di Federica Marengo martedì 28 marzo 2023
Nella 397° giornata di guerra in Ucraina, il Ministero della Difesa russo ha reso noto con un comunicato su Telegram di aver effettuato con successo un test di missili supersonici Moskit nel Mar del Giappone, mentre il portavoce del Cremlino, Peskov, ha commentato la notizia dell’arrivo a Kiev dalla Germania di 18 carri armati Leopard, cui si sono aggiunti i primi carri armati arrivati dalla Gran Bretagna, sottolineando: “La Germania svolge un ruolo attivo nel pompare armi all’Ucraina e ciò aumenta il suo coinvolgimento diretto e indiretto nel conflitto. In generale, queste relazioni lasciano molto a desiderare e tali azioni e decisioni non sono di buon auspicio”.
Proprio Peskov, secondo il Guardian, durante una cena a fine dicembre, avrebbe ammesso alla presenza di importanti rappresentanti dell’élite russa, che la guerra sarà molto lunga.
Intanto, il Presidente del Consiglio UE, Michel, volato in Moldavia, nella conferenza stampa con la Presidente Sandu, ha ribadito il pieno sostegno al Paese sulle riforme e ha affermato che obiettivo di Bruxelles è che, entro la fine dell’anno, il Consiglio UE decida di aprire il processo di negoziato per l’adesione all’Unione della Moldavia, confermando che il 1° giugno vi sarà nella capitale moldava la riunione della Comunità politica europea e si è detto certo che quest’ultima sarà un successo”.
Riguardo alla Moldavia e, in particolare, alla Transnistria, territorio al confine con l’Ucraina, autoproclamatasi indipendente e ,in cui vivono cittadini russi, il ministro degli Esteri russo Lavrov, che domani incontrerà a Mosca l’omologo iraniano, ha dichiarato che la Russia “è responsabile per i suoi 250.000 cittadini” che vivono lì e che “resta pienamente valido il mandato del contingente di peacekeeper russi in questo territorio”. Inoltre, Lavorv ha accusato la leadership ucraina di “svolgere un ruolo estremamente negativo ed eversivo in Transnistria, schierandosi chiaramente con Chisinau, volendo interferire anche con l’uso della forza”.
Dalla Bielorussia, invece, il ministro degli Esteri di Minsk, in merito alle dichiarazioni del Presidente russo Putin sul dispiegamento di armi nucleari tattiche sul territorio, ha spiegato che “La Bielorussia si è trovata costretta ad ospitare armi nucleari russe sul proprio territorio in conseguenza delle azioni aggressive dei Paesi della Nato che minacciavano la sicurezza del Paese e che tale progetto di dislocamento non contravviene agli accordi internazionali di non proliferazione, perché la Bielorussia non esercita il controllo sulle armi”.
Il Presidente ucraino Zelensky, nel frattempo, dopo aver visitato Zaporizhzhia ieri, stamane, si è recato a Nikopol, nella regione di Dnipropetrovsk, per fare il punto sui bombardamenti russi e sulle devastazioni: quasi 5.000 gli edifici distrutti, comprese le istituzioni mediche ed educative. Nel pomeriggio, ha raggiunto anche Sumy, nel Nord-Ovest dell’Ucraina, dove ha incontrato funzionari e residenti locali.
Nella serata di ieri, invece, Zelensky, ha avuto un colloquio telefonico con il Presidente polacco Duda, con il quale ha parlato dell’andamento della guerra , delle attuali esigenze di difesa dell’Ucraina e degli sforzi diplomatici congiunti per il prossimo futuro. Alla luce di tale confronto,il Viceministro polacco degli Esteri, Jablonski,nel corso di un’intervista radiofonica, ha annunciato che il Presidente ucraino Zelensky, presto sarà a Varsavia.
Il ministro degli Esteri ucraino Kuleba , invece, nel suo intervento all’evento ministriale della Carta adriatica, cui ha preso parte su invito del collega macedone Osmani, ha dichiarato che “l’adesione di Kiev alla UE e alla Nato porterà sicurezza per 10 anni”, mentre al secondo summit virtuale per la democrazia,organizzato dal Presidente USA, Biden ha affermato che “Nessun’altra nazione vuole la pace più dell’Ucraina, ma che la pace a ogni costo è un’illusione, in quanto il popolo ucraino accetterà la pace solo se garantirà la cessazione completa dell’aggressione russa , il completo ritiro delle truppe russe del territorio ucraino e il ripristino dell’integrità territoriale dell’Ucraina all’interno dei confinin riconosciuti a livello internazionale”.
