di Federica Marengo venerdì 7 luglio 2023
-Nella 491° giornata di guerra in Ucraina, dopo le visite ufficiali in Bulgaria e in Repubblica Ceca, il Presidente ucraino, Zelensky, partito da Praga, che , come la Spagna ,sostiene la sua adesione alla Nato,ma, la Spagna, dopo la fine della guerra, e atteso in Turchia, ha inaspettatamente fatto scalo a Bratislava, in Slovacchia, per una sosta. Qui, dopo la cerimonia di benvenuto al palazzo presidenziale, ha incontrato il Premier Odor e il Presidente del Parlamento , Kollar, che sin dall’inizio dell’invasione russa , hanno sostenuto Kiev e accolto migliaia di rifugiati ucraini.
Più tardi poi ha raggiunto Istanbul per incontrare il Presidente Erdogan ad Ankara e discutere , oltre che della situazione della guerra in Ucraina e dei possibili negoziati, della proroga dell’accordo sulle esportazioni di grano ucraino nel Mar Nero, in scadenza il 18 luglio e di cui la Turchia è mediatrice insieme con l’ONU e sul quale rinnovo la Russia ha espresso scetticismo.
Un incontro, quello del Presidente ucraino Zelensky con il Presidente turco Erdogan, seguito con molta attenzione anche dal Cremlino.
Quindi, sempre il Presidente Zelensky, sottolineato come l’indecisione della Nato sulle adesioni di Ucraina e Svezia sia una “grave minaccia per la sicurezza globale” e ,chiesto alla Nato “passi concreti” per l’adesione dell’Ucraina, ha affermato che la consegna di armi a lungo raggio all’Ucraina dipende esclusivamente da una decisione di Washington , con cui si sta discutendo , e che senza armi a lungo raggio è difficile non solo svolgere missioni offensive, ma anche operazioni difensive.
Dagli USA, che secondo il Washington Post hanno approvato la fornitura a Kiev di munizioni a grappolo (vietate in 120 nazioni , eccetto Stati Uniti, Ucraina e Russia) , il cui annuncio è stato dato oggi dal Pentagono, a pochi giorni dal vertice di Vilnius, è arrivata la rassicurazione dell’adesione dell’Ucraina alla Nato da parte del segretario della NATO, Stoltenberg, cha ha affermato: “Al summit di Vilnius renderemo l’Ucraina ancora più forte , con un pacchetto di tre elementi: assistenza pluriennale militare, così che le forze ucraine siano sempre più complementari con quelle Nato, aumenteremo i nostri legami politici con il lancio del Consiglio Nato-Ucraina e mi aspetto che i leader ribadiscano che l’Ucraina entrerà nella Nato”.
Tuttavia, restando in tema Nato, il Presidente turco Erdogan, in merito all’adesione della Svezia, che dovrebbe seguire a quella della Finlandia, e ,in riferimento al memorandum con Stoccolma ed Helsinki nel 2022, ha sottolineato: “La Turchia si aspetta che la Svezia rispetti le condizioni poste per dare il via libera all’ingresso nella Nato, e cioè il distanziamento da gruppi terroristi e l’estradizione di alcuni sospetti militanti. Ci aspettiamo che vengano rispettate le promesse fatte al nostro Paese a Madrid. Come può uno Stato che non prende le distanze dalle organizzazioni terroristiche dare un contributo alla Nato?. Al vertice di Vilnius prenderò la decisione migliore, qualunque essa sia”.
A Bruxelles, invece, è stato raggiunto l’accordo politico sul piano per aumentare la produzione di munizioni a un milione di pezzi l’anno. L’Act in support of ammunition production (Asap), proposto a maggio dalla Commissione Ue, infatti, prevede un fondo dal 500 milioni di euro dal bilancio comunitario per il co-finanziamento dei progetti industriali nazionali per le munizioni e apre la strada alla possibilità per i Paesi di usare parte dei fondi del Pnrr e di coesione per sostenere la produzione. Il piano contribuirà ad aumentare le consegne di armi da artiglieria all’Ucraina e la firma finale e l’entrata in vigore sono previste per la fine di luglio.
Intanto, sul campo, il portavoce del raggruppamento orientale delle Forze armate ucraine, Cherevaty, citato da Ukrainska Pravda, ha dichiarato che le forze armate ucraine sono avanzate oltre un chilometro in direzione di Bakmhut nelle ultime 24 ore, mentre è salito a 10 il numero delle vittime dell’attacco russo di ieri su Leopoli. Esplosioni poi sono state udite nelle regioni di Odessa e Nikolayev e in 9 oblast, quali: Dnipropetrovsk, Kirovohrad, Kharkiv, Cherkasy, Donetsk, Kherson e Zaporizhzhia.
Proprio riguardo a Zaporizhzhia, il direttore dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica,Grossi, ha fatto sapere: “L’Aiea, l’organismo delle Nazioni Unite per l’energia atomica, sta facendo progressi nell’ispezione di diverse aree della centrale nucleare di Zaporizhzhia, in Ucraina. Penso che stiamo facendo progressi; funzionari avrebbero visitato varie parti della centrale, comprese le piscine di raffreddamento, ma non avevano ancora avuto accesso al tetto, dove l’Ucraina sostiene che siano stati collocati possibili ordigni esplosivi”.
Sul fronte russo, invece, secondo fonti dei servizi di emergenza , citate dall’agenzia Tass: almeno sei persone sono morte e altre due sono rimaste ferite nell’esplosione, di cui non si conoscono ancora le cause, avvenuta nello stabilimento di Promisintez, uno dei principali siti per la produzione di esplosivi in Russia, nella regione di Samara, nella Russia centrale.
Sempre a Mosca, poi, tre giorni dopo quanto accaduto in Cecenia alla giornalista Elena Milashina, oggi , secondo quanto riferito dalle testate indipendenti Meduza e The Moscow Times, edite ,l’una dalla Lettonia e , l’altra ,dai Paesi bassi. ,uno sconosciuto avrebbe gettato una sostanza addosso all’avvocata Elena Ponomareva, che, secondo l’Ordine degli Avvocati della regione di Mosca, “sarebbe rimasta ferita e la sua retina sarebbe stata danneggiata”. I colpevoli non sarebbero stati identificati. L’avvocata si trovava sotto protezione statale dopo aver ricevuto minacce verbali e scritte, estese anche alla famiglia, e dopo aver subito il danneggiamento della sua auto. Baza, canale Telegram considerato vicino a polizia e servizi, ha riportato che Ponomareva ritiene che l’aggressione sia collegata al caso del giudice Kotov, accusato di avere percepito una tangente di 13 milioni di rubli (130 mila euro) relativamente a un processo per narcotraffico.
Infine, per l’Onu, che ha parlato di “stime prudenti”, dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, il 24 febbraio 2022, sono rimasti uccisi oltre 9mila civili ucraini, tra i quali 500 bambini, mentre Save the Children ha lanciato l’allarme: “In Ucraina sono stati uccisi o feriti in media tre bambini al giorno dall’escalation del conflitto, 500 giorni fa, e molti altri sono rimasti così traumatizzati che faticano a dormire o a parlare”. Inoltre , per l’Organizzazione internazionale , dal 24 febbraio 2022 al 23 giugno 2023, le Nazioni Unite hanno registrato oltre 25mila vittime civili, tra cui 1.624 bambini, di cui 532 morti e 1.092 feriti – in media tre bambini vittime ogni giorno.
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