di Federica Marengo venerdì 16 giugno 2023
-Non si placano le polemiche e le critiche delle Opposizioni, all’indomani dell’approvazione in Consiglio dei Ministri del Ddl Giustizia , presentato dal Guardasigilli Nordio, che prevede modifiche del Codice Penale, del Codice di Procedura penale e dell’Ordinamento Giudiziario, al fine di dare più garanzie per chi è sottoposto a indagini, quali: l’abolizione dell’abuso d’ufficio (articolo 323 del Codice Penale ,che riguarda il delitto di abuso d’ufficio), il ridimensionato del reato di traffico di influenze illecite, con modifica sull’applicazione della custodia cautelare in carcere : si dovrà pronunciare infatti, un collegio di giudici, non più un singolo magistrato (la norma, però, entrerà in vigore fra 2 anni)e , prima della decisione, l’indagato dovrà essere interrogato dal giudice, tranne se vi sia pericolo di fuga o di inquinamento delle prove e in caso di reati gravi.
I pm, poi, non potranno più presentare appello contro le sentenze di assoluzione che riguardano reati di “contenuta gravità”. Potranno essere impugnate dal pm, invece, le assoluzioni per i reati più gravi, compresi quelli del Codice Rosso.
Riguardo alle intercettazioni, oltre all’estensione del divieto di pubblicazione, si chiede a pm e giudici di stralciare dai loro provvedimenti i riferimenti alle persone terze estranee alle indagini.
Infine, per ovviare alla carenza di organico, prevista dal ddl l’assunzione di 250 nuovi giudici e stringe i tempi del concorso di accesso. Inoltre, per evitare il rischio che siano dichiarate nulle sentenze pronunciate in procedimenti per gravissimi reati di criminalità organizzata e terrorismo alle quali hanno concorso giudici popolari con più di 65 anni, si pone proprio a 65 anni il limite massimo fissato dalla legge per la loro nomina.
Tuttavia, proprio all’interno delle Opposizioni si è registrata una spaccatura. Se , infatti, la segretaria del Pd, Schlein , ha espresso contrarietà alle modifiche proposte dal Ddl Giustizia, i sindaci dem si sono detti a favore, a cominciare dal sindaco di Pesaro Matteo Ricci, che, in un’intervista a Il Messaggero, ha dichiarato: “La cancellazione dell’abuso d’ufficio è una vittoria dei sindaci italiani, a prescindere dal colore politico. Un reato assurdo che genera paura della firma, e che nel 98% dei casi viene archiviato o assolto”.
Dichiarazioni a favore sono state espresse anche dal Presidente dell’Anci, l’Associazione Nazionale dei Comuni italiani, in quota dem, Decaro,che a Il Corriere della Sera, ha detto: “Eliminando il reato si risolve il problema alla radice. Non ho le competenze tecniche per stabilire se il superamento della fattispecie sia positivo o negativo, ma faccio riferimento ai dati relativi ai processi che coinvolgono gli amministratori locali. Il problema dell’abuso d’ufficio è serio per i sindaci. Il 67% di chi riceve un avviso di garanzia non va nemmeno a processo. Ci sono dati del 2021 che dicono che il 99% di chi è stato raggiunto da un avviso di garanzia o è stato assolto o non ha avuto neanche il rinvio a giudizio”.
D’accordo con la riforma che abolisce l’abuso d’ufficio, anche il Presidente della Regione Campania, anch’egli in quota Pd, De Luca, che ha sottolineato: “Credo sia importante e positiva l’iniziativa assunta dal governo sul tema della giustizia. È un bene se si avvia un processo di riforma da portare a conclusione in maniera equilibrata e seria, senza logiche di vendetta, ma risolvendo e cancellando le anomalie che sono cresciute in questi anni”.
