinmeier, che hanno avuto dei colloqui bilaterali dedicati alla cooperazione, al cambiamento climatico e alle migrazioni.
Il Presidente della Repubblica federale tedesca, Steinmeier, in un’intervista a il Corriere della Sera online, riguardo al tema dell’immigrazione, ha dichiarato: “Voglio ringraziare l’Italia per avere mostrato negli ultimi anni tanta responsabilità umanitaria verso i rifugiati venuti dal Mediterraneo. Non è la prima volta che dico che noi nel resto d’Europa non abbiamo riconosciuto abbastanza questa assunzione di responsabilità da parte italiana. Dobbiamo lavorare, insieme e concentrati, a soluzioni europee umane e sostenibili nel tempo. L’Europa non ha riconosciuto adeguatamente gli sforzi italiani e ha evidenziato la necessità di un’equa distribuzione dei rifugiati in Europa e di rafforzare i controlli alle frontiere. Gli affari criminali dei trafficanti vanno contrastati con decisione. Dobbiamo lavorare, insieme e concentrati, a soluzioni europee umane e sostenibili nel tempo. Dobbiamo fare ogni sforzo perché i carichi siano sostenibili e i numeri degli arrivi si abbassino. La Germania, nel quadro del meccanismo volontario di solidarietà, ha accolto finora più di mille profughi dall’Italia. Più di tutti gli altri Stati europei. Nel negoziato sul diritto d’asilo comune, occorre creare anche un meccanismo solidale permanente, in modo che non ci sia solo quello volontario. Noi stessi siamo in una situazione d’emergenza, per via della forte immigrazione dai confini orientali: da Siria, Afghanistan o altri Paesi. Nei primi sei mesi di quest’anno, abbiamo avuto 162 mila richieste d’asilo, un terzo di tutte quelle della Ue. In più, ci sono da noi al momento oltre un milione di rifugiati dall’Ucraina. Per questola Germania, come l’Italia, è al limite delle capacità.Come presidente della Repubblica federale non voglio dare voti sulle espressioni verbali di politici italiani. Abbiamo un problema oggettivo da risolvere e la Germania come l’Italia è fra i Paesi che devono far fronte ai flussi migratori più forti. Ci unisce l’aspettativa che ci sia finalmente una soluzione europea condivisa. Spero che riusciremo, convincendo insieme quelli che ancora fanno resistenza, a far passare la soluzione comune, che la Commissione ha già preparato”.
Sul fronte dell’Opposizione, critica nei confronti del Governo sulla sua gestione delle politiche migratorie, il Presidente del M5S ,Conte, si è recato oggi in visita all’hot spot di Lampedusa. Ieri, ospite della trasmissione televisiva di Rai Uno Porta a Porta aveva marcato la sua posizione distinta dal Pd sul tema immigrazione , sottolineando: “Noi siamo per la ‘terza via’ sull’immigrazione. Il Pd è per l’accoglienza indiscriminata. Non è possibile. Come non è possibile il blocco navale”.
Linea ,che ha ribadito anche in giornata, durante la sua visita a Lampedusa, chiarendo: “Con il Pd ci confronteremo, io non volevo offendere nessuno e nessuno si deve sentire offeso, però dobbiamo dirlo agli italiani: l’accoglienza indiscriminata equivale alla non accoglienza. Con questi numeri non siamo in condizioni di tutelare la dignità e i diritti fondamentali di queste persone. Dobbiamo offrire loro un’accoglienza dignitosa e dobbiamo lavorare anche sull’integrazione con un percorso efficace, perché chi parla solo di accoglienza e non offre integrazione cade nell’ipocrisia”.
Malumori, dunque, per tali dichiarazione di Conte, si sono levati dai dem, con il senatore, esponente della segreteria del Pd, Alfieri, che all’AdnKronos, ha dichiarato: “Le parole del leader M5S come sparate populiste. Capisco che la campagna elettorale per le europee sia iniziata, ma consiglierei un po’ più di prudenza nel linguaggio. Eviti di fare caricature ridicole. Noi siamo per governare i fenomeni complessi legati ai flussi migratori e dare una mano ai sindaci sul territorio lasciati soli dal governo Meloni. Non servono sparate populiste”.
La segretaria dem Schlein, invece, non ha replicato alle parole del leader pentastellato Conte, concentrandosi sulla presentazione delle 5 proposte Pd contro il ‘caro-vita’ e la Manovra (salario minimo, extragettito alle famiglie , bonus sociale per l’energia) . Ciò, mentre la senatrice dem, Rosa Maria Di Giorgi ha annunciato la fuoriuscita dal partito e l’ingresso in Italia Viva per incompatibilità dei riformisti con il nuovo Pd, più spostato a sinistra.
Dopo le dichiarazioni del ministro dell’Economia Giorgetti riguardo il rialzo dei tassi da parte della BCE ,che avrebbe sottratto alla Manovra, in fase di elaborazione, 14-15 miliardi di risorse e ,la preoccupazione espressa nei confronti dei mercati, la numero uno del Pd, ha infatti, criticamente, evidenziato: “Oggi scopriamo dal ministro Giorgetti che si è reso conto solo adesso che in manovra non ci saranno le risorse sufficienti per sostenere le famiglie e le imprese in una contingenza difficile, oggi abbiamo sentito il ministro Urso dire che aspetta da un anno le nostre proposte contro il caro vita. Tocca ricordare ancora al governo e a Meloni che al governo ci sono loro”.
A proposito delle dichiarazioni del ministro Giorgetti, il Presidente di Confindustria Bonomi, intervenuto nella trasmissione di Rai Tre “Re Start” ha rassicurato: “Non credo l’Italia sia sotto attacco dei mercati, certo che l’innalzamento tassi è pericoloso, è da monitorare. E lo spread è un altro tema che, visto il nostro maxi debito, va tenuto fortemente sotto controllo. In questo momento abbiamo visto che non ci sono segnali di attacco all’Italia, non è interesse dell’Europa, non è interesse di nessuno, ma noi dobbiamo fare compiti a casa”.
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