di Federica Marengo lunedì 5 giugno 2023
Bombardamenti russi sulle città ucraine.
-Nella 460° giornata di guerra in Ucraina, il ministero della Difesa russo ha fatto sapere che le forze armate di Mosca hanno fermato un attacco ucraino su vasta sulla regione di Donetsk, ma lo Stato maggiore della forze armate ucraine ha smentito la notizia, dichiarando che , “La versione di Mosca è delirante e che ,quando inizierà la controffensiva , tutti lo sapranno”. Inoltre, sempre la Difesa ucraina, ha precisato che nella controffensiva, che dovrebbe partire fra poco o comunque durante l’estate, non verranno utilizzati ancora i caccia F-16, poiché sarà pronta a schierarli solo in autunno o in inverno.
Il Presidente ucraino Zelensky, invece, in un messaggio alla popolazione, pubblicato su Telegram, ha affermato: “Il terrorismo russo deve essere sconfitto ogni giorno ed ogni notte, in ogni regione dell’Ucraina, nei cieli di ogni città e villaggio dell’Ucraina. Quando ogni attacco dei terroristi russi sarà fallito, le loro confitte saranno fonte di sicurezza a lungo termine”.
Intanto, mentre una forte esplosione è stata udita vicino all’acciaieria Azovstal, a Mariupol, e altri attacchi da parte delle forze di Mosca sono stati registrati su Kharkiv, il governatore di Belgorod ha reso noti altri raid ucraini con droni sulla regione.
Sul fronte diplomatico,invece, è partita oggi la missione di pace di due giorni del Vaticano, guidata dal Cardinal Zuppi , arrivato a Kiev, dove “vedrà la realtà dell’aggressione russa”. Al riguardo, il portavoce del Cremlino, Peskov, ha fatto sapere che il Presidente Putin non ha in programma di incontrare l’emissario di Papa Francesco, ma che la Russia è pronta al dialogo con gli USA sul controllo degli armamenti nucleari.
Infine, in UE, riguardo alla questione delle importazioni del grano dall’Ucraina, il ministro dell’Agricoltura polacco Telus ha reso noto tramite un post su Twitter di aver ricevuto dalla Commissione UE la bozza di un nuovo regolamento che estende il divieto di importazione di grano ucraino fino al 15 settembre. Alcuni Paesi al confine con l’Ucraina, infatti, hanno fatto delle rimostranze sulla possibilità data a Kiev di esportare i propri prodotti agricoli senza pagare dazi, arrivando così sui mercati europei a un prezzo inferiore rispetto a quelli di altri Paesi.
Quanto alla politica interna italiana, stamane, la Presidente del Consiglio Meloni, ha inviato un messaggio all’Arma dei Carabinieri per i 209 anni dalla fondazione, nel quale si legge: “Da 209 anni l’Arma dei Carabinieri appresenta un punto di riferimento insostituibile per il popolo italiano. Da oltre due secoli l’Arma è “quella sottile linea rossoblù” che unisce la Nazione e rende “più visibile una storia di grandi e piccoli eroismi”. Il Governo esprime la propria riconoscenza nei confronti di ogni singolo carabiniere che, ogni giorno, difende la nostra sicurezza e la nostra libertà, sia sul territorio nazionale grazie agli oltre cinquemila presidi, sia nelle missioni di pace all’estero e nei vari teatri operativi: dall’Iraq al Kosovo, dalla Nigeria a Gibuti. Uomini e donne innamorati del servizio che svolgono e che sono un esempio di dedizione, professionalità e umanità. Il Governo rivolge un pensiero commosso a tutti coloro che, indossando la gloriosa uniforme dell’Arma, sono caduti nel compimento del loro dovere e hanno compiuto anche gesti eroici. Ricordo in particolare il vicebrigadiere Salvo D’Acquisto, che a 22 anni diede la sua vita per salvare decine di innocenti presi in ostaggio dalle SS e ormai sicuri di essere fucilati. Il prossimo 23 settembre ricorreranno gli 80 anni del suo sacrificio, testimonianza senza tempo di cosa significhi essere un grande italiano e un grande carabiniere. Con affetto e riconoscenza la comunità nazionale si stringe oggi all’Arma dei Carabinieri, orgoglio dell’Italia. Viva l’arma dei Carabinieri!. Viva l’Italia”.
