-Quirinale, proseguono gli incontri tra i leader di partito e le riunioni interne alle formazioni politiche per definire la strategia in vista della prima giornata di votazioni di lunedì 24 gennaio, per l’elezione del nuovo Capo dello Stato. Nel pomeriggio di oggi, riunione del Presidente di Forza Italia Berlusconi per sciogliere la riserva riguardo alla propria candidatura, con i Ministri e i vertici di Forza Italia, che ha ampliato le file con gli ingressi, tra ieri e oggi ,della senatrice di Italia Viva Antonia Vono e dell’ex 5Stelle, poi Gruppo Misto, Saverio De Bonis, seguita dal vertice con i leader di Lega, Salvini, Fratelli d’Italia, Meloni e con i rappresentanti dei partiti di centro nel quale ha annunciato la rinuncia e la convergenza su un candidato di alto profilo. Nella giornata di domani, probabile nuova riunione in area centrosinistra, tra Letta(Pd), Conte (M5S) e Speranza (LeU), ma anche con Renzi e Salvini. Sempre domani, incontro di Letta e di Conte con i rispettivi Grandi elettori, previsto invece, lunedì, per il centrodestra. Intanto, mentre Confindustria ha lamentato l’insufficienza delle misure contenute nel Dl ristori e caro bollette ,varato dal Consiglio dei Ministri nella giornata di ieri, prevedendo un rallentamento della ripresa economica, la ministra della Giustizia, Cartabia ha presieduto l’inaugurazione dell’anno Giudiziario della Corte di Appello di Reggio Calabria, auspicando la collaborazione tra le istituzioni ,affinché i cittadini ritrovino la fiducia nella giustizia e nei suoi organi.
-Covid19, il Report dell’Istituto Superiore di Sanità che integra i dati della cabina di regia elaborati con il Ministero della Salute: i non vaccinati sono 39 volte più a rischio rianimazione dei vaccinati con ciclo completo e con booster.
di Federica Marengo sabato 22 gennaio 2022
A meno di due giorni dal primo turno di votazioni alla Camera per l’elezione del nuovo Presidente della Repubblica, anche oggi sono proseguiti gli incontri tra i leader dei partiti e le riunioni interne delle formazioni politiche per discutere della scelta del candidato e definire la linea da attuare.
Nel pomeriggio, infatti, il Presidente di Forza Italia, Berlusconi, ha dapprima presieduto da remoto una riunione con i Ministri e con i vertici del partito, tra cui il Coordinatore Tajani, per poi tenere un vertice, sempre via Zoom, con i leader di coalizione, Salvini (Lega), Meloni (Fratelli d’Italia), e i leader dei partiti di centro, tra cui Lupi di Noi con l’Italia.
Nel corso del confronto, l’ex Premier, in un primo momento ha detto agli alleati di non aver ancora deciso in merito a una sua candidatura al Colle e di avere bisogno di più tempo per la verifica del numero dei voti, mentre la linea degli azzurri, è quella di una permanenza di Draghi a Palazzo Chigi, senza dar luogo né a un nuovo Governo né a un rimpasto.
Poi, durante il vertice con Salvini, Meloni e i leader centristi, svoltosi a seguire, ha annunciato tramite nota e non partecipando al collegamento, la rinuncia alla corsa al Colle per l’unità del Paese e l’intenzione di fare una proposta di centrodestra unitaria e un nome che sia di alto profilo.
In casa centrosinistra, invece, il Pd ,caldeggiando la soluzione di Draghi al Quirinale, lavora sul duplice binario elezione del Presidente della Repubblica ( figura di alto profilo istituzionale, super partes), e designazione di un nuovo Premier a Palazzo Chigi , con possibile rimpasto e “patto di legislatura” che consenta al Governo di proseguire fino alla scadenza del suo mandato nel 2023, che vede d’accordo il leader di Italia Viva Renzi, aperto però anche all’opzione di votare un candidato di centrodestra (purché si tratti di una figura di alto profilo capace di aggregare tutte le forze politiche e non di Berlusconi), ma non il M5S (con cui si è nuovamente confrontato Conte stamane), più che dubbioso sull’opzione del passaggio del Presidente del Consiglio Draghi al Quirinale.
