Secondo i dati provvisori riportati dall’Istituto Nazionale di Statistica, il Pil italiano è sceso allo 0,2% anche nel quarto trimestre del 2018, profilando lo scenario di una “recessione tecnica”. Confindustria allarmata: “Agire subito”. Pd e FI attaccano la Maggioranza gialloverde.
di Federica Marengo giovedì 31 gennaio 2019
Anticipato dalle dichiarazioni rilasciate ieri, ad Assolombarda, l’associazione delle imprese che operano nelle province lombarde, dal Premier , Giuseppe Conte (“Mi aspetto un ulteriore contrazione del Pil nel quarto trimestre. Se nei primi mesi di quest’anno stenteremo, ci sono tutti gli elementi per sperare in un riscatto nel secondo semestre, lo dice anche il Fmi”) , il dato tanto temuto, riguardo la crescita (anche se non ancora effettivo, per quello toccherà aspettare il primo marzo) è arrivato: secondo l’Istat, il Pil italiano è risultato in calo (-0,2%) anche nel quarto trimestre del 2018, ovvero per il secondo trimestre consecutivo, profilando lo scenario di una “recessione tecnica”.
L’ Istituto Nazionale di Statistica ha sottolineato che si tratta del peggiore calo trimestrale da cinque anni a questa parte, paragonabile soltanto al calo registrato nel quarto trimestre del 2013 (-0,2%), anno nel quale il Paese è stato per l’ultima volta in recessione ( primo trimestre).
In base ai dati generali, nel 2018, il Pil italiano ha registrato un aumento dell’1%, in netto rallentamento rispetto all’1,6% del 2017, mentre, guardando ai dati corretti per effetto del calendario (nel 2018 vi sono state tre giornate lavorative in più rispetto al 2017), il Pil, ha registrato una crescita dello 0,8%.
In ultimo, confrontando il quarto trimestre del 2018 con il quarto trimestre del 2017, l’Istat evidenzia che vi è stato un aumento del Pil dello 0,1% e un ulteriore abbassamento del tasso di crescita trimestrale, che nel terzo trimestre era pari a + 0,6% e nel secondo a + 1,2%.
Dati, dunque, che confermano la contrazione dell’economia italiana, in linea con quella europea e globale e che rilevano come sarà difficile per il Governo realizzare nel 2019 l’obiettivo postosi con la legge di Bilancio varata a fine dicembre scorso, di una crescita dell’1%, , alla luce della pesante eredità dei valori negativi del 2018. L’Istituto Nazionale di Statica ha calcolato, infatti, che la crescita prevista per il 2019 sarebbe sempre pari a -0,2 %, anche se tutti i trimestri realizzassero una variazione pari allo 0.
Prospettiva, che preoccupa non poco Confindustria e il suo Presidente, Vincenzo Boccia, che ha dichiarato: “Bisogna reagire subito al rallentamento dell’economia, attivando investimenti pubblici e privati, anche perché a gennaio avremo un rallentamento ancora superiore rispetto al quarto trimestre, a seguito della frenata dell’economia globale e della Germania”.
Mentre le Opposizioni attaccano compatte il Governo. Il Pd, infatti, ha chiesto che il ministro Giovanni Tria riferisca immediatamente in Parlamento in merito e , l’ex Premier dem , oggi senatore, Matteo Renzi, che già nella giornata di ieri, a fronte delle dichiarazioni del Presidente Conte riguardo un ulteriore segno negativo per la crescita, aveva rivendicato il risultato positivo ottenuto dai Governi del Pd, con 14 trimestri consecutivi positivi, in un post pubblicato sul suo profilo Facebook, ha sottolineato che :“Con il Governo gialloverde l’Italia ha perso 76 mila posti di lavoro e il Pil è per la seconda volta in negativo. Le scelte di Salvini e Di Maio sono sbagliate, ci stanno portando a sbattere”.
Parole, cui hanno fatto eco le dichiarazioni di Paolo Gentiloni : “Il Governo riconosca le proprie responsabilità. Pericoloso che non faccia nulla per evitare all’Italia una decrescita felice con più tasse e meno lavoro”.
Critica, anche FI, con la capogruppo alla Camera, Maria Stella Gelmini che, pur individuano tra le cause del dato negativo, l’incerta situazione internazionale, non ha risparmiato giudizi negativi sulla politica economica gialloverde e in particolare sulla legge di Bilancio, che, ha dichiarato al Corriere della Sera : “Avrà un impatto sulla crescita irrilevante. Rischiamo di trovarci di fronte a una Manovra correttiva lacrime e sangue o addirittura a una patrimoniale”. Perentorio, invece, il Vicepresidente di FI e Presidente del Parlamento Europeo, Antonio Tajani : “Bisogna staccare la spina al Governo gialloverde”.
Sul fronte della Maggioranza, a replicare, è stato il Vicepremier e Ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, che ha precisato : “I dati Istat di oggi testimoniano una cosa fondamentale : che chi stava al Governo prima di noi ci ha mentito, non ci ha mai portato fuori dalla crisi. E’ la certificazione del fallimento di una classe politica mandata a casa il 4 marzo”.
E non si è fatta attendere la risposta dell’ex Ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan: “I dati parlano chiaro. L’andamento negativo è cominciato con la nuova Maggioranza e con l’impatto dello Spread”.
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