di Federica Marengo lunedì 21 agosto 2023
-Ancora pochi giorni di vacanze e l’azione di Governo riprenderà con il primo Consiglio dei ministri previsto a Palazzo Chigi per lunedì 28 agosto. Sul tavolo dell’Esecutivo, guidato dalla Premier Meloni , alcuni dossier che caratterizzeranno non solo la fine dell’estate, ma anche l’autunno, definito dalla stessa Presidente del Consiglio “impegnativo”.
In ambito economico, il Governo dovrà dare avvio alla preparazione della Legge di Bilancio, presentando entro il 27 settembre la Nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza, ovvero l’aggiornamento delle stime economiche indicate in primavera nel DEF. Poi, entro il 15 ottobre bisognerà inviare a Bruxelles il Documento programmatico di Bilancio, ovvero la cornice macroeconomica della Manovra, nella quale sarà confermato il taglio del cuneo fiscale per un valore di 10 miliardi dei 25-30 che occorreranno per finanziare le misure ritenute prioritarie per il Paese.
In merito, in un’intervista a Il Corriere della Sera, il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ruffini ha indicato due misure da attuare per rafforzare la lotta all’evasione fiscale , frutto dell’accordo con il Ministero dell’Economia e delle Finanze: l’incrocio delle movimentazioni dei conti correnti con i dati forniti dai contribuenti nelle dichiarazioni dei redditi ,con le prime esplorazioni basate su dati pseudonimizzati, cioè inizialmente anonimi e poi utilizzabili in base a informazioni aggiuntive, relative all’anno 2017 , che dovrebbe favorire il recupero di 2,8 miliardi di euro e l’inviodi oltre 3 milioni di lettere di compliance (avvisi bonari) , entro la fine del 2024, per un incasso di 2,77 miliardi.
Quindi, Ruffini, ha spiegato: “Fermo restando che la stragrande maggioranza dei contribuenti è onesta e paga sempre tutto, fino all’ultimo centesimo, anche se non naviga nell’oro, se vogliamo garantire i diritti fondamentali come sanità, istruzione, ordine pubblico, servono risorse. Ed è questo che fa l’Agenzia”. L’archivio dei conti correnti è una risorsa fondamentale ,perché consente di intercettare, ad esempio,i soggetti con residenza fittizia all’estero ma che hanno conti correnti nel nostro Paese. All‘obiettivo di recuperare 2,8 miliardi dall’evasione, si è arrivati recuperando capacità operativa, grazie a un ambizioso piano di reclutamento di 11 mila funzionari. La riduzione del tax gap è un obiettivo condizionato da tanti fattori, non solo fiscali. Per quanto riguarda gli obiettivi affidati dal Pnrr all’Agenzia abbiamo ancora entro fine 2024 l’invio di oltre 3 milioni di lettere di compliance, per un incasso di 2,77 miliardi. Obiettivo che, secondo Ruffini, sarà raggiunto interamente a ottobre con più di un anno di anticipo, avendo già realizzato il 99% degli incassi. Il direttore ha precisato che le prime esplorazioni basate su dati pseudonimizzati, cioè inizialmente anonimi e poi utilizzabili in base a informazioni aggiuntive, riguarderanno il 2017 e consentiranno di individuare, ad esempio, i soggetti che avevano grandi movimentazioni sui propri conti correnti ma non hanno presentato la dichiarazione dei redditi. L’Agenzia si limita ad applicare la legge. Oltre l’80% del totale dell’evasione riguarda chi non presenta la dichiarazione dei redditi o la presenta in modo infedele; meno del 20% la cosiddetta evasione da versamento, cioè di chi presenta la dichiarazione, ma poi non salda quanto deve. Ma è anche vero è presto per fare previsioni sui risultati del nuovo strumento, anche perché solo a maggio abbiamo completato le attività richieste dal Garante per la privacy per assicurare il corretto utilizzo dei dati personali. Abbiamo spostato l’asticella in alto. Il nostro lavoro sarà valutato anche e soprattutto sull’incremento dei servizi telematici, sulla accelerazione dei rimborsi, sul contenzioso”.