All’Arma dei Carabinieri, per i 209 anni dalla sua costituzione, ha poi rivolto il suo messaggio anche il Presidente della Repubblica Mattarella, che ha ricevuto al Quirinale il Generale C.A. Teo Luzi, con una rappresentanza di appartenenti all’Arma, cui ha rivolto un saluto.
Nel suo messaggio, il Capo dello Stato, ha evidenziato: “Nel 209° anniversario della fondazione dell’Arma, desidero far giungere la gratitudine e l’apprezzamento della Repubblica alle donne e agli uomini dei Carabinieri, chiamati, insieme alle altre Forze Armate e di Polizia, a garantire la sicurezza degli italiani, la difesa dei loro diritti, il soccorso e l’assistenza nei momenti di difficoltà. Sin dalla sua fondazione, quando l’Italia era ancora un’aspirazione, l’Arma è diventata un riferimento per la comunità, con l’affermazione della legalità, il contrasto a ogni forma di criminalità e per la straordinaria capacità di porsi in ascolto delle persone. Con grande professionalità e apertura alle continue innovazioni tecnologiche, l’Arma oggi affronta temi decisivi per la qualità della vita collettiva: dalla sicurezza sui luoghi di lavoro, alla custodia del nostro inestimabile patrimonio culturale, alla salvaguardia dell’ambiente, degli ecosistemi e della biodiversità, alla tutela della genuinità degli alimenti. Per quest’ultimo impegno, condotto dal Comando Carabinieri per la Tutela Agroalimentare, la Bandiera di Guerra dell’Arma, cui rendo il mio omaggio, è stata insignita della Medaglia d’Oro al Merito Civile. Una infaticabile dedizione al bene comune ha travalicato i confini nazionali: nelle missioni di Pace, nelle operazioni di soccorso, nelle attività a sostegno delle Forze Armate di Paesi amici, i Carabinieri hanno guadagnato l’apprezzamento della comunità internazionale. Desidero rinnovare il ricordo insuperabile di coloro che hanno perduto la vita in servizio. Ad essi vanno la riconoscenza e il rispetto della Repubblica. Ufficiali, Marescialli, Brigadieri, Appuntati e Carabinieri in servizio e in congedo, siate fieri di appartenere a un’Arma che costituisce sicuro riferimento dello Stato democratico e riscuote l’affetto e il rispetto dei cittadini. A tutti voi e alle vostre famiglie in questo giorno di festa giungano sentimenti di intensa gratitudine e il più fervido augurio. Viva l’Arma dei Carabinieri, viva la Repubblica!”.
Nella Giornata internazionale dedicata all’Ambiente, poi, un altro messaggio è stato inviato dalla Premier Meloni al Think tank “Futuro Italia Remind”, evento organizzato in collaborazione con il Parlamento europeo Ufficio Italia presso la sede Europa Experience – David Sassoli , in cui gli esponenti delle istituzioni europee, nazionali e locali, insieme a rappresentanti dei settori produttivi dell’immobiliare allargato, si sono riuniti per discutere delle sfide da affrontare e delle opportunità da cogliere per garantire un futuro migliore all’Italia.