La ministra ucraina per la Reintegrazione dei territori occupati, Vereshchuk, infine ha affermato che le forze russe hanno rapito un totale di 4.390 bambini ucraini orfani, con un solo genitore o privi di cure parentali , che i bambini si trovano ora nei territori occupati o in Russia e che il governo di Kiev sta raccogliendo le prove dei rapimenti e delle deportazioni illegali per sottoporle alla Corte penale internazionale.
Sul fronte dei combattimenti, sotto attacco russo: Sloviansk, nella regione orientale del Paese, dove 2 persone sono rimaste uccise e 30 ferite, Sumy, Kiev, su cui, nella notte scorsa sono stati lanciati 15 droni di cui 14 abbattuti, Donetsk, Kharkiv, Chernihiv, Luhansk, Avdiivka, Bakhmut, dove le truppe di Mosca starebbero avanzando, Kharkiv, Kherson, dove è stato colpito un ospedale, e Zaporizhzhia, dove, secondo il direttore dell’Agenzia internazionale per l’energia atomico, Grossi, che nei prossimi giorni sarà in Russia per trovare un accordo che salvaguardi la sicurezza della centrale nucleare, il livello di combattimento è aumentato.
Il ministro dell’Energia russo, Shulginov, invece, nel corso di una tavola rotonda sulla sicurezza delle strutture energetiche del Paese, ha evidenziato come il rischio di attacchi ad opera di droni contro strutture energetiche chiave rappresenti una grave minaccia alla sicurezza energetica della Russia, mentre il ministro della Difesa russo ha dichiarato di aver abbattuto un razzo Glsdb dalla gittata fino a 150 km, schierato dall’Ucraina, a conferma che le munizioni in arrivo dagli USA sono state consegnate.
Quanto alla politica estera e interna italiana, se in mattinata si sono tenute le celebrazioni per il centenario dalla fondazione dell’Aeronautica militare, cui hanno preso parte il Presidente della Repubblica Mattarella e la Premier Meloni, nel pomeriggio, si è tenuto a Palazzo Chigi il Consiglio dei Ministri che ha approvato un nuovo decreto da 5 miliardi su proposta del ministro dell’Economia Giorgetti, con sostegni alle famiglie e alle imprese in difficoltà per via della crisi energetica. Tra le misure principali del provvedimento, che tiene conto sia dell’andamento dei prezzi dell’energia che dell’obiettivo di favorire il risparmio energetico e ,che è stato illustrato in conferenza stampa dai ministri Schillaci (Salute) e Lollobrigida (Agricoltura e Sovranità alimentare): la proroga per il secondo trimestre dell’anno del taglio dell’Iva al 5% sul gas, esteso anche al teleriscaldamento e all’energia termica prodotta con il metano. Confermato fino al 30 giugno per le famiglie con Isee entro i 15 mila euro, il bonus sociale.
Azzerati poi per i tre mesi da aprile-giugno gli oneri generali di sistema sul gas, mentre si riduce il contributo introdotto a favore dei consumatori fino a 5.000 metri cubi, “in considerazione della riduzione dei prezzi del gas naturale all’ingrosso, le aliquote negative della componente tariffaria UG2C applicata agli scaglioni di consumo fino a 5.000 metri cubi all’anno sono confermate limitatamente al mese di aprile 2023, in misura pari al 35% del valore applicato nel trimestre precedente”.
Le imprese invece continueranno a beneficiare fino al 30 giugno dei crediti d’imposta al 40% e al 45% se nel primo trimestre 2023 hanno registrato un incremento del prezzo delle bollette di luce e gas superiore al 30% rispetto al primo trimestre 2019.
Per il 2022, agli imprenditori agricoli che producono e cedono energia fotovoltaica è garantita , per la componente riconducibile all’energia ceduta, un regime di tassazione più favorevole basato sul minor valore tra il prezzo medio di cessione dell’energia elettrica , determinato dall’Arera e il valore di 120 euro/MWh.
Novità, invece, l’incentivo al risparmio energetico per tutti i cittadini , senza limiti di reddito, che a partire dal 1° ottobre al 31 dicembre 2023 avranno un contributo a compensazione delle spese di riscaldamento, i cui criteri per l’assegnazione verranno definiti con un decreto del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, di concerto con il Ministero dell’Economia. L’Arera poi indicherà le modalità applicative e la misura del contributo che verrà erogato in quota fissa e differenziato in base alle zone climatiche.
