di Federica Marengo mercoledì 7 settembre 2022
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Bombardamenti russi sulle città ucraine.
-Nella centonovantacinquesima giornata di guerra in Ucraina, i combattimenti sono continuati in tutto il Paese, da Nord a Sud. In particolare, i bombardamenti si sono concentrati nel Donbass e nella regione orientale. Colpito infatti da missili russi il Donetsk, dove tre persone sono rimaste uccise, e i distretti di Kramatorsk e di Slovyansk.
Nella regione meridionale, invece, sotto attacco russo Mariupol e la vicina Berdyansk, mentre non si arresta la controffensiva delle truppe ucraine a Kherson.
Non sono mancati poi i bombardamenti su Energodar, che ospita la centrale nucleare di Zaporizhzhia, e intorno all’area con le consuete accuse reciproche tra Mosca e Kiev sulla matrice degli attacchi.
A tal proposito, all’indomani dell’intervento del direttore dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica, Grossi all’Onu, in cui ha presentato il Rapporto sulla visita degli ispettori (due dei quali sono rimasti nell’impianto in modo permanente) alla centrale di Zaporizhzhia della settimana scorsa, il ministro degli Esteri russo Lavrov ha affermato che Mosca, attraverso il suo ambasciatore all’Onu , ha chiesto all’AIEA un chiarimento sulla relazione , in quanto quest’ultima conterrebbe dei punti poco chiari e non indicherebbe chiaramente che a bombardare la zona della centrale siano le truppe ucraine.
L’AIEA, invece, dal canto suo, ha evidenziato l’urgenza di misure ad interim per evitare che un incidente sia provocato dai danni fisici causati da strumenti militari e l’attuazione di una zona di protezione della sicurezza nucleare.
Intanto però Kiev valuta la possibilità di spegnere la centrale nucleare di Zaporizhzhia, occupata dai russi, per motivi di sicurezza ed è preoccupata per le riserve di gasolio utilizzate per i generatori di riserva, riecheggiata da Energoatom, che si è detta favorevole all’invio dei caschi blu dell’Onu alla centrale, mentre il Presidente russo Putin, intervenuto stamane al Forum economico orientale di Vladivistok, ha dichiarato che: “L’Aiea subisce le pressioni di Stati Uniti e dell’Europa e non può dichiarare direttamente che la centrale di Zaporizhzhia viene bombardata dal territorio ucraino. I giornalisti occidentali vengano a visitare la centrale nucleare di Zaporizhzhia per verificare di persona l’assenza di armi russe nell’impianto. Ho visto che il rapporto Aiea ritiene necessario rimuovere l’hardware militare dal territorio della centrale. Ma non c’è hardware militare sul territorio dell’impianto”.
Non solo la centrale nucleare di Zaporizhzhia però; al centro del discorso di Putin, anche le sanzioni imposte alla Russia dall’Occidente, in merito alle quali ha affermato: “La Russia non fornirà più petrolio e gas a quei Paesi occidentali che imporranno un price cap sull’energia russa. Non consegneremo nulla se è contrario ai nostri interessi, in questo caso economici. Né gas, né petrolio, né carbone. Niente. Sono sicuro che non abbiamo perso nulla e non perderemo nulla. Ma la Russia ha “guadagnato”. La “polarizzazione” che ora sta avvenendo nel mondo sarà esclusivamente a vantaggio. Le sanzioni imposte dai Paesi occidentali alla Russia costituiscono una minaccia al mondo intero. La pandemia è stata rimpiazzata da nuove sfide globali che pongono una sfida al mondo intero. Mi riferisco alla frenesia delle sanzioni occidentali, agli aggressivi tentativi dell’Occidente di imporre un modello di comportamento ad altri Paesi, privandoli di sovranità e soggiogandoli al suo volere. E’ impossibile isolare la Russia,con riferimento alle sanzioni occidentali. La Russia non ha perso e non sta perdendo nulla a causa dell’Operazione speciale (l’invasione dell’Ucraina, ndr), ma ha anzi rafforzato la propria sovranità. Sono certo che l’economia globale attraversa un periodo difficile, ma la logica della cooperazione vincerà sicuramente.
La Russia non ha iniziato le azioni di combattimento in Ucraina, ma “sta cercando di mettere fine ad esse, perché è dal 2014 che continuano”.
Quindi , accusando l’Occidente di non inviare tutto il grano esportato dall’Ucraina ai Paesi più poveri, ha dichiarato: “Ho in mente di imporre restrizioni sull’esportazione di grano e sementi ucraini verso l’Europa e di volerne discutere con il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan. Forse, dovremmo pensare di limitare l’export di grano e altri alimenti lungo questa rotta (fra l’Ucraina e l’Europa). Credo proprio che ne parlerò con il presidente turco Erdogan. Dopotutto, siano stati noi a elaborare il processo di esportazione dei cereali ucraini”.
