di Federica Marengo sabato 3 agosto 2024
-Poche settimane fa, nel corso dei lavori di riqualificazione di piazza San Giovanni in Laterano, in occasione del Giubileo del 2025, la direzione scientifica della Soprintendenza Speciale di Roma, guidata da Daniela Porro, ha scoperto , mediante analisi di stratigrafia, ovvero la scienza che studia gli strati archeologici, una struttura muraria risalente al periodo medievale, compreso fra il IX e il XIII secolo d.C., appartenente con ogni probabilità al Patriarchio, una basilica monumentale realizzata nel IV secolo d.C., su commissione dell’Imperatore Costantino , sede papale fino al 1305, anno del trasferimento del Pontefice ad Avignone.
Tale struttura, è stata ritrovata nella parte orientale dello scavo, estendendosi in lunghezza fin sul sagrato della Basilica e, sulla base delle diverse tecniche edilizie con cui fu costruita, è databile al IX secolo d.C, con successivi restauri e interventi di ricostruzione, susseguitisi fino al XIII secolo d.C.
Quanto alla funzione delle struttura ,quest’ ultima poteva costituire una cinta muraria a difesa del Partriarchio o fungere da sostegno al pendio che costituiva nell’antichità l’area di San Giovanni in Laterano.
La struttura , formata da blocchi di tufo, riutilizzati successivamente per comporre altre strutture ora non più esistenti, è stata oggetto nel tempo di interventi di restauro, come dimostra la presenza di altri blocchi su entrambi i lati, che costituiscono una fasciatura realizzata con una serie di blocchetti , sempre in tufo, e con dei contrafforti.
La parte della struttura muraria collocata a ovest, invece, presenta contrafforti a cuneo, realizzati con una tecnica più irregolare, mentre la parte finale , che si estende fino al sagrato della Basilica , è costituita da blocchetti di tufo e contrafforti di forma quadrata.
L’ipotesi che la struttura muraria avesse una funzione difensiva della Basilica e dei palazzi adiacenti , viene avvalorata dagli accadimenti del periodo storico nel quale fu realizzata , caratterizzato dalle frequenti invasioni e dalle scorrerie dei saraceni e dalle lotte violente tra le famiglie aristocratiche romane aspiranti al soglio di Pietro.
Quindi, con la cattività avignonese ,il ritorno a Roma del Papa e il trasferimento della sede papale in Vaticano, venne meno la necessità di una struttura difensiva intorno al Patriarchio e , perciò, essa venne demolita.
Durante le indagini archeologiche ,seguite a tale ritrovamento, sono stati scoperti anche resti di altre strutture, databili a un periodo precedente a quello del Patriarchio, quali: una porzione di muro in opus reticulatum ,con funzione di terrazzamento del pendio che caratterizzava l’area, risalente all’epoca fra il I secolo a.C. e il I secolo d.C.; fondazioni a reticolo di età Severiana (III secolo), connesse probabilmente con gli accampamenti della guardia a cavallo dell’imperatore (Castra Nova equitum singularium), presenti sotto l’attuale Basilica; due muri in opus latericium, paralleli e parte di una struttura ipogea , ovvero sotterranea, per via della profondità (3,5 metri sotto il piano di calpestio) e della breve distanza tra loro e un tratto di struttura muraria in opus listatum (oppure opus vittatum od opera listata), risalente al periodo fra il IV e il VII secolo.
Grazie a tali ritrovamenti e scoperte , dunque, che resteranno in loco e , a cui si aggiungono: monete, metalli, maioliche e ceramiche, sarà possibile avere altre informazioni sulla storia di Roma e di quest’area, fino alla sistemazione della stessa per opera di Papa Sisto V nel XVI secolo.
Pertanto, sono in programma il completamento dello scavo e la sua valorizzazione.
Infatti, il ministro della Cultura Sangiuliano, ha dichiarato al riguardo: “Le nuove scoperte di piazza San Giovanni in Laterano sono l’ennesima dimostrazione della ricchezza del territorio di Roma, una miniera inesauribile di tesori archeologici. Ogni singola pietra ci parla e racconta la sua storia: grazie a questi importanti ritrovamenti gli archeologi potranno sapere di più del nostro passato. Desidero manifestare il mio compiacimento per l’impegno e per la passione che i ricercatori stanno mettendo nel loro lavoro. È fondamentale coniugare la salvaguardia della nostra storia alle esigenze di tutela e modernizzazione del tessuto urbano”.
©Riproduzione riservata