-Recovery Plan, Camera e Senato approvano il Piano Nazionale di Resilienza e Ripresa, ma dall’Opposizione Fratelli d’Italia, con la Presidente Meloni, si astiene per il poco tempo a disposizione del Parlamento per valutare e approvare il testo, seguita dal deputato e segretario di Sinistra Italiana, Fratoianni e dal segretario dei Verdi Bonelli, insoddisfatto per gli investimenti sulla transizione ecologica. Il Premier Draghi: “Tempi stretti, ma ruolo del Parlamento fondamentale”. Il Presidente di Confindustria, Bonomi: “Coinvolgere le imprese”. Intanto, continua nella Maggioranza, tra Pd, M5S e Lega, la tensione sul coprifuoco con la petizione per la sua abolizione lanciata dal segretario del Carroccio Salvini, che ha trovato la sponda del leader di Italia Viva Renzi, mentre la Presidente di Fratelli d’Italia, Meloni ha presentato un ordine del giorno in votazione alla Camera per l’abolizione, invitando la Lega a votare per il sì. Poi, il via libera della Camera all’ordine del giorno che revisione della misura in base ai dati epidemiologici per evitare il voto contrario del Carroccio non in linea con l’alleato di coalizione. Tutto ciò mentre slitta ancora il pagamento degli stipendi per i dipendenti Alitalia, il cui dossier è al centro del confronto con Bruxelles e l’Istituto Nazionale di Statistica rileva ad aprile un aumento della fiducia di consumatori e imprese e di export e import.
di Federica Marengo martedì 27 aprile 2021
Nella tarda mattinata di oggi, la Camera ha approvato la risoluzione di Maggioranza sul Recovery Plan con 442 voti a favore, 19 contrari e 51 astenuti (i deputati di Fratelli d’Italia), respinte, dunque, le altre risoluzioni di Fratelli d’Italia e di Alternativa c’è. Il Governo, quindi si impegna a trasmettere il Piano Nazionale di Resilienza e Ripresa alla Commissione Europea e ad assicurare il pieno coinvolgimento del Parlamento.
La votazione è avvenuta dopo la replica del Premier Draghi al dibattito dell’Aula avvenuto ieri, al termine della sua illustrazione del Piano Nazionale di Resilienza e Ripresa.
Ai deputati,specie quelli dell’Opposizione di Fratelli d’Italia, lamentatisi per la compressione dei tempi per esaminare e discutere del testo e della conseguente esautorazione del Parlamento, il Presidente del Consiglio, ha spiegato: “Voglio ribadire il profondo rispetto che il governo e io abbiamo per il Parlamento. Naturalmente i tempi erano ristretti. La scadenza del 30 aprile non è mediatica, come si è detto, è che se si arriva prima si ha accesso ai fondi prima. La Commissione andrà sui mercati a fare la provvista per finanziare questo fondo intorno al mese di maggio/giugno, poi la finestra si chiuderà temporaneamente per l’estate, e quindi se il Piano viene presentato prima si ha accesso alla prima quota della provvista. Non così se invece si va più avanti. Per cui mi dispiace molto per i tempi ristretti di questa discussione. Abbiamo tenuto conto però dei molti punti di vista del Parlamento espressi sia nelle opinioni espresse prima, sia ne corso delle interlocuzioni stesse che il Parlamento ha avuto con parti sociali sia con l’altissimo numero di interlocutori che il Parlamento ha incontrato”.
Quindi, a seguire, una riflessione in merito agli effetti del Piano sulla crescita e precisazioni su investimenti e riforme, da attuare, tra cui la proroga al 2023, finanziata nella prossima legge di Bilancio, del Superbonus al 110%, fortemente caldeggiata da M5S,Pd e Forza Italia : “Sul debito pubblico riteniamo che sia necessario in questo momento concentrarci sulla crescita economica e sostenibile. Il Governo vuole rilanciare gli investimenti perché la produttività aumenti, per permetterci di raggiungere tassi di crescita molto più alti speriamo che in passato che porteranno a un declino del debito sul Pil. Se siamo in grado di rilanciare il potenziale di crescita della nostra economia, riusciremo anche a ridurre rapidamente il rapporto tra debito pubblico e Pil. Molti di voi hanno chiesto garanzie relativamente al Superbonus. Ribadisco che per questa misura tra Pnrr e fondo complementare, sono previsti oltre 18 miliardi, le stesse risorse stanziate dal precedente Governo. Per il futuro, il Governo si impegna a inserire nel disegno di legge di bilancio per il 2022 una proroga dell’Ecobonus per il 2023, tenendo conto dei dati relativi alla sua applicazione nel 2021. Già con un Dl a maggio, interveniamo con delle importanti semplificazioni per agevolare la sua effettiva fruizione perché le procedure sono complesse. Nel Piano si esplicita in maniera chiara come verranno spesi i fondi per il Mezzogiorno, sia quelli del Pnrr che quelli aggiuntivi. Ieri ho detto 80 miliardi ma in realtà sono 82, il 40% del piano per un 34% di popolazione. Il Governo intende stanziare 6 miliardi per banda larga e 5G, l’obiettivo è portarle ovunque entro 2026. A maggio avvieremo la mappatura degli operatori privati, ci sarà un controllo statale per tutelare le scelte dei cittadini e la concorrenza, per evitare che ci siano nuovi divari. Non sostengo che la concorrenza sia il toccasana per tutte le situazioni, nella maggior parte dei casi la soluzione è la concorrenza regolata. Il Piano asili nido stanzia 4,6 miliardi per le scuole dell’infanzia, questo porta 230mila posti per i bambini più piccoli, è una stima prudenziale. L’ambizione del governo è raggiungere e superare gli obiettivi UE, del resto abbiamo un tale arretrato che bisogna essere ambiziosi per recuperare sul passato. Il Governo è convinto che la transizione ecologica debba permeare tutte le attività economiche: è un motore di sviluppo e di occupazione. Finora è stato visto come un ostacolo al progresso, ma dobbiamo capire che se fatta bene genera innovazione e produzione. Il nostro piano destina alla transizione ecologica il 40% dei progetti, siamo ben al di là del 37% richiesto dall’Europa”.
