di Federica Marengo venerdì 21 luglio 2023
-All’indomani della grazia ricevuta dal Presidente egiziano Al Sisi per la scarcerazione di Patrik Zaki, atteso a breve in Italia, la Presidente del Consiglio, Meloni , secondo quanto reso noto da Palazzo Chigi, ha avuto una conversazione telefonica proprio con il Presidente Al Sisi, “in particolare per ringraziarlo per la grazia concessa a Patrick Zaki, un gesto di grande importanza che è stato molto apprezzato in Italia.La telefonata è stata anche un’occasione per approfondire alcuni temi bilaterali e per fare un punto in vista della Conferenza sullo sviluppo e migrazioni di domenica a Roma dove l’Egitto sarà rappresentato dal Primo Ministro Madbouly.E’ stato espresso l’auspicio da entrambi i leader di poter presto avere un’ occasione di incontro”.
Come spiega la Presidenza del Consiglio, sempre tramite nota, scopo della Conferenza sullo sviluppo e migrazioni , organizzata su iniziativa della Presidente del Consiglio dei Ministri, Meloni, presso il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, il prossimo 23 luglio , è quello di “Avviare un percorso internazionale per attuare misure concrete per la crescita e lo sviluppo del Mediterraneo allargato e l’Africa; affrontare le cause profonde dei flussi irregolari per sconfiggere l’attività criminale dei trafficanti di esseri umani; individuare soluzioni a tutela dell’ambiente cogliendo le sfide della diversificazione energetica e del cambiamento climatico”.
Nella nota, la Presidenza del Consiglio illustra la conferenza ,spiegando che: “Si tratta di un’iniziativa di politica estera dove l’Italia esercita il suo ruolo centrale nel Mediterraneo allargato con il fine di dare avvio a un percorso pluriennale, con impegni concreti e verificabili da parte degli Stati partecipanti sui temi dello sviluppo e delle migrazioni. Un ulteriore passaggio dell’azione diplomatica a tutto campo del Governo Meloni per affrontare le emergenze secondo un approccio integrato che punta a costruire un partenariato tra pari, multidimensionale e di lungo periodo, fondato sulla solidarietà fra le Nazioni, sul rispetto della loro sovranità e sulla condivisione delle responsabilità. La Conferenza mira a governare il fenomeno migratorio, contrastare il traffico di esseri umani e promuovere lo sviluppo economico secondo un nuovo modello di collaborazione fra Stati, attraverso la pianificazione e la realizzazione congiunta di iniziative e progetti in sei settori principali: agricoltura; energia; infrastrutture; educazione-formazione; sanità; acqua e igiene. Il formato comprende i leader di quasi tutti gli Stati della sponda Sud del Mediterraneo allargato, del Medio Oriente e del Golfo, nonché gli Stati Ue di primo approdo e alcuni partner del Sahel e del Corno d’Africa e i vertici delle Istituzioni europee e delle Istituzioni finanziarie internazionali. Nazioni di origine, di transito, di primo arrivo in Europa e partner come gli Stati del Consiglio di Cooperazione del Golfo”.
La conferenza, dopo la firma del Memorandum della UE con la Tunisia si inscrive dunque, nella strategia del Governo italiano per gestire l’immigrazione, agendo da una parte sul controllo dei confini esterni alla UE e dall’altro con accordi di cooperazione e sviluppo (non più in un’ottica predatoria) con i Paesi dell’Africa, volti alla realizzazione del Piano Mattei.
Numerosi, poi, i dossier al vaglio del Governo, a cominciare dal Ddl sulla riforma della Giustizia, la cui prima parte, dopo la firma del Presidente della Repubblica Mattarella, è approdata al Senato.
A replicare alle Opposizioni, (Pd, M5S e AVS, in particolare), dopo le polemiche seguite alla proposta lanciata dal ministro della Giustizia Nordio di intervenire sul reato di concorso in associazione mafiosa, tipizzandolo con una norma ad hoc, il responsabile di FdI e Vicepresidente del Copasir, Donzelli, che , dal palco del convegno “Parlate di mafia” , svoltosi a Palermo, nell’ambito delle commemorazioni per il 31° anniversario della strage di Via D’Amelio, ha dichiarato: “La destra non prende lezione dalla sinistra e dai grillini in materia di guerra alla mafia. Il M5S con la scusa del Covid ha scarcerato i mafiosi, mentre noi abbiamo fatto in modo che restassero in carcere. Non dimentichiamo quando Grillo diceva qui in Sicilia che la mafia aveva una sua morale. Riivendichiamo con orgoglio la messa in sicurezza del 41 bis, primo atto del governo Meloni di fronte a quanti agitavano crociate contro “il carcere duro”. Chiedevano a me e all’amico Delmastro ‘cu tu fa fari’ (chi te lo fa fare, ndr), perché sul caso Cospito era più comodo stare in silenzio e girarsi dall’altra parte. Ma noi abbiamo difeso il 41bis e la sinistra ha sollevato tanto polverone. Poi però non c’è stata più una sola persona di sinistra a metterci la faccia per difendere Cospito. Non accettiamo lezioni da nessuno. Quando eravamo opposizione in Parlamento avvertimmo sul rischio di scarcerazione dei mafiosi. E l’allora ministro Bonafede disse che non era vero. Ma poi i mafiosi furono scarcerati e furono necessari degli interventi per recuperare. Vi sono stati momenti in cui lo Stato non ha avuto la schiena dritta. Non prendiamo lezioni neppure da parte di ex magistrati che oggi sono in politica, che quando Borsellino era morto da poche ore archiviavano l’inchiesta mafia-appalti. La storia della destra, al contrario, non ha zone d’ombre. Il fatto che Nordio sia debole contro la mafia è una menzogna. Nordio non è debole contro la mafia ma spaventa i poteri forti perché è un uomo libero. Non è condizionato e non è condizionabile, questo fa paura alla criminalità organizzata”.
