-Covid19, la cabina di regia ISS-Ministero della Salute e il monitoraggio settimanale dei dati epidemiologici: Rt nazionale in calo a 0,98 , incidenza a 232 casi ogni 100 mila abitanti, ma tasso di occupazione delle terapie intensive e ricoveri sopra la soglia critica. Sei, le Regioni a rischio alto: Calabria, Emilia-Romagna, Liguria, Puglia, Toscana e Veneto. In serata, la firma dell’ordinanza da parte del ministro della Salute Speranza che dispone il passaggio in zona Arancione dal 6 aprile di Veneto, Marche e la Provincia autonoma di Trento. Quest’ultimo, ha previsto il raggiungimento dell’obiettivo immunizzazione entro la fine dell’estate ed è stato oggetto, tramite e-mail, di minacce aggravate legate alle restrizioni decise con il Governo, per cui sono state indagate 4 persone. Intanto, dopo l’allarme lanciato ieri da alcune Regioni rimaste a corto di dosi circa l’interruzione delle somministrazioni , arrivate stamame presso l’hub della Difesa, a Pratica di Mare, alle porte di Roma, 1,3 milioni di dosi di Astrazeneca-Vaxzevria da distribuire sul territorio nazionale, mentre in Lombardia ha preso il via oggi il sistema di prenotazione delle vaccinazioni tramite il portale di Poste Italiane.
-Sul fronte dei partiti, l’ex Premier Conte ha presieduto ieri sera l’Assemblea dei gruppi parlamentari e dei consiglieri regionali pentastellati nella quale ha presentato il suo piano per rifondare il Movimento, mentre il segretario del Pd ha proseguito i suoi incontri nell’ambito del cantiere per allargare le alleanze del Centrosinistra, confrontandosi con il ministro degli Esteri ed esponente del M5S ,Di Maio. Il segretario della Lega Salvini, invece, è volato a Budapest per incontrare i Premier ungherese e polacco in vista della costituzione di un nuovo gruppo nel Parlamento Europeo con i conservatori, mossa che ha suscitato le critiche dei partiti alleati di Governo del Centrosinistra.
-Istat, report sulle famiglie: calati reddito, potere di acquisto e consumi, aumentata la tendenza al risparmio. Pil crollato all’ 8,9%nel 202. Il Presidente di Confindustria Bonomi: “Accelerare le vaccinazioni per far ripartire l’Italia”.
di Federica Marengo venerdì 2 aprile 2021
La curva epidemiologica è in lieve miglioramento rispetto alla scorsa settimana, ma l’indice di contagio nazionale Rt a 0,98 è ancora vicino all’1 e l’incidenza è a 232 casi ogni 100 mila abitanti, è ancora lontana dalla soglia di sicurezza dei 50 casi ogni 100 mila, mentre il tasso di occupazione delle terapie intensive e i ricoveri sono al di sopra della soglia critica (rispettivamente al 41% e al 44%): questi i dati del monitoraggio settimanale della cabina di regia dell’Istituto Superiore di Sanità elaborati in collaborazione con il Ministero della Salute e commentati nel corso della consueta conferenza stampa.
“I ricoveri sono ancora in crescita e destano preoccupazione i dati di saturazione al 41% di pazienti Covid delle terapie intensive. Ma l’andamento delle vaccinazioni sta rapidamente crescendo”, ha dichiarato il Presidente del ISS e vertice del Comitato Tecnico Scientifico, Brusaferro, spiegando: “Nell’ultimo periodo, la curva epidemica inizia a decrescere ma si tratta di una decrescita molto lenta. In alcuni Stati, anche vicini, vediamo una intensificazione della circolazione. In quasi tutti i Paesi europei c’è stata una ripartenza dei contagi. L’età media di chi contrae l’infezione è stabile ed è intorno ai 40-50 anni, ma il numero di nuovi casi tra operatori sanitari rimane basso, a conferma dell’efficacia delle vaccinazioni. C’è anche una decrescita dei casi tra gli over-80, sempre attribuibile alle vaccinazioni”.
