di Federica Marengo mercoledì 24 luglio 2024
-Nella notte scorsa, sono proseguiti gli attacchi russi sull’Ucraina. Molteplici esplosioni, infatti, sono state registrate a Kharkiv e a Kherson dove due persone sono rimaste uccise e si contano diversi feriti. Tuttavia, l’aviazione militare ucraina ha fatto sapere di aver abbattuto 17 dei 23 droni lanciati dalle forze russe su Odessa.
Secondo l’ultimo rapporto dell’Istituto per lo Studio della Guerra ( ISW ) ,le truppe di Mosca stanno avanzando in diverse direzioni, nei pressi di Siversk e di Avdiivka e non lontano da Donetsk.
A fare il punto della situazione, in un’intervista al Guardian, il Generale Oleksandr Syrsky, comandante in capo dell’esercito ucraino, che ha spiegato: “L’esercito russo ha una superiorità numerica e materiale in tutti i settori, ma non riesce a ottenere successi significativi. In termini numerici, il contingente russo impegnato in Ucraina è passato da 100.000 a 520.000 uomini e Mosca punta a portare il totale a 690.000 soldati entro la fine dell’anno. Per quanto riguarda l’attrezzatura, a loro favore c’è un rapporto tra uno e due, addirittura uno e tre. Il numero dei carri armati è raddoppiato arrivando a 3.500 unità, il numero dei pezzi di artiglieria è triplicato e i mezzi corazzati da trasporto truppe sono aumentati da 4.500 a 8.900, ma l’esercito russo ha ottenuto solo successi tattici. In realtà, il nemico non ha fatto progressi significativi, ma la situazione è molto difficile. E’ possibile fermare l’avanzata dell’esercito russo. Dipende prima di tutto dai nostri coraggiosi soldati, dai nostri ufficiali. Le truppe resistenti ed eroiche hanno spesso preso il sopravvento, nonostante la loro inferiorità numerica e materiale”.
Inoltre, il Generale Syrsky, ha affermato che “Kiev ha un piano realistico per riprendersi la Crimea”, aggiungendo che ” è un grande segreto militare” e che”l’Ucraina farà tutto il possibile per raggiungere i confini riconosciuti a livello internazionale del 1991 e per vincere”, in modo da “ liberare i cittadini ucraini che si trovano nei territori occupati, che stanno soffrendo”.
Nel Nord di Mosca, invece, stamane, un’automobile è esplosa nei pressi di un edificio residenziale, non appena due persone sono salite a bordo. I passeggeri sono rimasti feriti e sono stati ricoverati in ospedale. Per il ministero dell’Interno russo, la causa dell’esplosione è stata la detonazione di un ordigno esplosivo installato all’interno della vettura. Nella deflagrazione sono rimaste coinvolte anche altre cinque auto che sono state danneggiate.
Più tardi, il ministro dell’Interno turco, Ali Yerlikaya ha annunciato su X che è stato arrestato in Turchia il presunto responsabile dell’autobomba esplosa stamane a nord di Mosca.
In un primo momento, alcuni media russi hanno diffuso la notizia che una delle vittime fosse un funzionario militare russo, il quale ,però, ha smentito di essere la persona coinvolta nell’esplosione.
Intanto, il ministro degli Esteri ucraino, Kuleba è arrivato a Pechino, dove si è recato su invito dell’omologo cinese Wang Wi , su mandato del Presidente Xi Jinping e dove rimarrà fino a venerdì.
Si tratta del primo viaggio in Cina del ministro degli Esteri ucraino dall’inizio della guerra.
Pechino, non ha mai condannato esplicitamente l’aggressione russa e , in un piano di pace in dodici punti , ha chiesto il cessate il fuoco, ma non il ritiro delle forze russe dall’Ucraina.
Assente al summit di Pace svoltosi in Svizzera il 15 e 16 giugno scorsi, in quanto non invitata la Russia, si è proposta però più volte come mediatrice di un dialogo tra Kiev e Mosca, accusando al tempo stesso l’Occidente di alimentare lo scontro inviando armi a Kiev.
