di Federica Marengo lunedì 21 ottobre 2024
-“Torno in Ucraina per la quarta volta come Segretario alla Difesa, per dimostrare che gli Stati Uniti, insieme alla comunità internazionale, continuano a sostenere l’Ucraina”. Con queste parole, scritte in un post su X, il Segretario alla Difesa USA, Austin, ha annunciato la sua visita a sorpresa a Kiev di quest’oggi, seguita a quella del ministro degli Esteri francese Jean-Noel Barrot , che, ieri, ha incontrato le autorità ucraine, nell’ambito della discussione sul “piano di vittoria” del Presidente Zelensky.
Anche il capo del Pentagono, Austin, ha incontrato il Presidente Zelensky e il ministro della Difesa ucraino Umerov, per discutere della richiesta di adesione dell’Ucraina alla Nato, primo punto del “piano per la vittoria”, e del via libera all’uso di missili a lungo raggio occidentali per colpire in profondità il territorio russo , cui si oppongono diversi Paesi tra cui gli stessi USA, per non dare luogo a una escalation con Mosca.
A conferma di ciò, un post sui social del Presidente ucraino Zelensky, che ha scritto: “Abbiamo discusso le priorità più importanti per la difesa, tra cui le capacità di difesa aerea dell’Ucraina, l’invernamento e un più esteso uso di armi a lungo raggio contro obiettivi militari russi. Ci siamo inoltre concentrati sugli sforzi per aumentare la produzione di droni d’attacco, missili da crociera, proiettili d’artiglieria e sistemi di difesa aerea”. Nel corso dello stesso incontro, poi, sono stati condivisi i piani per la convocazione della prossima riunione di Ramstein, dopo il rinvio di quella fissata per ottobre.
Inoltre, il Segretario alla Difesa USA Austin , durante la sua visita a Kiev, ha annunciato un nuovo pacchetto di aiuti militari per l’Ucraina di 400 milioni di dollari ,tra cui: munizioni aggiuntive, veicoli blindati e armi anticarro.
Intanto, sul fronte dei combattimenti, nel fine settimana, le forze ucraine hanno colpito con droni kamikaze l’impianto di Sverdlov a Dzerzhynsk, la più grande fabbrica di esplosivi russa, nella regione di Nizhny Novgorod, a 900 km dal confine ucraino. La Difesa russa, poi, ha fatto sapere che la notte scorsa, le difese aeree hanno abbattuto 18 droni ucraini sul territorio russo, di cui: 11 sulla regione di Rostov, 4 su quella di Bryansk, 2 su quella di Kursk e uno sulla regione di Oryol.
In risposta, le forze russe hanno attaccato due volte con i droni la capitale, Kiev, causando la morte di una persona e diversi incendi, e Kharkiv, dove due persone sono rimaste ferite.
Sotto attacco delle forze russe anche una fabbrica di droni marini a Zaporizhzhia, usata dall’esercito di Kiev per lanciare offensive nella Crimea occupata. Il raid di Mosca ha causato il ferimento di 6 persone.
Infine, ila ministro degli Esteri ucraino, Sybha, nel corso della sua visita in Turchia, ha chiesto il sostegno per fermare l’intensificarsi degli attacchi russi alle infrastrutture portuali ucraine del Mar Nero, poiché quest’autunno tali attacchi hanno già danneggiato quattro navi civili.
In merito alla situazione militare, il Presidente ucraino Zelensky ha reso noto, tramite social, di aver avuto un incontro con il ministro della Difesa Umerov, il capo dell’esercito Oleksandr Syrskyi e il capo di Stato Maggiore Anatoliy Bargylevych e di aver discusso della linea del fronte e dell’operazione a Kursk. Zelensky, quindi, ha spiegato: “Stiamo mantenendo le nostre posizioni e impedendo al nemico di espandere la guerra sul nostro territorio. Invece di una zona cuscinetto sul territorio dell’Ucraina, che era stata pianificata dai russi, abbiamo creato una zona cuscinetto vicino al nostro confine in territorio russo. Sono grato a tutti i nostri soldati per il loro coraggio. Ma un’enfasi particolare è posta sulla ricostituzione del fondo di scambio per l’Ucraina per liberare il nostro popolo dalla prigionia russa. È stato grazie all’operazione Kursk che un numero significativo di nostri cittadini è stato liberato”.
Proprio a proposito di soldati di Kiev, la Procura Generale di Donetsk ha fatto sapere su Telegram di avere avviato un’indagine sulla presunta uccisione da parte di militari russi di due soldati ucraini catturati nei pressi di Selydov. Già nelle scorse settimane, erano stati segnalati da Kiev casi analoghi.
Restando in tema di forze militari, il ministero degli Esteri di Seul ha fatto sapere che “La Corea del Sud ha convocato l’ambasciatore russo a Seul per chiedere il ritiro immediato dei soldati inviati da Pyonygang per sostenere Mosca nella sua guerra contro l’Ucraina”.
A tal proposito, il portavoce del Cremlino Peskov, nel consueto punto stampa, in merito alla questione, ha dichiarato che : “La Corea del Nord è un vicino e un partner stretto della Russia. Mosca e Pyongyang stanno sviluppando le loro relazioni in tutti i settori. Questo è un nostro diritto sovrano. Ciò, non dovrebbe preoccupare nessuno, perché questa cooperazione non è diretta contro i Paesi terzi. Svilupperemo ulteriormente questa cooperazione”.
Al riguardo, il Segretario della Nato, Stoltenberg, ha scritto in un post su X : “Ho parlato con il Presidente sudcoreano Yoon Suk Yeo della stretta partnership della NATO con Seul, della cooperazione industriale nel settore della Difesa e della Sicurezza interconnessa dell’Euro-Atlantico e dell’Indo-Pacifico. L’invio di truppe della Corea del Nord per combattere a fianco della Russia in Ucraina segnerebbe un’escalation significativa”.
Il portavoce dell’Alto Rappresentante per la Politica estera Ue, uscente, Josep Borrell, Stano, ha sottolineato: “Siamo ovviamente molto preoccupati ed eravamo già molto preoccupati dalla crescente cooperazione militare tra Corea del Nord e Russia. Siamo ugualmente preoccupati per i trasferimenti di armi che stanno avvenendo tra questi due paesi. E tutto ciò viola palesemente molteplici risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Se le notizie sul trasferimento di soldati dalla Corea del Nord alla Russia saranno confermate, ciò segnerà un nuovo livello nell’escalation in corso e un aumento significativo della cooperazione della Corea del Nord con la Russia; una sfida ancora maggiore alle regole e al diritto internazionale. E questo dimostra solo come la Russia sia determinata a intensificare le sue azioni illegali contro l’Ucraina, e come non sia assolutamente interessata a soluzioni pacifiche. Questo è il messaggio inviato dalla Russia: che non sono interessati alla pace, perché stanno prendendo non solo assistenza militare da qualunque Paese, e principalmente da regimi emarginati, ma stanno anche pensando di utilizzare i soldati di quei Paesi e questo segnala anche che la Russia è davvero disperata nell’accettare qualsiasi tipo di aiuto possa ottenere, perché è così isolata e sottoposta a così tante sanzioni che non è in grado di agire in altri modi e con altri mezzi. La Corea del Nord è un regime, un Paese, sotto molteplici sanzioni da parte del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite; è un attore che mina gravemente la stabilità, la pace e la sicurezza, non solo nella regione ma a livello globale, e fare affidamento su Paesi come la Corea del Nord non fa che mettere in luce la debolezza della Russia e il suo crescente isolamento”.
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