Attesa, dunque ,per la nuova riunione di domani , dopo quella di giovedì scorso, tra il segretario dem Letta, il Presidente dei pentastellati Conte e il segretario di LeU, Speranza, cui dovrebbero seguire altri confronti con Salvini e con Renzi. Previsti inoltre , sempre nella giornata di domani, anche dei vertici di Letta con i Grandi elettori del Pd e di Conte con i Grandi elettori del M5S. Il centrodestra invece dovrebbe confrontarsi con i suoi Grandi elettori lunedì mattina, prima dell’inizio della votazione, fissato per le 15:00.
Intanto, gli economisti di Confindustria, nello studio relativo alla bozza del decreto ristori e caro bollette, varato nella serata di ieri, ha evidenziato le insufficienze del provvedimento, spiegando: “Occorrono interventi strutturali e di politica industriale, come accaduto in Francia e in Germania e come richiesto dalle associazioni aderenti a Confindustria, tra cui la massimizzazione della produzione nazionale di gas e l’incremento delle agevolazioni per i settori industriali energivori a maggiore rischio chiusura o delocalizzazione. Piccoli interventi spot senza una visione di lungo termine, purtroppo insufficienti a contrastare i fortissimi incrementi di costi che si sono abbattuti sui settori industriali energivori, con gravi conseguenze per la crescita del sistema Paese e per l’occupazione”. Si auspica, pertanto, che gli interventi strutturali proposti vengano seriamente presi in considerazione e implementati dal governo, perché è ormai evidente che questi incrementi del costo dell’energia perdureranno per un lungo periodo e influenzeranno negativamente l’economia del nostro Paese per i prossimi anni. Con gli attuali prezzi abnormi dell’energia, i margini erosi, la scarsità di commodity e l’aumento dei contagi, il rischio è che il Pil subisca uno stop nel primo trimestre: almeno -0,8% l’impatto del caro-energia sul PIL del 2022. Il rincaro dell’energia colpisce l’industria italiana, mentre gli elevati contagi frenano i consumi di servizi. Assistiamo ad una risalita a forte rischio. A inizio 2022 si sono fatte più fitte le nubi, addensatesi già a fine 2021 sulla risalita del Pil italiano, stimato in frenata nel quarto trimestre. Per l’industria è attesa una flessione. Lo scenario per la Manifattura ha iniziato a peggiorare a dicembre: il Pmi è sceso(62,0 da 62,8), pur indicando espansione; gli ordini reggono a fatica. Il costo insostenibile del gas (+723% a dicembre sul pre-crisi) e dell’elettricità in Italia, sommandosi ai rincari degli altri input, sta causando temporanee chiusure di imprese nei settori energivori. L’impatto sulla produzione industriale in Italia sarà registrato tra dicembre e gennaio (dopo il +0,7%medio a ottobre-novembre). Intanto, servizi e consumi sono visti “di nuovo giù. Il pmi dei servizi è calato a dicembre (53,0 da 55,9), segnale che la risalita sta frenando. Nel turismo il recupero fino a novembre era parziale (-25% dal 2019 i viaggi di stranieri in Italia) e ora la nuova ondata di contagi sta riducendo la mobilità delle famiglie (-22% in Italia a gennaio 2022). Ciò potrebbe frenare nuovamente le spese fuori casa, sebbene i limiti di legge restino moderati. Il recupero dei consumi (gap di -3,6% dal pre-crisi, tutto nei servizi) rischia di interrompersi”.E per gli investimenti “attese pessimiste”.
