di Federica Marengo martedì 25 ottobre 2022
-Nella duecentoquarantatreesima giornata di guerra in Ucraina, la Russia ha continuato ad accusare Kiev, anche in sede Onu, di preparare un attacco mediante una “bomba sporca”, ovvero con materiale in parte esplosivo e in parte radioattivo ,per dar luogo a un “terrorismo nucleare” e per accusare le forze ucraine e Kiev, a ribadire la falsità di tali affermazioni, riecheggiata dagli USA, che hanno confermato il loro sostegno all’Ucraina, assicurando però di non avere intenzione di entrare in guerra.
In merito, il Presidente ucraino Zelensky , in un’intervista a Il Corriere della Sera, nella quale ha espresso un giudizio positivo sulla neo Premier italiana Meloni, ha dichiarato: “È una questione importante, ci tengo ad essere chiaro. I russi vogliono spaventare, intimidire, possono preparare una provocazione. Potrebbero colpire infrastrutture nelle centrali nucleari per poi dire che in quel luogo si stava producendo materiale atomico. Mosca cerca giustificazioni nei confronti del mondo e della società russa. Non sappiamo bene cosa vogliano fare, ma certamente puntano il dito sulla nostra pericolosità per giustificare le aggressioni. Ecco perché noi insistiamo anche per la presenza degli ispettori internazionali alla centrale atomica di Zaporizhzhia e vorremmo lo stesso negli altri impianti del Paese. I razzi russi e i droni di fabbricazione iraniana hanno distrutto più di un terzo del sistema energetico dell’Ucraina. La Russia sta distruggendo tutto in modo che sia piu’ difficile per noi superare l’inverno”.
Da qui, a seguire, l’annuncio da parte dell’Agenzia Internazionale per l’Energia atomica di una missione del direttore Grossi, per verificare l’esistenza di tale bomba, che era stata richiesta dal ministro degli Esteri ucraino Kuleba, il quale ha poi ringraziato lo stesso Grossi per l’invio prossimo di ispettori. Ieri, proprio Kuleba, aveva avuto un colloquio telefonico con il Segretario di Stato USA Blinken con il quale ha discusso dei modi per porre fine al ricatto nucleare della Russia, della sicurezza dell’Ucraina e di forniture di sistemi di difesa aerea e di munizioni, incassando il sostegno degli Stati Uniti.
Intanto, mentre sul campo continuano i bombardamenti russi sulla regione orientale e meridionale del Paese, da Donetsk (dove Kiev ha accusato Mosca di utilizzare armi al fosforo, vietate dalla normativa internazionale), a Bakhmut, passando per Melitopol,con morti e feriti, così come la controffensiva ucraina , respinta dai russi, a Kherson e Lugansk, a Berlino, si è tenuta la Conferenza di ricostruzione dell’Ucraina, nella quale è intervenuta la Presidente della Commissione UE Von der Leyen, che ha dichiarato: “L’Ucraina ha bisogno di una somma compresa fra 3 e 5 miliardi di euro al mese solo per le spese correnti. Io lavoro affinché l’Ue assuma una partecipazione equa in questo sforzo, garantendo 1,5 miliardi al mese, fino a quando sarà necessario. Sono 18 miliardi di euro per il 2023”.
Il cancelliere Scholz, invece, ha sottolineato: “Siamo qui per sostenere la visione del futuro dei nostri amici ucraini. Un futuro di pace, segnato da benessere e resilienza. Quella di oggi non è una conferenza di donatori. Si tratta di qualcosa di più basilare, che riguarda le strutture e i meccanismi di finanziamento della ricostruzione. Non possiamo dire quando questa guerra finirà. Ma finirà. E proprio pesando all’esperienza fatta nella nostra storia, sappiamo che la ricostruzione è sempre possibile e che non è mai troppo presto per iniziare ad occuparsene. Adesso, è il momento per impegnarsi su questo fronte come comunità internazionale”.