Proprio, Erdogan, durante una conferenza stampa congiunta con il presidente serbo Aleksandr Vocic a Belgrado, ha affermato che l’Occidente invia “scarti” all’Ucraina, mentre sostiene di supportare Kiev con armi” e che, sempre l’Occidente, provoca la Russia.
Immediata, la replica a Putin di Kiev e del Consigliere Podoliak, che ha sottolineato: “Gli accordi firmati a Istanbul riguardano solo una questione, ovvero il trasferimento di navi da carico attraverso il Mar Nero. La Russia non può imporre all’Ucraina dove inviare il suo grano e l’Ucraina non può imporre lo stesso alla Russia”.
A Bruxelles, invece, dove la Commissione sta lavorando a un pacchetto di misure per aiutare le imprese e le famiglie europee e per il risparmio energetico, in attesa del vertice straordinario dei Ministri dell’Energia del 9 settembre, la Presidente Von der Leyen, annunciando in conferenza stampa, che in tale sede verrà proposto il tetto comune al prezzo del gas russo, ha detto: “Non vale più la pena di ascoltare quello che dice il presidente russo Vladimir Putin sul fronte dell’energia poiché la Russia non fa altro che ricattare l’Ue e questo si vede dal fatto che a diversi Stati membri sono state completamente tagliate le forniture. Ora come ora dobbiamo solo proteggerci, rinforzare la nostra posizione. Sono profondamente convinta che con l’unità e la determinazione prevarremo sulla Russia che sta manipolando attivamente il mercato del gas. Come quinta misura, tra quelle che l’Ue metterà in campo nel breve termine sull’emergenza energetica, vi è un price cap al gas russo. L’obiettivo è molto chiaro, dobbiamo tagliare i proventi alla Russia che Putin usa per finanziare la sua atroce guerra in Ucraina. All’inizio della guerra, il gas russo via gasdotto ammontava al 40% dell’import totale, oggi siamo al 9%. La Norvegia fornisce ora più gas all’Ue che la Russia e questo grazie alla nostra politica di diversificazione, che include forniture anche dagli Usa, dal Qatar e dall’Algeria. La Commissione europea propone, inoltre, un obiettivo obbligatorio per la riduzione del consumo di elettricità nelle ore di punta, l’Esecutivo comunitario lavorerà a stretto contatto con gli Stati membri per raggiungere questo obiettivo. La proposta fa parte di una serie di misure immediate che proteggeranno i consumatori e le imprese vulnerabili e li aiuteranno ad adattarsi. L’approvvigionamento energetico globale è scarso e ciò richiede una riduzione intelligente della domanda. .Tra le proposte annunciate, anche un sistema di prelievo sugli extraprofitti delle società energetiche per fare fronte al caro energia che pesa su consumatori e imprese. Le strade indicate sono un tetto ai ricavi delle aziende che producono elettricità a basso costo e un contributo di solidarietà per le aziende di combustibili fossili. Proporremo un tetto ai ricavi delle aziende che producono elettricità a basso costo. Le fonti di energia a basse emissioni di carbonio stanno realizzando entrate inaspettate, che non riflettono i loro costi di produzione. E’ giunto il momento per i consumatori di beneficiare dei bassi costi delle fonti di energia a basse emissioni di carbonio, come le rinnovabili. Quindi proporremo di reincanalare questi profitti inattesi per supportare le persone vulnerabili e le aziende ad adattarsi. Lo stesso vale per i profitti inaspettati delle compagnie di combustibili fossili. Anche le compagnie petrolifere e del gas hanno realizzato enormi profitti. Proporremo quindi un contributo di solidarietà per le aziende di combustibili fossili. Perché tutte le fonti di energia devono aiutare ad affrontare questa crisi. E gli Stati membri dovrebbero investire queste entrate per sostenere le famiglie vulnerabili e investire in fonti energetiche pulite di produzione propria. Le società di servizi energetici devono essere supportate per far fronte alla volatilità dei mercati. Aggiorneremo il nostro quadro temporaneo per consentire la rapida consegna delle garanzie statali” così da “facilitare il sostegno alla liquidità da parte degli Stati membri per le società energetiche. Alle utilities, ha evidenziato, “viene attualmente richiesto di fornire importi inaspettatamente ingenti, e questo minaccia la loro capacità di negoziare e la stabilità dei mercati futuri”.