Poi, riguardo l’inflazione, confermando le previsioni di Bankitalia, ha detto: “Quello dell’inflazione sarà un balzo transitorio, se si raffredda l’energia, rilevano gli economisti di via dell’Astronomia il balzo dei prezzi dei beni energetici, +29,1% annuo a dicembre, ha spinto l’indice generale molto sopra quello core, che è rimasto, a fine 2021, su una dinamica simile al 2020 (+1,5%). L’impatto sulla spesa delle famiglie del rincaro dell’energia (pari all’8,3% del paniere dei consumi) è stimato in circa 5/6 miliardi di euro: ciò sottrae risorse alla spesa in altri beni e servizi, frenando i consumi. In questo scenario , in Italia, se si avvereranno le attese di parziale flessione dei prezzi energetici, sarebbe confermato lo scenario di rientro dell’inflazione, sui valori pre-Covid, nonostante la dinamica possa continuare a crescere nel breve termine. Al calo contribuirebbe la perdurante debolezza della domanda; il risparmio accumulato, che potenzialmente potrebbe affluire sui consumi, difficilmente verrà speso a breve, a causa della fiducia ridotta. Viceversa, le attuali pressioni sui costi e i nodi nelle catene del valore potrebbero in parte trasmettersi ai prezzi dei beni nel 2022. Insieme alla spinta ai prezzi implicita in alcuni processi in atto (transizione ecologica ,Pnrr), ciò potrebbe condurre a un’inflazione core strutturalmente più elevata. Il Centro studi di Confindustria avverte che l’imprevedibilità degli shock esogeni e della loro durata, come quello del gas nel 2021, rappresenta un limite all’accuratezza delle previsioni, che sono di calo nel 2022. L’inflazione già acquisita per il 2022 in Italia è del +1,8%: molto di più rispetto al 2021, quando si partiva quasi da zero. Le pressioni inflazionistiche, infatti, sono cresciute progressivamente nel corso del 2021 (da+0,8% nel 1° trimestre, fino a +3,9% nel 4°), determinando un trascinamento elevato per l’anno appena iniziato. Comunque, le previsioni dei principali istituti prospettano un’inflazione italiana nel 2022 in calo dal picco, in media al +2,4%,fluttuando tra un massimo di +3,5% secondo le stime di Banca d’Italia (di gennaio), e un minimo di +1,8% secondo lo scenario Fmi (di ottobre). Anche le previsioni per l’Eurozona sono di rientro”.
Una frenata che rischia di compromettere la ripresa economica innescata dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, necessario a anche per riformare la Giustizia, come sottolineato questa mattina la Guardasigilli, Cartabia, che, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario della Corte d’Appello di Reggio Calabria, ha dichiarato: “Quella che stiamo vivendo è una fase difficile, piena di sfide, ma è anche una fase di rinnovati slanci e molteplici opportunità, in un momento in cui l’intero Paese è in fermento e progetta la sua ripresa, intorno al Piano nazionale di ripresa e resilienza. Proprio in questo contesto di emergenza ,sono state avviate alcune riforme strutturali a lungo termine, ‘riforme di sistema’, per far fronte ai cronici problemi richiamati tante volte, da tanti anni, nelle cerimonie di inaugurazione dell’anno giudiziario: la durata dei processi e il fardello dell’arretrato, prima di tutto. Mali divenuti nel tempo, insieme ai gravi fatti emersi negli ultimi anni che hanno riguardato la magistratura, causa di una progressiva e dannosa erosione di fiducia da parte dei cittadini, degli operatori economici e degli osservatori internazionali. Abbiamo davanti a noi una grande occasione di rinnovamento, favorita proprio dalla crisi aperta dalla pandemia e dagli aiuti europei del Piano di ripresa e resilienza. Il ruolo del Ministero in questo contesto è essenzialmente quello di assicurare più risorse e più strumenti a tutti gli uffici giudiziari perché possano svolgere al meglio la loro altissima funzione. Confido che al più presto possano arrivare