Presente all’assise berlinese, in videoconferenza , anche il Presidente ucraino Zelensky, impegnato a Kiev nelle stesse ore in un confronto con il Presidente Steinmeier, che ha detto: “Questa visione dell’Ucraina come Paese europeo è molto importante. E sotto molti aspetti l’Ucraina ha già meritato di farne parte. La gente vede cosa facciamo già per l’Europa. Noi rappresentiamo la sicurezza fisica dell’Europa. Non lottiamo solo per la sicurezza dell’Ucraina e dei nostri vicini, ma anche per la sicurezza dell’Europa. Il presidente ucraino chiede alla Conferenza di Berlino di impegnarsi per la copertura del deficit del bilancio dell’anno prossimo che, a causa dell’invasione russa, ammonta a 38 miliardi di dollari. Si tratta di una somma considerevole di denaro per l’Ucraina”.
Da Mosca, infine, è poi arrivata un’apertura per un colloquio con Papa Francesco e con gli USA.
Quanto alla situazione politica interna, stamane alla Camera, la Presidente del Consiglio Meloni, ha tenuto il suo discorso programmatico per chiedere la fiducia, che verrà replicato domani al Senato alle 13:00.
Nel suo discorso, la neo Premier, ringraziati il Presidente della Repubblica Mattarella e l’ex Presidente del Consiglio Draghi e, fatto riferimento alle donne che hanno segnato la storia, permettendole di arrivare a Palazzo Chigi, ha dichiarato: “Io sono intervenuta molte volte da deputata, da vicepresidente della Camera, da ministra. Eppure la solennità è tale da non essere mai riuscita a intervenire senza sentimenti di emozione e profondo rispetto. Vale a maggior ragione oggi che, come premier, sono qui per chiedervi di esprimervi sulla fiducia a un governo da me guidato. Sarà una grande responsabilità. Sono la prima donna incaricata come premier , provengo da un’area culturale che è stata spesso confinata ai margini della Repubblica, e non sono certo arrivata fin qui fra le braccia di un contesto familiare e di amicizie influenti. Rappresento ciò che gli inglesi chiamerebbero l’underdog. Lo sfavorito, che per affermarsi deve stravolgere tutti i pronostici. Intendo farlo ancora, stravolgere i pronostici, con l’aiuto di una valida squadra di ministri, con la fiducia e il lavoro di chi voterà favorevolmente, e con gli spunti che arriveranno dalle critiche di coloro che voteranno contro. Un ringraziamento sincero va al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che nel dare seguito all’indicazione degli italiani non mi ha fatto mancare i suoi preziosi consigli”, ha detto Meloni intervenendo alla Camera. ‘La situazione dell’Italia non consente di perdere tempo. E’ una grande responsabilità per il governo e per chi quella fiducia deve concederla o negarla. E’ un momento fondamentale della nostra democrazia a cui non dobbiamo assuefarci. Grazie a chi vorrà esprimersi, qualunque sia la scelta che farà. Voglio ringraziare anche il mio predecessore, il presidente Mario Draghi che, tanto a livello nazionale quanto a livello internazionale ha in queste settimane offerto tutta la sua disponibilità perché vi fosse un passaggio di consegne veloce e sereno. Anche se il nuovo governo, per ironia della sorte, è guidato dall’unico partito all’opposizione del suo governo. Si è molto ricamato su questo ma non c’è nulla di strano, così dovrebbe essere sempre, così dovrebbe essere nelle grandi democrazie. Il mio ringraziamento, il più sentito, va al popolo italiano, a chi ha deciso di non mancare l’appuntamento elettorale e ha espresso il proprio voto nel processo democratico che vuole nel popolo e solo nel popolo la sovranità. Un ringraziamento va ai partiti della coalizione di governo, ai miei Fratelli d’Italia, alla Lega a Forza Italia, a Noi moderati ai loro leader, a quel centrodestra che dopo avere vinto le elezioni ha dato vita al governo in uno dei lassi di tempo più brevi della storia. Tra i tanti pesi che oggi sento gravare sulle mie spalle oggi c’è quello di essere la prima donna capo del governo di questa nazione. Quando mi soffermo sulla portata di questo fatto sento la responsabilità che ho nei confronti che di tutte quelle donne che attraversano difficoltà per affermare il loro talento. Gli elettori hanno scelto il centrodestra con il suo programma, manterremo quegli impegni. So bene che ad alcuni osservatori e all’opposizione non piaceranno molte delle nostre proposte, ma non assecondo quella deriva per cui la democrazia è più per qualcuno e meno per qualcun altro. Diamo vita a un governo pienamente politico, assumendoci tutte le responsabilità: anteporremo l’interesse nazionale a quello di parte e di partito, vogliamo liberare le migliori energie di questo paese e garantire un futuro di maggiore libertà, giustizia, benessere. Se per farlo dovremo scomodare potentati o fare scelte che non possono essere condivise da subito da alcuni cittadini non ci tireremo indietro perché il coraggio non ci difetta. Manterremo gli impegni presi con i cittadini”.
