-Covid19, l’allarme di alcune Regioni sulla mancanza di vaccini e il conseguente stop alle somministrazioni. La replica del Commissario Straordinario all’Emergenza Figliuolo, in visita presso gli hub sardi, con il Capo della Protezione Civile Curcio: “Nessuno stop, entro venerdì in arrivo 1 milione e 300 mila dosi di Astrazeneca”. Il monito dell’OMS alla UE: “Picco di casi, il più preoccupante da mesi. Diffusione dei vaccini, inaccettabilmente lenta. Rischio allungamento della pandemia”. Intanto, approvato dal CdM il nuovo Dl Covid con le misure anti contagio in vigore dal 7 al 30 aprile. Il dibattito tra i partiti “aperturisti” e “rigoristi” di Maggioranza e Opposizione. Il malcontento dei sindaci : “Misure apprese dai giornali, noi non coinvolti”. Critica l’Opposizione di Fratelli d’Italia: “Nessun cambio di passo dal Governo Conte a quello Draghi”. Il ministro della Salute Speranza: “Siamo in una situazione complessa, ma non come un anno fa”. Al Viminale, riunione del Comitato Nazionale di Ordine Pubblico e Sicurezza per intensificare i controlli nelle festività pasquali.
-Governo, Recovery Plan, dopo la Camera, via libera del Senato con 203 sì alla risoluzione di Maggioranza sulla Relazione delle Commissioni riunite Bilancio riguardo al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Il ministro dell’Economia Franco: “Oltre il 34% delle risorse al Sud”. Incontro con gli enti locali, il Premier Draghi e alcuni Ministri l’8 aprile. Sul fronte dei partiti, confronto del segretario del Pd Letta con Bonelli dei Verdi, Fratoianni di Sinistra italiana e con il Presidente del Parlamento UE, Sassoli, mentre il M5S, si riunisce in serata con il Premier Conte per discutere della riorganizzazione del Movimento, e il segretario della Lega, Salvini, volato in Ungheria, a Budapest , ha parlato con i Premier ungherese e polacco, Orban e Morawiecki, della costituzione di un nuovo gruppo nel Parlamento Europeo.
-Confcommercio, attività chiuse, ma Tari record nel 2020. Il Presidente Sangalli “Serve una svolta, riaperture siano progressive e in sicurezza”.
di Federica Marengo giovedì 1 aprile 2021

L’allarme, già lanciato dal Presidente della Regione Veneto Zaia, è arrivato questa mattina anche dall’Assessore alla Salute della Regione Lazio, D’Amato: “Se nelle prossime 24 ore non arrivano i 122 mila vaccini di Astrazeneca previsti siamo costretti nostro malgrado a sospendere le vaccinazioni. Mi auguro che tale sospensione venga scongiurata. Abbiamo messo in esercizio una macchina imponente che non deve fermarsi. Da ieri notte abbiamo aperto le prenotazioni anche per l’età 66 e 67 e sono già oltre 36 mila i prenotati. Abbiamo un milione di prenotazioni da qui a maggio. Servono i vaccini!. L’arrivo delle dosi del vaccino AstraZeneca non sarà domani, ma sabato e questo mi preoccupa un po’. Non dipende da Figliuolo, ma dalle case farmaceutiche. Stiamo facendo i conteggi, vorremmo non sospendere ma temo che saremo costretti. In queste ore si sta procedendo per vedere le dosi che abbiamo in frigorifero”, seguito poi dai Presidenti di altre Regioni, quali:Friuli Venezia Giulia, Puglia e Umbria.
A replicare a tale avvertimento, il Commissario Straordinario all’Emergenza Figliuolo,che dalla Sardegna, dove si è recato in visita con il Capo della Protezione Civile Curcio presso gli hub locali, nell’ambito del tour di verifica dell’andamento della campagna vaccinale, in vista dell’implementazione dell’arrivo di dosi nel mese di aprile, ha assicurato: “Nessuno stop alle vaccinazioni per mancanza delle dosi. Sono state già consegnate all’Italia 1 milione di dosi Pfizer e 500mila del vaccino Moderna. Tra oggi e domani arriveranno oltre 1,3 milioni di dosi di Astrazeneca. Stiamo continuando nel nostro giro di verifica perché la macchina sia pronta quando a brevissimo avremo un’alta disponibilità di vaccini. Questo darà nuovo fiato alle trombe per poter fare il Piano in maniera coerente”.