Nel suo messaggio, la Presidente Meloni ha sottolineato: “Una delle sfide cruciali che abbiamo davanti è saper coniugare sostenibilità ambientale e sviluppo economico, unendo la conservazione dell’ambiente alle attività dell’uomo. Da sempre siamo convinti che la sostenibilità ambientale non possa essere considerata una teoria astratta da perseguire senza considerare la sua reale attuazione pratica e le sue conseguenze sul nostro tessuto economico, sociale e produttivo. Noi intendiamo coniugare sostenibilità ambientale, economica e sociale, accompagnando le famiglie, le imprese e i cittadini verso la transizione verde senza per questo consegnarci a nuove dipendenze o distruggendo intere filiere produttive. Imperativo prioritario dell’agenda di governo è anche la messa in sicurezza della nostra nazione. È una sfida epocale e l’alluvione che ha colpito l’Emilia-Romagna ce lo ha drammaticamente ricordato. Purtroppo, stiamo scontando decenni di scelte mancate e di ritardi e l’idea, errata, che la cura del territorio non fosse un investimento strategico. Bisogna cambiare paradigma. Nessuno ha la bacchetta magica ma è arrivato il momento di immaginare un modello completamente nuovo, che sappia responsabilizzare di più tutte le amministrazioni coinvolte e permetta di realizzare le opere necessarie, velocemente e bene. E capire che ci sono interventi che non possono essere più rimandati o bloccati dalla burocrazia o da un certo ecologismo ideologizzato. Non è facile, ma il Governo sta lavorando incessantemente per raggiungere questo obiettivo”.
Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Pichetto Fratin, invece, ha indicato “I temi importanti in questo contesto: l’efficientamento energetico, il contrasto al cambiamento climatico, la messa in sicurezza del territorio, costruzione città e spazi green. Sono tutti aspetti che devono guidare le politiche dei prossimi anni, che marceranno le politiche dei prossimi anni e che sono già al centro dei progetti di aziende ed imprenditori impegnate in questo campo. Una questione decisiva è certamente quella dell’efficientamento energetico che è il tema, il tema di attualità. Serve un quadro di riferimento normativo stabile ed equilibrato. Bisogna verificare se il nostro quadro è compatibile senza recedere agli obbiettivi di efficienza energetica”.
Proprio la transizione ecologica e la questione ambientale sono tra i principali capitoli di spesa del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, al quale il Governo e la stessa Presidente del Consiglio Meloni hanno continuato a lavorare anche oggi, mentre quest’ultima ha preparato la visita di domani in Tunisia, dopo il colloquio telefonico del 2 giugno con il Premier Saied, che sarà incentrata sull’immigrazione e la gestione dei flussi , (con l’Italia che sostiene la Tunisia a rischio default nei negoziati con il Fondo Monetario Internazionale per l’erogazione della prima tranche di prestito ,bloccata però dal FMI, che chiede al Paese di attuare prima delle riforme) , e sulle relazioni bilaterali nel settore energetico. In preparazione poi, anche il Consiglio dei Ministri e l’incontro a Palazzo Chigi di giovedì con il cancelliere tedesco Scholz.
In merito al PNRR, infatti, stamane, il Governo , tramite il ministro per la Pubblica amministrazione, Zangrillo, ha posto la questione di fiducia sul Dl Pubblica Amministrazione, contenente due emendamenti riguardanti il Piano: lo stop al controllo concomitante (ma non a quello ordinario) sulle spese da parte della Corte dei Conti e la proroga dello scudo erariale, già introdotto dai Governi Conte2 e Draghi, ovvero la norma che sancisce l’esclusione della responsabilità per colpa grave di amministratori e funzionari per accelerare gli interventi del PNRR.
Emendamenti , questi ultimi, criticati dalle Opposizioni, in particolare da Pd, AVS e M5S, che hanno promesso di “dare battaglia in Aula”, in quanto l’Esecutivo, a loro dire, starebbe “mettendo in atto una forzatura”, mentre Azione e Italia Viva “non vedono “colpi di mano nella cancellazione del controllo concomitante dei magistrati contabili sul Pnrr”.
Il voto di fiducia, dunque, si terrà domani alle 14:00 con la prima chiama, al termine delle dichiarazioni di voto ,che inizieranno alle 12.30.
La Corte dei Conti, invece, che nei giorni scorsi aveva già espresso il parere negativo sullo stop al controllo concomitante e alla proroga dello scudo erariale, lo ha ribadito oggi nel corso di un’Assemblea straordinaria dei magistrati contabili, pubblicando, quindi, al termine della riunione , una nota in cui ha spiegato: “L‘Associazione dei magistrati della Corte dei conti ribadisce la netta contrarietà alle due norme che sottraggono al controllo concomitante della Corte dei conti i progetti del Piano nazionale di ripresa e resilienza e prorogano l’esclusione della responsabilità amministrativa per condotte commissive gravemente colpose, tenute da soggetti sia pubblici che privati, riducendo di fatto la tutela della finanza pubblica. Non sono in gioco le funzioni della magistratura contabile, ma la tutela dei cittadini. La magistratura promuoverà ogni iniziativa che coniughi celerità e legalità dell’azione amministrativa”.
