di Federica Marengo venerdì 26 luglio 2024
-Proseguono gli attacchi russi sull’Ucraina. L’Aeronautica di Kiev, infatti, ha reso noto di aver abbattuto 20 dei 22 droni Shahed kamikaze lanciati sulle regioni di Zhitomir e Chernigiv, nell’area centrale del Paese. Tuttavia, il raid ha causato interruzioni di corrente, poi ripristinata.
Secondo il Rapporto pubblicato dall’Istituto per lo studio della guerra (Isw), “mercoledì scorso, le forze ucraine hanno respinto ,nell’ovest della regione di Donetsk, uno dei più grandi attacchi meccanizzati lanciati dalla Russia dall’ottobre 2023, dopo che le forze russe erano avanzate fino alla periferia sud-orientale dell’insediamento”.
Inoltre, lo Stato maggiore delle forze armate ucraine ha rivendicato un attacco con missili USA all’aeroporto di Saki in Crimea, usato, secondo Kiev, “per attacchi aerei sul territorio ucraino”.
Infine, secondo Rbc-Ukraine, sebbene il villaggio di Krynky, nella regione di Kherson, sia stato completamente distrutto, le Forze di Difesa ucraine continuano le missioni di combattimento nei pressi del villaggio sulla riva sinistra del fiume Dnipro.
Il governatore filorusso di Kupyanak, regione parzialmente annessa da Mosca, però, ha fatto sapere che “L’esercito russo sta avanzando abbastanza lentamente, ma con sicurezza verso la città” e che “diversi insediamenti lungo questa arteria sono già passati sotto il controllo delle forze armate russe”.
Infine, il ministero della Difesa russo ha reso noto che “Un caccia Su-27 russo si è alzato oggi in volo per scortare due jet Typhoon britannici e un aereo da ricognizione RC-135 sopra il Mar Nero” e che “dopo l’avvicinamento del caccia russo, gli aerei britannici hanno virato lontano dal confine russo”.
Intanto, il ministro degli Esteri ucraino Kuleba, di ritorno dalla sua visita in Cina, in un’intervista al sito di notizie ucraino Tsn, riportata da Ukrainska Pravda, ha dichiarato: ” Durante i negoziati con l’ omologo cinese Wang Yi a Guangzhou ho ricevuto un chiaro segnale che la Cina non sta cercando soluzioni temporanee, ma sta lavorando per una soluzione sostenibile e strategica al problema della guerra in Ucraina. Ho parlato dell’importanza di una pace giusta, non di una pace qualsiasi, e il mio collega cinese ha aggiunto: ‘una pace giusta e duratura’. Questo è molto importante, perché di solito siamo noi a dire che la pace deve essere sostenibile, duratura e giusta. Abbiamo ricevuto un chiaro segnale che la Cina non sta cercando soluzioni temporanee, un cessate il fuoco temporaneo, ma sta lavorando per una soluzione sostenibile e strategica alla guerra scatenata dalla Russia. La Cina sostiene la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina”.
Il ministro degli Esteri cinese Wang Yi , poi, nelle ultime ore, ha incontrato anche l’omologo russo, Lavrov, che al termine del bilaterale ha affermato: “La Russia collaborerà con la Cina per rafforzare il ruolo dell’Asean e prevenire le interferenze di forze esterne”.
Il ministro degli Esteri cinese Wang , invece, da parte sua ha ribadito che “Pechino è pronta a cooperare con Mosca per un reciproco sostegno nelle questioni di interesse fondamentale”.
Sulla riapertura dei negoziati con Mosca, il consigliere del Presidente ucraino,Zelensky, Podolyak, in un’intervista all’Associated Press, ha detto: “Firmare un accordo con la Russia per fermare la guerra con l’Ucraina equivarrebbe a firmare un patto con il diavolo. Se oggi firmate qualcosa con la Russia, che così non perderà la guerra e non sarà legalmente responsabile di crimini di massa, significa che avete firmato un biglietto per continuare la guerra su una scala diversa, con altri protagonisti, con un numero diverso di persone uccise e torturate”.
Poi, sulle elezioni presidenziali negli USA del 5 novembre, Podolyak ha assicurato: “Qualunque sia il partito che uscirà vincitore dalle elezioni di novembre, Podolyak ha affermato che l’Ucraina continuerà ad avere forti relazioni con gli Stati Uniti. A prescindere da chi sarà a capo della Casa Bianca, non vedo uno scenario in cui sia possibile interrompere gli aiuti all’Ucraina”.