Sul tema Manovra è poi intervenuto il ministro dell’Economia e delle Finanze Giorgetti, in videocollegamento con il Meeting di Rimini, dichiarando: “Noi come Governo ci approcciamo alla legge di bilancio, sarà una legge di bilancio complicata, tutte lo sono. Siamo chiamati , poiché facciamo politica, a decidere delle priorità: non si potrà fare tutto, certamente dovremo intervenire a favore dei redditi medio bassi, ma dovremo anche usare le risorse a disposizione per promuovere la crescita e premiare chi lavora. Questo è l’indirizzo. Stiamo assistendo ad un cambiamento totale di paradigma e in queste fasi di cambiamento il ruolo del pubblico diventa fondamentale nell’accompagnare la transizione, le transizioni e quindi promuovere l’innovazione di nuova imprenditoria. Il ruolo del pubblico in un momento di grande trasformazione e per mantenere una competitività a livello globale diventa cruciale: diventa cruciale che il pubblico affianchi il sistema privato nella costruzione di un quadro certo di regole, di infrastrutture e che abbia anche a cuore alcuni temi come quella dell’autonomia strategica. Dobbiamo creare un ambiente favorevole allo sviluppo dell’impresa e anche alla nascita di nuovi imprenditori. La domanda che mi pongo è: riesce il sistema creditizio con tutti i nuovi strumenti e regole a valutare correttamente il merito di credito del nuovo imprenditore che rinuncia al profitto immediato e investe nel futuro? Questa logica della fiducia dell’imprenditore che guarda al lungo periodo e che dobbiamo cercare di aiutare oggi è l’elemento cruciale. Il tema dell’offerta del lavoro , della qualità e della giusta ed equa remunerazione del medesimo è un tema fondamentale ed è anche quello che permette l’eccellenza e il successo dell’impresa stessa. La mia riflessione sullo sviluppo e crescita è che essa, inevitabilmente, passa attraverso la dimensione dell’impresa, ma non semplicemente dell’impresa ma anche dell’imprenditore che è una qualificazione di ordine superiore. Dobbiamo abituarci a ragionare in modo diverso rispetto a quanto fatto dagli anni settanta a oggi. Non pensare solo a innescare crescita, e quindi sviluppo, alimentando soprattutto la domanda ma concentrare moltissimo sul lato dell’offerta, della dimensione delle imprese e anche del lavoro”.
Poi, sulle nuove regole UE relative al Patto di Stabilità e Crescita ,il ministro Giorgetti ha affermato: “La Commissione europea rispetto a qualche anno fa ha completamente cambiato paradigma rispetto alla clausola generale che non si è applicata in questi anni per il Patto di stabilità e crescita che forse, spero di no, partirà dal primo gennaio 2024 Questa è la posizione negoziale italiana su cui siamo attestati: noi non facciamo un problema di debito o mancata riduzione del debito, ma vogliamo che gli investimenti siano trattati in modo privilegiato e meglio rispetto alle spese correnti. Non possiamo in un momento in cui siamo ancora in una situazione eccezionale tornare a delle regole ignorano la necessità di accompagnare e aiutare famiglie e imprese nella trasformazione che stiamo vivendo. Spero che in Europa quando decideremo a settembre sulle nuove regole se ne tenga conto. I prossimi mesi li vedo con un governo responsabile, l’abbiamo sempre ribadito, responsabile anche in termini finanziari, ma anche che chiede all’Europa di capire il senso della storia e del momento che stiamo vivendo, altrimenti diventa tutto molto più complicato e magari anche autolesionista”.
Infine, sull’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e sulla riforma delle Pensioni, ha sottolineato: “Oggi più che mai la responsabilità del governo è per il Pnrr. Abbiamo queste risorse, parzialmente gratis, che devono essere usate nel modo miglior possibile. Fare bene oltre che fare in fretta. Si tratta di un’occasione unica per promuovere la crescita. Quanto alle Pensioni, il tema della natalità, che intendo riproporre, è fondamentale. Non c’è nessuna riforma previdenziale che tiene nel medio-lungo periodo con i numeri della natalità che vediamo in questo Paese. Lo sviluppo sostenibile è un concetto a tutto tondo che fa riferimento anche ad aspetti di cui si parla troppo poco, che non sono di moda ma sono fondamentali”.
Proprio a proposito della Riforma delle Pensioni e, sulla proroga del sistema Quota 103, la ministra del Lavoro e delle Politiche sociali, Calderone, anch’essa intervenuta al Meeting di Rimini, ha chiarito: “Non torneremo indietro su alcune situazioni che sono legate a degli anticipi pensionistici. Dovremo lavorare per comprendere come inserire altri strumenti e rivederne alcuni, come l’Ape sociale, che vedo più ampia, e per le donne. Penso che ci siano gli strumenti per fare una riflessione che non sarà definitiva ed esaustiva, che dovrà tenere conto delle disponibilità ma nell’ottica di un percorso che è iniziato e arriverà a compimento in legislatura. Puntiamo a mettere in campo una serie di azioni per strutturare interventi a favore di giovani e donne”.
