-Verifica di Governo, il ministro dell’Economia Gualtieri, alla presenza dei Ministri Amendola(Affari Europei) e Provenzano (per il Sud), ha illustrato questa mattina a Palazzo Chigi , al Premier Conte la bozza del nuovo Recovery Plan, frutto del confronto post-natalizio con i partiti di Governo cui seguirà un vertice con i capidelegazione di Maggioranza. Tagliati i bonus (eccetto il Superbonus al 110%) e raddoppiati, come chiesto da Pd, LeU e Italia Viva, i fondi per la Sanità, ma anche per il Sud, gli asili, per favorire l’impiego delle donne, le Infrastrutture, il Turismo e la Cultura. Quanto alla crisi, Conte scrive sui Social: “Silenzio operoso”, ma secondo indiscrezioni di stampa sarebbe pronto a cedere su rimpasto e deleghe ai Servizi Segreti. Tuttavia,da Italia Viva fanno sapere: il rimpasto non basta, sul tavolo le dimissioni del Premier. Pressing sui 5S per attivare almeno una parte della linea di credito (12 su 36 miliardi) del Mes per la Sanità, ma i pentastellati ribadiscono il loro No. Il Vicesegretario Pd (Orlando): “Senza Conte, si va al voto”. Dalle Opposizioni di Centrodestra,Lega annuncia: pronti a governare, scenderemo in piazza per chiedere le dimissioni del Governo e Fratelli d’Italia invoca la sfiducia al Premier, ma Forza Italia prova a mediare: collaborazione su piano vaccinale e Recovery Plan e presenta un programma di riforme in 3 punti: Fisco, Pubblica Amministrazione e Giustizia.
-Vaccini, riunione Stato-Regioni sulla campagna vaccinale. Il ministro Speranza (Salute): “Secondi in UE nella vaccinazione, abbiamo tutte le capacità per accelerare”. Boccia (Affari Regionali): “Gradualmente fuori dall’emergenza entro l’estate”. Il Commissario all’emergenza Arcuri: “Dal 20 gennaio, i primi 1500 sanitari per la somministrazione del vaccino”. Il Presidente della Conferenza delle Regioni, Bonaccini: “Avanti sulla strada della collaborazione”.
di Federica Marengo mercoledì 6 gennaio 2021
Stamane, e non nella serata di ieri, come era stato ipotizzato, il ministro dell’Economia Gualtieri, alla presenza dei Ministri Amendola (Affari Europei) e Provenzano (per il Sud), ha illustrato al Premier Conte, nel corso di un incontro a Palazzo Chigi, la nuova bozza del Recovery Plan, il piano di riforme per accedere alle finanze (209 miliardi tra prestiti e contributi a fondo perduto , di cui nel 2021 verrà erogata una prima tranche del 10%) in arrivo dalla UE, frutto del confronto post-natalizio del titolare di Via XX settembre con i partiti di Maggioranza e le loro istanze.
Nella versione aggiornata del piano, infatti, il Tesoro ha tagliato i sussidi e i bonus, ad eccezione del Superbonus 110% prorogato fino al 2023,e raddoppiato i fondi previsti per la Sanità, stanziando 18 miliardi, anziché 9 per il comparto. Raddoppiati anche i fondi per il Sud, per le Infrastrutture, per gli asili, per favorire l’impiego delle donne e per la Cultura e il Turismo, grazie allo sblocco da parte del ministro per il Sud Provenzano dei fondi europei per la Coesione Territoriale già in Bilancio dello Stato e non ancora programmati, proprio come sollecitato da Pd, LeU e Italia Viva. Il testo, poi, sarà oggetto di un vertice tra il Presidente del Consiglio e i capidelegazione di Maggioranza e, una volta approvato, sarà inviato in Parlamento per le modifiche.
Tuttavia, sul tavolo dell’Esecutivo, resta da sciogliere il nodo dell’attivazione del Mes, la linea di credito apposita per le spese sanitarie dirette e indirette messa in campo da Bruxelles, che il Pd e Italia Viva, vorrebbero fosse utilizzato almeno in parte, 12 su 36 miliardi, ma cui si oppone il M5S.
Il Premier, inoltre, secondo indiscrezioni di stampa, stralciata dal piano la fondazione per la Cybersicurezza, sempre per andare incontro alle istanze della Maggioranza e in particolare di Italia Viva, sarebbe disposto anche a cedere le deleghe ai Servizi Segreti, finora avocate a sé, atto contestato dal partito di Matteo Renzi.
Tutto ciò, sullo sfondo di una crisi di Governo dagli esiti incerti, viste le ultime dichiarazioni degli esponenti di Italia Viva, che , negando l’interesse a un rimpasto e quindi per eventuali Ministeri, sembrano esercitare pressioni per le dimissioni del Premier.