Quindi, riguardo alla situazione internazionale, la Premier ha spiegato: “A chi vuole vigilare sul nostro governo direi che può spendere meglio il tempo: in quest’aula ci sono valide battagliere forze dell’opposizione che possono farsi sentire senza aver bisogno di soccorso esterno. Spero che chi dall’estero dice di voler vigilare sull’Italia non manca di rispetto a me ma al popolo italiano che non ha lezioni da prendere. L’Italia è a pieno titolo parte dell’Occidente e del suo sistema di alleanze: è stato fondatore Ue, dell’alleanza altantica, parte del G7 e culla insieme alla Grecia della civiltà occidentale e del suo sistema di valori, libertà uguaglianza e democrazia e alle sue radici “classiche e giudaico-cristiane. Ringrazio i tanti leader internazionali che mi hanno augurato buon lavoro. Non mi sfugge la curiosità per la postura che avrà l’Italia nell’Europa, dentro le istituzioni, perché quello è il luogo in cui farà sentire forte la sua voce. Poco prima la presidente del Consiglio ha detto di sentirsi “eredi di San Benedetto, patrono dell’intera Europa ringraziando i vertici istituzioni europee dal presidente Michel, alla presidente von der Leyen a Metsola. L’obiettivo del governo “non è frenare o sabotare l’integrazione europea ma contribuire a indirizzarla verso una maggiore efficacia in risposta alle crisi. L’Italia negli anni ha saputo dimostrare affidabilità a partire dalle tante missioni internazionali delle quali siamo stati protagonisti. E voglio per questo ringraziare le donne e gli uomini delle nostre Forze Armate per aver tenuto alto il prestigio dell’Italia nei contesti più difficili, anche a costo della propria vita: la Patria vi sarà sempre riconoscente. Soltanto un’Italia che rispetta gli impegni può avere l’autorevolezza per chiedere a livello europeo e occidentale, ad esempio, che gli oneri della crisi internazionale siano suddivisi in modo più equilibrato. È quello che intendiamo fare, a partire dalla questione energetica. Sbaglia chi crede che sia possibile barattare la libertà dell’Ucraina con la nostra libertà. Cedere al ricatto di Putin non risolverebbe il problema”.