Poi, riguardo la situazione delle somministrazioni in Sardegna e il coinvolgimento dei medici di base, ha spiegato: “D’accordo con il ministro della Difesa Lorenzo Guerini e il capo di Stato maggiore della difesa incrementeremo in Sardegna la presenza di medici e infermieri militari per portarci a 17 mila inoculazioni al giornoDevono fare la loro parte. Qui lo dico, ringrazio i medici di base per quello che fanno ma dobbiamo fare tutti di più e insieme: so che gli odontoiatri si son dati disponibili, è una platea di 400 persone, credo che almeno la metà possa operare”.
Ciò, mentre l’Organizzazione Mondiale della Sanità, in una nota del direttore e della direttrice regionale dell’OMS per l’Europa, Kluge e Dorit Nitzan, ha richiamato la UE sulla “inaccettabile lentezza delle somministrazioni”, rilevando: “Nella scorsa settimana si è assistito a un aumento della trasmissione del Covid-19 nella maggior parte dei paesi della regione europea, con 1,6 milioni di nuovi casi e quasi 24mila decessi. Lo sottolinea l’Oms in una lunga nota nella quale evidenza che l’Europa rimane la seconda regione più colpita al mondo dall’epidemia, con il numero totale di morti che si avvicina rapidamente al milione e il totale di casi che sta per superare i 45 milioni. Solo 5 settimane fa, il numero settimanale di nuovi casi in Europa era sceso a meno di un milione, ma ora la situazione della regione è più preoccupante di quanto non si sia visto in diversi mesi. Ci sono rischi associati all’aumento della mobilità e dei raduni durante le festività religiose. Molti Paesi stanno introducendo nuove misure che sono necessarie e tutti dovrebbero seguirle il più possibile. In tutta la Regione, 50 Paesi o territori hanno segnalato una propagazione inarrestabile della variante B.1.1.7, il cosiddetto “ceppo inglese”, divenuto largamente predominante in Europa. Poiché questa mutazione è più trasmissibile e può aumentare il rischio di ospedalizzazione, ha un maggiore impatto sulla salute pubblica e sono necessarie ulteriori azioni per controllarla. A livello regionale europeo, rileva sempre l’Oms, i nuovi casi sono in aumento in ogni fascia di età tranne che nelle persone di 80 anni e più. È solo in questa popolazione più vulnerabile che abbiamo assistito a un costante calo dei casi e a una percentuale decrescente di morti per Covid dall’inizio del 2021, riflettendo i primi segni dell’impatto della vaccinazione. Nuovi dati da Public Health England suggeriscono che i vaccini anti Covid hanno salvato, come minimo, oltre seimila vite tra le persone sopra i 70 da quando la somministrazione dei sieri è iniziata nel dicembre 2020. Allo stesso modo, i dati provenienti da Israele mostrano che il vaccino Pfizer – BioNTech è efficace al 90% nel prevenire infezioni, malattie gravi e ospedalizzazione dopo la seconda dose. I vaccini rappresentano la nostra migliore via d’uscita da questa pandemia. Non solo funzionano, ma sono anche molto efficaci nel prevenire le infezioni. Tuttavia, l’avanzamento della campagna vaccinale è inaccettabilmente lenta. E fintanto che la copertura rimane bassa, dobbiamo applicare le stesse misure sanitarie e sociali che abbiamo applicato in passato, per compensare i ritardi nei programmi d’immunizzazione. Vorrei essere chiaro: dobbiamo accelerare il processo aumentando la produzione, riducendo gli ostacoli alla somministrazione dei vaccini e utilizzando ogni singola fiala che abbiamo in magazzino, ora. Ad oggi, solo il 10% della popolazione totale della Regione ha ricevuto 1 dose di vaccino e il 4% ha completato una serie completa di vaccini. Il rischio che la vaccinazione in corso fornisca un falso senso di sicurezza alle autorità e al pubblico è considerevole e questo comporta un pericolo” .