“Noi abbiamo posto questioni di merito: dal piano vaccini all’Alta velocità, dalla riapertura delle scuole all’utilizzo del Mes per la sanità. A oggi, nessuna risposta dal Governo”, ha dichiarato la capogruppo alla Camera Boschi a La Stampa, spiegando: “Forse il Presidente vuole verificare fino in fondo l’ipotesi dei responsabili prima di chiarirsi con noi. Legittimo, ma l’importante è che non perda tempo. Noi siamo pronti al dibattito in Parlamento, le nostre Ministre sono pronte a dimettersi. Conte si decida. La narrazione che viene dagli uffici del Premier è che ci accontenteranno con un rimpasto. Non è così. Per noi contano le idee, non gli incarichi. Tutti a parole si dicono d’accordo con i temi che abbiamo posto. Innanzitutto chiariamoci su questo, poi verranno Ministri. Noi vogliamo aprire le scuole, non una crisi di Governo. Che cosa abbia in testa Conte non è dato saperlo e sono anche personalmente molto sorpresa dal modo con il quale sta giocando questa partita. Noi gli avevamo offerto massima collaborazione, lui ha risposto con toni ultimativi e peraltro avventati dal punto di vista dei numeri. Se si aprirà la crisi il Presidente della Repubblica ,fatte le consultazioni , farà la sua scelta. Nessuno avrebbe mai immaginato, tre anni fa, che un professore senza esperienza politica diventasse premier: sono le regole della democrazia parlamentare, vanno rispettate. L’unico scenario che non vedo praticabile sono le elezioni anticipate: nessuno le vuole e chi le minaccia lo fa soltanto per impaurire gli altri. La Costituzione per noi è la bussola e il Presidente Mattarella il suo attento garante. Noi vogliamo capire se c’è ancora una maggioranza a sostegno del governo e soprattutto se c’è ancora un governo a sostegno del Paese. Meglio il chiarimento dello stallo. O si governa davvero o tutto è al buio, non solo la crisi. In un momento come questo servono scelte coraggiose e responsabili. Noi ci siamo, consapevoli di aver messo in campo i contenuti che servono. Speriamo che anche il Pd faccia la sua parte”.
Parole, poi riecheggiate dalla ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia, in quota renziana Bonetti, che a Il Messaggero, ha avvertito il Governo: “Non saremo complici di scelte sbagliate e per evitarle faremo di tutto. Io ho scelto di servire il Paese con le idee e non con le poltrone. Se le nostre idee non servono, lasciare sarebbe doveroso, siamo davvero disposti a fare di tutto perché si riesca a fare il bene del Paese. Siamo ancora in attesa di risposte alle nostre proposte. Il tempo sta per scadere per il Paese. Non è tanto una questione di dibattito interno alla maggioranza, ma tra poco riprenderà tutta l’attività istituzionale, e a quel punto deve esserci una proposta chiara. Abbiamo detto con chiarezza che per servire il Paese con una politica che si rivolga davvero alla costruzione del futuro dei nostri figli, ci siamo e ci saremo. Siamo il partito che ha portato in questo governo il Family Act, l’unico disegno di riforma organica finora approvato. Ma l’esercizio del potere fine a sé stesso è uno stile che non ci appartiene. Ci saremmo aspettati in questi giorni delle risposte e devo dire che il fatto che non siano ancora arrivate mi fa ipotizzare che per qualcun’altro il tempo abbia una dimensione più dilatata. E invece è urgente dare una risposta a delle domande di fondo: quale visione di futuro vogliamo presentare in Europa con i 209 miliardi del Recovery plan, quale piano di vaccinazione dobbiamo mettere in campo per arrivare al maggior numero di persone nel più breve tempo possibile, quale proposta abbiamo per la riapertura delle scuole che continuiamo a rimandare perché di fatto non riusciamo a trovare una convergenza. A questo punto il Recovery plan dovrebbe passare in Consiglio dei ministri, ma senza un voto. E’ una strada percorribile?. Il tema non sono gli escamotage con i quali si fa passare un provvedimento in Consiglio dei ministri, ma la costruzione di un piano che sia condiviso da tutto il Paese, dal Parlamento, dalla società civile, dagli amministratori locali. Quella che dobbiamo portare avanti è la progettualità di una politica seria, noi questa finora non l’abbiamo vista, questo arrivare sempre all’ultimo minuto credo sia un sintomo di un’organizzazione che va migliorata e inoltre non ci mette nelle condizioni di avere una serenità di scelta”.
