di Federica Marengo venerdì 3 ottobre 2025

-All’indomani del Consiglio Ue informale, si è svolta ieri, a Copenaghen, la riunione della Comunità Politica Europea, cui hanno partecipato oltre 40 Capi di Stato e di Governo, articolata in più sessioni di lavoro.
Nella Plenaria di apertura, si è discusso delle sfide di sicurezza della Ue, del supporto e del rafforzamento dell’Ucraina; poi, nelle quattro tavole rotonde successive sono state affrontate tematiche parallele come: sicurezza economica, resilienza democratica e migrazione.
Quanto alla guerra in Ucraina, dunque, i leader e le leader dei Paesi Ue e i vertici di Bruxelles e della Nato hanno rilanciato la questione, dell’attuazione entro il 2030 del piano paneuropeo per la difesa “con tappe e obiettivi chiari”; della realizzazione di un muro anti-droni alla luce dei reiterati sconfinamenti di droni e jet russi negli spazi aerei dei Paesi Baltici e nordici; del rafforzamento della difesa di Kiev, cui sono stati erogati altri 4 miliardi di euro, metà dei quali destinata ai droni, e della sua adesione all’Ue e dell’uso dei beni russi congelati, nonché dello stop all’acquisto di petrolio e gas russo e di una flotta fantasma russa che elude le sanzioni contro Mosca, individuata da Parigi, che sarà al centro di un incontro tra i vertici militari dei Paesi europei e della Nato per sviluppare azioni congiunte “per attuare una politica che blocchi la flotta”.
In merito al vertice, al quale ha partecipato in presenza anche il Presidente ucraino Zelensky, il quale, nel suo intervento ha sottolineato come i droni russi siano stati “spinti troppo oltre da Mosca”, esortando gli europei a rispondere e , come la Russia rappresenti “una minaccia globale”, la Presidente della Commissione Ue, von der Leyen e il Presidente del Consiglio Ue , Costa, in un post social, hanno scritto: “Il nostro obiettivo rimane un’Ucraina forte e libera. La Russia deve sapere che l’UE e i suoi partner hanno la volontà e i mezzi per continuare a sostenere l’Ucraina fino a quando non sarà raggiunta una pace giusta e duratura. Presto lanceremo un nuovo programma per fornire all’Ucraina il vantaggio tecnologico di cui ha bisogno sul campo di battaglia. Stiamo lavorando insieme al futuro dell’Ucraina come Stato membro dell’Unione Europea. Questo è ciò che intendiamo quando diciamo: oggi, domani e per tutto il tempo necessario”.
Presente al vertice della Comunità Politica Europea, per l’Italia, la Presidente del Consiglio Meloni, che, a margine dei lavori , ha tenuto alcuni bilaterali, tra cui quello con lo stesso Presidente Zelensky, che, in merito, ha fatto sapere: “Ho avuto una buona conversazione con la Presidente del Consiglio dei Ministri d’Italia, Giorgia Meloni, Abbiamo discusso dei potenziali rischi e minacce provenienti dalla Russia alla luce delle recenti violazioni dello spazio aereo europeo e dei modi per rispondere alle sfide comuni. Siamo pronti a condividere la nostra esperienza su questa questione. Abbiamo anche discusso delle garanzie di sicurezza, dei preparativi per il prossimo incontro della Coalizione dei Volenterosi e dei contatti con il Presidente Trump. Ringrazio l’Italia per il suo incrollabile sostegno all’Ucraina durante la guerra”.
La Premier Meloni ha poi incontrato anche il cancelliere tedesco Merz, con qui ha parlato dei più recenti sviluppi in Ucraina e in Medio Oriente, ma anche di competitività europea e del settore automobilistico, in vista della discussione sulle questioni climatiche prevista al Consiglio Europeo del 23 e 24 ottobre.
Inoltre, come reso noto da Palazzo Chigi, Meloni e Merz hanno anche “approfondito la preparazione del Vertice bilaterale del prossimo 23 gennaio, soffermandosi sulla comune determinazione a imprimere un ulteriore significativo cambio di passo nella collaborazione politica ed economica tra le due Nazioni”.