Quindi, ha preso la parola il Direttore del Dipartimento di Prevenzione del Ministero della Salute, Rezza, che ha precisato: “La situazione è in miglioramento ma l’indice Rt è ancora vicino all’1 e anche l’incidenza, che è in lieve diminuzione, è comunque elevata. E resta elevatissimo il tasso di occupazione in terapia intensiva, ora al 41%. Quindi ci sono dei segnali che ci dicono che da una parte l’infezione sta leggermente diminuendo ma dall’altro il carico sui servizi assistenziali resta pesante. La variante inglese non so neanche se va chiamata più variante visto che ormai ha una prevalenza dell’84%, di fatto in due mesi ha sostituito i ceppi che erano in circolazione. La variante brasiliana ci preoccupa di più, non corre di più della variante Uk, ma è concentrata nell’Italia centrale, con punte del 20%. Uno sforzo di contenimento di questa variante va fatto. Le misure riescono ad arginare in parte la corsa di queste varianti che però fatichiamo a contenere”.
Infine , su vaccinazioni e raggiungimento dell’immunità di gregge, ha affermato: “Il ritorno a una sorta di normalità può avvenire in tempi relativamente brevi se aumentiamo le somministrazioni dei vaccini. Nei prossimi mesi avremo 4-5 vaccini a disposizione e su altri ci sono trial in corso, quindi noi contiamo in una forte accelerazione della campagna di vaccinazione a partire da aprile. Fra aprile e giugno sono previste milioni di dosi vaccino e un nuovo vaccino. E si stanno contrattando anche nuovi in fase 3 di studio. Con il 67% della popolazione vaccinata potremmo raggiungere l’immunità di gregge, ma bisogna rispettare alcune condizioni, ma per ora stiamo immunizzando i più fragili. Non sappiamo se tutti i vaccini che abbiamo proteggono dall’infezione o dalla malattia, non sappiamo se la raggiungeremo. Sul richiamo con un vaccino diverso, gli inglesi con vari studi stanno valutando sul campo questa possibilità ma per ora non abbiamo dati da studi clinici, ma da qui a pochi mesi dovremmo averli. Per ora, non abbiamo questo problema in Italia, perché abbiamo abbastanza vaccini per fare i richiami con lo stesso vaccino come da protocolli”.
Sei, dunque le Regioni ad alto rischio: Calabria, Emilia-Romagna, Liguria, Puglia, Toscana e Veneto, tredici invece, le Regioni di rischio moderato (di cui sette ad alta probabilità di progressione a rischio alto nelle prossime settimane) e una Regione (Basilicata) e una Provincia Autonoma (Bolzano) a rischio basso. In serata, quindi , il Ministro della Salute firmerà l’ordinanza con cui si è stabilito il passaggio in zona arancione, a partire dal 6 aprile, di Veneto, Marche e la Provincia Autonoma di Trento, che si aggiungono ad Abruzzo, Basilicata, Lazio, Liguria, Molise, provincia di Bolzano, Sardegna, Sicilia e Umbria. Ancora in zona rossa, Campania, Lombardia Piemonte,Toscana Calabria e Puglia.
Quindi, la conclusione del Report settimanale dell’ISS: “La circolazione di varianti a maggior trasmissibilità è largamente dominante nel Paese il che indica la necessità di non ridurre le attuali misure di restrizione. Inoltre, i dati di incidenza e trasmissibilità, seppure in lieve decremento, uniti al forte sovraccarico dei servizio ospedalieri richiedono di mantenere rigorose misure di mitigazione nazionali accompagnati da puntuali interventi nelle aree a maggiore diffusione. Si ribadisce, anche alla luce della ormai ampia diffusione di alcune varianti, di mantenere la drastica riduzione delle interazioni fisiche”.
Misure rigorose, che connoteranno per il secondo anno consecutivo le festività pasquali, con l’Italia, a partire da domani e fino al 6 aprile escluso, interamente in zona rossa. Queste, le principali restrizioni previste fra il 3 e il 5 aprile: spostamenti consentiti solo per comprovati motivi di lavoro, salute o necessità (anche verso un’altra Regione o Provincia autonoma) e per il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione, compreso il rientro nelle seconde case collocate dentro e fuori Regione, ma con distinguo in base alle ordinanze emanate dai Presidenti di Regione (Valle d’Aosta, Toscana, Sardegna,Trentino e Campania hanno vietato con ordinanze regionali l’ingresso ai proprietari delle seconde case). Consentiti gli spostamenti, una sola volta al giorno verso un’altra abitazione privata della stessa Regione, tra le ore 5 e le 22 (dopo le quali scatta il coprifuoco) , a un massimo di due persone, con al seguito figli minori di 14 anni e persone disabili o non autosufficienti extra conteggio.