A mediare, il Pd, con il suo segretario Zingaretti, che, in un colloquio con Il Corriere della Sera, ha detto: “Sulle cose da fare siamo pronti a un immediato confronto di merito con tutti i partiti della maggioranza. Crediamo ci siano le condizioni per un compromesso alto, che faccia fare un passo in avanti a tutti, attorno a Conte e per l’interesse nazionale. Il Premier deve assumere l’iniziativa per propiziare questo confronto franco e chiuderlo il prima possibile. Non servono atti di rottura o crisi al buio, ma una collaborazione necessaria e consapevole dato il momento che stiamo vivendo. Se dovessimo fallire, chi avrà avuto la responsabilità di un mancato coraggio o di una condotta irresponsabile, manovriera e spregiudicata, ne pagherà le amare conseguenze di fronte all’opinione pubblica. Bisogna fare presto. Abbiamo molte cose da fare per gli italiani. Il Pd intende superare le conflittualità all’interno della maggioranza e un clima di incertezza che può arrecare danni all’azione di governo e alle condizioni di vita del Paese. La crisi in un momento di emergenza verrebbe vissuta come un gioco di potere, lontano dagli interessi dell’Italia”, sebbene, il Vicesegretario dem Orlando, nell’ambito del suo intervento nella trasmissione Rai “Domani è un altro giorno”, abbia precisato: “Conte punto di equilibrio, se si toglie il Premier , si rotola verso le elezioni. Davanti all’ipotesi di governissimo , io avrei grande imbarazzo, non credo che si diminuisca la confusione mettendosi con Salvini e la Meloni, credo invece che aumenterebbe. Sarebbe rinnegare le mie ragioni e credo che anche per loro sarebbe lo stesso”. Quindi, sul Recovery Plan, ha sottolineato: “Noi abbiamo fatto un documento, chiedendo correzioni al Recovery. Sappiamo, in via informale che molte proposte sono state raccolte dal ministro Gualtieri, vedremo nelle prossime ore; molte richieste fatte dal Pd sono simili a quelle fatte da Italia Viva. La strada è quella di mettersi intorno a un tavolo, si concentrino le energie per stare insieme e trovare una soluzione, non è il momento di ultimatum”.
Necessario evitare la crisi anche per M5S e LeU, alla luce della gestione del piano vaccinale e del Recovery Plan, e “blindare” il Premier Conte, che , in post su Facebook, sottolineando di preferire “alle parole il silenzio operoso” , a proposito della nuova bozza del Recovery Plan , visionata quest’oggi, ha scritto: “Non è mai venuta e mai verrà meno, da parte mia, l’apertura al confronto e all’ascolto delle forze che sostengono il Governo. Ho sempre lavorato per raccogliere tutte le proposte migliorative su ogni tema o provvedimento sin qui adottato e così sarà anche in futuro, perché è questo che ci chiedono i cittadini. Questo vale, ovviamente, anche per il Recovery Plan. Nei giorni scorsi ho sollecitato le forze di Maggioranza a far pervenire osservazioni e proposte utili a migliorare la prima bozza riguardante il nostro Piano nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr). Ho sempre inteso quella prima bozza come un documento utile ad avere una base tecnica di discussione per poi operare le scelte “politiche” e dare una impronta strategica al nostro Pnrr. Proprio questa mattina, il ministro dell’Economia Gualtieri, insieme ai ministri Amendola e Provenzano, mi hanno sottoposto una versione più avanzata di quel primo documento. Posso già anticipare che le proposte e le osservazioni sin qui indicate dalle forze politiche si sono rivelate contributi utili ad arricchire e a migliorare il. A breve ci ritroveremo con tutte le forze di Maggioranza per operare una sintesi complessiva, che valga a selezionare gli investimenti e le riforme più utili a modernizzare il Paese. I 209 miliardi che l’Europa ci mette a disposizione sono risorse ingenti, ma le nostre scelte devono essere ben ponderate. La nuova versione del Pnrr punterà con ancora maggior decisione sugli investimenti, soprattutto quelli ad alto impatto sulla crescita, sulla trasformazione dei settori e sulle filiere innovative. Maggiori risorse saranno destinate, in particolare, alla salute, ai giovani, al terzo settore, agli asili nido e alle persone con disabilità. Per mirare al superiore interesse dei cittadini dovremo condurre il confronto e selezionare le proposte finali in base alla loro intrinseca bontà, alla loro coerenza di sistema, e alla loro sostenibilità sociale e ambientale. La piena disponibilità al dialogo predispone anche ad accogliere le buone idee degli altri. Una volta messa a punto una proposta migliorativa del Piano ritorneremo in Consiglio dei Ministri per la sua approvazione e riattiveremo così il confronto con l’intero Parlamento e, quindi, anche con le forze di Opposizione, aprendoci anche alla discussione con tutte le parti sociali. Adesso dobbiamo correre. Solo così potremo dare all’Italia l’accelerazione che serve a trarla fuori dalle difficoltà del tempo presente e a preservarla dalle ulteriori difficoltà che si annunciano all’orizzonte. Dobbiamo correre insieme” .
