di Federica Marengo giovedì 13 luglio 2023
-Nella 497° giornata di guerra in Ucraina, il Presidente ucraino Zelensky ha fatto il punto sul dopo vertice della Nato a Vilnius, in Lituania, scrivendo sul suo canale Telegram: “Stiamo tornando a casa con un buon risultato per il nostro Paese e, cosa molto importante, per i nostri guerrieri. Un buon rafforzamento di armi. È molto importante: per la prima volta dall’indipendenza, abbiamo costituito una base di sicurezza per l’Ucraina nel suo cammino verso la Nato. Si tratta di garanzie di sicurezza concrete, confermate dalle sette principali democrazie del mondo. Mai prima d’ora abbiamo avuto una tale base di sicurezza, e questo è il livello del G7”.
Dunque, l’Ucraina , a differenza della Svezia ,che ha ottenuto il sì all’adesione alla Nato dopo il via libera del Presidente Erdogan , che, però, non verrà formalizzato dal Parlamento turco prima di ottobre, non ha ottenuto né l’immediata adesione al Patto Atlantico né un calendario preciso per il percorso di adesione, ma ha ricevuto l’assicurazione dai 31 leader dei Paesi membri che vi è un accordo per farla aderire e con una procedura semplificata.
Tuttavia, Kiev ha ottenuto la costituzione di un Consiglio Nato-Ucraina, per coordinare gli Stati membri del Patto Atlantico in vista della sua integrazione, presieduto dal Segretario generale , che potrà convocarlo senza che quest’ultimo possa essere bloccato da singoli Paesi o membri del Consiglio e che potrà essere convocato anche dai singoli Stati membri delle consultazioni in caso di crisi.
I Paesi del G7, poi, hanno promesso il più ampio sostegno militare a Kiev fino a quando ve ne sarà bisogno.
Così, il Presidente ucraino Zelensky, inizialmente perplesso per la mancata adesione subitanea alla Nato dell’Ucraina, ha riconosciuto l’importanza del pacchetto sicurezza , sottolineando che: “L’esito del vertice di Vilnius è un successo di cui l’Ucraina aveva bisogno” e che “il Consiglio Nato-Ucraina è uno strumento di integrazione oltre che di partecipazione all’Alleanza”.
Anche il Primo ministro britannico, Sunak, ha confermato l’intenzione di far aderire l’Ucraina alla Nato alla fine della guerra, definendo il vertice a Vilnius “storico” e ribadendo il sostegno di Londra a Kiev con l’invio di altre munizioni, di altri 70 veicoli di combattimento, l’apertura di un centro di riabilitazione per i militari ucraini feriti e l’inizio , nel mese prossimo, dell’addestramento dei piloti ucraini nel Regno Unito.
Il sostegno all’Ucraina è stato confermato poi anche dal Presidente francese Macron, che ha evidenziato come la Russia, dopo il tentativo fallito di rivolta da parte del gruppo paramilitare Wagner sia fragile sia militarmente che politicamente e divisa, e come i Paesi Nato debbano, al tempo stesso, evitare l’escalation del conflitto e sostenere Kiev, in quanto difende la propria integrità territoriale.
La Presidente del Consiglio Meloni, invece, nella conferenza stampa alla fine del vertice, incentrata maggiormente sulle questioni di politica interna, annunciando che il 27 luglio si recherà a Washington su invito della Casa Bianca, ha dichiarato: “Il vertice si tiene in un momento storico eccezionale, i suoi risultati non potevano che essere all’altezza. L’Italia sostiene gli adattamenti in corso, con i contributi che offre nel Mediterraneo e sul fianco orientale. L’Italia rivendica il suo ruolo nell’Alleanza. Siamo determinati nella difesa del diritto internazionale. Abbiamo chiesto più attenzione sul fianco sud della Nato. Voglio congratularmi con il primo ministro lituano e con ilsegretario Stoltenberg, anche per la proroga del suo mandato. Una nazione, l’Italia, che è il principale contributore nelle missioni dell’Alleanza all’estero, con quasi tremila uomini. Abbiamo parlato molto di Ucraina, abbiamo inaugurato questo nuovo Consiglio Nato-Ucraina, continuiamo a lavorare per un progetto negoziale che porti a una pace giusta e duratura. Ribadiamo il sostegno dell’Italia all’ingresso di Kiev nella Nato. Sono stati fatti passi in avanti importanti per il futuro accesso dell’Ucraina nella Nato. È stato snellito il percorso di adesione, pur ribadendo che l’Ucraina entrerà nella Nato quando le condizioni lo permetteranno. La nostra libertà ha un costo. Quello che si investe in difesa torna dieci volte tanto in termini di difesa dei nostri interessi nazionali. Chi dice che dobbiamo smobilitare e denuncia certe ingerenze, deve capire che le due cose non stanno insieme. Crediamo nell’impegno sul 2% di spesa dedicata alla difesa in rapporto al Pil e che si debba tenere conto della progressione, della sostenibilità, della responsabilità e della partecipazione al funzionamento dell’Alleanza che ogni alleato assume”.
Per il Vicepremier e ministro degli Esteri Tajani,anch’egli presente a Vilnius, insieme con il ministro della Difesa Crosetto, “L’Ucraina in UE sarà un’opportunità di crescita per le imprese italiane”.
A proposito di UE, via libera finale del Parlamento europeo al piano per la produzione e l’invio di munizioni a Kiev, utilizzando anche i fondi dei Piani Nazionali di Ripresa e Resilienza.