In merito alle questioni economiche e alla gestione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, ha evidenziato: “Si dovrà anche a livello nazionale rafforzare le misure a sostegno di famiglie e imprese, su bollette e carburanti, un sostegno imponente per creare un “argine al caro energia” che “ci costringerà a rinviare alcuni provvedimenti” in programma. Contro l’inflazione è indispensabile intervenire con misure volte ad accrescere il reddito disponibile delle famiglie, partendo dalla riduzione delle imposte sui premi di produttività, dall’innalzamento ulteriore della soglia di esenzione dei cosiddetti fringe benefit e dal potenziamento del welfare aziendale. Allo stesso tempo dobbiamo riuscire ad allargare la platea dei beni primari che godono dell’IVA ridotta al 5%. Misure concrete, che dettaglieremo nella prossima legge di bilancio, sulla quale siamo già al lavoro. La decisione che ha assunto la Bce, al pari di altre banche centrali, per la prima volta dopo 11 anni, a rialzare i tassi di interesse è da molti reputata scelta azzardata e che rischia di ripercuotersi sul credito bancario a famiglie e imprese, e che si somma a quella già assunta dalla stessa Banca centrale di porre fine, a partire dal 1° luglio 2022, al programma di acquisto di titoli a reddito fisso sul mercato aperto, creando una difficoltà aggiuntiva a quegli Stati membri che hanno un elevato debito pubblico. Mi sento di dire che se questo Governo riuscirà a fare ciò che ha in mente, scommettere sull’Italia potrebbe essere non solo un investimento sicuro, ma forse perfino un affare. Perché l’orizzonte al quale vogliamo guardare non è il prossimo anno o la prossima scadenza elettorale, quello che ci interessa è come sarà l’Italia tra dieci anni. Il PNRR è un’opportunità straordinaria di ammodernare l’Italia: abbiamo tutti il dovere di sfruttarla al meglio. La sfida è complessa a causa dei limiti strutturali e burocratici che da sempre rendono difficoltoso per l’Italia riuscire ad utilizzare interamente persino i fondi europei della programmazione ordinaria. Basti pensare che la Nota di aggiornamento al Def 2022 ha ridotto la spesa pubblica attivata dal PNRR a 15 miliardi rispetto ai 29,4 miliardi previsti nel Def dell’aprile scorso”. “Spenderemo al meglio i 68,9 miliardi a fondo perduto e i 122,6 miliardi concessi a prestito all’Italia dal Next Generation EU. Senza ritardi e senza sprechi, e concordando con la Commissione europea gli aggiustamenti necessari per ottimizzare la spesa, alla luce soprattutto del rincaro dei prezzi delle materie prime e della crisi energetica. Perché queste materie si affrontano con un approccio pragmatico, non ideologico. E la nostra Nazione, in particolare il Mezzogiorno, è il paradiso delle rinnovabili, con il suo sole, il vento, il calore della terra, le maree e i fiumi. Un patrimonio di energia verde troppo spesso bloccato da burocrazia e veti incomprensibili. Insomma, sono convinta che l’Italia, con un po’ di coraggio e di spirito pratico, possa uscire da questa crisi più forte e autonoma di prima. Sono pronta a fare quello che va fatto, a costo di non essere compresa, perfino non essere rieletta, per rendere il destino di questa nazione più agevole. La strada per ridurre debito non è la cieca austerità o avventurismi creativi. L’unica strada è la crescita strutturale. Per questo siamo aperti agli investimenti esteri, ma senza logiche predatorie. Siamo nel pieno di una tempesta , con un’imbarcazione che ha subito diversi danni, e gli italiani hanno affidato a noi il compito di condurre la nave in porto in questa difficilissima traversata”.
