di Federica Marengo venerdì 23 giugno 2023
-All’indomani del caso Mes, scoppiato per via dell’assenza della Maggioranza in Commissione Esteri della Camera al voto di approvazione di uno dei due ddl sulla ratifica del Mes (Meccanismo euroeo di Stabilità) , presentati da due esponenti delle Opposizioni, De Luca del Pd e Marattin di Italia Viva, non si arrestano le polemiche sulle intenzioni di ratifica o meno del trattato da parte del Governo.
Tuttavia, alle accuse delle Opposizioni di una Maggioranza “divisa e allo sbando” sulla questione, le forze di Governo hanno replicato, rivendicando la propria compattezza e, ribadendo la linea prevalente nella coalizione del no alla ratifica del Mes.
A tal riguardo, già ieri, il Vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, nonché segretario della Lega, Salvini, ai microfoni della trasmissione Rai, Porta a Porta , ha chiarito: “No al Mes. La lettera del capo di Gabinetto del ministro del Tesoro Giorgetti è un parere tecnico. Ma gli italiani hanno scelto un Governo politico. Questo non è il Governo Monti o il Governo Draghi. Questo è un Governo politico che ha idee politiche. E politicamente continuo a ritenere che il Mes non sia uno strumento utile al Paese. Qualunque sia l’esito della votazione in Parlamento , io , da democratico, rispetterò questa votazione. Ma personalmente ritengo che le strade per finanziare il nostro Paese siano altre. Con le emissioni di buoni del Tesoro, il mio debito è in mano agli italiani. Il Mes è un meccanismo straniero e non vorrei che i soldi dei risparmiatori andassero a sostenere buchi da altre parti”.
Poi, stamane, presente a Venafro, in chiusura della campagna elettorale per le elezioni Regionali in Molise del 24 e del 25 giugno, ha ribadito la sua contrarietà all’uso del Mes: “Non ritengo che ci sia bisogno di mettersi in mano a Fondi stranieri e a soggetti stranieri anche perché 600.000 italiani nei giorni scorsi hanno sottoscritto i buoni del tesoro per più di 18 miliardi di euro: Quindi io preferisco he le infrastrutture italiane, le scuole italiane vengano costruite chiedendo i soldi agli italiani e così il debito rimane italiano”.
Sulla stessa linea della Lega , anche FdI, con il ministro per le Imprese e il Made in Italy, Urso , che rimessosi alla decisione del Parlamento, mentre il collega di partito, capogruppo alla Camera Foti, commentando l’astensione del M5S (il cui Presidente Conte, allora Premier, sottoscrisse lo strumento e s’impegno per la ratifica) al voto sui due ddl di ratifica del Mes, ha dichiarato: “Sul MES,il Melandri dei Cinquestelle, in politica ,Patuanelli, ha architettato un’offerta all’Opposizione tutta da ridere. La invita ad astenersi sulla votazione della proposta di legge, che la stessa ha presentato. E così, la ratifica del Mes, dall’Opposizione giudicata ineludibile con marziale solennità, si riduce per sua stessa scelta, ad un mal riuscito tentativo di dar vita ad Amici miei, atto IV”.
Da FI, invece, il coordinatore, Vicepremier e ministro degli Esteri, Tajani, presente all’evento “Europa in comune”, a Roma, ha spiegato: “Su Mes prima ero favorevole . Ora non ha controlli. Questo non va bene. Ero favorevole al Mes prima che arrivasse il Recovery Plan, ma il regolamento attuale non pone alcun controllo da parte del Parlamento UE e della Commissione UE e questo non va bene”. E alla domanda di un cronista se il Governo sia in difficoltà sia sul Mes che sulla vicenda Report- Ministra del Turismo Santanché , ha rassicurato: “Il governo Meloni non è assolutamente in difficoltà né in merito alle ultime polemiche sul ministro del Turismo, Daniela Santanchè, né in merito al Mes”.