Tuttavia, il ministro della Salute Speranza, oggetto insieme con la famiglia di minacce aggravate via e-mail fra l’ottobre 2020 e il gennaio 2021 da parte di 4 persone tra Torino, Cagliari, Varese ed Enna, indagate dalla Procura di Roma e al quale è stata indirizzata la solidarietà trasversale delle istituzioni e delle forze politiche, in un’intervista a Il Corriere della Sera, ha mostrato un cauto ottimismo: “È realistico che entro fine estate ogni italiano che lo chieda sia stato vaccinato. Abbiamo firmato intese con medici di medicina generale, specializzandi, specialisti ambulatoriali, odontoiatri e pediatri di libera scelta. Sono 160 mila medici. Ci sono i 270 mila infermieri del SSN che ora possono vaccinare fuori dal loro orario di lavoro e stiamo formando 19 mila farmacisti. Con queste forze spero raggiungeremo al più presto il traguardo delle 500 mila somministrazioni al giorno, indicato dal generale Figliuolo. Perché non fissiamo una data per le riaperture? Dobbiamo dire la verità, non possiamo suscitare illusioni che finiscono per rivelarsi un boomerang. Io però sono ottimista, grazie ai sacrifici di queste settimane e all’accelerazione della campagna di vaccinazione, già nella seconda parte della primavera vedremo risultati incoraggianti e staremo meglio”.
Poi, in merito alle polemiche con il leader della Lega Salvini sull’ultimo Dl Covid con la proroga per tutto il mese di aprile delle misure restrittive e le chiusure, sostenuto dalle forze di Maggioranza Pd,LeU e M5S, ha sottolineato: “Se sono ideologico io, lo sono anche Merkel, Macron e tutti i ministri della Salute del mondo costretti a firmare restrizioni. Qui l’ideologia non c’entra nulla, ogni misura è ponderata sulla base dei dati scientifici. Fidiamoci della scienza, che ci ha sempre guidati in questo anno difficile”.
Una polemica, quella con il segretario leghista proseguita anche nelle ultime ore, viste le dichiarazioni del numero uno del Carroccio, rilasciate a una trasmissione su 7 Gold: “Tenere chiusi gli italiani dopo Pasqua, anche se la scienza dice che si può riaprire in sicurezza, sarebbe un sequestro di persona. Dopo Pasqua mi vedrò con il Presidente del Consiglio e gli chiederò di riaprire dove possibile sulla base di dati scientifici. Quello che abbiamo chiesto al Premier Draghi è che dopo Pasqua in base ai dati scientifici occorre riaprire dove si può riaprire. Non è possibile che se Speranza o Franceschini vedano rosso tutta Italia debba essere rossa. Se la situazione lo consente, occorre riaprire, non c’è Speranza che tenga”, riecheggiato all’Opposizione , dalla leader di Fratelli d’Italia Meloni, che ha evidenziato come la linea “rigorista”del Governo Draghi, in continuità con quella del Governo Conte bis, non funzioni.
Intanto, dopo l’allarme lanciato ieri da alcune Regioni sulla carenza di vaccini e il conseguente stop alle somministrazioni, come assicurato ieri dal Commissario Straordinario all’Emergenza, Generale Figliuolo, stamane, presso l’hub della Difesa di Pratica di Mare alle porte di Roma, sono arrivate 1,3 milioni di dosi di Astrazeneca (Vaxzevria), che verranno distribuite sul territorio nazionale tramite i corrieri di Poste e della stessa Difesa e che chiudono le consegne pianificate per il primo trimestre 2021, mentre l’azienda farmaceutica Jhonson&Jhonson ha confermato per la seconda metà di aprile la fornitura alla UE delle 200 milioni di dosi pattuite con la Commissione Europea.
In mattinata poi, ha preso il via in Lombardia il sistema di prenotazione delle somministrazioni sul portale di Poste Italiane: si comincerà con la fascia d’età di fra i 75 e i 79 anni, poi con le altre fasce d’età.
Sul fronte dei partiti politici , invece, il segretario del Pd, Letta, ha proseguito i suoi incontri per allargare il campo di forze a sostegno del Centrosinistra, confrontandosi alla Farnesina con il ministro degli Esteri e tra gli esponenti di punta del M5S, Di Maio, in vista di un’alleanza strutturale. Riguardo l’incontro, fonti del Nazareno , hanno riferito che quest’ultimo si sarebbe svolto in un “buonissimo clima”. Al centro del colloquio: la UE, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, il Next generation Eu, il digitale, la sostenibilità economica e sociale, il Sud, le riforme istituzionali. Entrambi, inoltre, avrebbero ribadito il sostegno al Governo Draghi .