Intanto, approvato dal Consiglio dei Ministri, il nuovo Decreto Covid con le misure anti contagio in vigore dal 7 al 30 aprile. Di seguito, le principali norme:
-Proroga dell’abolizione della zona gialla, con l’Italia divisa in zona rossa e arancione a seconda dei dati di contagio. Prevista però, previa verifica e aggiornamento dei dati a metà aprile, una deroga, in caso di miglioramento della situazione epidemiologica e di accelerazione delle vaccinazioni, con le riaperture delle attività (ristoranti, bar, cinema e teatri) che possono ripartire in sicurezza senza attendere la scadenza del provvedimento, da ratificare mediante delibera del Consiglio dei Ministri.
-Il rientro in aula degli alunni dalle Materne alla Prima Media anche in zona rossa, mentre in zona arancione torneranno in presenza al 50% gli studenti fino alla Terza Media e delle Superiori. Inoltre, i Presidenti di Regione non potranno emanare ordinanze più restrittive per chiudere le scuole.
-Vietati gli spostamenti tra le Regioni, eccetto che per motivi di lavoro, salute e necessità e per far rientro nella propria residenza, domicilio o abitazione.
-Nelle zone rosse non sarà consentito andare a trovare parenti o amici una volta al giorno e in massimo due persone (oltre ai minori di 14 anni conviventi) come invece sarà permesso nel weekend di Pasqua quando tutta Italia sarà in rosso. Le visite, sempre una sola volta al giorno e sempre in non più di due persone, saranno invece consentite in zona arancione, all’interno del comune di residenza. A tal proposito, nei giorni delle festività pasquali, dal 3 al 5 aprile, secondo quanto richiesto ai prefetti dal Viminale, nel Comitato Nazionale per l’ Ordine pubblico e la Sicurezza, saranno rafforzati i presidi delle Forze dell’Ordine, in campo circa 70 mila agenti, e intensificati i controlli specialmente per gli spostamenti e nelle aree urbane più esposte al rischio di assembramenti, nei parchi, sui litorali, sulle arterie stradali e autostradali, nelle stazioni, nei porti e negli aeroporti, coniugando il rispetto delle regole e il buon senso nello svolgimento dei controlli.
-Confermato il coprifuoco, il divieto di uscire di casa dalle 22 alle 5. Il divieto non vale in caso di lavoro, salute o necessità.
– Chiusi bar e ristoranti. Possibile solo l’asporto, fino alle 18, e la consegna a domicilio, fino alle 22 e solo per i ristoranti. In caso di ripristino delle zone gialle, bar e ristoranti potranno riaprire a pranzo. Chiuse anche palestre, piscine, cinema, teatri e musei. Se la verifica di metà mese darà esito positivo , si potrebbe valutare la riapertura di cinema e i teatri con le regole che erano già previste nel precedente decreto: prenotazione obbligatoria, massimo 200 spettatori al chiuso e 400 all’aperto. Possibile riapertura anche per i musei.
– Sempre possibile raggiungere le seconde case, anche in zona rossa, a patto che non ci siano però ordinanze dei presidenti di Regione che impongono regole più restrittive. L’accesso alle seconde case per i non residenti è vietato in Valle d’Aosta, Alto Adige, Trentino, Toscana, Sardegna. In Sicilia si entra solo con tampone negativo effettuato 48 ore prima dell’arrivo.
-Previsto l’obbligo di vaccinazione per i medici e tutto il personale sanitario, farmacisti compresi, che lavorino a stretto contatto con i pazienti, pena lo spostamento ad altra mansione con uguale trattamento economico o, se non fosse possibile, la sospensione dello stipendio per un tempo congruo all’andamento della pandemia. Quando sarà raggiunta l’immunizzazione di massa o si registrerà un calo importante della diffusione del virus, la sanzione verrebbe revocata. La sospensione durerà al massimo sino al 31 dicembre del 2021. Introdotto anche lo ‘scudo penale’ per i somministratori che seguono le regole, limitando la punibilità ai soli casi di colpa grave.