Il segretario generale della Nato, Stoltenberg, invece, nella conferenza stampa alla fine del vertice in Lituania, salutando partener come l’Australia, il Giappone, la Nuova Zelanda , la Repubblica di Corea e la UE, e parlando di una Nato più unita e forte nella difesa dei suoi popoli e dei suoi valori, ha evidenziato le sfide globali che l’Alleanza euro-atlantica deve affrontare , in cui la sicurezza di tutti i Paesi membri è interconnessa e ha i suoi echi anche nell’Indo-Pacifico e viceversa e la necessità di difendere insieme l’ordine internazionale dalle minacce terroristiche e informatiche e dai regimi autoritari.
Intanto, mentre Kiev ha reso noto di aver ricevuto le bombe a grappolo dagli USA, specificando che non le utilizzerà per attaccare Mosca, come invece fatto da quest’ultima verso l’Ucraina, il ministro degli Esteri russo, Lavrov, che ha incontrato il ministro degli Esteri cinese e quello indiano a Giacarta, al vertice dell’Associazione delle nazioni del Sud-Est asiatico, in corso fino a domani, con cui ha parlato di cooperazione e della situazione in Ucraina, smentendo le indiscrezioni di stampa su colloqui di pace che potrebbero tenersi in questo mese,definedole “fake news”, “vista la persistente intenzione di Kiev e dei suoi referenti occidentali di inasprire le ostilità, a differenza della Russia che ha sempre voluto la pace, cui si era vicini nel febbraio del 2022″, ha espresso contrarietà all’invio a Kiev ,da parte dell’Occidente, di caccia F-16, in quanto “per la Russia sarebbe come una minaccia nucleare”.
L’omologo ucraino, Kuleba, quindi,ha replicato a Lavrov, assicurando che “Kiev riceverà quegli aerei nei tempi previsti e che la Russia dovrà farselo andare giù”.
Il Presidente russo Putin, invece, come riportato dall’agenzia Tass, avrebbe ribadito le parole del ministro degli Esteri Lavrov, secondo cui “l’adesione dell’Ucraina alla Nato creerebbe una minaccia alla sicurezza della Russia” e ha fatto sapere di non escludere la sospensione dell’accordo sull’export di grano dal Mar Nero,mediato da Onu e Turchia e in scadenza il 18 luglio.
Il Presidente ucraino Zelensky, poi, tornando sull’adesione alla Nato dell’Ucraina, ed escludendo la possibilità di qualsiasi compromesso che riguardi i territori nell’ambito di possibili negoziati con la Russia, i quali non verranno né ceduti né scambiati, in merito alla questione del rinnovo dell’accordo sul grano ha informato, via social, di aver avuto una telefonata con il Presidente della Repubblica del Sud Africa Cyril Ramaphosa, che “ha ringraziato per aver visitato Bucha e Kiev insieme ad altri leader africani e per gli ulteriori sforzi per restituire i bambini deportati illegalmente dalla Russia”, evidenziando anche l’importanza di estendere il corridoio del grano ed invitando il Sudafrica ad aderire all’iniziativa Grain From Ukraine.
Il Presidente USA Biden, che ha dichiarato che valuterà l’invio di missili a più lungo raggio a Kiev, da Helsinki, in Finlandia , dove si è recato per la prima volta dall’ultima visita dell’ex Presidente Trump, per incontrare l’omologo Niinisto, ma anche i Premier di Svezia, Norvegia e Danimarca, per una cooperazione USA-Paesi nordici non solo a sostegno dell’Ucraina, ma anche per la tecnologia, la sicurezza e l’ambiente, nel corso della conferenza stampa con il Presidente finlandese, ha affermato che “il Presidente russo Putin ha già perso la guerra in Ucraina e non sa come concluderla“, minimizzando le minacce da parte di quest’ultimo sull’uso reale dell’arma nucleare e avvertendo riguardo ai rischi di avvelenamento per il capo della formazione paramilitare Wagner, Prigozhin, dopo la tentata rivolta dello stesso gruppo.
Proprio in merito a Prigozhin, il sito di notizie indipendente Proekt, ha riportato la notizia, secondo cui sarebbe affetto da una grave malattia e in cura.
Sul campo , nel frattempo, la scorsa notte , l’allarme aereo è scattato a Kiev e in altre sei regioni, quali: Dnepropetrovsk, Kirovohrad, Mykolaiv, Poltava, Sumy e Chernihiv. Su Kiev , le forze russe hanno lanciato un attacco, che ha causato la morte di una persona e il ferimento di altre quattro, nonostante la contraerea ucraina abbia risposto abbattendo un numero ancora impreciso di missili e droni russi.
Colpite poi dalle forze russe, anche Kherson e il villaggio di Mykilske, dove una donna di 85 anni è stata uccisa e Orikhiv , dove una persona è rimasta uccisa.
In Russia, il governatore di Belgorod, regione al confine con l’Ucraina, ha reso noto che vi sono stati dei bombardamenti ucraini sul territorio. Inoltre, un generale russo di alto profilo al comando delle forze nell’Ucraina meridionale , ha dichiarato di essere stato licenziato dal suo incarico dopo aver accusato il ministero della Difesa di Mosca di avere tradito i soldati russi non fornendo un sostegno sufficiente.
A detta degli analisti, le dimissioni pubbliche o il licenziamento di un tale alto ufficiale non hanno precedenti.
In ultimo, secondo il Wall Street Journal, ore dopo che il capo della Wagner, Prigozhin ha iniziato la marcia verso Mosca, il servizio di sicurezza interna della Russia avrebbe “arrestato diversi ufficiali militari di alto rango, tra cui il generale Sergei Surovikin”. In particolare, “almeno 13 alti ufficiali sarebbero stati arrestati per essere interrogati, alcuni successivamente rilasciati, e circa 15 sarebbero stati sospesi dal servizio o licenziati”. Secondo una fonte,poi, il generale Surovikin sarebbe stato arrestato e interrogato a Mosca ,ma “non sarebbe stato accusato di un crimine”.
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