alle Camere anche gli emendamenti per la riforma dell’ordinamento giudiziario e del Csm. Quella che stiamo vivendo è una fase difficile, piena di sfide, ma è anche una fase di rinnovati slanci e molteplici opportunità, in un momento in cui l’intero Paese è in fermento e progetta la sua ripresa, intorno al Piano nazionale di ripresa e resilienza. Proprio in questo contesto di emergenza sono state avviate alcune riforme strutturali a lungo termine, ‘riforme di sistema’, per far fronte ai cronici problemi richiamati tante volte, da tanti anni, nelle cerimonie di inaugurazione dell’anno giudiziario: la durata dei processi e il fardello dell’arretrato, prima di tutto. Mali divenuti nel tempo, insieme ai gravi fatti emersi negli ultimi anni che hanno riguardato la magistratura, causa di una progressiva e dannosa erosione di fiducia da parte dei cittadini, degli operatori economici e degli osservatori internazionali. Abbiamo davanti a noi una grande occasione di rinnovamento, favorita proprio dalla crisi aperta dalla pandemia e dagli aiuti europei del Piano di ripresa e resilienza. Il ruolo del ministero in questo contesto è essenzialmente quello di assicurare più risorse e più strumenti a tutti gli uffici giudiziari perché possano svolgere al meglio la loro altissima funzione. Confido che al più presto possano arrivare alle Camere anche gli emendamenti per la riforma dell’ordinamento giudiziario e del Csm. Il miglioramento dei servizi relativi alla giustizia contribuirà a favorire l’inizio di una nuova stagione di fiducia dei cittadini nelle istituzioni. Questo sarà anche il modo più autentico per onorare la memoria di tutti i servitori dello Stato, uccisi dalle mafie . Come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, che ricorderemo nel trentesimo anniversario dalle stragi. Come il giudice Antonino Scopelliti a cui so che potrebbe essere dedicare il Palazzo di Giustizia che verrà completato grazie a un protocollo che in questa mattinata firmerò con il Comune. È significativo rimarcare che le valutazioni che riguardavano questo grande giudice di questa terra, ‘zelo, intuito, grande intelligenza, altrettanta equità e ancor più il senso di umanità’. In queste virtù , si esprime il volto migliore della magistratura in cui tutta la Repubblica vuole rispecchiarsi. Penso che sia giusto che lo Stato il ministero il governo sia presente proprio laddove la giustizia attraversa le sfide più impegnative. E’ la prima volta qui a Reggio Calabria . Per esprimere e rinnovare una particolare vicinanza a questa terra che è splendida ma sappiamo essere attanagliata da un giogo che la grava, ma anche da un percorso virtuoso di riscatto nei confronti della ‘ndrangheta e del suo insidioso contagio criminale. La battaglia continua ma non è ancora stata conclusa. A Reggio Calabria, i vuoti di organico, soprattutto di personale amministrativo e di dirigenti, rendono più difficoltoso il lavoro di tutti. I rinforzi arriveranno. I concorsi per l’accesso in magistratura sono ripartiti. Nel corso delle visite, ormai numerose, che sto effettuando presso le varie Corti d’ appello sparse sul territorio italiano, ho avuto modo di constatare che la giustizia dà il meglio di sé laddove si è creata una stretta e virtuosa sinergia tra tutte le istituzioni locali: uffici giudiziari, Comune, Regione, questura, prefettura, carcere, ma anche università, scuola, ordini professionali. La leale collaborazione tra le istituzioni , non è solo un principio costituzionale, che è sempre bene tenere in considerazione, ma è una condizione per il risanamento di tutto il tessuto sociale e per il suo rinnovamento, oggi reso davvero possibile grazie alla stagione eccezionale che tutto il Paese sta attraversando. Questa, ha fatto rilevare ,diviene possibile solo attraverso l’impegno e la responsabilità personale di ciascuno”.