A tal proposito, una replica è arrivata dalla stessa Presidente del Consiglio, Meloni, in un’intervista rilasciata alla trasmissione di Rete4 “Quarta Repubblica”, nella quale ha chiarito: “Quello che stiamo facendo sulla Corte dei Conti in rapporto ai controlli sul Pnrr non è nulla di difforme da quello che ha fatto il precedente governo. Allora il problema è che c’è una deriva autoritaria, o che qualcuno che viene da destra e non da sinistra non può fare le stesse cose e non ha gli stessi diritti che avevano loro? Questo è un problema. La Corte dei Conti continua a fare tutti i controlli che deve, fa relazione semestrale al Parlamento, nessuno le ha messo bavaglio”.
Restando in tema di PNRR, mentre prosegue il dialogo “costruttivo” con Bruxelles sulle modifiche da apportare al Piano e si attende il via libera all’erogazione della terza tranche dei fondi , il ministro dell’Economia Giorgetti, ha dichiarato: “Non voglio rinunciare proprio a niente se i fondi del Pnrr sono convenienti. Dobbiamo valutare quali siano gli investimenti più produttivi in termini di capacità di crescita per il Paese e se qualche progetto non è più attuale è nostro dovere rivederlo. Un eventuale fallimento dell’Italia sarebbe un colpo d’immagine. Anche la Commissione europea ha interesse che l’Italia investa e si muova bene. Usciamo dal dibattito politico in questo scontro tra burocrazia italiano ed europea”.
Da una portavoce dell’Esecutivo Ue, che conferma i contatti permanenti con il Governo italiano, però, è arrivata la sollecitazione a presentare nuovo capito del RepowerEu da aggiungere al Pnrr, nell’ambito della revisione del Piano, precisando che si tratta di un “capitolo aggiuntivo al Pnrr per utilizzare i 2,7 miliardi a disposizione dell’Italia per accelerare la transizione energetica dal RepowerEu, precisando che deve trattarsi di “nuove misure e nuovi investimenti” e non di trasferimento di risorse. Le modifiche al Pnrr, ha poi aggiunto la portavoce, possono comunque essere chieste se giustificate da motivazioni oggettive”.
Sul fronte della crisi energetica, invece, l’Arera ha comunicato che a maggio la bolletta del gas della famiglia tipo in tutela per i consumi, resta stabile , segnando un -0,2% rispetto ad aprile e ha spiegato in una nota che: “Il calo della spesa per la materia gas naturale, -13,2%, è stato controbilanciato dall’aumento del 13% degli oneri generali per la parte legata all’Ug2, la componente di sconto prevista dal decreto bollette (DL 34/2023), utilizzata nell’ultimo anno a beneficio dei consumatori per compensare gli aumenti nei momenti dei prezzi gas più elevati. La spesa per il gas per la famiglia tipo nell’anno scorrevole (giugno 2022-maggio 2023) è di 1.514 euro circa, al lordo delle imposte, registrando un -6,7% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente (giugno 2021- maggio 2022).
Per il responsabile del settore energia dell’’Unione consumatori”: “La bolletta del gas che scende dello 0,2% nel mercato tutelato è una pessima notizia ,specie se si considera che se il governo non avesse reintrodotto il rimanente 35% della componente Ug2 degli oneri di sistema il calo della bolletta sarebbe stato del 13,2% e non dello 0,2%. Una scelta scellerata se si considera che, nonostante la riduzione di oggi e gli sconti fiscali ancora in vigore, come l’Iva al 5%, le bollette restano ben più elevate rispetto ai tempi normali. Senza contare gli effetti nefasti sull’inflazione”.
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