Per Pechino, che nel maggio scorso ha accolto con una cerimonia fastosa il Presidente russo Putin,con cui , tramite un’intesa, ha rafforzato la cooperazione economica , commerciale e militare e che ha replicato duramente alle critiche rivoltegli dalla Nato e dai Paesi del G7 di essere “facilitatore dell’aggressione russa”, la visita di Kuleba “riconosce il ruolo costruttivo della Cina ed evidenzia che le accuse della Nato non sono condivise da Kiev”.
Il ministro degli Esteri Kuleba, che un video diffuso nelle scorse ore dal ministero degli Esteri ucraino mostra arrivare alla sede dell’incontro nella città cinese meridionale di Guangzhou e scambiare osservazioni con l’omologo cinese Wang Yi , ha dichiarato di “essere alla ricerca di un terreno comune nei colloqui con il suo omologo, per porre fine alla guerra con la Russia”.
Il ministro degli Esteri cinese, Wang Wi, a sua volta, ha dichiarato che “La Cina attribuisce grande importanza alle relazioni con l’Ucraina” ed evidenziando la crescita del commercio tra i due Paesi, ha affermato che “le loro relazioni hanno continuato a svilupparsi normalmente, nonostante le complesse e mutevoli situazioni internazionali e regionali” e che “la Cina ha stretti legami con la Russia e ha spinto per una fine della guerra che tenga conto degli interessi di entrambe le parti”.
Il ministro degli Esteri Kuleba ha poi dichiarato : “Abbiamo bisogno di andare verso una pace giusta e stabile e la Cina può svolgere un ruolo significativo in questo senso”, mentre la portavoce del ministero degli Esteri cinese, Mao Ning, ha detto che “La Cina sosterrà la comunità internazionale nel raccogliere più consenso e nel trovare insieme modi pratici per risolvere la crisi politicamente”.
Il ministro Kuleba, nel suo colloquio con l’omologo Wang Wi, ha anche sottolineato che “L’Ucraina è pronta a negoziare con la Russia”, precisando che “ i negoziati devono essere razionali e pratici, volti a raggiungere una pace giusta e duratura”, e che Kiev non vede tale preparazione da parte della Russia, in quanto “i tempi non sono ancora maturi”.
Infine, il ministro degli Esteri cinese Wang Wi ha così replicato al ministro Kuleba : “Nonostante le condizioni e i tempi non siano ancora maturi, sosteniamo tutti gli sforzi che favoriscono la pace e siamo disposti a continuare a svolgere un ruolo costruttivo per il cessate il fuoco e per la ripresa dei colloqui di pace. La Cina è preoccupata per la situazione umanitaria in Ucraina e continuerà a fornire assistenza umanitaria all’Ucraina”.
Dal Cremlino, il portavoce Peskov ha replicato a quanto dichiarato da Kuleba sulla mancata disponibilità della Russia a negoziare, affermando: “Il nostro Presidente Vladimir Putin ha detto più di una volta che il Presidente Zelensky ha chiaramente perso la sua legittimità. Al momento, questo rimane sicuramente un problema, così come resta un problema il decreto del Presidente dell’Ucraina, che vieta i negoziati con il Presidente Putin. Questi sono fattori che possono complicare notevolmente il processo di pace. La Russia resta pronta ai negoziati per risolvere il conflitto ucraino”.
Il Presidente ucraino Zelensky, invece, nella giornata di ieri , ha incontrato il Segretario di Stato vaticano, Cardinale Pietro Parolin , un incontro in merito al quale ha scritto in un post su X : “Ho avuto un incontro significativo con il Segretario di Stato della Santa Sede, il cardinale Pietro Parolin. Abbiamo discusso delle conseguenze dell’aggressione russa all’Ucraina, del terrorismo aereo in corso, della difficile situazione umanitaria e dei risultati del nostro incontro con Papa Francesco a giugno in Italia. Ci siamo concentrati in particolare sulle decisioni del primo Vertice per la pace e sul ruolo del Vaticano per stabilire una pace giusta e duratura per l’Ucraina. Sono grato per il sostegno del Cardinale al nostro Paese e al nostro popolo”.
Il Segretario di Stato vaticano, Cardinale Parolin , al termine del suo viaggio in Ucraina, dopo l’ultima visita a Leopoli, ha dichiarato: “Da parte della Santa Sede , la diplomazia si muove. Non abbiamo ulteriori armi. C’è chi aspetta certe scadenze politiche. Ma intanto la gente muore. E serve fare di più”.
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