Infine, un pensiero ai giovani: “Il rinnovamento del Paese guarda alle generazioni future. Ai nostri figli, ai giovani vogliamo consegnare un Paese migliore, pieno di prospettive e di possibilità di realizzazione. Un ampio passaggio del suo intervento è stato dedicato proprio ai giovani. Ieri sera ho avuto il privilegio di cenare con alcuni giovani qui a Reggio, radunati, in un immobile confiscato alla criminalità organizzata, intorno ad una associazione che si propone di accompagnarli nel faticoso e spesso insidioso percorso della ricerca della propria strada nel mondo. Ho visto giovani che stanno realizzando i loro sogni professionali, che hanno trovato il loro percorso di studi o la loro occupazione lavorativa, magari dopo anni di sbandamento e di smarrimento. Volti sorridenti. Ragazzi che sanno farsi compagnia e sanno trasmettersi il gusto di restituire agli altri il tanto che hanno ricevuto. Giovani coppie con i loro figli che si affacciano ora nel mondo: tocca a noi preparare le condizioni per un futuro che possano essere una vera possibilità per loro. Uno di loro raccontava di essere stato letteralmente salvato ,miracolato, dall’incontro con questa realtà e strappato dalla sua rabbia, che lo stava indirizzando verso la via della malavita. In mezzo a questi giovani, si respira il ‘fresco profumo della libertà’ ,per prendere in prestito le parole di Paolo Borsellino. Questi ragazzi sono il primo baluardo contro l’illegalità e la malavita, perché hanno scoperto un’alternativa ben più affascinante e convincente dei modelli oppressivi imposti dalla ‘ndrangheta. Questa è la più grande opera di prevenzione. Intercettare le inquietudini dei giovani e accompagnarli nella ricerca del loro posto nel mondo significa strapparli dalla rete della criminalità organizzata, indebolendone la presa sul territorio. E loro ,i giovani ,sono i veri destinatari del piano di ripresa del Paese in atto, che è appunto il Next Generation UE. Insieme alle indispensabili indagini, ai presidi di sicurezza, insieme alle necessarie risposte di giustizia dei processi, insieme all’accertamento delle responsabilità per i crimini e ai ristori per le vittime, non si interrompa mai ,per un radicale ed effettivo contrasto ad ogni forma di criminalità organizzata ,quel lento, delicato ma fondamentale lavoro di semina di una cultura diversa che passa attraverso la formazione dei giovani, vero argine alla malattia della corruzione, del sotterfugio e del sopruso”.
Sul fronte Covid19, reso noto dall’Istituto Superiore di Sanità il Rapporto settimanale che integra il monitoraggio dei dati elaborati in collaborazione con il Ministero della Salute, secondo cui: “I non vaccinati contro Covid 19 hanno un rischio, se si infettano, 21 volte maggiore di finire in terapia intensiva rispetto a chi ha fatto due dosi vaccinali. Una possibilità che diventa 39 volte più alta rispetto a chi ha sfatto anche il booster: 31,3 casi su centomila conto 0,8 casi. Il tasso di ricoveri in terapia intensiva standardizzato per età relativo alla popolazione di età superiore 12 anni nel periodo dal 3 dicembre 2021 al 2 gennaio 2022 per i non vaccinati (31,3 ricoveri in terapia intensiva per 100.000 abitanti) risulta circa ventuno volte più alto rispetto ai vaccinati con ciclo completo da meno di 120 giorni (1,5 ricoveri in terapia intensiva per 100.000 ab.) e circa trentanove volte più alto rispetto ai vaccinati con dose aggiuntiva/booster (0,8 ricoveri in terapia intensiva per 100.000 abitanti). Per quanto riguarda l’ospedalizzazione per le persone sopra i 12 anni, il tasso, per i non vaccinati (248,5 ricoveri per 100.000 abitanti) risulta circa dieci volte più alto rispetto ai vaccinati con ciclo completo da meno di 120 giorni (25,3 ricoveri per 100.000 abitanti) e circa dodici volte più alto rispetto ai vaccinati con booster (20,8 ricoveri per 100.000 ab.). Inoltre, sono 108.886 gli italiani che si sono reinfettati con Sars-Cov-2- negli ultimi 5 mesi. Dal 24 agosto 2021 al 9 gennaio 2022 sono stati segnalati 108.886 casi di reinfezioni, pari a 2,7% del totale dei casi notificati. Nell’ultima settimana, la percentuale di reinfezioni (3,2%) sul totale dei casi segnalati risulta stabile rispetto alla settimana precedente (3,4%). La probabilità di contrarre una reinfezione risulta più elevata nei non vaccinati rispetto ai vaccinati con almeno una dose e negli operatori sanitari rispetto al resto della popolazione”.
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