di Federica Marengo martedì 20 giugno 2023
-Stamane, la Presidente del Coniglio Meloni è volata in Francia ,a Parigi, con il sindaco di Roma, Gualtieri e con il Presidente della Regione Lazio, Rocca, per perorare la candidatura della Capitale ad ospitare l’Expo 2030. La Premier, arrivando al centro congressi di Issy-les-Moulineaux, per partecipare alla riunione dell’Assemblea generale del Bureau International des Expositions, ente intergovernativo che organizza le esposizioni universali, ha dichiarato ai giornalisti: “Sono qui per la candidatura di Roma a Expo 2030. E ovviamente parlerò con il Presidente Macron dei tanti temi bilaterali su dossier strategici che ci accomunano. Roma e l’Italia hanno una grande opportunità: ospitare Expo 2030 , per Roma è una grande occasione: facciamo la nostra parte. La partita è molto combattuta: tutti i livelli istituzionali sono convergenti. Quindi è una bella immagine della capacità che l’Italia riesce ad esprimere nei momenti importanti. Credo che ci sia tutta l’Italia che spera nella vittoria di Roma, che è la capitale d’Italia. In un anno molto particolare e strategico credo sarebbe un bel segnale. E lo sarebbe anche far tornare l’Expo in Europa. Credo che la carta vincente di Roma sia che può conciliare tradizione e innovazione. Credo ci siano punti molto solidi nella nostra candidatura: a partire dal tema della rigenerazione e del rapporto tra uomo e territorio. Dimostrare che si possono costruire grandi opere senza per questo deturpare l’ambiente. Dimostrare che uomo e ambiente possono convivere. E poi ,un’idea di cooperazione con le altre nazioni che stiamo cercando di rappresentare anche con la nostra politica estera. Che non è mai ‘tocca e fuggi’”. Ci sono tratti molto solidi nella nostra candidatura. Poi vedremo…”.
Poi, riguardo al bilaterale all’Eliseo con il Presidente della Repubblica francese, Macron, ha spiegato: “Ovviamente parlerò con il Presidente Macron dei tanti temi bilaterali su dossier strategici che ci accomunano. Al centro ci saranno le questioni europee; inoltre approfitteranno di questo incontro per preparare il Consiglio europeo che si terrà a Bruxelles il 29 e 30 giugno; e per discutere del vertice Nato che si terrà a Vilnius l’11 e 12 luglio prossimi. Il colloquio sarà anche l’occasione per riaffermare il sostegno congiunto all’Ucraina sul fronte militare, umanitario, economico, diplomatico e giudiziario”, e alla domanda di un cronista in merito alle critiche da parte del ministro dell’Interno francese, Darmanin, sulla gestione dei flussi migratori, ha risposto: “Capisco i problemi di politica interna francese, ma non mi ci infilo”.
Tra i temi sul tavolo, quindi: il dossier immigrazione e rotte migratorie nel Mediterraneo, con particolare riferimento alla questione Tunisia”, dopo la missione con il presidente della Commissione europea von der Leyen e il primo ministro olandese Rutte, che saranno non solo al centro del Consiglio UE del 29 e 30 giugno, ma anche dell’incontro di giovedì a Roma con la Presidente del Parlamento UE, Metsola , il sostegno militare , finanziario ed umanitario a Kiev e il vertice di Vilnius dell’11 e 12 luglio, la cooperazione Italia-Francia in ambito economico e strategico e il Trattato del Quirinale.
Prima del confronto, poi, la Presidente Meloni e il Presidente Macron hanno tenuto una conferenza stampa congiunta nella quale la Premier ha detto: “Italia e Francia sono due nazioni legate, centrali e protagoniste in Ue, che hanno bisogno, particolarmente in un momento come questo, di dialogare perché molti e convergenti sono i nostri interessi comuni. Ci attende alla fine di questo mese un importante Consiglio europeo: siamo d’accordo che si debbano fare passi concreti rispetto a una visione della difesa della dimensione esterna: bisogna superare la diatriba tra movimenti primari e secondari. In questa chiave è centrale il parternariato con il Mediterraneo, non solo il nord Africa. Non possiamo continuare a consentire lo schiavismo del terzo millennio, che la selezione all’ingresso sia fatta dalle reti di criminali . Per questo bisogna collaborare e trovare alternative per la migrazione legale e per garantire il diritto a non emigrare. Su questo lavoriamo insieme”.
Ancora sulla riforma del Patto di Stabilità e crescita, la Premier Meloni ha sottolineato: “Non possiamo consentire che tornino parametri europei che oggi sarebbero assolutamente inadeguati. La sfida è una governance incentrata sugli investimenti sulle materie strategiche, che non possono essere considerati come tutti gli altri. Su questo siamo d’accordo con la Francia”.