-Via libera, poi, ai concorsi pubblici ,grazie al protocollo sanitario di sicurezza elaborato dal Comitato Tecnico Scientifico. Le prove si svolgeranno su base regionale e provinciale e, dove possibile, in spazi aperti. Dal 3 maggio è consentito lo svolgimento delle procedure selettive in presenza dei concorsi banditi dalle pubbliche amministrazioni.
Infine, decisa anche l’espulsione delle navi da crociera dalla laguna di Venezia, come chiesto dall’Unesco. Previsto un concorso di idee per realizzare punti di attracco per le navi fuori dalle acque protette della laguna.
Soddisfatto per la mediazione raggiunta nella Maggioranza con i partiti, di Centrodestra Lega e Forza Italia, ma anche con Italia Viva, sostenitori della linea “aperturista”, che avevano chiesto l’introduzione di un meccanismo autonomo per reintrodurre le zone gialle e dunque la riapertura delle attività senza ricorrere a decreti, il Ministro della Salute Speranza, sostenitore, insieme con i partiti Pd, LeU e M5S della linea “rigorista”, ha dichiarato: “Esprimo soddisfazione per un decreto legge che mette la tutela della salute al primo posto. Vincere la battaglia sanitaria è la premessa per la vera ripartenza del Paese. C’è l’impegno di tutto il Governo a lavorare, in sede di conversione del decreto, ad una protezione legale per il personale sanitario impegnato nell’emergenza che vada oltre la semplice norma approvata oggi che riguarda le vaccinazioni. Siamo in una situazione complessa, ma non come un anno fa”.
Critica, invece, nei confronti del Decreto, l’Opposizione di Fratelli d’Italia, con la Presidente Meloni che ha sottolineato come “non vi sia stato alcun cambio di passo tra il Governo Draghi e il precedente Conte bis”.
Malcontento per il Decreto, anche da parte dell’Associazione Nazionale dei Comuni, con il Presidente e sindaco di Bari Decaro, che ha affermato: “Leggiamo dalle agenzie di stampa che il Consiglio dei ministri ha approvato il nuovo decreto legge in materia di misure anti Covid. Scopriamo che non ci sono più zone bianche e gialle e che molte attività economiche resteranno chiuse per ancora un mese senza alcuna certezza sui tempi di erogazione dei ristori per le chiusure precedenti. E per la prima volta i sindaci e i presidenti di Provincia non sono stati consultati né informati sulle misure contenute nel testo”, riecheggiato dal Presidente dell’UPI, l’Unione delle Province Italiane, Michele de Pascale, che ha detto: “Ci stupisce e ci dispiace che in questa occasione non si sia voluto proseguire sulla linea del confronto e della condivisione tra tutte le istituzioni”. Lo dichiara il presidente dell’Upi, Michele de Pascale, riguardo al Decreto Covid approvato dal Consiglio dei Ministri, su cui non c’è stata consultazione con le associazioni di rappresentanza degli Enti locali, Anci e Upi , che per la prima volta dall’inizio dell’emergenza non sono state consultate sulle misure”.
Insoddisfazione anche di Confcommercio, che, tramite l’Osservatorio Tasse locali , ha rilevato come nel 2020, nonostante il blocco delle attività, causa Covid ,e la conseguente drastica riduzione della quantità di rifiuti prodotta, (oltre 5 milioni di tonnellate in meno rispetto al 2019), il costo totale della tassa rifiuti (Tari) abbia raggiunto il livello record di 9,73 miliardi con un incremento dell’80% negli ultimi 10 anni. Da qui, l’allarme lanciato dal Presidente dell’associazione dei commercianti e delle piccole imprese, Sangalli, che ha sottolineato: “Le imprese del terziario sono di fronte ad una situazione estrema: sostegni del tutto insufficienti e prospettive di riaprire un miraggio. Il nuovo decreto, infatti, prevede per tutto aprile solo zone rosse o arancioni salvo deroghe. Servono, invece, subito riaperture progressive e in sicurezza. Serve soprattutto, prima che sia troppo tardi, la svolta tanto attesa del Governo Draghi che ancora non si vede”.