E ancora, su nuovo patto fiscale e sulle riforme come sul presidenzialismo ha sottolineato: “Da questa rivoluzione copernicana dovrà nascere un nuovo patto fiscale, che poggerà su tre pilastri. Il primo: ridurre la pressione fiscale su imprese e famiglie attraverso una riforma all’insegna dell’equità: riforma dell’Irpef con progressiva introduzione del quoziente familiare ed estensione della tassa piatta per le partite Iva dagli attuali 65 mila euro a 100 mila euro di fatturato. E, accanto a questa, introduzione della tassa piatta sull’incremento di reddito rispetto al massimo raggiunto nel triennio precedente: una misura virtuosa, con limitato impatto per le casse dello Stato. ll secondo punto del patto fiscale sarà una tregua fiscale per consentire a cittadini e imprese (in particolare alle PMI) in difficoltà di regolarizzare la propria posizione con il fisco. Il terzo punto del patto fiscale sarà “una serrata lotta all’evasione fiscale (a partire da evasori totali, grandi imprese e grandi frodi sull’Iva) che deve essere vera lotta all”evasione non caccia al gettito, e sarà accompagnata da una modifica dei criteri di valutazione dei risultati dell’Agenzia delle Entrate, che vogliamo ancorare agli importi effettivamente incassati e non alle semplici contestazioni, come incredibilmente avvenuto finora. Siamo fermamente convinti del fatto che l’Italia abbia bisogno di una riforma costituzionale in senso presidenziale, che garantisca stabilità e restituisca centralità alla sovranità popolare. Una riforma che consenta all’Italia di passare da una democrazia interloquente ad una democrazia decidente. Sulla riforma del presidenzialismo vogliamo confrontarci su questo con tutte le forze politiche presenti in Parlamento, per giungere alla riforma migliore e più condivisa possibile. Ma sia chiaro che non rinunceremo a riformare l’Italia di fronte ad opposizioni pregiudiziali. In quel caso ci muoveremo secondo il mandato che ci è stato conferito su questo tema dagli italiani: dare all’Italia un sistema istituzionale nel quale chi vince governa per cinque anni e alla fine viene giudicato dagli elettori per quello che è riuscito a fare”.”Vogliamo partire dall’ipotesi di semipresidenzialismo sul modello francese, che in passato aveva ottenuto un ampio gradimento anche da parte del centrosinistra, ma rimaniamo aperti anche ad altre soluzioni”.
Poi, ancora su Sud, Ambiente, Transizione digitale, Scuola, Lavoro, Pensioni , Famiglia, ha affermato: “Sono convinta che questa svolta sia anche l’occasione migliore per tornare a porre al centro dell’agenda Italia la questione meridionale. Il Sud non più visto come un problema ma come un’occasione di sviluppo per tutta la nazione. Lavoreremo sodo per colmare un divario infrastrutturale inaccettabile, eliminare le disparità, creare occupazione, garantire la sicurezza sociale e migliorare la qualità della vita. Dobbiamo riuscire a porre fine a quella beffa per cui il Sud esporta manodopera, intelligenze e capitali. Servono investimenti strutturali per affrontare l’emergenza climatica, le sfide ambientali, il rischio idrogeologico e l’erosione costiera, e per accelerare i processi di ricostruzione dei territori colpiti in questi anni dai terremoti e da calamità naturali, come la drammatica alluvione che nella notte tra il 15 e il 16 settembre ha sconvolto la Regione Marche. Consentitemi, insieme a tutti voi, di rinnovare qui il cordoglio per le vittime e la vicinanza a tutta la comunità: siamo al vostro fianco e non vi abbandoneremo, contate su di noi. Intendiamo tutelare le infrastrutture strategiche nazionali assicurando la proprietà pubblica delle reti, sulle quali le aziende potranno offrire servizi in regime di libera concorrenza, a partire da quella delle comunicazioni. La transizione digitale, fortemente sostenuta dal Pnrr, deve accompagnarsi alla sovranità tecnologica, al cloud nazionale e alla cyber-security. Perché tutti gli obiettivi di crescita possano essere raggiunti, serve una rivoluzione culturale nel rapporto tra Stato e sistema produttivo, che deve essere paritetico e di reciproca fiducia. Chi oggi ha la forza e la volontà di