Approvato nella serata di martedì 9 aprile, dal Cdm, il Def, documento programmatico sul quadro economico-finanziario stilato dal Governo. Nel testo, prospettata una crescita di poco superiore allo zero, un deficit strutturale in rialzo e un debito ancora alto. Nessuna tassa né manovra correttiva, sì alla tassa piatta per famiglie, ma a partire dai redditi più bassi. Previsti interventi che confermano i programmi della legge di Bilancio e gli obiettivi fissati dalla Commissione UE. Presunte tensioni tra il Ministro Tria e il Vicepremier e ministro pentastellato Di Maio sull’aumento dell’Iva per finanziare la Tassa piatta. Intanto, il FMI (Fondo monetario internazionale) taglia le stime del Pil italiano per il 2019, paventando un rischio contagio per l’UE, sulla quale gravano la Brexit e le elezioni europee.
di Federica Marengo mercoledì 10 aprile 2019
Varato nella serata di ieri, 9 aprile, dal Consiglio dei Ministri, riunitosi a Palazzo Chigi, il Def, documento programmatico della finanza pubblica. Nel testo, approvato dalla Maggioranza (presenti, oltre al Premier Conte, i Vicepremier e ministri Di Maio e Salvini, e il ministro dell’Economia, Tria), secondo quanto diffuso da una nota della Presidenza del Consiglio, sarebbero stati confermati il programma del Governo, fissato nella legge di Bilancio e gli obiettivi indicati dalla Commissione Ue , scongiurando così l’introduzione di nuove tasse e il ricorso a una manovra correttiva.
Tuttavia, secondo fonti interne alla Maggioranza, nel corso del vertice, sarebbe emersa una controversia riguardo il possibile aumento dell’Iva per finanziare la Flat Tax, tra il ministro dell’Economia, Giovanni Tria e il Vicepremier Di Maio, che avrebbe espresso al riguardo il suo dissenso categorico.
A tal proposito il leader 5Stelle avrebbe chiesto al titolare di via XX Settembre delle garanzie sulle modalità con cui disinnescare le clausole di salvaguardia, onde evitare gli aumenti della tassa nel 2020 e nel 2021 e di indicare esplicitamente nel documento che il Governo non ricorrerà ad altre tasse. Nodi, questi ultimi, che le stesse fonti assicurano saranno risolti.
Ecco, di seguito, i numeri contenuti nel Documento di Economia e Finanza.
–Crescita : nel quadro di una stagnazione economica, è prevista per il 2019 una crescita di pochi decimali superiori allo zero (0,1%), dall’1%, ipotizzato a dicembre nella Manovra. Quanto alle stime programmatiche, si prevede uno 0,2% nella seconda metà del 2019, grazie all’incremento del Pil di 0,1% ,determinato da provvedimenti come il Reddito di cittadinanza, il Dl Crescita e il Dl Sblocca-cantieri, (nessun apporto invece da Quota100) e uno 0,7% nel 2020.
–Deficit: previsto un aumento del rapporto deficit/Pil nel 2019, il quale salirebbe dal 2%, indicato dal Governo secondo le ultime stime, al 2,4%, per poi scendere al 2,1% nel 2020 e all’1,8% nel 2021.Peggiorerebe invece il deficit strutturale : da -1,3% a -1,6% del Pil, per poi raggiungere -0,8% nel 2022. Restano congelati, dunque, i 2 miliardi di spesa già oggetto di una clausola inserita nella legge di Bilancio 2019.
–Debito : previsto per il 2019, anche un aumento del debito pubblico, dal 132,2% del 2018 al 132,7% , causato dalla bassa crescita nominale e da rendimenti reali relativamente elevati. Il debito pubblico, invece, dovrebbe calare nel 2020 al 131,7% e al 129,8% nel 2022.
In merito ai vincoli UE, in fatto di debito, nel Def si esclude l’eventualità di incorrere nella violazione della regola europea sul debito, grazie alla clausola degli eventi eccezionali. Inoltre verrebbe garantito dagli obiettivi programmatici indicati dal Governo, il rispetto del
patto di stabilità e di crescita.
Nel piano programmatico, poi, il Governo considera l’aumento dell’Iva per 23 miliardi “nell’attesa di definire nel corso dei prossimi mesi, in preparazione della Nota di aggiornamento del Def, misure alternative e un programma di revisione della spesa pubblica”.
Inserita nel documento economico anche la Tassa piatta o Flat Tax familiare , oggetto nei giorni scorsi di accese discussioni tra le forze della Maggioranza. Finanziata con i tagli alle agevolazioni fiscali, essa dovrebbe essere estesa gradualmente alle persone fisiche a partire dai redditi più bassi.
E sempre in tema di tasse, il testo prevede una riduzione dell’aliquota Ires, applicabile agli utili non distribuiti, al fine di stimolare gli investimenti delle imprese.
Stabiliti infine investimenti nella Pubblica Amministrazione, con assunzioni(in tutti i comparti dell’amministrazione centrale, nelle Regioni e negli enti locali, nella giustizia, nella Polizia,nei Vigili del Fuoco e nel Servizio sanitario nazionale ) e ricambio generazionale al 100%, grazie a un fondo, stanziato nella legge di Bilancio, di 130 milioni di euro nel 2019, 320 milioni nel 2020 e 420 milioni nel 2021, come confermato in una nota dalla Ministra, Giulia Bongiorno.