Quanto alle Opposizioni, critiche nei confronti dell’azione di Governo, la segretaria del Pd, Schlein, ha esortato l’Esecutivo a ratificare il Mes, poiché “si tratta di un tema di credibilità internazionale del Paese per gli impegni presi”, mentre il Presidente del M5S, Conte, seppur contrario alla ratifica, ha dichiarato: “Ho trovato grave che i partiti della Maggioranza per le loro divisioni abbiano disertato il voto, da giurista dico ‘Pacta sunt servanda”. La ratifica non significa accedere alle risorse del Mes. E trovo spiacevole e anche grave quanto è successo ieri. Mai si è vista una Maggioranza che diserta e lascia all’opposizione il compito di votare’. ‘Il fronte più caldo in Europa è il Mes. I nostri patrioti che hanno fatto? Hanno disertato il fronte’?”.
Per il leader di Azione, Calenda, stamane impegnato in una conferenza stampa per un bilancio dell’operato del sindaco della Capitale, Gualtieri, “Quello sul Mes è un gigantesco teatrino, devono ratificarlo, ma prima di farlo devono fare un po’ di casino. La loro speranza è andare in Europa e dire ‘abbiamo ottenuto x e y’, che non avranno ottenuto, ma diranno di averlo fatto per cui poi ratificheranno il Mes. Fa parte della voce ‘intrattenimento’, non è politica. Salvini? Dopo trent’anni di politica è arrivato alla conclusione che il Parlamento se ne deve occupare. Grazie, è una informazione fondamentale. Quella di Salvini è un’altra supercazzola: lui dice ‘io sono contrario, ma se il Parlamento lo ratifica io che ci posso fare’. Ma ratificassero questo Mes, perché facciamo ridere i polli”.
Dichiarazioni , queste di Calenda, cui ha così replicato il capogruppo alla Camera di FdI, Foti: “Che il conte Mascetti, alias zampa di volpe, in politica noto come Carlo Calenda, sia, quanto a supercazzole, un affermato professionista è noto. Del resto, entra ed esce dai partiti come se fossero le porte di un albergo, o crea cartelli elettorali promettendo messianici futuri, salvo poi disfarli ad elezioni concluse”.
Stessa posizione critica nei confronti dell’Esecutivo, quella del leader di Italia Viva, Renzi, che a Metroplis, talk del gruppo La Repubblica-La Stampa, ha dichiarato: “Meloni fa saltare per 5 giorni il Cdm per motivi personali… la verità è che non erano d’accordo sul Mes, il resto è fuffa. Che fanno sul Mes? Cambiano idea e perdono la faccia o mantengono la stessa idea e perdono ancoraggio in Ue? E’ la prima volta che il governo ha un nodo vero. Devono chiarirsi tra di loro e questi 5 giorni di rinvio credo siano abbastanza inusuali nella storia della politica italiana”.
Infine, sulla ratifica del Mes da parte dell’Italia, si è espressa anche la Presidente del Parlamento UE, Metsola, in visita a Roma, che al Forum dell’Ansa, ha detto: “Il Mes è ‘un meccanismo che ha bisogno di essere ratificato da tutti i Paesi”, seguita poi, dal ministro per gli Affari Europei, Sud, Coesione e Pnrr, Fitto, che ha affermato: “La questione del Mes si risolve inserendola in uno scenario ampio di completamento dell’unione bancaria e di riforma del patto di stabilità se vogliamo fare un discorso serio”.
Altro dossier che scuote la Maggioranza , poi, quello inerente all’inchiesta della trasmissione di Rai Tre Report, firmata da Giorgio Mottola, sulla gestione delle due aziende Ki Group e Visibilia da parte del ministro del Turismo Santanchè, nella quale sono state raccolte testimonianze di dipendenti e fornitori su presunti “bilanci in rosso, lavoratori mandati a casa senza liquidazione, ditte messe in difficoltà o addirittura strozzate dal mancato saldo delle forniture” , a seguito della cui messa in onda, le Opposizioni , hanno chiesto : il Pd e AVS, che la ministra del Turismo si dimetta, M5S, Azione e Italia Viva, che riferisca in Parlamento al riguardo.