Riorganizzazione, che riguarda gli stessi pentastellati, i cui gruppi parlamentari e consiglieri regionali si sono riuniti ieri seri in assemblea, parte da remoto, in streaming, parte in presenza, a Montecitorio, per ascoltare il piano di rifondazione del Movimento elaborato dall’ex Premier Conte, ora nuova guida, il quale ha spiegato: “Abbiamo convissuto fianco a fianco. Abbiamo condiviso un’esperienza di governo, abbiamo lavorato con leale collaborazione, con costante determinazione e sano pragmatismo. Quando è terminata la mia seconda esperienza di governo ho subito avuto chiaro che non era possibile volgere lo sguardo alle sofferenze degli italiani, dovevamo dar vita a un nuovo governo per porre fine a una crisi irresponsabile, ma confesso che in quel momento non avevo chiara una visione del mio futuro impegno in politica. Già allora feci però una promessa: io ci sono, io ci sarò. Ho accettato di cimentarmi in questa sfida molto complessa, ma anche affascinante: è una sfida che voglio dire con un concetto forte, ben preciso: ‘rifondare il M5s’. Non un restyling, non marketing politico, ma puntare tutti insieme a una concreta opera di rigenerazione del Movimento. Tra gli impegni che il M5S e del futuro deve assumere c’è quello di spingere per “misure per migliorare la qualità del sistema rappresentativo, ma anche per rafforzare la democrazia diretta in cui i cittadini siano coinvolti. La democrazia digitale, con gli iscritti chiamati a decidere sui passaggi fondamentali rimarrà un elemento fondamentale anche del mio movimento. Proporrò una Carta dei principi e dei valori, affinché chi vorrà aderire al Movimento non abbia dubbi sulla chiara identità del progetto politico. Proporrò anche una rivisitazione delle 5 Stelle, quelle nate dalla Carta di Firenze del 2009. Bisogna liberarsi di alcuni equivoci. La regola dell’uno vale uno è fondamento della democrazia, è il traguardo del suffragio universale. Ma quando si tratta di indicare il rappresentante del popolo, in una posizione di rilievo pubblico, istituzionali di responsabilità, occorrono persone oneste, ma anche con competenze specifiche e, aggiungo, capaci. Dopo la pausa pasquale avvierò una serie di incontri per raccogliere i vostri suggerimenti. Voglio ascoltare le vostre proposte per poi condividere con voi il progetto finale”.
Riassetti, ma a livello UE, anche per la Lega, con il segretario Salvini recatosi ieri a Budapest per incontrare i Primi Ministri ungherese e polacco, Orban e Morawiecki per discutere della costituzione in Parlamento Europeo di un nuovo gruppo insieme ai conservatori, all’insegna di un “Rinascimento europeo” e di una “nuova idea di Europa, che riconosca le proprie radici , fondata su salute e lavoro e che difenda confini e vite”.
Un’iniziativa, quest’ultima criticata dagli alleati di Governo di Centrosinistra, in quanto ritenuta incoerente rispetto alla svolta europeista realizzata dal Carroccio con il sostegno al Governo Draghi e in contraddizione con la posizione del numero due della Lega Giorgetti, pronto a converge in Europa con i liberali moderati del PPE.
Quanto ai dati economici poi, ancora notizie non buone dall’Istituto Nazionale di Statistica che nel suo Report sulle famiglie, ha rilevato nel IV trimestre 2020 la diminuzione dell’1,8% del reddito disponibile delle famiglie consumatrici italiane rispetto al trimestre precedente, e dei relativi consumi del 2,5%, con conseguente propensione al risparmio delle famiglie pari al 15,2%, in aumento di 0,5 punti percentuali rispetto al trimestre precedente e la diminuzione del potere d’acquisto del 2,1% rispetto al trimestre precedente.
Ancora nel quarto trimestre del 2020, la pressione fiscale è stata pari al 52,0% (il dato più alto dal quarto trimestre del 2014), in crescita di 1,3 punti percentuali rispetto al 50,7% allo stesso periodo del 2019, nonostante la riduzione delle entrate fiscali e contributive.
In ultimo, nel 2020, la pressione fiscale si è attestata al 43,1% del Pil, in aumento rispetto al 42,4% del 2019, Prodotto Interno Lordo italiano che è crollato dell’8,9%.
Da qui, il monito del Presidente di Confindustria Bonomi ad accelerare le vaccinazioni per far ripartire il Paese.
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