Soddisfazione è stata espressa, stamane, a margine delle celebrazioni per il 167esimo anniversario della Polizia di Stato, dal Presidente Conte, che ha dichiarato ai cronisti : “Per evitare l’aumento dell’Iva, il governo punterà su spending review e taxes expenditures. Def deludente?, se posso esprimere una opinione personale, è uno strumento che in questo momento dell’anno è anche prematuro fare . Però si è costretti a farlo. Nel Cdm di ieri, non c’è stato nessun litigio , è stata una tranquillissima riunione sul quadro di finanza pubblica, riteniamo che sia l’impostazione più corretta” e dal Vicepremier e Ministro dell’Interno Salvini, che ha confermato la presenza della Tassa piatta per le famiglie e i dipendenti all’interno del documento: “Sulla Flat Tax l’impegno entro l’anno è di approvare una rivoluzione storica per semplificare la vita alle famiglie italiane. Il principio è semplificare e far pagare meno, non tutti, ma tanti. I numeri saranno in manovra economica”, negando ,poi, l’ipotesi trapelata dal Cdm, di un aumento dell’Iva per finanziare la misura : “Tria non ha detto che per fare la Flat Taxi bisogna aumentare l’Iva. Non è vero. Ho letto ricostruzioni surreali in cui avrei litigato con lui. Se c’era una giornata in cui ero tranquillo, era ieri. Stiamo ragionando anche del cambio di alcuni parametri europei, perché vivere in una gabbia non fa per me e non fa per gli italiani. Non si può vivere sotto ricatto , sotto minacce e sotto vincoli. Una delle soluzioni è cambiare le regole europee. I numeri saranno in manovra economica. Ci stiamo lavorando: le cifre le mettiamo alla fine del lavoro. Stiamo lavorando, nelle prossime settimane arriveremo al dunque. Troveremo le risorse dalla crescita” .
Parole, cui hanno fatto eco le dichiarazioni del Vicepremier e Ministro Luigi Di Maio, che ha detto: “Aumentare l’Iva per fare la Flat Tax, una follia, la Flat Tax si farà, ma non aumentando l’Iva”.
Critiche, invece, le Opposizioni, con il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, che, su Twitter, ha scritto : “Con il Def il governo autocertifica la propria incapacità. Ora è tempo di volatre pagina. L’Italia ha bisogno di sviluppo e lavoro. Solo un’Italia forte può cambiare l’Europa”, sottolineando l’incostituzionalità della Flat Tax a vantaggio solo degli abbienti, mentre il Vicepresidente di Forza Italia e Presidente del Parlamento UE, Antonio Tajani, sempre via Social, ha evidenziato: “Previsioni economiche gialloverdi : dall’anno “bellissimo” di Conte alla recessione. 2,5-Salvini 4/10/2018, 2,0-Savona 8/10/2018, 2,0-Di Maio 2/10/2018, 1,5-Tria (Nadef) 4/10/2018, 1,5-Conte 23/1/2019, 1,0-Legge Bilancio 3/01/2019, 0,2-Tria (Def) 9/04/2019”, invitando la Lega, nel corso di un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, a non sottostare ai ricatti dei 5Stelle , per poter attuare lo shock economico di cui l’Italia ha bisogno, realizzando la vera Flat Tax, così come concepita dal centrodestra.
E proprio sulla Tassa piatta, si è soffermata la presidente di FdI, Giorgia Meloni, affermando sempre via Social : “Il M5S continua a dettare legge e nel Def non c’è la Flat Tax promessa dalla Lega. FdI continua a chiedere la Flat Tax , il taglio della burocrazia e più investimenti. L’unica cosa piatta è la crescita”.
Intanto, sulle previsioni economico-finanziare del Governo, incombe lo spettro del rapporto del Fondo Monetario Internazionale, che, nelle giornate di ieri e di oggi, ha reso note le stime sulla crescita dell’Italia, tagliate ulteriormente per il 2019 da +1% allo 0,1%, evidenziando come lo stallo economico del Belpaese costituisca, insieme alla Brexit , un fattore di contagio per i mercati dell’Eurozona, (su cui già grava la stessa Brexit e l’incognita delle elezioni Europee), a causa dell’incertezza del bilancio, dell’alto livello del debito, dei i rendimenti elevati dei titoli pubblici, (causa di investimenti più deboli,) e dello Spread alto, che, alla lunga potrebbe pesare sulla crescita e sulle prospettive fiscali e bancarie, finendo così per intaccare le economie di altri Paesi della’area euro.
In virtù di tale scenario, il FMI ha suggerito al Governo italiano, nel suo rapporto (Fiscal Monitor) di primavera, non solo di attuare riforme strutturali, con impatto sul mercato del lavoro e sui salari, ma anche di introdurre una “tassa moderna sulla prima casa”.
E un monito al Governo italiano è arrivato anche dal Presidente della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, che, durante la conferenza stampa, al termine della riunione di politica monetaria, nella quale si è deciso di mantenere invariati i tassi di interesse per tutto il 2019, ha sottolineato: “La priorità per l’Italia è ripristinare la crescita e l’occupazione e l’Italia sa come farlo. Il rallentamento dell’economia italiana e il taglio delle stime contenute nel Def non rappresentano una sorpresa. Tuttavia, è molto importante che queste priorità vengano perseguite senza provocare aumenti dei tassi d’interesse, che avrebbero effetto depressivo”.
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