Sempre sulla Manovra e, sempre nell’ambito di un intervento al Meeting di Rimini, il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Urso, ha dichiarato: “Sulla Manovra noi seguiamo la linea che abbiamo già realizzato con la precedente manovra di grande responsabilità e di cautela che c’è stata e ha avuto già degli effetti positivi. E’ mia intenzione presentare, d’intesa con altri ministri interessati, due disegni collegati che sono il futuro del Paese: uno sulla space economy, l’altro , sull’economia del mare. Quella sullo spazio, è sempre più necessaria perché rappresenta l’economia del futuro e ci permetterà d’incrementare la nostra leadership sulla colonizzazione dello spazio. L’altro collegato riguarda l’economia del mare. Il mare e lo spazio sono il futuro del nostro Paese. Il taglio del cuneo fiscale è il modo migliore per sostenere il lavoro italiano, per incentivarlo. Noi dobbiamo assolutamente alzare la retribuzione dei salariati e, per farlo, la via maestra è rendere strutturale i due tagli al cuneo fiscale che abbiamo realizzato. L’obiettivo della prossima manovra è puntare a rendere strutturali questi tagli. Per questo servono risorse nella Legge di bilancio e, semmai, incrementarli ulteriormente”.
Tra i provvedimenti da convertire in legge , poi, il Decreto Asset, approvato in Consiglio dei ministri prima della pausa estiva, contenente la norma che introduce la tassa sugli extraprofitti delle banche , che nella Maggioranza Fora Italia vorrebbe modificare ( indiscrezioni di stampa parlano di una mediazione Meloni-Tajani che renderebbe la tassazione una tantum ed escluderebbe i piccoli istituti) e che , incardinato inizialmente alla Camera, avvierà il suo iter invece al Senato.
Al riguardo, il ministro delle Imprese e del Made in Italy Urso ha detto: “La tassa sugli extraprofitti delle banche è una misura equa e giusta, ma non abbiamo intenzione di fare altro, perché non ci sono altri settori in questo momento in cui ci sono così evidenti divaricazioni. Nel confronto con il sistema bancario e in Parlamento tutto poi è migliorabile; escludo però, almeno per il momento, una estensione del provvedimento sugli extraprofitti ad altri settori come quelli dell’energia, del digitale, del farmaceutico, delle multinazionali, (come chiesto ieri dal segretario generale della Cisl, Sbarra).
Ancora, sul tavolo dell’Esecutivo, anche il dossier salario minimo , che approderà in Aula alla Camera ad inizio ottobre, dopo la sospensiva voluta dal centrodestra e votata dai deputati. In questi 60 giorni,bisognerà dunque trovare una soluzione condivisa con le Opposizioni con il coinvolgimento del Cnel, a cui la Presidente del Consiglio ha affidato il compito di approfondire la questione.
Interventi sono poi previsti anche in ambito immigrazione, con un decreto atteso per settembre relativo a un’accelerazione sui rimpatri con procedure semplificate e più veloci e sulla riorganizzazione dei centri di accoglienza, e nell’ambito della Giustizia , con il ddl Nordio ,che approderà in Commissione al Senato , ma il cui iter si preannuncia complicato alla luce delle polemiche su norme come: la cancellazione del reato di abuso di ufficio, i limiti al potere di appello del Pm e l’ampliamento dei divieti per i giornalisti in materia di intercettazioni.
In ultimo, il dossier Autonomia differenziato e riforma del premierato, con il primo provvedimento all’esame del Senato, in merito a cui le Opposizioni hanno chiesto e ottenuto , alla ripresa dei lavori, un’audizione del Comitato nominato dal ministro Calderoli sui Lep (Livelli essenziali delle prestazioni), cui seguiranno le votazioni sugli emendamenti. In autunno, quindi, la ministra per le Riforme, Casellati dovrebbe presentare la riforma costituzionale, volta all’elezione diretta del Presidente del Consiglio.
Critiche le Opposizioni, con Pd , M5S, AVS e Azione, che, soddisfatte per il raggiungimento delle 300.000 firme in una settimana alla petizione online relativa al salario minimo , oltre a tuonare per il mancato taglio delle accise sui carburanti , per il boom di sbarchi degli immigrati e le difficoltà da parte dei sindaci nella gestione dell’accoglienza ,specie dei minori non accompagnati, e per i tagli alla spesa sanitaria(smentiti dal ministro della Salute, Schillaci), guardano già con sfiducia alla Manovra, per cui mancherebbero le risorse necessarie a finanziare le misure promesse dal Governo.
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