Il Commissario UE per gli Affari economici Gentiloni, invece, intervenuto agli Incontri di Bruegel, ha lanciato l’allarme recessione: “Potremmo dirigerci verso uno degli inverni più difficili da generazioni. Diverse spie lampeggiano in rosso: i prezzi dell’energia hanno infranto nuovi record, l’inflazione ha continuato a salire e il sentimento economico si sta deteriorando. E la guerra russa continua. I dati statistici indicano un peggioramento delle prospettive economiche: il nostro indicatore del sentiment economico e altri indicatori, come il Pmi, stanno andando nella direzione sbagliata; le condizioni di finanziamento si stanno restringendo, sia in Europa che nel mondo; l’euro è scivolato sotto la parità con il dollaro per la prima volta in venti anni e gli sviluppi negli Stati Uniti e in Cina significano che la domanda esterna rimarrà debole. Eppure, non è tutto sventura e oscurità. Nella prima metà dell’anno, l’economia europea ha ottenuto risultati migliori di quanto molti, noi compresi, si aspettassero: il Pil dell’Ue è cresciuto dello 0,8% nel primo trimestre e di un altro 0,7% nel secondo. Ciò significa che il Pil dell’Ue è ora superiore di oltre il 2% rispetto ai livelli pre-pandemia. Dato il livello di incertezza, estendere l’applicazione della Clausola di salvaguardia generale era la cosa giusta da fare. Ha concesso agli Stati membri il margine fiscale per adottare misure per attutire l’impatto del rapido aumento dei prezzi dell’energia e affrontare l’improvviso afflusso di milioni di rifugiati in fuga dall’Ucraina. Ma ora dobbiamo assicurarci che la politica fiscale non aumenti le pressioni inflazionistiche. Gli obiettivi della politica fiscale in questa fase dovrebbero essere triplici: in primo luogo, proteggere i più vulnerabili dall’impatto dei prezzi elevati dell’energia. Le misure dovrebbero essere temporanee e compatibili con la transizione verde. E meglio mirati: tre quarti delle misure finora adottate non sono mirate; in secondo luogo, fornire assistenza umanitaria a coloro che fuggono dall’Ucraina; terzo, ampliare gli investimenti pubblici per le transizioni verde e digitale e per la sicurezza energetica. L’incertezza rimane eccezionalmente elevata e il rischio di una recessione è in aumento. Le prospettive dipendono in modo cruciale dall’andamento dei mercati energetici: peggiorerebbe notevolmente rispetto alla nostra linea di base se dovessimo vedere un taglio completo del gas russo. Riguardo al Patto di stabilità e crescita, semplificazione, maggiore titolarità nazionale e migliore applicazione debbano essere le caratteristiche distintive di un quadro migliore, con l’obiettivo generale di sostenere la sostenibilità del debito e la crescita sostenibile. Un modo per farlo potrebbe essere quello di orientarsi verso piani macro-fiscali a medio termine che stabiliscano percorsi di spesa netta su più anni e siano coerenti con la convergenza del debito a livelli prudenti. Avere un indicatore di spesa potrebbe contribuire notevolmente alla semplificazione del sistema, pur mantenendo l’attenzione sui rischi fiscali. I piani macrofinanziari a medio termine potrebbero includere anche impegni di investimento e di riforma che riflettano le priorità nazionali e dell’Ue e orientamenti di alto livello per gli Stati membri. La progettazione, la governance e il funzionamento del dispositivo per la ripresa e la resilienza costituiscono un utile modello in tal senso. Per garantire una maggiore titolarità nazionale, agli Stati membri potrebbe essere concesso un maggiore margine di manovra nella proposta di traiettorie di bilancio, a condizione che siano rispettati i principi comuni dell’Ue, non ultimo la sostenibilità del debito. Ad esempio, gli impegni di riforma e di investimento potrebbero consentire un periodo di aggiustamento fiscale più lungo. Questo sarebbe anche un modo per garantire che la sostenibilità di bilancio e la crescita possano rafforzarsi a vicenda”.
Tutto ciò, mentre l’agenzia di rating Standard&Poor’s ha stimato che la bolletta energetica dell’Europa supererà i suoi livelli pre-pandemia di ben oltre mille miliardi di euro per effetto della stretta alle esportazioni di gas russo.
Quanto alla politica interna italiana, se il Premier Draghi ,che nella tarda mattinata di oggi ha ricevuto a Palazzo Chigi il Diretttore generale dell’AIEA, Grossi con cui ha parlato della sua recente missione alla centrale nucleare di Zaporizhzhia , della crisi energetica e dell’Iran e della negoziazione sul nucleare, continua a lavorare al Dl per sostenere imprese e famiglie in difficoltà a causa del caro energia, che dovrebbe approdare domani in Consiglio dei Ministri, i leader dei partiti, invece, in vista del voto del 25 settembre, continuano a dibattere della crisi energetica e delle misure per contrastarla, ma anche di sanzioni alla Russia e di riforme costituzionali.