Immediata, la reazione del M5S, con Stefania Ascari, Valentina D’Orso e Ada Lopreiato, che, in una nota, hanno sottolineato: “L’onorevole Donzelli dovrebbe solo stare zitto e invece si permette ancora di lanciare accuse false. Oggi ripete la bufala delle scarcerazioni durante la pandemia. Avrebbe dovuto lasciare mesi fa il suo incarico al Copasir , per aver messo a repentaglio la sicurezza nazionale sventolando ai quattro venti informazioni investigative coperte da segreto”,mentre dal Pd, Silvio Lai, ha affermato: “Donzelli sfascia tutto per ‘manganellare’ i deputati dell’opposizione, per attribuire vicinanze alla mafia e al mondo anarchico. Vediamo se Meloni lo richiamerà al silenzio o preferirà guardare altrove, come ormai avviene spesso”.
Intanto, dopo le analisi politiche di alcuni Media sul rapporto con tra la Premier Meloni e Marina Berlusconi, alla luce delle dichiarazioni della Presidente del Consiglio a commento della lettera inviata dalla figlia dell’ex Premier e fondatore di FI a Il Giornale, proprio in materia di Giustizia, quest’ultima è intervenuta con una nota , chiarendo: “In questi giorni gli organi di informazione hanno ampiamente parlato della mia lettera inviata al Giornale, la cui unica motivazione era quella di denunciare, ‘innanzitutto come figlia’, la persecuzione giudiziaria subita da mio padre e il tentativo di operare su di lui una vera e propria damnatio memoriae. Alcuni media però hanno voluto vedere dietro questa lettera intenzioni che non ho mai avuto, così come mi hanno incomprensibilmente attribuito reazioni che non ho mai provato di fronte a commenti del presidente Giorgia Meloni, per la quale nutro il massimo rispetto e la massima stima. Così stanno le cose. Tutto il resto sono strumentalizzazioni fuori dalla realtà”.
In merito all’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, dopo l’accordo con Bruxelles sulla III° e IV°rata solo da formalizzare da parte di Bruxelles e l’erogazione totale dei 35 miliardi di euro (non si sa ancora se in due tranche o in un’unica soluzione alla fine del 2023), il ministro dei Rapporti con il Parlamento Ciriani, è tornato in un’intervista a Il Messaggero sull’intesa trovata con la Commissione UE, commentata positivamente anche dal Commissario europeo agli Affari Economici, Gentiloni, sottolineando : “La dimostrazione che le modifiche non solo sono possibili, ma anche utili. Lo sblocco della terza rata del Pnrr dà, ancora una volta, ragione alla linea del governo, che non era un gioco a distruggere il Piano, ma una battaglia di pragmatismo. Come già spiegato dal ministro Raffaele Fitto, in cabina di regia, questa battaglia non incide sul saldo della terza e quarta rata del Pnrr. L’Italia incasserà comunque 35 miliardi di euro, a slittare tra terza e quarta rata è solo una parte molto ridotta in termini percentuali. Fino ad ora abbiamo sempre smentito gufi e pessimisti. Faremo uguale anche questa volta. L’Italia non è indietro rispetto al programma che si è dato. Il governo è al potere da circa 9 mesi e ha fatto tutto ciò che era possibile. Dalla cabina di regia a diversi decreti per accelerare; forse, c’è qualcuno che dall’estero scommette contro l’Italia, ma dimostreremo di avere le carte in regola per centrare i nostri obiettivi. Ricordo che quando qualcuno tifa contro di noi lo fa contro gli interessi degli italiani”.