A seguire, non si è fatta attendere la risposta di Italia Viva, che, tramite fonti qualificate, ha evidenziato: “La politica parla con atti e non su Facebook. Comunque, il post sembra andare in una direzione che pare raccolga una serie di nostre richieste sul merito. Restiamo in attesa di leggere le carte e capire se, come afferma Conte, il Recovery sia stato riscritto. Mancano poi tutte le altre risposte sulle tante questioni politiche che abbiamo posto”.
Dalle Opposizioni di Centrodestra, invece, la Lega ha annunciato: “Pronti a governare, scenderemo in piazza per chiedere le dimissioni del Governo” , mentre Fratelli d’Italia ha invocato la sfiducia al Premier. Posizione più sfumata per Forza Italia, che prova a mediare dicendosi disponibile a collaborare su piano vaccinale e Recovery Plan e annunciando per domani la presentazione di un programma di riforme in 3 punti: Fisco, Pubblica Amministrazione e Giustizia.
Sempre nella mattinata di oggi, nel giorno in cui l’Ema, l’Agenzia Europea del Farmaco, ha dato il suo via libera al secondo vaccino, Moderna, dopo Pfizner-BioNTech, vertice sul piano vaccinale, presieduto dal ministro per la Salute, Speranza, dal ministro per gli Affari Regionali Boccia, dal Presidente della Conferenza delle Regioni, e Presidente della Regione Emilia-Romagna, Bonaccini e dal Commissario straordinario all’emergenza Arcuri.
Nel corso della riunione, convocata dal ministri per gli Affari Regionali Boccia, nella quale le Regioni hanno avanzato la richiesta di potenziare il personale medico-sanitario per le vaccinazioni e limitare il numero di dosi in magazzino per evitarne lo spreco, il ministro della Salute Speranza ha dichiarato: “Ora è in atto quell’accelerazione nella campagna vaccinale necessaria. La grande maggioranza delle regioni ha raggiunto percentuali rilevanti. Il paese è pronto”. Siamo secondi per numero di vaccinazioni in Europa, dietro solo alla Germania, e abbiamo tutte le capacità per accelerare. Il Piano sarà incrementato man mano che Ema autorizzerà gli altri vaccini. Sono stati fatti degli sforzi straordinari da parte di tutte le regioni permettere a regime la macchina, che vuol dire 70 mila vaccini al giorno a livello nazionale finché non si avranno gli altri vaccini autorizzati”, seguito da Boccia, che ha evidenziato: “Tutte le Regioni stanno facendo sui territori un intenso lavoro per attuare il piano nazionale messo a punto dal commissario per la campagna di vaccinazione, noi restiamo sempre al loro fianco disponibili per fornire tutto il supporto necessario. Con l’impegno di tutti abbiamo avviato un percorso che ci porterà a uscire gradualmente dall’emergenza entro l’estate”.
Soddisfatto, il Commissario straordinario all’emergenza Arcuri, che ha annunciato: “Per la somministrazione del vaccino Pfizer (modello Freeze) saranno inviati da subito 1.500 operatori tra medici e infermieri, a integrazione dei 3.800 già operativi nelle singole Regioni. La suddivisione sarà in base alla popolazione. Entro il 7 gennaio sarà comunicato l’elenco del personale individuato per regione alla Agenzie per il lavoro (sono 5 divise per aree territoriali, in base al numero di popolazione) e a partire dal 20 i primi candidati saranno disponibili. Al momento è stato presentato un programma con 5,9 milioni di vaccinati entro fine marzo, 13,7 ad aprile, 21,5 milioni entro fine maggio e si può completare la vaccinazione volontaria entro agosto”, così come il Presidente della Conferenza delle Regioni, e Presidente dell’Emilia Romagna Bonaccini, che ha commentato: “Molto bene il clima positivo di queste prime settimane di vaccinazione: questa forte collaborazione istituzionale è necessaria per vincere la difficile sfida contro il virus, grazie all’impegno costante del personale delle nostre strutture sanitarie. Stiamo lavorando per garantire la massima velocità e rispettare i tempi in questa prima fase di campagna vaccinale. Attendiamo l’arrivo del personale ulteriore che ha risposto al bando del Commissario Arcuri e continuiamo a garantire la massima disponibilità per la più efficace collocazione territoriale delle dosi vaccinali in arrivo. Aspettiamo, con il Governo, ulteriori imminenti buone notizie sul fronte delle autorizzazioni degli altri vaccini che consentirebbero di far fronte in tempi rapidi alla vaccinazione degli ultraottantenni e poi delle restanti fasce della popolazione. Le Regioni hanno manifestato la propria disponibilità a collaborare perché si possa fare un accordo quadro con i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta per coinvolgerli in questo importante sforzo collettivo. Significativo che i ministri Speranza e Boccia e il Commissario Arcuri abbiano manifestato gratitudine per l’impegno delle Regioni”.
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