Infine, la Presidente Meloni ha presentato con il Presidente francese Macron, la Coalizione Europea contro le Droghe, iniziativa italo-francese che si pone come obiettivo, quello di rafforzare concretamente la cooperazione in ambito CPE nel contrasto al traffico di droga, incluse le droghe sintetiche, e nella prevenzione e nel recupero dalle dipendenze.
Come sottolineato da Palazzo Chigi in una nota: “Le Nazioni aderenti, la Commissione Europea e il Consiglio d’Europa hanno sottoscritto uno specifico documento di priorità operative, che include la piena applicazione del principio “follow the money”. Italia e Francia hanno deciso di lanciare e promuovere insieme l’attuazione di questa iniziativa anche alla luce della specifica esperienza maturata in materia e della forte collaborazione esistente tra le rispettive autorità competenti”.
Nell’ambito dello stesso vertice della Comunità Politica Europea, però, il Premier ungherese Orban, ha espresso posizioni critiche, dichiarando: “Vogliono destinare i fondi dell’Ue all’Ucraina. Vogliono accelerare l’adesione dell’Ucraina con ogni sorta di trucco legale. Vogliono finanziare le consegne di armi. Tutte le proposte mostrano che Bruxelles vuole andare in guerra”.
Per la Nato, il segretario generale, Rutte, in un’intervista al Tg1, ha lanciato un allarme sulla possibilità che missili russi possano colpire Roma, Amsterdam o Londra, sottolineando: “Siamo tutti in pericolo, i più avanzati missili russi potrebbero colpire Roma, Amsterdam o Londra a cinque volte la velocità del suono” e “non possono essere intercettati con i nostri sistemi antimissile tradizionali, perciò sono un gravissimo pericolo, significa che siamo tutti sul fronte orientale, non solo l’Estonia, la Polonia o la Romania, ma anche l’Italia. Bisogna stare estremamente attenti con Vladimir Putin, è già il nostro principale avversario, la principale minaccia nel lungo periodo. Dal punto di vista del rafforzamento delle capacità militari, potrebbe “effettivamente rappresentare una minaccia credibile contro la Nato, come hanno sottolineato alcuni colleghi europei”.
Intanto, mentre il Presidente USA Trump, che ha autorizzato Kiev al lancio di missili a lungo raggio per colpire in profondità il territorio russo e, starebbe vagliando l’ipotesi di inviare missili Tomahawk, in merito allo stallo nei negoziati tra Mosca e Kiev ha dichiarato in un’intervista a One America News Network, che “gli Stati Uniti si occuperanno in qualche modo della Russia” e che “il conflitto sarà risolto”, il Presidente russo Putin, in un intervento tenuto a Sochi ,in occasione di un evento, ha lanciato le sue accuse alla Nato e all’Ue.
Putin, infatti, ha detto: “Il nostro Paese, cercando di eliminare le basi per il confronto tra blocchi e creare uno spazio di sicurezza comune, si è persino dichiarato pronto ad aderire alla NATO due volte. La prima volta, ciò è avvenuto nel 1954, durante l’era dell’URSS. La seconda volta è avvenuta durante la visita del presidente degli Stati Uniti Bill Clinton a Mosca. In entrambe le occasioni, siamo stati praticamente respinti fin dall’inizio. La Russia era disposta a collaborare con l’Occidente per “la sicurezza e la stabilità globali.
Ma i nostri colleghi occidentali erano riluttanti a liberarsi dalle grinfie degli stereotipi geopolitici e storici, da una visione semplificata e schematica del mondo”.
