di Federica Marengo sabato 22 luglio 2023
-Nella 506° giornata di guerra in Ucraina, le forze armate di Kiev hanno attaccato la Crimea , dove si sono verificate diverse esplosioni e dove sono stati colpiti un deposito di munizioni nel distretto di Krasnogvardeyskiy , un aeroporto e un deposito di petrolio nel villaggio di Oktyabrskoye.
In conseguenza di ciò, la circolazione dei treni è stata sospesa e il traffico automobilistico sul Ponte è stato interrotto temporaneamente, per poi riprendere.
In merito al Ponte, il Presidente ucraino Zelensky ha dichiarato che quest’ultimo “E’ un obiettivo per le forze armate ucraine e deve essere neutralizzato ,perché Mosca lo usa per la guerra”. Inoltre, intervenendo in videoconferenza all’Aspen Security Forum ha affermato che: “L’Ucraina si sta avvicinando al momento in cui la controffensiva può accelerare”.
L’esercito ucraino, infatti, sempre nelle ultime 24 ore, ha attaccato il villaggio russo di Zhuravlevka, nella regione occidentale di Belgorod, usando , secondo quanto riferito dal governatore Gladkov, 21 proiettili di artiglieria e 3 munizioni a grappolo, le stesse che sarebbero state utilizzate per colpire la regione di Zaporizhzhia e il villaggio meridionale di Pyatikhatki, uccidendo un corrispondente militare dell’agenzia di stampa russa, Ria Novosti, e, ferendo 4 giornalisti russi. Un fotografo del giornale tedesco Deutsche Welle , poi, sarebbe tra i 5 feriti in un attacco ucraino con bombe a grappolo sulla città di Druzhkovka, nel Donetsk, nel quale sono rimaste uccise 8 persone.
In merito, la portavoce del ministero degli Esteri russo, Zakharova, citata dalla stessa agenzia Ria Novosti, ha fatto sapere che: “L ‘uccisione del corrispondente russo di Ria Novosti, è un crimine premeditato. Tutto fa pensare che l’attacco al gruppo di giornalisti non sia avvenuto per caso. Le strutture internazionali preferiranno, come in passato, chiudere un occhio su questo crimine efferato. I responsabili del brutale massacro saranno puniti, così come coloro che hanno fornito munizioni a grappolo a Kiev che condividono la piena responsabilità”.
Il segretario generale della Nato, Stoltenberg, intanto, ha scritto su Twitter che: “L’Ucraina è più vicina alla Nato che mai”, rendendo noto di aver avuto un colloquio con il Presidente ucraino, Zelensky, nel quale hanno parlato del ritiro della Russia dall’accordo sul grano del Mar Nero. Stoltenberg ha poi sottolineato che la Nato condanna fermamente il tentativo di Mosca di usare il cibo come arma e che sarà al fianco dell’Ucraina per tutto il tempo necessario”.
Proprio a proposito della mancata proroga dell’accordo sulle esportazioni di grano dai porti del Mar Nero, da parte della Russia, il Presidente ucraino, Zelensky, ha avuto una conversazione telefonica con il presidente della Turchia, Erdogan, riguardo alla quale ha scritto su Twitter: “Ho ringraziato il mio collega per il fruttuoso incontro a Istanbul il 7 luglio e la posizione di principio turca riguardo all’Ucraina nella Nato. Abbiamo coordinato gli sforzi per ripristinare il funzionamento dell’iniziativa sul grano del Mar Nero. A causa delle azioni della Russia, il mondo è di nuovo sull’orlo di una crisi alimentare. Un totale di 400 milioni di persone in molti Paesi dell’Africa e dell’Asia sono a rischio di fame. Insieme, dobbiamo evitare una crisi alimentare globale”.
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