fare impresa in Italia va sostenuto e agevolato, non vessato e guardato con sospetto. Perché la ricchezza la creano le imprese con i loro lavoratori, non lo Stato tramite editto o decreto. E allora il nostro motto sarà ‘non disturbare chi vuole fare. C’è un tema di povertà dilagante da non ignorare. Sua Santità Papa Francesco, a cui rivolgo un affettuoso saluto, ha di recente ribadito un concetto importante: ‘La povertà non si combatte con l’assistenzialismo, la porta della dignità di un uomo è il lavoro. Vogliamo mantenere e, laddove possibile, aumentare il doveroso sostegno economico per i soggetti effettivamente fragili non in condizioni di lavorare, ma per gli altri, la soluzione non può essere il reddito di cittadinanza, ma il lavoro. Per come è stato pensato il rdc ha rappresentato una sconfitta. La priorità per il futuro sarà un sistema pensionistico che garantisca anche le giovani generazioni e chi percepirà l’assegno solo in base al regime contributivo, è una bomba sociale che continuiamo a ignorare ma che investirà in futuro milioni di attuali lavoratori, che si ritroveranno con assegni addirittura molto più bassi di quelli già inadeguati che si percepiscono attualmente. Si è polemizzato sulla nostra scelta di rilanciare la correlazione tra istruzione e merito. Rimango sinceramente colpita. Diversi studi dimostrano come, oggi, chi vive in una famiglia agiata abbia una chance in più per recuperare le lacune di un sistema scolastico appiattito al ribasso, mentre gli studenti dotati di minori risorse vengono danneggiati da un insegnamento che non dovesse premia il merito, perché quelle lacune non le colmerà nessun altro. C’è un’altra istituzione formativa importante, forse la più importante. Ed è la famiglia. Intendiamo sostenerla e tutelarla; e con questa sostenere la natalità. Per uscire dalla glaciazione demografica, serve un piano imponente, economico ma anche culturale, per riscoprire la bellezza della genitorialità e rimettere la famiglia al centro della società. Un nostro impegno è di aumentare gli importi dell’assegno unico e universale e di aiutare le giovani coppie ad ottenere un mutuo per la prima casa, lavorando progressivamente per l’introduzione del quoziente famigliare. Visto che i progetti familiari vanno di pari passo con il lavoro, vogliamo incentivare in ogni modo l’occupazione femminile, premiando quelle aziende che adottano politiche che offrono soluzioni efficaci per conciliare i tempi casa-lavoro e sostenendo i Comuni per garantire asili nido gratuiti e aperti fino all’orario di chiusura di negozi e uffici. L’Italia ha bisogno di una nuova alleanza intergenerazionale”.
Infine, sul rapporto con il Fascismo e con i regimi antidemocratici, lotta alla mafia, Covid, Immigrazione e Diritti civili, ha dichiarato: “Libertà e democrazia sono gli elementi distintivi della civiltà europea contemporanea nei quali da sempre mi riconosco. E dunque, a dispetto di quello che strumentalmente si è sostenuto, non ho mai provato simpatia o vicinanza nei confronti dei regimi antidemocratici. Per nessun regime, fascismo compreso. Ho sempre reputato le leggi razziali del 1938 il punto più basso della storia italiana, una vergogna che segnerà il nostro popolo per sempre. I totalitarismi del ‘900 hanno dilaniato l’intera Europa, non solo l’Italia, per più di mezzo secolo, in una successione di orrori che ha investito gran parte degli Stati europei. E l’orrore e i crimini, da chiunque vengano compiuti, non meritano giustificazioni di sorta, e non si compensano con altri orrori e altri crimini. Nell’abisso non si pareggiano mai i conti, si precipita e basta. La legalità sarà la stella polare dell’azione di governo. Ho iniziato a fare politica a 15 anni, il giorno dopo la strage di Via D’Amelio, nella quale la mafia uccise Paolo Borsellino, spinta dall’idea che non si potesse rimanere a guardare, che la rabbia e l’indignazione andassero tradotte in impegno civico. Il percorso che mi ha portato oggi a essere Presidente del Consiglio nasce dall’esempio di quell’eroe. Affronteremo il cancro mafioso a testa alta, in prima linea , come ci hanno insegnato i tanti eroi che