Il Presidente Macron , invece, riferendosi alla firma del Trattato del Quirinale, che “sigilla l’amicizia” tra Francia e Italia, ha posto in evidenza : “I legami tra le nostre società, le nostre economie, le nostre università, i nostri artisti, che fanno vivere ogni giorno questo rapporto così unico che esiste tra l’Italia e la Francia. E’ questa amicizia che mi interessa prima di tutto, signora presidente del Consiglio, quella che permette talvolta di far vivere le controversie, i disaccordi, ma in un quadro sempre rispettoso, perché si iscrive in una storia più grande e profonda di noi. Bisogna rafforzare la politica comune dell’Unione europeain materia migratoria. Continuiamo a vedere drammi nel Mediterraneo, dobbiamo organizzarci meglio, in materia di asilo e immigrazione per evitare nuovi drammi. E’ necessario rafforzare il controllo delle nostre frontiere esterne.Una questione che l’Italia, posta in prima linea, conosce bene”.
Intanto, a Roma, il Senato, che in mattinata ha approvato in via definitiva il Dl per il rafforzamento della Pubblica Amministrazione, con 103 voti a favore, 72 contrari (AVSI, Autonomie, IV-Azione, Pd e M5S), e un astenuto, nel pomeriggio ha ricordato il Presidente di FI, ex Premier e senatore Berlusconi, scomparso il 12 giugno.
Dopo un minuto di silenzio, chiesto dal Presidente del Senato La Russa, quest’ultimo ha aperto la seduta commemorativa del leader azzurro , cui si sono sottratti , decidendo per il silenzio, solo i senatori pentastellati, dicendo: “Berlusconi non c’è più, ma in qualche modo c’è più di prima. Nel bene e nel male cambia il rapporto tra gli italiani e la politica con Silvio Berlusconi, e per quanto egli abbia subito molti contraccolpi, si può affermare che venne più volte colpito, ma mai affondato. Quindi, si mettano nell’angolo gli odiatori impenitenti anche nel giorno del dolore per far emergere così il giudizio sull’unicità dell’uomo”.
Presente, in rappresentanza della famiglia dell’ex Premier, il braccio destro e consigliere ,Gianni Letta.
Quindi, l’intervento del Vicepremier e ministro degli Esteri, nonché coordinatore di FI, Tajani, che ha sottolineato: “Ci tengo a ricordare Berlusconi combattente, l’uomo che ha sempre e comunque rispettato tutti gli avversari politici. Che ha sottolineato sempre che nessuno di noi aveva nemici personali, nessuno di noi che militavamo nel suo partito doveva avere problemi personali con chi non la pensava come noi. Perché Berlusconi ha sempre rispettato tutti gli avversari, pur con la forza del leader. Dell’uomo di Stato che metteva al centro sempre la persona. Berlusconi è stato un grande innovatore in tutti i campi: nell’industria. Nelle comunicazioni. E in politica. Ha sempre avuto dell’istituzione una immagine di servizio: lo Stato al servizio dei cittadini. Ogni sua scelta partiva sempre dalle esigenze dei più deboli, che per lui erano importanti come il potente del mondo…”, seguito dalla capogruppo azzurra, Ronzulli, che, commossa, ha ricordato “gli anni dei processi, la “decadenza” e il ritorno in campo e in Parlamento”, sottolineando: “Per me camminare al suo fianco, apprendere dalla sua saggezza, condividere vittorie e sconfitte. Come imparare a sorridere degli insulti, raccogliere le sue delusioni, è stato un privilegio assoluto di cui sarò per sempre grata alla vita”.
Il Vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, nonché segretario della Lega, Salvini, invece, esprimendo gratitudine, stima profonda e sincera amicizia, ha posto in evidenza “la grandezza di Silvio Berlusconi», che «non è disgiungibile dal suo tratto umano. Il legame per la sua mamma, per la sua famiglia, per la sua Milano, per il suo Milan”, chiosando: “Lascia a tanti un grande vuoto. Ci mancheranno il genio, la guida, i consigli, il sorriso, i rimproveri. Tuttavia, è nostro dovere portare avanti la sua straordinaria eredità di valori”.
Il senatore a vita ,Monti, invece, ha ricordato con riconoscenza : “Berlusconi mi ha introdotto al servizio della cosa pubblica e cambiò la mia vita con la candidatura a commissario europeo. Fu sempre rispettoso del mio ruolo. Gli serberò per questo per sempre viva riconoscenza professionale. Ma anche da presidente del Consiglio il mio rapporto con lui è sempre stato improntato alla massima correttezza”.
Il leader di Italia Viva Renzi, dagli scranni dell’Opposizione di centrosinistra, ha definito il Presidente Berlusconi, “uno statista”, continuando: “ Possibile avere un giudizio condiviso sulla figura di Berlusconi? No, è un dato di fatto. Come lo è anche la grandezza di una figura che ha segnato storia politica come nessun altro. La sinistra deve riconoscere in Berlusconi un unicum. Una parte della sinistra ha pensato troppo a lui, e solo a lui in alcuni casi”.