Poi, il Premier Draghi ha illustrato il Piano al Senato, dove il Presidente del Consiglio ha ribadito quanto esposto alla Camera, e dopo il dibattito dell’Aula ha proceduto alla replica. Da qui,il voto dei senatori che hanno dato l’ok al testo, con 224 sì, 16 no e 21 astenuti (i senatori di Fratelli d’Italia).
Soddisfatti del piano, i partiti di Maggioranza, Pd, M5S, LeU, Italia Viva, Forza Italia e Lega, con le sole eccezioni dei deputati Fratoianni, segretario di Sinistra Italiana, che cha contestato il Piano nel metodo (troppo ristretti i tempi del dibattito parlamentare) e nel merito, sottolineando: “Questa pandemia ci ha insegnato molte cose, ma non ha inventato niente, non ha inventato la diseguaglianza, non ha inventato il mutamento climatico, non ha inventato la debolezza del nostro welfare, la pandemia li ha messi in evidenza. Ecco, per rispondere a questo dramma, avremmo dovuto avere il coraggio di indicare una svolta, di dire con chiarezza che la normalità di ieri non può essere l’approccio di domani.
Per questo, avremmo avuto bisogno di scelte che indicassero con chiarezza che, per fare transizione, bisogna abolire i sussidi alle sostanze nocive, che abbiamo bisogno, quando parliamo di fisco, di una patrimoniale che colpisca la diseguaglianza, che avremmo bisogno di una riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario, per riorganizzare il futuro. Tutto questo manca- conclude – e questo è un gran peccato” e del segretario dei Verdi, Bonelli, che ha criticato l’esiguità degli investimenti nell’ambito della transizione ecologica.
Voto contrario al Piano, poi,dall’Opposizione di Fratelli d’Italia, per la compressione dei tempi di esame e discussione del Parlamento, a detta della Presidente Meloni, esautorato.
Nel pomeriggio, poi, a Montecitorio, la discussione su una serie di Ordini del giorno, tra cui quello presentato da Fratelli d’Italia per chiedere l’abolizione del coprifuoco dalle 22:00 alle 5:00, alla luce della proroga di quest’ultimo stabilita con il via libera all’ultimo Dl Covid, non condivisa dalla Lega, che ha dapprima chiesto di posticiparne l’orario alle 23:00 e poi ha lanciato una petizione online per l’abolizione, suscitando la piccata reazione del Pd e del M5S, contrari.
Tuttavia, il segretario della Lega , Salvini, non ha raccolto l’invito dell’alleata di coalizione Meloni a votare l’ordine del giorno, optando per la soluzione di compromesso, volta a ottenere il sì dell’intera Maggioranza, proposta da Forza Italia, con la mediazione del ministro per i Rapporti con il Parlamento D’Incà e il via libera del Presidente Draghi, ovvero la riformulazione dell’Ordine del giorno di Fratelli d’Italia con un testo che impegni il Governo entro maggio a rivedere , sulla base dei dati relativi a contagi e all’andamento della campagna vaccinale, il coprifuoco e le misure restrittive relative alle riaperture.
Riformulazione non accettata da Fratelli d’Italia ,il che ha comportato la messa in votazione del testo originario dell’odg, con l’abolizione del coprifuoco. Successivamente però la Camera ha bocciato tale ordine del giorno ,con Lega e Forza Italia che, però, non hanno partecipato al voto.