Il decreto, però, contiene anche altre misure, come quelle fiscali: prevista infatti una misura per concedere più tempo per sanare le irregolarità formali e per il ravvedimento speciale, grazie a una modifica del calendario della tregua fiscale. Slittata quindi di sette mesi , dal 31 marzo al 31 ottobre, la data della prima rata per regolarizzare le irregolarità, le infrazioni e l’inosservanza di obblighi o adempimenti di natura formale, commesse fino al 31 ottobre 2022. Nel caso del ravvedimento speciale sulle dichiarazioni validamente presentate per il periodo d’imposta al 31 dicembre 2021 e precedenti, la prima rata slitta dal 31 marzo al 30 settembre, la seconda al 31 ottobre 2023 e la terza rata al 30 novembre 2023.
Introdotte, anche misure in ambito medico-sanitario, come l’anticipo dell’aumento d’indennità previsto per l’anno prossimo per i medici della medicina di urgenza e di emergenza per limitare il ricorso ai medici gettonisti e porre un tetto alla retribuzione di questi ultimi e per aumentare gli straordinari per i medici strutturati pubblici. Previsti interventi anche per gli infermieri.
Via libera anche a misure sul payback per i dispositivi medici: la scadenza per le aziende del settore biomedicale per saldare il pregresso , 2,2 miliardi, è stata fissata al 30 aprile con il decreto Milleproroghe, stanziando 1,1 miliardi in favore di Regioni e Province autonome per limitare l’impatto sulle aziende del settore.
Approvati anche : un ddl che introduce il divieto di produzione e di immissione sul mercato di alimenti e magimi sintetici, con multe per i trasgressori fino a 60 mila euro, il ddl annuale per la Concorrenza , il dl sul Codice degli Appalti, per cui è atteso l’esame definitivo, e che, oltre a velocizzare le procedure, servirà a nominaere il Commissario straordinario per la siccità, in carica per tutto il 2023.
A seguire, poi, una cabina di regia sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, all’indomani della proroga di un mese per le verifiche da parte della Commissione UE, decisa dopo gli incontri del ministro per gli Affari Europei, il Sud e la Coesione, Fitto (che ha smentito vi siano tensioni con Bruxelles al riguardo) e il Commissario UE per l’Economia Gentiloni. All’attenzione di Bruxelles, tre misure approvate dal precedente governo che richiedono ulteriore approfondimento : le concessioni portuali, le reti di teleriscaldamento e due progetti dei Piani Urbani integrati.
In merito al PNRR, la Corte dei Conti ha rilevato il ritardo di una misura su due, con oltre la metà delle misure interessate dai flussi che mostra ritardi o è ancora in fase iniziale dei progetti, spiegando come già dal 2023 si avrà un recupero di spesa che raggiungerà il picco nel bienno 2023-2025,con valori annuali che supereranno i 45 miliardi.
A rallentare la realizzazione del Piano, secondo la Corte dei Conti, la precarità del personale dell’Amministrazione pubblica dedicato, che non garantisce la continuità operativa.
Sul fronte dei lavori parlamentari, ok della Camera, con 274 voti favorevoli , nessun contrario e un astenuto al Dl che proroga fino al 31 dicembre 2023 la protezione temporanea per le persone provenienti dall’Ucraina.
A Bruxelles, invece, stamane, i ministri delle Energia hanno dato via libera, ratificando per le automobili e furgoni lo stop dal 2035 ai motori a scoppio, anche se questi ultimi potranno continuare ad essere prodotti qualora vengano utilizzati carburanti neutri in termini di emissioni (approvati in particolare i carburanti sintetici e-fuels, dopo l’accordo con la Germania produttrice, contestati però dalla Spagna ).
Tre, gli Stati che si sono astenuti: l’Italia, la Romania e la Bulgaria, mentre la Polonia ha espresso voto contrario.
Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Pichetto Fratin, ha chiesto un confronto più approfondito tra gli Stati membri per rendere la direttiva più efficace, comprendendo tutte le soluzioni possibili e aprendo ai biocarburanti italiani (prodotti con scarti organici dall’Eni) e ha assicurato che l’Italia si adopererà per farli rientrare nell’ambito delle procedure di approvazione degli atti legislativi.
I ministri dell’Energia UE hanno poi trovato un accordo sulle stazioni di ricarica dei veicoli elettrici ,che dovranno essere installate ogni 60 Km entro il 2026 sui principali assi stradali indicati nelle reti prioritarie europee dei trasporti, e sulla proroga del taglio del 15% dei consumi di gas su base annua fino al 31 marzo 2024.
In ultimo, in merito, alla situazione interna ai partiti italiani, in casa Pd, partito di Opposizione, al termine dell’Assemblea dei gruppi parlamentari, eletti capogruppo al Senato e alla Camera, rispettivamente, su proposta della segretaria Schlein, Francesco Boccia e Chiara Braga.
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