Sempre stamane , alla Camera, dove si sono votate le mozioni presentate da Maggioranza e Opposizioni sull’attuazione del Pnrr (i dem ,pur sostenendo l’invio di aiuti a Kiev, hanno presentato una mozione per impegnare l’Esecutivo a non usare i fondi del PNRR per la produzione di armi,già esclusa dal Governo), la segretaria del Pd, Schlein, riferendosi alle parole pronunciate ieri, nel corso di un convegno, dal ministro della Giustizia Nordio, in materia di tributi (“La nostra legislazione tributaria è piena di ossimori, se un imprenditore onesto decidesse di assoldare un esercito di commercialisti per pagare fino all’ultimo centesimo di imposte non ci riuscirebbe perché comunque qualche violazione verrebbe trovata, le norme si contraddicono. Per misurare la corruzione in uno Stato basta osservare la quantità di leggi che esso produce. Più la Repubblica è corrotta, più sforna leggi e più leggi sforna, più si corrompe, perché rende più complicate le procedure. Il sistema della corruzione si annida nell’incertezza della normativa, nell’incertezza delle competenze e nella complessità delle procedure“) ha attaccato il Guardasigilli, dicendo nel suo intervento in Aula, a proposito di evasione fiscale: “Non so quale sia l’idea di futuro del governo, in questi mesi avete colpito i più fragili e i più poveri e sono preoccupata per le dichiarazioni di Nordio che legittimano l’evasione. Ci faccia capire se la linea del governo Meloni è quella di usare la clava con i poveri e fare le carezze agli evasori, perché noi non siamo d’accordo”, per poi accusare il Governo di ritardi sul PNRR: “Avete messo in campo un tentativo abbastanza infantile di addossare sempre le colpe a qualcun altro, a governi precedenti, al destino cinico e baro. Non so chi sarà il prossimo, ci avete provato anche con la Corte dei Conti. È ancora più grave ascoltare a giorni alterni gli annunci di esponenti della maggioranza che dichiarano di voler rinunciare a una parte delle risorse. Chiediamo al governo di fare chiarezza e di fare una grande operazione trasparenza. Non capisco questo atteggiamento di resa e c’è chi parla di rimandare indietro dei soldi. Siamo alla vigilia di una finestra di opportunità che non si ripeterà per la storia del Paese”.
Proprio a tal proposito, il ministro per gli Affari Europei, il Sud e la Coesione , con delega al PNRR, Fitto, ha dichiarato: “Il confronto con la Commissione europea sulla terza rata del Pnrr si chiuderà nelle prossime ore e positivamente. Dei 55 obiettivi della terza rata, ai 25 già raggiunti dal precedente governo se ne sono aggiunti 30 nei mesi di novembre e di dicembre. Con la Commissione Ue si è aperta una fase di confronto che non ha dei ritardi. Sulla Corte dei conti non c’è nessun corto circuito sul sistema dei controlli. Il governo è in linea di coerenza con il dl 77 del governo Draghi sul controllo successivo. Lo scudo erariale è stato approvato dal governo Conte e confermato dal governo Draghi. Ho già detto che il governo Meloni non ha alcuna intenzione di usare gli interventi per finanziare le armi. I ritardi che vengono indicati negli interventi ascoltati in Aula dovrebbero essere dettagliati. I chiarimenti non hanno l’interesse di creare polemiche con il precedente governo. Sulla terza rata dei fondi del Piano l’attuale governo ha predisposto a fine dicembre la richiesta di ottenimento ed è stata avviata la fase di ‘assessment’ con la Commissione europea, che è complessa. La fase di verifica è in via di conclusione e abbiamo recepito molti suggerimenti che hanno cambiato alcune scelte per cui siamo in dirittura d’arrivo. Non vi sono state polemiche e contrasti con la Commissione europea. La narrazione sulla responsabilità del nostro governo sulla terza rata non solo non coincide temporalmente, ma non hanno possibilità di essere giustificate nel merito”.
Infine, restando in ambito fiscale, un emendamento del governo alla delega fiscale prevederebbe meno tasse sulle tredicesime per i dipendenti, rinviando però a tassa piatta (flat tax ) incrementale per i dipendenti, in quanto, si legge nella proposta di modifica al testo, il comma che la prevedeva viene infatti sostituito con “l’applicazione, in luogo delle aliquote per scaglioni di reddito di un’imposta sostitutiva Irpef e delle relative addizionali, in misura agevolata sui premi di produttività, sulle retribuzioni corrisposte a titolo di straordinario che eccedono una determinata soglia e per i redditi riconducibili alla tredicesima. Per il regime incrementale resta ferma la complessiva valutazione, anche a fini prospettici”.
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