Un’apertura al primo pacchetto di misure della più ampia Riforma della Giustizia, è arrivata anche dal leader di Italia Viva, Renzi: “La riforma della Giustizia ha alcuni segnali timidi ma importanti” e dalla Presidente di Azione, (il partito di Carlo Calenda), Carfagna, che ha commentato via social: “Il nostro giudizio sul ddl Nordio è positivo, perché ricalca molte delle proposte che abbiamo presentato come Azione. Specialmente ora che è venuto meno l’alibi delle leggi ad personam, è necessario che la politica si accosti ai temi della giustizia con l’equilibrio indispensabile per approvare norme che non servono a qualcuno, ma servono ai cittadini. Perché se un sindaco non firma per paura, tante opere pubbliche non vedranno mai la luce e a farne le spese saranno sempre e solo gli italiani”.
Restano dunque la contrarietà del Presidente del M5S Conte, che domani sarà in piazza a Roma per manifestare il dissenso verso le politiche economiche e del lavoro del Governo, che aumenterebbero, a suo dire, la precarietà e degli esponenti di AVSitaliana, Bonelli e Fratoianni, così come i rilievi del Presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati, Santalucia, e del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti.
Sul tavolo dell’Esecutivo, però, non mancano altri dossier come quelli europei. Stamane, infatti, il ministro dell’Economia Giorgetti è intervenuto all’Ecofin ,la riunione dei ministri delle Finanze della zona Euro, tenutasi in Lussemburgo, dove, a proposito della proposta di Riforma del Patto di Stabilità e Crescita, presentata dall’Esecutivo europeo, ha detto: “L’Italia e il governo italiano accolgono con favore il lavoro fatto anche se riteniamo che ci siano ancora degli aspetti da migliorare. L’Italia accetta e condivide il principio di responsabilità di finanza pubblica. E si sta comportando esattamente in questo senso. Ricordo che stiamo parlando di un Patto di stabilità e crescita. La stabilità è importante soprattutto in periodi di instabilità. Ma la crescita è necessaria per assicurare la sostenibilità. Patto di stabilità e crescita è il termine che coniuga e sposa, stabilità e crescita e per assicurare stabilità è importante secondo noi, che si dedichi adeguata attenzione alla politica di investimenti. Per assicurare stablilità è importante secondo noi che si dedichi adeguata attenzione alla politica di investimenti, in particolare investimenti che sono stati considerati prioritari in sede europea, in particolare quelli relativi alla transizione ambientale ed energetica e digitale. Per questo riteniamo che gli investimenti considerati prioritari abbiano una considerazione un trattamento particolare. Si tratta di investimenti di durata limitata e di quantificazione già accertata. Bisogna coniugare la riforma della governance economica europea con la “sovranità nazionale”: gli “aspetti metodologici e tecnici non devono prevalere rispetto alle considerazioni politiche. Siamo aperti alla discussione con la Commissione e con tutti gli Stati membri. Tenendo in considerazione che ciascuno ha le sue specificità, che anche noi condividiamo chiaramente, che la progressiva riduzione del debito sia condizione essenziale per la stabilità, la sostenibilità e la crescita”.
Tuttavia, il commissario europeo Gentiloni, arrivando alla medesima riunione, ha detto: “Il tempo non è illimitato. Se vogliamo prepararci per il ciclo dei budget del 2025 abbiamo bisogno di un accordo nei prossimi mesi. La commissione vedrà i differenti angoli dai quali gli Stati membri vogliono migliorare la proposta. E’ nostra responsabilità comune garantire che, entro l’anno prossimo, l’Unione possa essere dotata di una nuova serie di norme di bilancio adeguate ai tempi moderni, alle sfide dei nostri tempi. Questo rassicurerebbe i mercati finanziari e rassicurerebbe anche i cittadini, nel senso che non è più necessaria l’austerità cieca, bensì la pianificazione di bilancio. Mi auguro che sia possibile mantenere lo slancio raggiunto con questa presidenza e continuare il dibattito in maniera costruttiva per completare l’iter legislativo entro a fine anno. Sono fiducioso che riusciremo a gettare ponti. Riusciremo a trovare un testo di compromesso, visto che già secondo noi abbiamo preso in considerazione l’esito del dibattito intenso che già si è svolto prima della presentazione della proposta”.