con il loro coraggio hanno dato l’esempio. I criminali avranno disprezzo e inflessibilità. L’Italia ha adottato le misure più restrittive dell’intero Occidente, arrivando a limitare fortemente le libertà fondamentali di persone e attività economiche, ma nonostante questo è tra gli Stati che hanno registrato i peggiori dati in termini di mortalità e contagi. Qualcosa, decisamente, non ha funzionato e dunque voglio dire fin d’ora che non replicheremo in nessun caso quel modello. Forse la più importante cosa da fare sul fronte delle migrazioni è “rimuovere le cause che portano i migranti, soprattutto i più giovani, ad abbandonare la propria terra, le proprie radici culturali, la propria famiglia per cercare una vita migliore in Europa. Il prossimo 27 ottobre ricorrerà il sessantesimo anniversario della morte di Enrico Mattei, un grande italiano. Ecco, credo che l’Italia debba farsi promotrice di un “piano Mattei” per l’Africa, un modello virtuoso di collaborazione e di crescita tra Ue e nazioni africane. Perché non intendiamo in alcun modo mettere in discussione il diritto d’asilo per chi fugge da guerre e persecuzioni. Tutto quello che vogliamo fare in rapporto a tema immigrazione è impedire che la selezione di ingresso in Italia la facciano gli scafisti. Diceva Montesquieu che “La libertà è quel bene che fa godere di ogni altro bene”. La libertà è il fondamento di una vera società delle opportunità; è la libertà che deve guidare il nostro agire; libertà di essere, di fare, di produrre. Un governo di centrodestra non limiterà mai le libertà esistenti di cittadini e imprese. Vedremo alla prova dei fatti, anche su diritti civili e aborto, chi mentiva e chi diceva la verità in campagna elettorale su quali fossero le nostre reali intenzioni”.
Terminato il suo discorso alla Camera, la Presidente del Consiglio si è poi recata a Palazzo Madama per depositare la sua relazione programmatica e nel pomeriggio, dopo la discussione generale, ha replicato ai deputati intervenuti. Vari, i temi trattati nella replica: dalla revisione del reddito di cittadinanza, al caro bollette e alla gestione del PNRR, passando per i rapporti con la UE, il Lavoro, l’estensione della tassa piatta ai redditi fino a 100.000 euro e per i diritti delle donne.
In serata, le dichiarazioni di voto e la votazione della fiducia, approvata con 235 sì e 154 no e 5 astenuti.
Soddisfatti per il discorso della neo Premier i partiti della Maggioranza, con Fratelli d’Italia che ha parlato di “svolta rispetto al passato Governo”, seguito dalla Lega che, con il segretario, Vicepremier e ministro delle Infrastrutture e Mobilità sociale, Salvini, ha condiviso i temi e le questioni poste dalla Presidente del Consiglio, come pure Forza Italia, che, assicurando lealtà alla neo Premier, ha ribadito la centralità del suo ruolo nella coalizione di centrodestra.
Critiche invece dalle Opposizioni, con il Pd che ha definito il discorso “un manifesto identitario della destra pieno di retorica e privo di risposte concrete su questioni come il caro bollette e la crisi energetica” e ha respinto la riforma del presidenzialismo preannunciata dalla Premier, riecheggiato dal M5S, preoccupato per la revisione del Reddito di cittadinanza e per l’assenza nel suo discorso di riferimenti alla pace e ai negoziati per risolvere la guerra russo-ucraina. Critico, ma aperto al dialogo sui provvedimenti, il Terzo polo di Calenda (Azione) e Renzi (Italia Viva).
Nel frattempo, in Lussemburgo, il neo ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica Pichetto Fratin ha partecipato al Consiglio dei ministri dell’Energia, nel corso del quale è intervenuta la Commissaria Ue all’Energia Simson. Sul tavolo l’accordo politico raggiunto la settimana scorsa nel corso del Consiglio Europeo su un tetto dinamico al prezzo del gas, su acquisti comuni del gas, solidarietà degli Stati membri e benchmark alternativi. Obiettivo dichiarato, al termine del vertice, approvare il piano energia entro dicembre, con il price cap dinamico, mentre il nuovo benchmark dovrebbe essere introdotto entro il 31 marzo 2023.
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