Mancata partecipazione al voto che ha suscitato le ire di Pd,M5S e LeU, con la Capogruppo dem Serracchiani che ha evidenziato: “Non può esserci una Maggioranza a la carte, che decide di stare dentro o fuori, che non affronta con coraggio e fiducia unita e coesa il difficile momento che stiamo attraversando, mi auguro che la maggioranza comprenda che l’unità e la coesione non vadano mai messe davanti all’interesse di questo o quel partito ma all’interesse nazionale”, riecheggiata, dapprima dal Capogruppo dei pentastellati Crippa, che ha dichiarato: “Evitiamo propagande inutili. E’ quanto mai paradossale che questa maggioranza” voti o non voti “per tornaconto personale”, e poi dal Capogruppo di LeU, Fornaro, che ha sottolineato: “La questione di come si sta in una Maggioranza, rispetto e lealtà devono essere le fondamenta e invece qui c’è un problema che non è superabile con le dichiarazioni o i tweet. A chi giova questo gioco?”.
Intanto, mentre il Presidente di Confindustria, Bonomi, riguardo al Recovery Plan, ha esortato il Governo a coinvolgere le imprese nelle riforme, ad attuare la semplificazione, partendo dal decreto maggio e a colmare la lacuna di una mancata interlocuzione tra pubblico e privato, contestando poi gli interventi del ministro del Lavoro Orlando ,che punta su Cassa integrazione e centri per l’impiego in continuità con l’ex Ministra pentastellata Catalfo, il Presidente della NewCo Ita , Caio, in Audizione presso la Commissione Trasporti e Attività Produttive della Camera sul nuovo piano industriale di Alitalia , ha detto: “La nuova Alitalia avrà bisogno di “60-90 giorni da quando ci sarà luce verde da parte della Commissione UE. Si dovranno identificare poi modalità e procedure che in conformità con il dettato comunitario e in accordo con l’azionista possano tracciare percorsi di accelerazione, non stiamo organizzando un’azienda mini, ma un’azienda che parte necessariamente allineata con la capacità che ha il mercato di assorbire la domanda e dall’altra con una prospettiva di competitività e di crescita. Ita sta lavorando in base al decreto su uno schema di piano industriale. Il Governo è attualmente impegnato nel dialogo con l’UE e stiamo supportando questo dialogo, fornendo tutti gli elaborati che derivano da indicazioni di Bruxelles per adeguare il piano ai criteri di sostenibilità e discontinuità”.
Sul tavolo però, mentre prose il confronto con Bruxelles, resta il nodo stipendi dei lavoratori della compagnia, il cui pagamento è stato nuovamente rinviato,questione su cui si è così espresso l’amministratore delegato di Ita Lazzerini: “Abbiamo bisogno di partire, non si può più perdere tempo. Di settimane decisive cominciano ad essercene un po’ troppe, la scarsa presenza di Alitalia sul mercato, non per colpe sue ma perché la situazione rende difficile programmare le vacanze, ha lasciato spazi a concorrenti, tra questi soprattutto le low cost. Ad aprile Alitalia ha volato con 37 aerei su 90 disponibili perché non c’è sufficiente domanda a causa della pandemia. Tutti stiamo dicendo che dobbiamo intercettare la ripresa estiva. Lo ha detto e mi ha fatto molto piacere anche il nostro presidente del Consiglio. C’è ancora tempo di farlo. A ogg,i le previsioni e le prenotazioni vere e proprie per volare da maggio a settembre, sono attorno al 15% di quello che erano nel 2019. I consumatori aspettano a prenotare, c’è molta incertezza. Nel nostro piano continua a esserci la parte aviation, handling e manutenzione, non cambia, l’azienda deve mantenere intatto il perimetro delle competenze. Ita doveva partire il primo aprile, siamo al 27 aprile, abbiamo bisogno di partire. Abbiamo elaborato un po’ di proposte e discussioni per avere il business dell’aviation da Alitalia il prima possibile per intercettare la domanda. L’intermodalità con il treno è uno snodo fondamentale del piano Ita. Tutte le compagnie gestiscono il proprio handling e su questo stiamo tenendo duro, la sostenibilità ambientale di Ita è un elemento di discontinuità con la vecchia Alitalia. Abbiamo rivisto un po’ il mix di aerei in acquisto e in leasing. Abbiamo già cominciato ad opzionare informalmente, perché non siamo ancora compagnia aerea. Alcuni aerei li compreremo con modalità di opzione e non di acquisto definitivo per garantirci la flessibilità di spostare l’arrivo degli aerei più avanti con l’evoluzione della domanda. Abbiamo avuto una interazione abbastanza intensa con la Commissione UE, abbiamo mandato 236 risposte ad altrettante domande, e mandato 40 documenti e tra questi anche quello sulle rotte per i prossimi cinque anni,abbiamo sviluppato 14 scenari diversi e fatto 12 meeting con le varie direzioni, è stato fatto tanto lavoro e ora si è in una fase di attesa per i prossimi passi”.
Buone notizie, infine, dall’Istituto Nazionale di Statistica, in merito all’aumento della fiducia di imprese (94,2 a 97,3) e consumatori (da100,9 a 102,3 punti ) rilevato per il mese di aprile su marzo e l’aumento a marzo su febbraio dell’export (2,5% su febbraio e +23,1% su base annua) e dell’import (+6,8% su mese e +35% su marzo 2020) con saldo commerciale a +4.797 milioni (+5.073 a marzo 2020).
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