Il Vicepresidente della Commissione UE, Dombrovskis, invece, ha auspicato che : “Il lavoro sulla revisione della governance economica dell’Ue possa andare avanti rapidamente, in modo da finalizzare il lavoro legislativo quest’anno”.
Il Fondo Monetario Internazionale, invece, che nella dichiarazione conclusiva sulla missione 2023 sull ‘Eurozona ha previsto una crescita dell’Eurozona modesta nel 2023 e nel 2024 e un’inflazione verso il 2%, obiettivo della BCE, a metà del 2025, ha sottolineato che: “Un rapido accordo sulla riforma del Patto di stabilità Ue è una priorità date le sfide di bilancio a medio termine. La proposta della Commissione Ue promuoverebbe opportunamente un aggiustamento fiscale a medio termine differenziato e basato sul rischio. Il criterio della spesa primaria netta semplifica il quadro e consente il funzionamento degli stabilizzatori automatici anticiclici. Un Consiglio fiscale europeo indipendente potrebbe aggiungere credibilità al processo”.
Il ministro delle Finanze francese Le Maire, si dice contrario a “regole automatiche e uniformi nel Patto di stabilità e crescita. Sarebbe una colpa economica e una colpa politica. Abbiamo già cercato in passato di avere regole automatiche e regole uniformi. Ha portato alla recessione. E’ l’opposto di quello che vogliamo, più crescita, più prosperità e più posti di lavoro. E sarebbe un errore politico, significherebbe ignorare la necessità di rispettare la sovranità degli Stati. Vogliamo regole ferme e vogliamo regole rispettate. È possibile raggiungere un accordo sotto la Presidenza spagnola. Il semestre della Presidenza spagnola dell’Ue inizierà a luglio. Le posizioni dei 27 sono vicine e non bisogna sopravvalutare i disaccordi che possono esistere tra l’uno e l’altro; il Patto di stabilità e crescita dell’Ue è uno strumento al servizio di un’ambizione politica. La nostra ambizione politica in Europa dev’essere di investire, innovare, gestire le tecnologie della decarbonizzazione e dell’intelligenza artificiale, e costruire il nostro posto tra la Cina e gli Stati Uniti. Questo è l’obiettivo del Patto di stabilità e crescita. Diamo i mezzi per essere una potenza tra la Cina e gli Stati Uniti”.
Restando in tema economico, stamane, l’Istat ha reso noti i dati sull’inflazione, che a maggio è scesa tornando, dopo la risalita di aprile, al livello di marzo 2023 (+7,6%), determinando un rallentamento dovuto alla dinamica dei prezzi dei Beni energetici.
Nel settore alimentare, i prezzi dei prodotti lavorati mostrano un’attenuazione della loro crescita su base annua, che contribuisce alla decelerazione dell’inflazione di fondo (scesa a +6%). Prosegue poi anche il rallentamento della crescita tendenziale dei prezzi del carrello della spesa, che a maggio ha registrato +11,2%.
Quanto a ciò che accade all’interno dei singoli partiti, dopo la scomparsa del Presidente di FI ed ex Premier Berlusconi, si è tenuta stamane, presso la sede di Forza Italia in San Lorenzo in Lucina, a Roma, la conferenza stampa per fare chiarezza sul futuro del partito.