Poi, il numero uno del Cremlino, ha smentito che Mosca voglia attaccare la Nato : “È impossibile credere che la Russia stia pianificando di attaccare la Nato, è una sciocchezza quella di cui stanno cercando di convincere i cittadini europei”, aggiungendo che la Russia risponderà con molta forza alla militarizzazione dell’Europa: “Credo che nessuno dubiti che tali misure di ritorsione da parte della Russia non tarderanno ad arrivare. La risposta alle minacce, a quanto pare, per usare un eufemismo, sarà molto convincente. E’ proprio una risposta. Noi stessi non abbiamo mai avviato uno scontro militare”, ha sottolineato il presidente russo. La Russia non mostrerà mai debolezza o indecisione. La nostra storia ha mostrato che la debolezza è inaccettabile, perché crea la tentazione, l’illusione, che alcuni problemi con noi possano essere risolti con la forza. Se ne ricordino coloro che coltivano sogni di infliggerci questa sconfitta strategica”.
Ancora, parlando della situazione sul campo, Putin, sottolineando che il conflitto in Ucraina “avrebbe potuto essere evitato, se l’attuale Presidente degli Stati Uniti Donald Trump fosse stato al potere in quel momento” e, che, “con l’invio di missili Tomahawk a Kiev, si apre una nuova fase di escalation”, ha affermato: “A settembre, le perdite di Kiev ammontavano a circa 44.700 persone, di cui quasi la metà erano irrecuperabili”, per poi accusare l’esercito ucraino di aver condotto attacchi nei pressi della centrale nucleare di Zaporizhzhia, sotto il controllo di Mosca e priva di fonti di energia esterne da oltre una settimana e minacciare di attaccare le infrastrutture energetiche ucraine per rappresaglia, comprese quelle nucleari.
Nelle scorse ore, a sua volta, Kiev ha fatto sapere che Mosca ha nuovamente colpito gli impianti di estrazione del gas nelle regioni di Kharkiv e Poltava con un attacco combinato, in cui sono stati utilizzati 35 missili, tra cui un numero significativo di missili balistici, e 60 droni, di cui alcuni abbattuti dalla difesa ucraina e ha definito il raid russo: “ Il più grande attacco massiccio contro le nostre infrastrutture di estrazione del gas dall’inizio della guerra su vasta scala”.
La Difesa di Mosca, invece, ha reso noto che le forze ucraine hanno effettuato un raid con dei droni su una raffineria a 1400 chilometri di profondità sul territorio russo.
Inoltre, nella tarda serata di ieri, l’aeroporto di Monaco è stato chiuso per qualche ora a causa di diversi avvistamenti di droni sospetti, poi lo scalo è tornato operativo all’alba di oggi.
Secondo Bild, i droni erano stati avvistati già intorno alle 19:30 mentre sorvolavano un centro di innovazione della Bundeswehr, l’esercito tedesco, in cui si sviluppano droni della prossima generazione. Sempre secondo Bild, alle 20:30, i velivoli sarebbero stati avvistati sullo scalo del capoluogo bavarese e l’ultimo avvistamento risalirebbe alle 23:30.
Anche il ministero della Difesa belga ha fatto sapere che la scorsa notte, 15 droni hanno sorvolato la base militare di Elsenborn. Secondo le informazioni, i droni sarebbero stati avvistati casualmente durante un’esercitazione per il rilevamento di questo tipo di velivoli e si ritiene che abbiano volato dal Belgio alla Germania e siano stati avvistati anche dalla polizia a Düren, dall’altra parte del confine. Tuttavia, il ministero della Difesa belga sta indagando al riguardo.
Quest’oggi, invece, la Federazione Europea e Internazionale dei Giornalisti e l’Unione Nazionale dei Giornalisti ha fatto sapere che, stamane, un fotoreporter francese è stato ucciso in un attacco con un drone nel Donbass, nell’Ucraina orientale e , che un giornalista ucraino è rimasto ferito nello stesso attacco.
Il Presidente francese Macron ha così commentato in un post social l’uccisione del fotoreporter che accompagnava i militari ucraini al fronte della resistenza.: “Ho appreso con profonda tristezza della sua morte, vittima di un attacco di droni russi. Porgo le mie sentite condoglianze alla sua famiglia, ai suoi cari, nonché a tutti i suoi colleghi che, a rischio della loro vita, ci informano e testimoniano la realtà della guerra”.
©Riproduzione riservata