Il segretario del Pd, Letta, infatti, dal tour elettorale in Sardegna, rilanciando il tetto UE al prezzo del gas, il raddoppiamento del credito d’imposta e il disaccoppiamento tra costo del gas e dell’elettricità prodotta con le rinnovabili in bolletta e la mensilità in più di stipendio per i lavoratori con il taglio del cuneo fiscale, è tornato sulla necessità del voto utile (quello al Pd e non al M5S e al Terzo Polo che andrebbero al centrodestra) e sull’allarme democrazia che potrebbe scattare se a vincere le elezioni fosse il centrodestra, visto il combinato disposto della legge elettorale Rosatellum (“voluta da Renzi per i suoi interessi”) e il taglio del numero dei parlamentari, che , se le destre ottenessero il 40-45% dei voti , pari al 70% dei seggi, determinerebbe la Maggioranza assoluta e la possibilità per queste ultime di modificare la Costituzione senza referendum e introdurre quindi il Presidenzialismo, avversato dai dem, nonostante le rassicurazione della Presidente di Fratelli d’Italia, Meloni, promotrice della riforma, di introdurlo con la Bicamerale per poter discutere insieme agli altri partiti, ma per il numero uno del Nazareno :“La Costituzione nella sua parte centrale va salvaguardata per quello che è, perché funziona”.
Proprio il Terzo Polo di Calenda (Azione) e Renzi (Italia Viva), che stamane ha tenuto un’iniziativa in varie città d’Italia per la realizzazione del rigassificatore di Piombino, ha replicato a Letta, affermando che la legge elettorale è stata votata anche dal Pd e che il voto utile è quello per il Terzo Polo, alternativo tanto al centrosinistra che al M5S e al centrodestra.
Per il Presidente del M5S Conte,il quale ha ribadito la necessità di attuare in UE un Recovery Plan per l’energia , un provvedimento in extradeficit per famiglie e imprese e reintrodurre cashback e Superbonus edilizio 110%, “l’unico voto utile è quello giusto, quello ai 5S” . Quanto alla Presidente di Fratelli d’Italia Meloni, per il leader pentastellato, quest’ultima, avrebbe timore di andare al Governo e per questo si starebbe preparando a un’ “accozzaglia”con tutti gli altri partiti. Inoltre, sempre la Meloni, rischierebbe di provocare una rivolta sociale abrogando il Reddito di cittadinanza. Bocciata poi anche la proposta di introdurre la riforma del Presidenzialismo.
Necessario, invece,, per Impegno civico di Di Maio e Tabacci, un decreto taglia bollette che garantisca alle piccole imprese il pagamento dell’80% delle bollette da parte dello Stato fino alla fine dell’anno e senza ricorrere allo scostamento di Bilancio.
Rinnovabili e aumento delle tasse sugli extraprofitti delle imprese energivore , invece, vengono indicate come soluzioni da Sinistra italiana di Fratoianni e di Europa Verde di Bonelli.
In casa centrodestra, il segretario della Lega Salvini ha ribadito la sua proposta su un provvedimento da 30 miliardi per imprese e famiglie in extradeficit e le sue perplessità sulle sanzioni a Mosca, inefficaci e che “mettono a rischio l’economia e il sistema produttivo italiani”, mentre la Presidente di Fratelli d’Italia,Meloni, chiude sia allo scostamento di Bilancio, rischioso per i conti pubblici, che alla messa in discussione delle sanzioni alla Russia ,che isolerebbe l’Italia.
Sulla stessa linea della cautela, anche gli alleati centristi di Noi moderati guidati da Lupi e il Presidente di Forza Italia, Berlusconi, che chiede un tetto Ue al prezzo del gas, oltre a un provvedimento per imprese e famiglie e la realizzazione dei rigassificatori, ricordando quello di Rovigo voluto dagli azzurri nel 2009.
Sul fronte dei lavori parlamentari, l’ Aula del Senato si riunirà martedì prossimo, per esaminare il Dl Aiuti bis, anche se non concluso dalle commissioni Finanze e Bilancio. I tempi di esame sono stati contingentati, per decisione della Conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama, in quanto non si è trovato l’ accordo sul ritiro chiesto dal Governo dei 450 emendamenti da parte di M5S e Cal, che dovranno pertanto essere dunque esaminati . Continuano quindi le interlocuzioni per trovare un’intesa sul Superbonus.
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