A tenere la conferenza, insieme con la capogruppo al Senato Ronzulli, il capogruppo alla Camera, Barelli e il capo delegazione di FI al Parlamento UE, Martusciello, il Vicepremier e ministro degli Esteri, nonché coordinatore nazionale del partito, Tajani, che ha dichiarato: “Siamo profondamente scossi e feriti dalla scomparsa del nostro leader, non è facile essere qui oggi. Ed è difficile guardare al futuro senza di lui, ma lui voleva che guardassimo al futuro. Per rispettare l’articolo 19 dello statuto, che purtroppo prevede cosa si deve fare in caso di impedimento del presidente, giovedì prossimo si riunirà il comitato di presidenza di Forza Italia che convocherà il Consiglio nazionale. Il Consiglio nazionale sarà poi chiamato ad eleggere il presidente del movimento politico che dovrà guidare il movimento fino al prossimo congresso nazionale. Sono questi gli adempimenti statutari che noi rispetteremo. Stamattina ho ricevuto una telefonata di Marina Berlusconi, che mi ha chiesto di ringraziare tutta Forza Italia per le manifestazioni di grande affetto che ha riversato su suo padre. Marina mi ha ribadito, nel rispetto dei ruoli, la stima, l’affetto e la vicinanza di tutta la sua famiglia a Forza Italia. E mi ha autorizzato a rendere pubblico questo colloquio telefonico. Tutto il nostro movimento politico è unito, nel nome di Silvio Berlusconi. E tutti i nostri parlamentari sono impegnati a lavorare, affinché il nostro partito si confermi un grande partito liberale, cristiano, europeista e atlantista. Noi andiamo avanti. Non abbiamo paura del confronto. Ci batteremo in tutte le sedi, dal governo, per arrivare ad avere le pensioni minime a mille euro. Ricordando quello che voleva il nostro presidente. Forza Italia continuerà a essere protagonista dell’azione di governo. Sosterremo lealmente e costruttivamente l’esecutivo di centrodestra, per realizzare i progetti di Berlusconi. Così come, sul fronte delle riforme; Berlusconi da sempre favorevole alla riforma istituzionale, voleva un presidente del consiglio eletto dai cittadini. Lavoreremo in Europa per rafforzare il Ppe: Berlusconi ci aveva portati nella grande famiglia di De Gasperi e Schumann e lavoreremo, come indicato da lui, per creare una maggioranza popolari conservatori e liberali dopo le elezioni del 2024, che ci vedranno impegnati con nostre liste. Il 29 settembre terremo una tre giorni nazionale azzurra a Paestum. Un’occasione per rilanciare e preparare il partito alle Europee. Abbiamo scelto quella data (giorno di nascita di Silvio Berlusconi, che quest’anno avrebbe compiuto 87anni) per far sì che quella giornata sia sempre per noi una giornata di mobilitazione, ma anche un modo per onorare la memoria di Berlusconi e fare in modo che da lassù possa vedere l’operatività della sua creatura ,che intende andare avanti senza cedimenti e tentennamenti. Continuando a essere il centro non solo del centrodestra, ma della vita politica italiana. Il nome di Berlusconi sarà sempre nel nostro simbolo, perché questa è la sua creatura. Questo è e sarà sempre il partito di Silvio Berlusconi. Sulla data del Congresso di FI, ci sono dei tempi che dovremo studiare: non era previsto nulla di ciò che sta purtroppo accadendo, e ci sono una serie di adempimenti. Giovedì ci sarà il comitato di presidenza. E man mano studieremo le date. Ma per quest’anno è impossibile, non ci sono i tempi fisici. Andremo avanti. Non abbiamo timore del confronto, perché siamo portatori di un grande disegno di un signore che ci guarda dall’alto e che rimarrà sempre e comunque la nostra guida politica e il punto di riferimento, anche umano e morale”.
In ultimo, riguardo alle elezioni Suppletive nel collegio lombardo Lombardia 6 (Monza-Brianza) del Senato, dove si dovrà votare nuovamente per via della scomparsa di Berlusconi, Tajani, ha detto: “Non abbiamo parlato di suppletive con Marina Berlusconi. Si vota entro il 29, c’è tempo, vedremo”.
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