In merito, il portavoce del Cremlino, Peskov ha dichiarato che: “La Russia in generale è aperta al processo negoziale, ma prima bisogna capire quanto sia pronta la parte ucraina e in che misura abbia il permesso dei suoi supervisori”, in quanto “finora vengono fatte dichiarazioni molto diverse, non è ancora del tutto chiaro”.
Il Presidente russo Putin, invece, ha incontrato ieri al Cremlino il Presidente siriano Assad per discutere dell’evoluzione della situazione in Medio Oriente. Secondo l’agenzia Interfax, Mosca potrebbe svolgere un ruolo di mediazione tra Siria e Turchia.
In Italia, l’ambasciatore russo , Paramonov, intervenuto a un evento a Orvieto, riguardo agli USA e all’Occidente, ha dichiarato: “Rifiutando di riconoscere le inevitabili tendenze globali, gli Stati Uniti non smettono di cercare con ogni mezzo di diffondere la loro ideologia in tutto il mondo, per conservare il loro status imperiale e il loro dominio. Se non fosse per questo percorso senza via d’uscita e per il messianismo aggressivo di Washington, le relazioni internazionali si sarebbero stabilizzate già da molto tempo. Le azioni degli Stati Uniti e dei loro alleati ostacolano la cooperazione internazionale e la costruzione di un mondo più giusto ; tengono in ostaggio interi Paesi e regioni, impediscono ai popoli di esercitare i loro diritti sovrani sanciti dalla Carta delle Nazioni Unite e distraggono dall’azione congiunta necessaria per risolvere i conflitti in Medioriente, in Africa e in altre aree, per ridurre le disuguaglianze globali, per eliminare le minacce del terrorismo, della narco-criminalità e della fame. A volte , sembra che i politici europei al governo e i rappresentanti della burocrazia europea abbiano più timore di cadere in disgrazia nei confronti di Washington che di perdere la fiducia del proprio popolo, dei propri cittadini. Oggi, quando si decide chi formerà la futura amministrazione statunitense, i leader occidentali seguono con il fiato sospeso l’esito della corsa presidenziale, aspettando e riflettendo su a quale dei due contendenti convenga dimostrare la propria lealtà. Gli europei, ovviamente, devono rendersi conto del ruolo suicida che è stato loro assegnato. Per contenere la Russia, la Cina e altri Paesi, le cui politiche indipendenti sono percepite come una sfida all’egemonia, gli americani sono pronti a mettere sotto tiro l’intero Occidente collettivo, a espandere la guerra commerciale ed economica con gli indesiderabili, a scatenare una campagna di misure concorrenziali unilaterali che, come un boomerang, si ripercuotono sulla stessa Europa”.
Da Bruxelles, nel frattempo, la Presidente della Commissione Ue, von der Leyen, ribadendo il sostegno a Kiev, ha annunciato, tramite X, che “L’Ue ha trasferito 1,5 miliardi di euro di proventi dai beni russi immobilizzati alla difesa e alla ricostruzione dell’Ucraina”.
A tal proposito, l’Alto rappresentante dell’Ue, uscente, Josep Borrell ha dichiarato: “Manteniamo ancora una volta il nostro impegno a sostegno dell’Ucraina. Il primo pagamento di 1,5 miliardi dagli asset russi congelati va alle capacità militari e alla ricostruzione. L’Ue resterà al fianco dell’Ucraina per tutto il tempo necessario”.
La notizia è stata così commentata dal portavoce del Cremlino, Peskov: “Naturalmente, tali iniziative della Commissione europea non rimarranno senza risposta. La decisione di Bruxelles, non è un motivo per una reazione rapida, ma per azioni ponderate in risposta ad azioni illegali”.
Restando in Ue, un assistente del Premier ungherese Orban, a fronte dello stop alle esportazioni di petrolio in Ungheria e Slovacchia da parte del gruppo russo Lukoil attraverso l’Ucraina, a causa dell’inserimento della società in una lista di sanzioni introdotte da Kiev, ha accusato l’Ucraina di “ricattare l’Ungheria e la Slovacchia” interrompendo tali forniture, aggiungendo che “Se la situazione non viene risolta, si verificherà una carenza di carburante” e che “è necessario trovare una soluzione entro settembre”.
In ultimo, riguardo all’autobomba esplosa a Mosca lunedì, i servizi russi hanno fatto sapere che il presunto attentatore arrestato in Turchia e trasferito in Russia, ha confessato di aver agito per conto di Kiev.
©Riproduzione riservata