Critiche, però, le Opposizioni, con la segretaria del Pd, Schlein,che , in queste ore, alle prese con nuove polemiche e malcontento all’interno del suo partito , scaturiti dall’avvicendamento alla guida della Fondazione Pd di Nicola Zingaretti in luogo di Gianni Cuperlo (uno dei suoi competitor, insieme con Bonaccini ,che ,pur in costante dialogo e confronto con la segretaria, consolida la sua area riformista,“Energia Popolare” e Paola De Micheli, nella rosa dei candidati alla segreteria dem), ha dichiarato: “Bene che finalmente arrivi questa terza rata, ma si dimostra la grande incapacità di questo governo di gestire questo grande piano unico e irripetibile di investimenti per il nostro Paese. Non dimentichiamo che purtroppo arriveranno 500 milioni in meno, proprio quelli destinati all’emergenza abitativa che colpisce le studentesse e gli studenti che hanno protestato in questi mesi nelle tende. Quando si colpisce il loro diritto all’abitare si colpisce anche il loro diritto costituzionale allo studio. Noi continueremo a lottare anche su questa importante parte degli investimenti. Serve più attenzione, più urgenza da parte di un governo che ha parlato per mesi di modifiche necessarie al Pnrr e dopo 9 mesi che sono al governo ancora non sono stati in grado di presentarle né al Parlamento né al paese. Questo crea incertezza tra gli operatori economici e anche tra gli amministratori. Noi continueremo a presidiare e a essere disponibili a dare una mano, perché il Pd non vuole vedere fallire questa opportunità. Siamo disponibili a collaborare, ma abbiamo bisogno di vedere uno scatto di questo governo”.
Il senatore del M5S, Patuanelli, invece, ha evidenziato come :“Per tentare di spendere il PNRR, nonostante i ritardi che ha accumulato, il Governo dovrà riattivare una misura che aveva cancellato: il Superbonus 110%; una misura che era finanziata anche dal PNRR. Incredibile”.
Dal Terzo Polo, il parlamentare di Italia Viva, Faraone ha commentato: “Fitto ci aveva garantito che non sarebbe accaduto come in passato, per il Pnrr, niente richieste di deroghe e proroghe all’Ue. E invece non è andata così, dopo le famiglie e gli asili nido vanno in coda i ragazzi universitari fuori sede e le loro residenze. Spero con tutto il cuore riesca a mantenere almeno il secondo impegno: spendere tutto, bene”.
Sul Fisco, poi, è proseguito in Senato l’esame presso la Commissione Finanze del testo base di Delega al Governo per la riforma fiscale, già approvata alla Camera. Nel pomeriggio, inoltre , è scaduto il termine fissato dall’Ufficio di presidenza per presentare gli emendamenti.
Proprio il viceministro dell’Economia, Leo, tornando sulla proposta del Vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Salvini, di una pace fiscale per le cartelle esattoriali sotto i 30 mila euro, nel suo intervento di ieri alla Commissione Finanze di Palazzo Madama , ha ribadito che : “Non sono previste ipotesi di condono generalizzato. Viceversa abbiamo informazioni circa l’andamento delle procedure di rottamazione il cui numero delle istanze pervenute all’amministrazione finanziaria, ne testimonia la sostanziale validità”.
Infine, sulla questione Lavoro e ondate di calore, mentre il Presidente di Confindustria Bonomi, ai microfoni di Skytg24, ha annunciato l’intenzione sottoscrivere un protocollo fra associazioni datoriali e sindacati per agevolare lo smart working e la cassa integrazione “per i lavori ovviamente più impattati da questa ondata di calore”, è in arrivo presso il ministero del Lavoro, il sistema dei bollini rossi dell’allerta caldo per la salute dei lavoratori, elaborato da Inail e Cnr.
Si tratta di “un sistema di previsione dello stress da calore per lo screening dei rischi professionali, con mappe che prevedono, fino a tre giorni, le aree geografiche dove si concentrano i maggiori rischi derivanti dal caldo, colorandole di rosso vivo. La scala del pericolo per i lavoratori va dal verde, nessun rischio, al rosso, livello massimo, passando per il giallo e l’arancione, che indicano rispettivamente un basso e un moderato rischio”.
I datori di lavoro poi avranno la responsabilità di “tutelare la salute dei dipendenti tramite il Servizio di Prevenzione e Protezione dai rischi, individuando le procedure specifiche per l’attuazione delle misure ivi descritte, nonché i ruoli dell’organizzazione aziendale che vi debbono provvedere, e a cui devono essere assegnati unicamente soggetti in possesso di adeguate competenze e poteri, secondo quanto prescritto dal D.lgs. 81/08”.
I sindacati, che hanno lanciato l’allarme, hanno invitato tutte le piattaforme a salvaguardare i lavoratori, “valutando l’opportunità di sospendere loro il servizio nelle fasce orarie più calde, tra le 13 e le 16”.
Infine, in arrivo nei prossimi giorni dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy e dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, un provvedimento normativo per contrastare il caro-voli e la riforma dei Taxi.
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