La ministra Santanchè ha diramato una nota nella quale, smentendo ogni accusa mossale dall’inchiesta, ha precisato: “Le notizie trattate da Report sono state rappresentate in forma del tutto suggestiva e unilaterale per fornire una ricostruzione dei fatti che risulta radicalmente non corrispondente al vero, ispirata esclusivamente dalla finalità di screditare l’immagine e la reputazione della sottoscritta presso l’opinione pubblica. I responsabili della trasmissione erano stati preventivamente invitati a evitare di diffondere notizie non veritiere, purtroppo invano. Per questi motivi ho dato mandato ai legali di fiducia per le necessarie iniziative nelle opportune sedi giudiziarie”.
Alla nota della ministra del Turismo Santanchè ha replicato il giornalista e conduttore della trasmissione Report , Ranucci, che , via social , ha scritto: “Dopo quattro giorni dalla messa in onda dell’inchiesta di Report a firma di Giorgio Mottola, la ministra Santanchè ha ritenuto opportuno smentire i fatti denunciati, senza però entrare nei particolari. La ministra ha anche annunciato querela. Nell’inchiesta alcuni dipendenti avevano testimoniato di essere rimasti senza stipendi, senza tfr. Un’altra dipendente invece ha denunciato di aver lavorato durante il periodo di cassa integrazione, pagata dallo stato, per le aziende che facevano riferimento alla Santanchè. Report da parte sua conferma la veridicità di tutti i contenuti trasmessi. Si tratta di fatti documentati, riscontrati e oggetto di indagine della magistratura. Per il mancato pagamento del tfr ai dipendenti della Ki Group è in corso un procedimento davanti al Tribunale fallimentare di Milano. Un altro procedimento riguarda la dipendente di Visibilia costretta a lavorare nel periodo di cassa integrazione a zero ore in carico allo Stato, ed è in corso presso il Tribunale di Roma. La stessa dipendente è stata audita dalla Consob. Un ulteriore procedimento penale su Visibilia è in corso invece presso la Procura di Milano. Su questi aspetti è stata inviata una richiesta ufficiale di intervista alla ministra, alla quale non abbiamo ricevuto risposta. Un’altra richiesta è stata inviata agli attuali amministratori di Ki Group, completa di un elenco specifico e dettagliato di domande. Ma anche Ki Group ha preferito non rilasciare la sua versione dei fatti”.
Dalla Maggioranza, sono intervenuti sulla vicenda : il capogruppo della Lega alla Camera, Molinari,che, ai microfoni di Rai News, ha dichiarato: “Il ministro Santanchè ha detto di essere assolutamente tranquilla, ha detto che quando sarà il momento verrà in Parlamento a spiegare le sue ragioni. Aspettiamo che il ministro Santanchè spieghi le sue ragioni, ma i processi non si fanno in televisione con le inchieste giornalistiche. Se ci sarà qualcosa, saranno altri organismi a dover intervenire, non certo Report” e il Vice capogruppo alla Camera di FI, Mulè, che ha detto: “E’ giusto che la ministra Santanchè spieghi i contorni della vicenda, affinché non ci siano dubbi, è giusto che la chiarisca, in Parlamento o in tv, contribuendo ad eliminare qualunque possibile velo di incertezza”.
Per il capogruppo alla Camera di FdI, Foti, intervistato da Adnkronos, invece: “Tu puoi chiarire se si tratta di un fatto dove non ti senti diffamato. Se presenti una querela, è chiaro che si passa su un altro piano. Vogliamo davvero stabilire che una trasmissione televisiva rappresenta un problema per un governo?. Quando uno dice che intende querelare Report, il chiarimento mi pare che ci sia già. Direi che Santanchè ha tagliato la testa al toro, poi ognuno può pensarla come vuole. Ognuno si comporta come meglio ritiene: non è obbligatoria né la crocifissione né la solidarietà. Per me la questione è chiusa. Non vedo cosa c’entri tutto questo con l’attività di governo. Santanchè ha detto che darà mandato ai legali di procedere in Tribunale, penso che il chiarimento avverrà in quella sede”.
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