Non solo gestione della pandemia però. L’Esecutivo è infatti a lavoro sul nuovo Decreto Ristori, da finanziare con uno scostamento di bilancio da 20-30 miliardi che sarà chiesto al Parlamento in occasione della presentazione del Documento di Economia e Finanza nel mese di aprile, stesso mese nel quale, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, previa ulteriore passaggio e ratifica del Parlamento, dovrà essere inviato a Bruxelles per accedere ai finanziamenti del Recovery Fund.
In merito al suddetto Piano, dopo il via libera della Camera di ieri, è arrivato nella giornata di oggi, l’ok, con 203 sì, 7 no e 24 astensioni, anche del Senato alla risoluzione di Maggioranza sulla Relazione delle Commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato.
Durante la discussione, nel suo intervento nell’Aula di Palazzo Madama, il ministro dell’Economia, Franco, ha spiegato: “Quella delle procedure è forse la sfida più importante che abbiamo davanti. Su questo punto, come su quello delle riforme, più generale ma fondamentale nella costruzione di un piano efficace, il Parlamento avrà un ruolo centrale nell’assicurare un contributo significativo, un dibattito ampio, ma anche una concreta capacità di individuare in tempi rapidi le soluzioni più opportune nei vari passaggi parlamentari che saranno richiesti nei prossimi mesi ed anni perla realizzazione delle riforme. Il lavoro delle Commissioni, ha sottolineato, è stato un grande esercizio di ascolto della società italiana. Nel complesso le risorse destinate alle aree territoriali del Mezzogiorno supereranno significativamente la quota del 34%. Il Pnrr è una grande occasione per avviare un processo di crescita duratura per il Paese che esce da un quarto di secolo di crescita piuttosto modesta rispetto agli altri principali Paesi europei. Le indicazioni costruttive e preziose emerse dal dibattito parlamentare. La buona riuscita del piano richiede uno sforzo corale delle diverse istituzioni coinvolte e un dialogo aperto e costruttivo. Richiede una strategia del paese, una visione per quello che sarà il paese nel 2026, nel 2030 e possibilmente nei decenni successivi. Ogni euro che verrà impegnato, ogni euro che verrà speso, deve essere rendicontato. Le osservazioni parlamentari contribuiranno alla definizione del Piano e ci sarà un coinvolgimento del Parlamento sia nella predisposizione sia nella attuazione del Piano ed ha ribadito gli impegni sulla governance. I progetti che non fossero inclusi nel piano non saranno necessariamente accantonati” e che si sta valutando la costituzione di “una linea di finanziamento ad hoc”.
Proprio per discutere di Recovery Plan, per l’8 aprile è stata fissata una riunione tra le Regioni, il Premier Draghi e alcuni Ministri, come comunicato dal Presidente della Conferenza delle Regioni e Presidente della Regione Emilia Romagna Bonaccini.
Nel frattempo, sul fronte interno ai partiti, il segretario dem Letta, ha incontrato oggi, nell’ambito del piano di allargamento delle alleanze del Centrosinistra, il segretario dei Verdi Bonelli, con cui si è confrontato sulla connotazione ambientalista da dare alla coalizione il segretario di Sinistra Italiana, Fratoianni, con cui ha ribadito la necessità di dar vita a un’alleanza alternativa alle destre e il Presidente del Parlamento UE, Sassoli, con cui ha parlato di Recovery Plan e ingresso del M5S europeo nel Gruppo dei Socialisti, rimarcando l’intenzione di rendere strutturale l’alleanza con i pentastellati, nella quale il Pd abbia il ruolo di leader.
Parlamentari pentastellati italiani ed europei e consiglieri regionali , per un totale di 400,che stasera si riuniranno in Assemblea (presente forse anche il garante Grillo), parte a Montecitorio, parte da remoto, in streaming , per discutere del piano di rifondazione del Movimento elaborato dall’ex Premier Conte, chiamato a guidare i grillini, ma anche di alleanze e della questione del vincolo del secondo mandato.
Nuovi assetti UE anche della Lega, con il segretario Salvini volato in mattinata a Budapest per incontrare il Premier ungherese Orban e il Premier polacco Morawiecki, per confrontarsi sulla nascita nel Parlamento Europeo di un nuovo gruppo con i conservatori per dare vita a un “rinascimento europeo” e chiedere “un maggiore intervento dell’Europa su difesa dei confini e delle vite”.
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